In gita da Roma verso il mare di Anzio

Se un luogo ci piace, noi ci torniamo. Più e più volte, come spesso accade ad esempio con Anzio e Nettuno, cittadine di mare in provincia di Roma, facili da raggiungere in moto (ne parlo nel post In moto da Roma a Nettuno percorrendo la via Litoranea), dove ci piace respirare a pieni polmoni l’aria salmastra ed osservare, sulla linea dell’orizzonte, le isole Pontine nel loro isolato splendore. Sono gite giornaliere – d’altra parte la distanza da Roma lo consente, sono circa 60 km. – ed anche una buona scusa per andare qualche ora sul lungo mare di Anzio e fermarci in uno dei tanti ristoranti-trattoria che, con una ventina di euro a testa o poco più, offrono menù di mare di buona qualità. No, non aspettatevi tovaglie di Fiandra o sottopiatti, l’atmosfera è informale, i clienti sono in gran parte habitué del rito del pranzo fuori casa, più coppie di mezza età (o addirittura anziane)  accompagnate da figli e nipoti. Se cercate locali cool, frizzanti, hip, non fa per voi.

Anzio La Piazzetta dehors

Anzio La Piazzetta vino

In compenso andare a pranzo ad Anzio nelle trattoriole che si aprono nel centro cittadino, a distanza di qualche strada dal porto o dal mare, riesce a garantire un rapporto qualità prezzo degno di menzione. In una delle ultime gite fuori porta abbiamo provato il ristorante La Piazzetta in via dei Fabbri, una traversa di Piazza Pia, la piazza principale di Anzio, proprio quella con la fontana rotonda zampillante che affaccia su mare.

Anzio La fontana

Una piccola sala (una decina di tavoli), un dehors esterno su strada delimitato da ombrelloni, la cucina quasi a vista. Tutto qui. Ma con 20€ a testa (escluso il vino) abbiamo potuto assaggiare un polittico di antipasti di mare (pesce fresco, quello che il mercato offre), un primo di mare – spaghetti con le vongole e “tonnarelli coccio e pecorino”, con sugo di pesce e mantecatura di formaggio – e quindi una frittura. Gustoso, abbondante, confortante.

Anzio La piazzettabis

Se dopo la pancia volete far contenta anche la vista, incamminatevi tra le stradine di Anzio per raggiungere il porto: qui il mare di Anzio non è trasparentissimo (il mare bello di Anzio lo trovate al di là del porto, sul litorale che continua in direzione di Roma) ma d’altra parte ci attraccano gli aliscafi ed il ferry che collegano la terraferma con l’isola di Ponza, sono all’ormeggio imbarcazioni private e nella zona più distante parecchi pescherecci attendono di ripartire per le battute di pesca. A proposito di Ponza: per raggiungerla ci sono diverse compagnie marittime, con prezzi diversi. Vi lascio i link di Vetor Aliscafi e di LazioMar, utili per verificare tariffe ed orari.

Anzio la barca

Anzio è una città che ha viaggiato sulle montagne russe della storia, luogo di delizie e di villeggiatura della aristocrazia senatoria e degli imperatori della dinastia Giulio-Claudia (Caligola e Nerone nacquero proprio qui) che vi avevano fatto costruire ville, anfiteatri, un porto di notevoli dimensioni i cui resti si possono ancora osservare sul lungomare, ha visto sorgere e morire la sua stella più volte e se nel medioevo era poco più di un villaggio di pescatori circondato da paludi malsane, nel XIX° e nel XX° secolo l’aristocrazia romana e la nascente borghesia ne rinnovarono i fasti con la costruzione di abitazioni destinate alla villeggiatura.

Anzio La Piazza

Con l’avvento del fascismo Anzio divenne, insieme ad Ostia,  meta dei “treni popolari” che facevano scoprire il mare e le vacanze ai ceti sociali meno abbienti. Un periodo davvero difficile per la città di Anzio fu al momento dello sbarco delle truppe di liberazione alleate il 22 gennaio 1944, nel corso di quella che divenne nota come “operazione Shingle“: sottoposta a pesanti bombardamenti che ne distrussero il centro cittadino e lasciarono sul campo migliaia di morti e feriti (Anzio è Medaglia d’Oro al merito civile).

Due storie di fanciulle legate ad Anzio:

  • ad Anzio è stata rivenuta nel 1878, all’interno di una intercapedine di muro della Villa imperiale crollato  durante una violenta mareggiata, una delle più belle statue marmoree di epoca romana imperiale, la cosiddetta “Fanciulla di Anzio”, che raffigura una giovanetta, forse una sacerdotessa, abbigliata con il kitòn e colta in una posa plastica, quasi in movimento, mentre in mano porta un vassoio con oggetti votivi ed un ramoscello. Oggi si può ammirare all’interno del Museo Nazionale Romano di Palazzo Massimo, a Roma in Largo di Villa Peretti (a due passi dalla Stazione Termini).
  • Anzio è la città di Angelita, la cui storia sconfina nella leggenda e risale a quando, il 22 gennaio del 1944, le truppe alleate sbarcarono nella città laziale e tra tante devastazioni, bombardamenti, palazzi sventrati, furono fermate nella loro avanzata da un pianto dirotto.  Una bimbetta sola  piangeva disperata e venne  temporaneamente adottata da i soldati che la chiamarono Angelita, goccia di speranza vita che sconfigge l’orrore della guerra. Purtroppo l’epilogo non fu benevolo: Angelita morì pochi giorni dopo sotto un bombardamento che colpì il centro di accoglienza della Croce Rossa dove era stata portata. Ora ad Anzio è stata collocata una statua che la ricorda in Riviera Vittorio Mallozzi, davanti allo stabilimento balneare Dea Fortuna (è a 5 minuti dal Porto di Anzio). Alla bimba di Anzio è stata anche dedicata nel 1964 la canzone Angelita, interpretata dai Los Marcellos Ferial.

Anzio street art al porto

Ma insomma, come è il mare di Anzio?

Le foto che vedete qui sotto mostrano un mare azzurro-turchese, come in effetti è.  La città ed il mare di Anzio sono stati insigniti, anche per il 2016, della Bandiera Blu, l’unica conquistata dal litorale della provincia di Roma. Le spiagge migliori si trovano nel tratto di costa tra Tor Caldara, Riviera di Ponente e Riviera di Levante. Qui numerosi sono gli stabilimenti attrezzati e le spiagge libere, con arenili e coste adatte anche ai bambini. Tra le spiagge più famose, quella delle ‘Grotte di Nerone’, a ridosso dei resti dei magazzini del porto romano.

postcard from Anzio

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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