Visitare Massa Marittima tra miniere, massoni e strani affreschi

A chi viene a Follonica per la stagione balneare e vuole avere un ‘piano B‘ in caso di tempo incerto (quando insomma le attività da spiaggia non sono consigliate ma non è nemmeno il caso di restare chiusi in casa bruciando un giorno di vacanze) oppure a chi ama la Toscana ed i suoi borghi d’arte, consiglio sempre di spendere almeno una giornata per visitare Massa Marittima, e questo per più motivi: intanto perché è a poche decine di chilometri di distanza dalla costa, da Follonica ha ottimi collegamenti con strade scorrevoli e bus di linea (e quindi si raggiunge anche senza auto) ed è un borgo toscano vero, non eccessivamente turistico, ricco di arte e di storia e con un Duomo che sono sicura vi sembrerà di averlo già visto più volte: la Cattedrale di San Cerbone, con le sue pareti di pietra, le losanghe bianche e nere e la particolare posizione sguincia rispetto alla piazza che lo ospita è stato il protagonista di diversi spot pubblicitari e trasmissioni televisive.

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In più, si può visitare Massa Marittima in tutte le stagioni, non necessariamente in estate – anzi, a mio parere le stagioni migliori  per vivere pienamente Massa Marittima sono la primavera e l’autunno, sebbene a luglio e ad agosto si svolgano alcune delle manifestazioni più importanti e famose della cittadina toscana (vedi in basso). Una gita a Massa Marittima, che sia lunga solo l’arco di una giornata o (meglio) un intero fine settimana, vi riporterà indietro nel tempo, vi farà immergere nell’atmosfera di quando la città era uno degli avamposti della Repubblica di Siena in Maremma di grande importanza per le sue ricche miniere da cui si estraeva pirite, solfuri di rame, piombo e zinco (e città mineraria lo è stata fino a meno di 25 anni fa, in quanto le ultime miniere hanno chiuso nel 1994).

Massa Marittima è circondata da boschi e riserve naturali (la più nota è la Marsiliana), non è distante da località già abitate in epoche antiche – il Lago dell’accesa è a pochi chilometri e qui sono state trovate tombe ed insediamenti etruschi – e a dispetto del nome  non ha proprio nulla a che fare con il mare ma semmai è legata a più fili alla terra, sia a quella agricola coltivata a vigne e  oliveti che si estendono in basso nella piana che alla terra di sotto, quella del ricco sottosuolo che per lungo tempo ha dato lavoro a generazioni di minatori. Al centro delle Colline Metallifere – a poca distanza da Massa Marittima fino a qualche decennio fa lavoravano a pieno regime le miniere di Niccioleta, di Monteverdi Marittimo, di Boccheggiano, Montieri, Gerfalco – Massa Marittima si presenta al visitatore come una bella cittadina medievale arroccata sulla cima di una collina, che sembra ben più alta dei sui 380 metri s.l.m. perché posta in posizione preminente sulla spianata che porta a Follonica e al mare.

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Il primo problema che potreste dover risolvere per visitare Massa Marittima con tranquillità, è il parcheggio. Se in bassa stagione non sarà difficile trovare posto per la macchina, in estate potrebbe diventare piuttosto complicato: quasi tutti i parcheggi di Massa Marittima sono a pagamento e a meno di non provare nella zona alta di Massa Marittima o nella zona vicino all’ospedale mettete in conto di spendere qualche euro per un parcheggio a pagamento. Il parcheggio migliore per visitare Massa Marittima è quello che si trova a sinistra prima di arrivare al Duomo, praticamente in centro. Se partite da Follonica valutate di arrivare a Massa Marittima utilizzando i bus urbani della Tiemme SpA:  soprattutto se siete da soli o in coppia, il biglietto, 3.30€ a tratta, può essere più conveniente che non pagare il parcheggio e in ogni caso il percorso è veloce: impiega circa 35 minuti ed i bus sono frequenti e comodi.

