In visita al museo della contrada del Leocorno di Siena

La contrada del Leocorno è una delle contrade in cui è suddiviso il centro storico di Siena ed anche uno degli schieramenti che entrano in gara durante il Palio. Si può essere d’accordo o meno sul fatto di correre il Palio di Siena, di certo è che a Siena il Palio fa parte della vita dei senesi: diciassette contrade, diciassette microcosmi fatti di vicoli, strade, bandiere e stendardi. Ma anche diciassette piccole Chiese di contrada ed altrettanti musei pieni di tesori artistici e storici. Perché a Siena il diciassette è un numero primo pieno di sorprese e solo entrando dentro il cuore di una Contrada, possibilmente accompagnati da un senese doc in grado di raccontarne le storie, le tradizioni, le abitudini e gli immancabili antagonismi, si può comprendere quanto  speciale sia questa città e quanto, alla fine, il Palio non sia altro che un riflesso della convivenza alla base della struttura sociale della città. A Siena il tempo sembra essersi fermato o comunque aver trovato una dimensione a sé stante. E’ presente ma è anche passato, la vita cittadina si svolge su piani convergenti dove il mito, la tradizione alimentano la realtà.

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Noi abbiamo avuto la possibilità di visitare la Contrada del Leocorno e la prima cosa che abbiamo appreso è che all’interno della stessa ci sono ruoli ben definiti, alcuni validi per i tempi di pace (in pratica, tutto l’anno) altri per i cosiddetti tempi di guerra (ovvero, per i periodi in cui si corre il Palio). Nomi e funzioni che arrivano dritti dritti dal passato medievale della città individuano il cassiere della Contrada (il Camarlengo), il Capo della Contrada (il Priore), il responsabile della Contrada in tempo di Palio (il Capitano) ed il suo assistente (il Mangino).

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Vi dicevo del museo della Contrada del Leocorno (ma vale per tutti gli altri musei di Contrada): non tutti coloro che visitano Siena sanno che esistono ne’ che si possono visitare, spesso gratuitamente o in cambio di un piccolo contributo. In genere sono collocati vicino alle strutture sociali e religiose delle singole contrade e conservano al loro interno oggetti preziosi,  collezioni di drappelloni (leggi: il palio di stoffa dipinto che viene consegnato alla contrada vincitrice), scenografici abiti da parata (le cosiddette monture) e opere d’arte acquisite nel tempo o donate da benefattori.

Il Museo storico della Contrada del Leocorno si trova accanto alla Chiesa di San Giovanni Battista in Pantaneto, detta anche di San Giovannino della Staffa (l’indirizzo esatto è piazzetta Grassi) e ci siamo riusciti ad entrare per un colpo di fortuna anche se non era consueto orario di apertura: i volontari della Contrda stavano allestendo l’albero di Natale e ci hanno permesso di accedere, anche se uno dei volontari presenti ci ha assicurato che il Museo della Contrada del Leocorno è sempre aperto nel pomeriggio, ad eccezione della domenica. Se volete provare a visitarlo anche voi, sappiate che ci si arriva comodamente da Porta Romana e percorrendo via di Pantaneto, una zona della città poco turistica ed uncontrada dove gli edifici secoli sono stati di proprietà di nobili e ricchi mercanti: ancora oggi risulta essere piuttosto esclusiva, tranquilla e signorile. A poca distanza dalla Chiesa di San Giovannino della Staffa, nella poco distante Fonte di Follonica operavano i tintori di stoffe mentre oggi l’acqua fonte viene ancora utilizzata per il battesimo contradaiolo, atto che suggella l’appartenenza di un bimbo appena nato ad una determinata contrada.

aDSCN6231La stessa chiesa di San Giovannino è in stile rinascimentale ed è particolarmente ricca di decorazioni: pregevole l’altare con i marmi policromi, gli stucchi e le tele di artisti senesi, tra cui si annoverano le opere di Raffaello Vanni, di Domenico Manetti, di Astolfo Petrazzi, che hanno ritratto momenti della vita di San Giovanni. Ma è soprattutto all’interno del Museo della contrada che si possono ammirare alcuni pregevoli dipinti come le opere di Ventura Salimbeni (Concezione di Maria Vergine, del 1597),  di Sebastiano Folli (San Bernardino, del 1568), di Aurelio Martelli (Le allegorie dei mestieri, XVII° secolo).

