In moto da Roma a Nettuno percorrendo la via Litoranea

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Ciao a tutti da Francesco! Pronti per un nuovo itinerario con lo scooter partendo da Roma? Quella di oggi è una passeggiata facile, che ci porterà da Roma a Nettuno percorrendo la via Litoranea. Chi non è di Roma probabilmente non conosce Nettuno, ma di certo conoscete Anzio, la cittadina teatro dello sbarco delle truppe alleate durante la seconda guerra mondiale. Ecco, Nettuno è in pratica la prosecuzione di Anzio, non c’è soluzione si continuità tra le due cittadine del litorale laziale, che si trovano a circa 70 km. dalla Capitale. Una distanza a misura di scooter e una meta piacevole dove, se è la stagione giusta, ci si può fermare per un tuffo in mare.

Vi ricordo che lo scooter che utilizziamo è un Honda SW-T 400 con ABS, versatile in città e capace di ottime performance su percorsi extraurbani.

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Per arrivare in moto da Roma a Nettuno (ma vale anche se volete raggiungerla in auto) ci sono tre strade: percorrere la via Pontina partendo dall’Eur, imboccare la via Nettunense da via Appia oppure percorrere la Litoranea partendo da Ostia. Nel primo caso la strada è veloce ma, soprattutto in estate, il rischio è di trovare un bel po’ di traffico, perché la Pontina collega Roma con le principale località balneari della costa sud, come Sabaudia, Terracina, Sperlonga. In più, sulla via Pontina c’è l’Outlet di Castel Romano, che in alcune giornate attira migliaia di acquirenti e/o curiosi.

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La via Nettunense, meno veloce, passa in mezzo a numerose frazioni dei Castelli Romani, in un contesto fortemente urbanizzato dove però non mancano scorci agricoli mentre la via Litoranea, la nostra preferita quando ci muoviamo in direzione Nettuno-Anzio, parte da Ostia e passa in mezzo alla macchia mediterranea e alle dune del litorale: con la moto/scooter state attenti soprattutto in inverno, quando il vento può spostare la sabbia fino sulla sede stradale.

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Nettuno, Chiesa collegiata di S. Giovanni Battista ed Evangelista

Ed è proprio lungo la via Litoranea che vi accompagno per raggiungere Nettuno. L’itinerario va gustato lentamente, senza fretta, annusando i profumi che arrivano dal mare, osservando i gabbiani che si alzano in volo, attraversando pinete e costeggiando campi coltivati. Prima di arrivare a destinazione, si incontra il bivio per Ardea (a proposito, la primavera è anche il periodo in cui apre al pubblico la Tenuta della Landriana, una meta bellissima ma poco conosciuta) e la Riserva Naturale Regionale di Tor Caldara, altra destinazione che merita una visita approfondita.

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Si passa poi nel centro della città di Anzio, dove va visitato il Parco archeologico della Villa di Nerone, l’imperatore romano famoso perché amava scherzare con il fuoco era nato qui e su questo litorale si era fatto costruire una villa estesa e grandiosa, di cui restano ruderi. Sempre ad Anzio, il caratteristico porticciolo da cui partono gli aliscafi per l’Isola di Ponza è il regno dei ristorantini di pesce. Ancora qualche centinaio di metri e, senza nemmeno accorgersene, ci si ritrova a Nettuno.

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Nettuno è particolare: pur essendo una città turistica, la sua anima è residenziale. Ci sono abitazioni curate, villette, edifici Liberty ed il centro storico, il Borgo, è un susseguirsi di stradine strette all’interno di quello che una volta era un Castello, conteso da numerose famiglie nobili. Da vedere il Palazzo Baronale, già dominio dei potenti nobili Colonna, ed il Palazzo Doria-Pamphilj con il ciclo di affreschi di Pier Francesco Mola. Un altro monumento da visitare a Nettuno è il Forte Sangallo (ma quanti forti militari avrà costruito Antonio da Sangallo nel Lazio? Ce n’è uno anche a Civita Castellana!). Ancora: a Nettuno c’è il sacrario dei militari americani caduti in guerra durante la II^ guerra mondiale con migliaia di soldati sepolti, spesso in fosse comuni.

Nettuno

Per scoprire la storia e gli eventi che hanno coinvolto Nettuno, è possibile partecipare ad alcune visite guidate gratuite organizzate. Nella foto vedete il programma di aprile 2016, per i successivi vi conviene consultare la pagina dedicata al turismo del Comune di Nettuno.

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A Nettuno c’è anche il ristorante “In mezzo al mare“, della Compagnia Pescatori di Nettuno e Anzio, dove ci siamo fermati per pranzo dopo aver parcheggiato la moto nella piazza principale. Noi ci abbiamo pranzato bene ma siamo caduti in un equivoco: conoscendo i ristoranti delle cooperative pescatori (uno tra tutti, il self service di Fano, dove siamo stati qualche anno fa) ed i loro costi, per di più fuorviati dalle locandine affisse all’entrata del ristorante che promettevano degustazioni a prezzo fisso, siamo entrati senza verificare che la proposta fosse valida e non ci siamo nemmeno preoccupati di chiedere il menù (che, va detto, non ci è stato nemmeno portato).

Collage Nettuno ristorante

Per mangiare abbiamo mangiato, e come vi dicevo, anche bene. Ottimi gli antipasti (caldi e freddi, ben presentati e con accostamenti sfiziosi, come i calamari in salsa di cipolle in agrodolce) ed i primi piatti ai frutti di mare ed alle vongole, buona ed abbondante la frittura di paranza, purtroppo terribile il dessert, un millefoglie monoporzione molliccio che avevano vanamente cercato di rianimare con abbondante salsa al cioccolato. Quello che non ci ha convinto non è stato tanto  il costo (circa 80 € in due, più che in linea con un pranzo a base di pesce fresco) ma che non fossero ben chiari i prezzi delle singole portate. In ogni caso, è un indirizzo valido (stando attenti al dolce del giorno! 🙂 ) ed il ristorante è facilmente individuabile perché si trova sul lungomare che porta al Santuario di Santa Maria Goretti. E tra un calice di vino bianco ed un gamberetto, anche questa è stata bella escursione in moto da Roma!

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In ogni caso, se non avete moto/auto ma volete comunque trascorrere una giornata a Nettuno, avete una comoda possibilità: prendere il treno regionale che collega Roma con Nettuno (e con Anzio) in circa un’ora di viaggio, con partenze frequenti. Tra l’altro, le stazioni ferroviarie delle due cittadine sono in centro, quindi comodissime. Magari evitatelo durante le ore di punta, perché sono molti i romani che hanno scelto di trasferirsi a Nettuno trasformandosi in pendolari ferroviari.

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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