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Una volta arrivati il tour per visitare Massa Marittima inizia in via Ximenes, la via che porta al Duomo, proprio dall’entrata del parkng auto. Prima ancora di salire le scale di marmo di San Cerbone, fermatevi ad osservare l’affresco che si intravede sotto le volte a sesto acuto del palazzo di fronte al parcheggio, Palazzo dell’Abbondanza. Questo era il granaio della città, dove venivano immagazzinati i cereali ed allo stesso tempo qui sotto vi erano le fonti pubbliche; nei tempi più recenti i locali sono stati trasformati in cinema-teatro. Aguzzate gli occhi, mi raccomando, e guardate le fronde dell’albero raffigurato nell’affresco, circondato da donne che danzano o sono impegnate a raccogliere frutti. Sì, è un albero davvero particolare, che produce frutti insoliti! La foto qui sotto vi aiuterà a capire meglio di cosa sto parlando e… permettetemi  un sorrisino malizioso, perché l’Affresco dell’albero dell’abbondanza è davvero curioso! Pensare che l’affresco è stato trovato quasi per caso, mentre si stavano facendo dei lavori di recupero della parete, sofferente per l’umidità derivante dalle fontane!

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Dal profano, al sacro: seguendo via Ximenes si arriva in Piazza Garibaldi, il ‘salotto buono’ di Massa Marittima dove si trovano la Cattedrale di San Cerbone, un bellissimo edificio romanico che risale al XII secolo e, quasi di fronte, il Palazzo Comunale  (la cui struttura in travertino su cui si aprono finestre a bifora utilizza due case-torri del XIII – XIV secolo) e il Palazzo Pretorio (da notare sulla facciata gli stemmi dei podestà e dei Capitani del Popolo che avevamo governato Massa Marittima), in un assetto urbanistico che si ritrova spesso nelle città medievali toscane in cui il potere laico e politico sono spesso sullo stesso piano di quello religioso.

Lateralmente alla Cattedrale c’è anche il Museo Archeologico e proprio di fronte al Palazzo del Comune, quella che può considerarsi un’ altra particolarità di Massa Marittima: il Palazzo Malfatti. Che visto dall’esterno è un ‘normale’ palazzo medievale (XIII secolo) ma che al suo interno – oltre che ad una pregevole residenza turistica d’epoca – ospita un Tempio massonico affrescato.  Perché Massa Marittima ha una lunga storia libertaria, garibaldina, mazziniana e massonica – qui Garibaldi trovò rifugio durante la sua fuga e per lungo tempo proprio in piazza Garibaldi c’è stata una sua statua, non a caso posta di spalle rispetto alla Cattedrale di San Cerbone (la statua ora è stata spostata nel Parco della Rimembranza). Oltre ad esserci tre Logge Massoniche operative (n. 123 – Vetulonia, n. 823, Giustizia e Libertà e n. 1326 – Andrea Zarra, cfr. sito Grand’Oriente d’Italia – Logge della Toscana), lo scorso 1 ed il 2 settembre 2017 a Massa Marittima c’è perfino stato un evento, Liberamente Massoneria, organizzato dal Grand’Oriente d’Italia.

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L’itinerario per visitare Massa Marittima proceda da Piazza Garibaldi lungo via della Libertà, il corso di Massa Marittima in cui in estate si passeggia fino a tarda sera, ci si dedica allo shopping ed al rito degli aperitivi. Lungo la via coi sono palazzi nobili mentre lateralmente si aprono vicoli stretti ed ombrosi, sia a destra che a sinistra, con case-torri medievali, piccole gallerie d’arte e negozi ricavati in vecchie cantine o magazzini. Numerosi i ristoranti specializzati in cucina toscana-maremmana e tra tutti va segnalata la microscopica osteria La Tana dei Brilli Parlanti, che la guida Slow Food 2017 ha definito l’Osteria più piccola d’Italia (mai come in questo caso è necessario prenotare con largo anticipo, i posti sono proprio pochi!)

