Ecco cosa non bisogna portare in Giappone!

Fare la valigia, almeno per me, è sempre fonte di stress anche perché per un motivo o per l’altro tendo a ridurmi all’ultimo momento nonostante tutte le buone intenzioni del mondo ed è proprio per questo motivo che tempo fa –  in tempi non sospetti visto che oggi la necessità di pianificare e organizzare tutto e tutti è diventata un trend condiviso –  avevo deciso di crearmi delle liste – sia  passe partout che specifiche –  con tutto quello che bisogna mettere in valigia per non rischiare di dover dire, una volta arrivati sul posto, mannaggia me lo sono dimenticato a casa! Ma ci sono 7 cose che non bisogna portare in Giappone: ne guadagna lo spazio in valigia, il borsellino, i rapporti interpersonali e si riduce pure lo stress della preparazione  del bagaglio.

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Cosa non portare mai in Giappone? Shampoo e bagnoshiuma!

  1. Non  bisogna portare in Giappone shampoo e bagnoschiuma: pressoché inutile in quanto tutti gli hotel, i riokan e perfino gli ostelli mettono a disposizione grandi flaconi di prodotti da bagno, e spesso non si limitano alla dotazione basica di shampoo e bagno doccia ma integrano il kit a disposizione degli ospiti con con balsamo, crema per il corpo, sapone per le mani, spazzolino e dentifricio, necessaire per la barba, sali da bagno, spugne per il corpo, fasce per capelli. In più, i prodotti da bagno sono quasi sempre di marchi famosi, tra tutti la più utilizzata è la (almeno per me) mitica Shiseido. D’altronde, il culto per la pulizia personale e per il benessere in Giappone è reale e trova  la sua più alta espressione negli onsen e nel rituale che precede l’immersione nelle vasche di acqua calda. Semmai, se proprio volete, portatevi un set (vuoto) di flaconi da viaggio da riempire l’ultimo giorno con i dispenser di detergenti a disposizione, saranno utili per… i viaggi futuri! 😉
  2. Non  bisogna portare in Giappone il pigiama: o, meglio, portalo ma stai certo che sul letto della tua camera giapponese troverai ad aspettarti quasi sicuramente un tradizionale abbigliamento da notte o anche una yukata, la vestaglia di cotone utilizzata da uomini e donne per stare in casa. Semmai, ricordati che la gran parte dei giapponesi (ma non tutti!) indossano taglie piccole ed il rischio che potresti correre se sei di corporatura robusta è di partire senza pigiama e non riuscire ad indossare quello dell’hotel perché troppo piccolo. In ogni caso, non avere timore: chiedi alla reception e sicuramente riusciranno a trovare abbigliamento adatto anche a taglie più grandi. Se invece non rinunci al tuo pigiamino, scegline uno leggero e poco ingombrante
  3. Non  bisogna portare in Giappone una valigia piena di vestiti: inutile portare tanti cambi quanti sono i giorni di permanenza in Giappone perché pressoché tutte le strutture alberghiere (e con questo intendo tutto l’ambaradam di riokan, pensioni, capsule hotel, etc) mettono a disposizione degli ospiti lavatrici ed asciugatrici, talvolta anche il sapone da bucato (ma se così non fosse, basta fare un salto al primo Combini (*) di zona ed acquistare per poche centinaia di yen una scatola monodose di sapone). Semmai, la valigia portala grande perché sarà difficile riuscire a resistere ad acquistare regalini e souvenir!
  4. Non  bisogna portare in Giappone snack e scorte alimentari: non che sia vietato, sia chiaro, ma ci sono talmente tante rivendite e macchinette self service nelle strade che davvero non serve portare scorte. Ed è la scusa per provare le buonissime “schifezze” locali, come i biscotti ripieni di marmellata di fagioli azuki, i crackers di riso, bere birra Kirin o Sapporo, dissetarsi con tè verde freddo aromatizzato o bere il MatchaLatte, che a me piace quasi quanto il succo di mango (sì, si trova anche questo!).
  5. Non  bisogna portare in Giappone il costume (bè, quasi mai…): inutile portare il costume pensando di utilizzarlo negli Onsen. E’ vietatissimo! L’acqua termale è un elemento puro e non deve essere contaminata con nulla, nemmeno con un brandello di stoffa. Ecco perché prima di accedere agli Onsen ci si lava con vigore ed energia per poi immergersi nelle vasche comuni in costume adamitico (rigorosamente separati per sesso, ma ci possono essere rare eccezioni di bagni misti). Ovviamente, se pensate di fare vacanze balneari in Giappone (ad esempio, nelle isole tropicali di Okinawa), il costume va messo in valigia se non volete rischiare di doverlo comprare di corsa appena atterrati!
  6. Non  bisogna portare in Giappone il raffreddore:  se vi è possibile evitate di metterlo in valigia 🙂 perché in Giappone è cattiva educazione soffiarsi il naso in pubblico, starnutire, tossire. Le onnipresenti mascherine di carta indossate dai giapponesi soprattutto in inverno servono non per preservare la propria buona salute ma esattamente il contrario: è un gesto di rispetto e di cortesia da parte di chi non si sente benissimo ma deve comunque continuare ad andare a scuola, al lavoro, in giro e non vuole contagiare il prossimo. Se proprio dovete soffiarvi il naso, fatelo con estrema discrezione.
  7. Non  bisogna portare in Giappone la scortesia: il popolo giapponese è estremamente disponibile e cortese,  attento alla forma ed alle consuetudini per cui ricambiate i saluti (basta un piccolo inchino con il capo, senza arrivare a flettere completamente il busto), sorridete per esprimere il vostro apprezzamento, rispettate le file nei negozi, in metro, nelle attrazioni turistiche (anche perché l’organizzazione è così rodata che le file non sono mai troppo lunghe), imparate qualche parola fondamentale in giapponese (grazie mille: arigatoo gozaimasu; buon giorno: ohayoo gozaimasu; buona sera: Konbanwa; ciao: Konnichiwa; mi scusi: sumimasen; sono italiano: Itaria-jin; quanto costa? Ikura desu ka), apprezzate la cucina locale e, nel caso in cui  la comunicazione verbale sia pressoché impossibile perché il vostro interlocutore non conosce l’inglese (men che meno l’italiano) e voi non capite il giapponese, date fondo alla vostra capacità teatrale e mimica mediterranea e tenete a disposizione un piccolo bloc notes su cui eventualmente disegnare quello che vi serve o il luogo dove volete arrivare (i pittogrammi sono usati normalmente).

(*) Combini: piccolo supermercato di zona aperto 24 ore su 24 che vende tutto quanto può essere utile, bevande, alimentari, giornale, prodotti di cosmetica, abbigliamento basico. I più comuni sono il Seven Eleven ed il Lawson. Al Seven Eleven è possibile utilizzare i POS interni al negozio per prelevare valuta con bancomat del circuito Maestro e carte di credito.

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Cosa non portare mai in Giappone? Snack e bevande!

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(nota: alcuni link del post sono in affiliazione con Amazon)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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