Come preparare il Kurtos, dolce rumeno

Proprio vero: Paese che vai, dolce (caratteristico) che trovi! Ed uno dei dolci tipici della Romania, il Kürtös, lo abbiamo incontrato per caso a Bucarest al mercato di Plata Amzi, dove accanto al mercato coperto ci sono dei banchi temporanei gestiti da produttori locali. Si può anche mangiare ottimo street-food, tra l’altro, ma quel che mi ha immediatamente incuriosita è stato un chiosco con un grosso barbecue acceso su cui venivano posti dei cilindri di metallo avvolti di strisce di pasta. Accanto, in un cesto rivestito di stoffa a quadri bianchi e rossi, il risultato: dei rotoli dolci bollenti, con il vapore della cottura che si incanalava verso l’alto spargendo un profumino invitante e goloso.

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Non ho resistito ad acquistarne uno (12 Lei il costo) e a chiedere alla cuoca di cosa si trattasse: un po’ in inglese, un po’ in rumeno e con l’aiuto di qualche parola italiana mi ha spiegato che è un dolce tipico originario della Transilvania, il Kürtös, a base di pasta lievitata cotta sui carboni e arricchita di zucchero e di nocciole, cioccolato, cannella (a seconda dei gusti). Controllando poi su internet ho scoperto che un dolce simile viene preparato in tutta la zona dei Balcani oltre che in Ungheria e in Repubblica Ceca (e scavando nella memoria, mi son ricordata di aver visto un baracchino vicino al Ponte Carlo di Praga che ne preparava di simili).

La particolarità di questo dolce semplice è che deve essere mangiato caldo e le strisce di pasta con cui è fatto il cilindro si staccano semplicemente tirandole. Come era il nostro Kürtös? Buonissimo: croccante fuori ma morbido dentro, il sapore ricorda quello dei bomboloni e l’aggiunta di granella di nocciola conferita un gusto ancor più appetibile. Una merenda strepitosa, che ci ha fatto apprezzare ancora di più la lunga passeggiata per le vie di Bucarest.

Ma è possibile preparare il Kürtös anche nelle nostre cucine? La ricetta ce l’ho, il problema semmai è capire in che modo si può cuocere l’impasto. La soluzione è facile se avete un barbecue in giardino, mentre con il forno di cucina il sapore ed il risultato finale non è esattamente lo stesso (ma ci si avvicinano parecchio).

Proviamo a vedere cosa ci dice la ricetta dei Kürtös

Ingredienti:

  • 2 uova intere grandi
  • 200 gr. di latte
  • 1 cubetto di lievito di birra sciolto in un bicchiere d’acqua
  • 60 gr. di zucchero
  • 100 gr. di burro fuso
  • 500 gr. di farina
  • burro e zucchero per la copertura

Attrezzatura: un cilindro grande di acciaio e/o alluminio (c’è chi usa le lattine grandi di birra, ben lavate, ricoperte di alluminio e forate all’estremità in modo da farci passare uno spiedo) oppure in alternativa – ma vengono di dimensioni ridotte rispetto a quello che è un Kürtös standard – alcuni cilindri da cannoli; alcuni spiedi di acciaio da far passare attraverso il cilindro e, in caso di cottura al forno, una teglia di acciaio e/o alluminio dai bordi alti.

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Come fare:

  • preparate l’impasto mettendo la farina, lo zucchero, il lievito sciolto nell’acqua, il latte appena intiepidito ed impastate quindi mettete in un luogo caldo a lievitare. L’impasto deve essere abbastanza ‘solido’, perché poi verranno aggiunte le uova ed il burro fuso, ma se notate che lo è troppo, potete aggiungere ancora un po’ di latte;
  • aggiungete il burro fuso (verificate che sia tiepido) e le uova sbattute e impastate nuovamente. Fate proseguire la lievitazione finché non raddoppia di volume;
  • ungete ben bene con del burro il cilindro su cui dovrà essere avvolto l’impasto;
  • stendete l’impasto lievitato e fate una striscia lunghissima di pasta tagliandola a spirale in modo da non avere interruzioni (ma se accadono, non createvene un problema perché è sufficiente sovrapporre un po’ l’impasto e schiacciare con il pollice per recuperare);
  •  avvolgete la striscia di pasta attorno al cilindro, sovrapponendo leggermente i diversi giri in modo da rivestire completamente la base;
  • nel frattempo avrete fatto la brace (o acceso il forno a 200°, dipende); ponete con l’aiuto degli spiedi i Kürtös a breve distanza dal calore e girateli con regolarità, ogni 3-4 minuti, per un quarto d’ora. Nel caso di cottura al forno, appoggiate il Kürtös con tutto lo spiedo su una teglia di acciaio. In questo caso, basterà girare il Kürtös solo una volta, a metà cottura;
  • prima della completa cottura (in totale ci vorranno circa 20 minuti), togliete il Kürtös dalla fonte di calore, spennellatelo con burro e rotolatelo nello zucchero semolato, quindi mettete di nuovo a cuocere in modo da far caramellare l’esterno;
  • a fine cottura, spolverizzate di granella di nocciola, altro zucchero oppure cioccolato grattugiato;
  • per staccare il Kürtös dalla base di cottura, battete il cilindro su una superficie dura (si dovrebbe staccare senza troppi problemi) oppure aiutatevi con una lama.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

5 Comments

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    Izelin Kinga Fekete Ottobre 29, 2021

    Si dice rumeno ,comunque il kűrtős kalács e un dolce ungherese e nn rumeno,in Transilvania su usa,dove vivono gli ungheresi siculi(secler-inglese),e non i rumeni!!!!nn voglio entrare in dettagli che Transilvania 100anni fa era autonomo nn c’entrava niente con Romania!

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    Mary Settembre 26, 2021

    Ha mai provato a fare un impasto con 500 gr di farina e 200 ml di latte? Evidentemente non ha provato a farlo.

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      Claudia Boccini Settembre 26, 2021

      Hai ragione. Il dolce l’ho fatto e provato, la ricetta è quella della signora romena che lo preparava al mercato ma avevo dimenticato di scrivere che il lievito andava sciolto in un bicchiere d’acqua (ho scritto che andava sciolto nel latte, errore mio, grazie per avermelo fatto notare).

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    Mario Giugno 12, 2018

    Il Kurtős kalács è un dolce tipico ungherese, tradotto letteralmente significa focaccia a tromba. In Romania viene fatto quasi esclusivamente nelle regioni che facevano parte del regno austro-ungarico.
    Saluti

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      Claudia Boccini Giugno 20, 2018

      Sì, esatto! Lo stesso dolce, simile nella forma ma non negli ingredienti, viene preparato in Francia e qualcosa di simile c’è perfino in Giappone, retaggio dei navigatori portoghesi. La cottura ‘allo spiedo’ è un metodo atavico per cuocere anche dolci quando non vi è il forno.

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