Iaccio della Portata un brindisi con il vino di Francesco

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Ciao a tutti da Francesco! Oggi vi invito a degustare insieme a me un calice di vino delle Murge, un vino che profuma di frutta baciata dal sole, matura e succosa, dal colore intenso, quasi pietre preziose liquefatte, di certo rubini e granati. Vi invito ad alzare i calici e brindare con me, con un bicchiere di Iaccio della Portata, il mio vino. Cioè, chiariamo: il vino è mio perché me ne sono comprate diverse casse e perché, per una curiosa coincidenza, il vino è stato battezzato in parte con il mio cognome, ma certo non è mia l’azienda che lo produce, la Società agricola Colle Petrito in quel di Minervino Murge, cittadina della provincia di Barletta-Andria-Trani!

Vi racconto come sono andate le cose: navigo su internet alla ricerca di non ricordo bene nemmeno io cosa, quindi comincio a giocherellare con il mio cognome, inserendolo nella barra delle ricerche di Google tanto per vedere se ero inserito tra i risultati dei motori di ricerca o se trovavo qualche parente/cugino/amico.  Non avete mai provato a verificare la vostra Google biografia? Vi consiglio di farlo, almeno una volta: vi renderete conto  quante cose di voi sono pubbliche anche senza volerlo!

Tra i tanti risultati, scappa fuori anche questo vino Iaccio della Portata: la questione mi incuriosisce sempre di più e non solo approfondisco sul sito internet le notizie sul vino ma decido di chiamare al telefono la cantina per farmene spedire a Roma una dozzina di bottiglie, giusto per provarlo. Forse penserete che sono un po’ pazzerello; come, acquisti vino senza nemmeno assaggiarlo? Lo ammetto, è stata una decisione di impulso, ma visto il risultato, non me ne pento!

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Dopo meno di 10 giorni il vino arriva a casa, confezionato a prova di urti e rotture in confezioni singole di polistirolo. Devo, devo assaggiarlo! Quindi chiedo a Claudia di preparare la tavola con i bicchieri da degustazione e di tagliare un po’ di formaggio, toscano in questo caso, per accompagnare l’assaggio. Che il vino Iaccio dela Portata supera a pieni voti: utilizza il vitigno Nero di Troìa e, come quasi tutti i vini pugliesi, ha un grado alcolico piuttosto elevato (14%) che non dispiace in quanto accompagnato da un sapore pieno, fruttato appunto ma anche con un retrogusto piacevole di scorza di pane tostato. Vendemmiato tardivamente con una raccolta manuale (la vendemmia avviene nella prima decade di novembre) e vinificato in purezza, fermenta in acciaio e viene affinato in botti di rovere per 6 mesi.

Non sono un esperto enologo ne’un sommelier e a dir la verità non sono nemmeno particolarmente esperto di vini: però so riconoscere i vini buoni, prodotti con attenzione cercando di  tirar fuori il meglio da un vitigno in termini organolettici e olfattivi. A me, il vino Iaccio della Portata è piaciuto ed anche parecchio, tant’è che quando siamo andati in Puglia (qui trovate il post con l’itinerario in Puglia) ho voluto a tutti i costi organizzare una visita alla cantina di Colle Petrito, nonostante non fosse ne’ di strada ne’ di zona rispetto al percorso che ci eravamo prefissi di fare. Ed ovviamente ne ho approfittato per fare scorta di vini: non solo Iaccio della Portata, ma anche qualche bottiglia di rosè Ferula (per gli aperitivi estivi, ha detto Claudia) e una cassa di Chardonnay dal sentore di frutta esotica (per gli aperitivi invernali, ha ridetto Claudia: oh, a sentire lei pare che noi nella vita non si faccia altro che aperitivi!). Insomma, alla fine avevamo la macchina talmente piena di vino che se ci fermavano per un controllo ci avrebbero fatto fare la prova dell’etilometro a vita!

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La Cantina di Colle Petrito è un paio di chilometri prima di Minervino Murge (se si arriva da Canosa di Puglia) e dalla strada non si vede il complesso vero e proprio della zona produttiva: giusto una piccola casa rossa dove si trovano gli uffici e le salette per la degustazione. Solo entrando ci si rende conto che sul retro ci sono i grandi magazzini, la zona dei controlli, i silos della fermentazione e le cantine sotterranee dove il vino viene affinato dentro botti di rovere. E’ proprio alla cantina che ho scoperto che il “mio” vino, lo Iaccio della Portata, ha vinto numerosi concorsi ed ottenuto riconoscimenti prestigiosi, tra cui l’ultimo, il più recente, la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles 2016. Una bella soddisfazione per la Cantina Colle Petrito, non c’è dubbio, ma anche per me! 🙂

Fanno parte della produzione di Colle Petrito i vini:

  • Iaccio della Portata – 14% – rosso – 100%Nero di Troìa, vendemmia prima decade di novembre, raccolta a mano
  • Vivam – 12% – bianco – uve Chardonnay in purezza, vendemmia a metà agosto con raccolta manuale
  • Nero di Troia – 12,50 – rosso – 100% nero di Troia, solo fermentazione in acciaio, vendemmia fine ottobre, raccolta a mano.
  • Fiano – 12% – bianco – uve Fiano in purezza, vendemmia metà settembre, raccolta a mano
  • Chardonnay – 12,90% – uve Chardonnay, vendemmia ultima decade di agosto con raccolta a mano
  • Greco – 13% – bianco – uve Greco in purezza, vendemmia metà settembre, raccolta meccanizzata
  • Primitivo – 14% – rosso – uve Primitivo in purezza, vendemmia prima decade di settembre, raccolta a mano
  • Aglianico – 14% – rosso – uve Aglianico 100%, vendemmia fine ottobre, raccolta a mano
  • Ferula – 13,50 – rosè – uve nero di Troia, fermenta in acciaio e le bucce sono separate dopo 4 ore di fermentazione per conferire il colore aranciato, vendemmia fine settembre con raccolta a mano.

(Iaccio della Portata – con un nome così non può essere altro che il top! – ok, la smetto, va bene 😉 ) .

Cattura

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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