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La Contrada del Leocorno ha un ricco patrimonio pittorico in quanto ha inglobato nella sua struttura societaria quella che una volta era la Congregazione degli Artisti, acquisendone il patrimonio artistico che ora viene esposto nelle diverse sale del Museo insieme ad antiche monture, abbigliamento ecclesiastico, oggetti sacri ed ai tanti drappelloni vinti nel corso degli anni. Dagli archivi storici, risulta infatti che il Leocorno ha vinto il suo primo Palio nel 1662 mentre l’ultimo è stato vinto nel 2007 (con il drappellone realizzato dal pittore Ugo Nespolo). Il Leocorno, una delle diciassette contrade di Siena, ha come stemma un unicorno rampante su un prato ed il suo motto, Fiede e risana al par l’arma ch’ho in fronte, fa riferimento alle ipotetiche, mitologiche capacità curative attribuite al corno dell’animale.

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Nel Museo vero e proprio, molto interessante l’esposizione delle monture: sono proprio quelle che vengono indossate dalle comparse che sfilano in Piazza del Campo e sono realizzate in velluti, damaschi e tessuti pregiati. Dominano i colori della Contrada del Leocorno, bianco e arancio con dettagli argento e azzurri. Ugualmente interessante, la collezione di zucchetti, i caschi rigidi che vengono indossati dai fantini che corrono il Palio.

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Nei diciassette Musei, tanti quante sono le Contrade, è gelosamente custodito un patrimonio eccezionale, composto da cimeli, documenti, costumi, opere d’arte e drappelloni vinti. Ecco quindi i riferimenti delle 17 Contrade: indirizzi, telefoni e, ove presenti, le pagine web. In ogni caso, se volete visitare i musei, vi conviene telefonare per avere informazioni sugli orari di apertura(fonte: www.terresiena.it)

  1. Contrada dell’Aquila, Via del Casato di Sotto. Tel. 0577 288086 – www.contradadellaquila.it
  2. Contrada del Bruco, Via del Comune, 44. Tel.  0577 44842
  3. Contrada della Chiocciola, Via San Marco, 37. Tel 0577 45455 – www.chiocciola.org
  4. Contrada della Civetta, Piazzetta del Castellare. Tel 0577 44800 – www.contradadellacivetta.it
  5. Contrada del Drago, Piazza Matteotti, 19. Tel. 0577 40575 – www.contradadeldrago.it
  6. Contrada della Giraffa, Via delle Vergini, 18, Tel. 0577 287091 – www.comune.siena.it/giraffa
  7. Contrada dell’Istrice, Via Camollia, 87. Tel. 0577 48495 – www.istrice.org
  8. Contrada del Leocorno, Via di Follonica, 15. Tel. 0577 288549
  9. Contrada della Lupa,  Via di Vallerozzi, 71/73. Tel. 0577 270777
  10. Contrada del Nicchio, Via dei Pispini, 68. Tel. 0577 49600 – www.nobilecontradadelnicchio.it
  11. Contrada dell’Oca , Vicolo del Tiratoio, 11. Tel. 0577 285413 – www.contradadelloca.it
  12. Contrada dell’Onda, Via Giovanni Duprè, 111. Tel. 0577 48384 – www.contradacapitanadellonda.it
  13. Contrada della Pantera, Via San Quirico, tel. 0577 48468 (al momento Museo chiuso per restauro)
  14. Contrada della Selva, Piazzetta della Selva. Tel. 0577 45093 – www.contradadellaselva.it
  15. Contrada della Tartuca – Via Tommaso Pendola, 21. Tekl. 0577 49448, www.tartuca.it
  16. Contrada della Torre, Via Salicootto, 76. Tel. 0577 222181 – www.contradadellatorre.it
  17. Contrada di Valdimontone, Via di Valdimontone, 6 – tel. 0577 222590 -www.valdimontone.it

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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