Alla fine di via della Libertà, l’itinerario di visita prosegue lungo via Bernardino degli Albizzieschi (più noto come San Bernardino da Siena, che a Massa Marittima nacque nel 1380) fino a raggiungere la Porta di San Rocco, preceduta da un anti-porta, una delle sette porte che ancora si possono vedere a Massa Marittima. Usciti dalla porta si svolta subito a destra per prendere via di San Francesco,  che sale in ripida salita verso la cinta muraria ancora in parte esistente edificata dai senesi nel XII secolo a protezione dell’abitato di Massa Marittima.

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Entrati di nuovo all’interno della città medievale da Porta San Francesco, ci si ritrova nel terziere di Città Nuova, caratterizzato dalla presenza del Cassero senese (la fortezza) e dalla Torre del Candeliere o dell’Orologio. Salendo sulla Torre del Candeliere si accede anche al Cassero, con splendida vista su tutta la pianura verso il mare e, nelle belle giornate, sull’Isola d’Elba e la Corsica (costo del biglietto 3€, orario 10.30-13.30/16.00-19.00; attenzione le scale della Torre sono un po’ complicate). Allungatevi poi su Corso Diaz per visitare la Chiesa di Sant’Agostino ed il suo Chiostro e, più avanti, il Complesso museale di San Pietro all’Orto, che ospita il Museo di Arte Sacra (tra le altre, opere di Giovanni Pisano, Pietro e Ambrogio Lorenzetti, il Sassetta) ed il Centro di Arte Contemporanea “A. Martini”, che espone opere di Guttuso, Nespolo, Schifano ed altri (sono conservate circa 750 opere).

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Tornando indietro fino alla Torre del Candeliere, oltrepassate Porta alle Silici e scendete lungo la ripidissima Via Moncini (mi raccomando, cercate di scendere utilizzando gli appoggi in pietra posti a terra e, se in stagione fredda, state attenti all’eventuale ghiaccio). Anche qui incontrerete piccoli negozi di artigiani, gallerie e negozi per poi raggiungere nuovamente il punto di partenza, la piazza con la Cattedrale di San Cerbone. Dopo aver completato l’anello di visita, potete raggiungere il Museo della Miniera, in via Corridoni (in pratica: prendete le scalette laterali al Palazzo dell’Abbondanza e uscite da Porta del Teatro salendo fino alla strada che corre parallela alla collina) per visitare il Museo della Miniera. Va chiarito che  dentro la città non ci sono mai stati pozzi minerari (erano tutti al di fuori dell’abitato) e che questa è solo una ricostruzione musealizzata ma veritiera di una miniera, che attraverso un percorso di 700 metri documenta il lavoro dei minatori, le tecniche estrattive utilizzate, mette in mostra gli strumenti e i macchinari. Utile ed istruttiva per tutti, ma soprattutto per i bambini (orari di apertura: da aprile ad ottobre 10/13 – 15/18; da novembre a marzo 10/12 – 15/16.30. Il biglietto costa 5€, sono previste riduzioni e la miniera-museo si può visitare solo con visita guidata, che parte ad ogni ora).

Se in stagione, oltre che visitare Massa Marittima nel suo insieme non perdetevi gli eventi e le rappresentazioni della tradizione massetana: dal Balestro del Girifalco, la manifestazione storica che vede i tre terzieri della città – Città Vecchia, Città Nuova e Borgo – sfidarsi a colpi di balestra la ^ domenica di maggio e la 2^ domenica di agosto (questa edizione decisamente più affollata di turisti)  alla Festa in onore del patrono San Cerbone, con sfilata di figuranti in costume che percorrono la città fino a raggiungere la Cattedrale (10 ottobre) e la festa dedicata a Santa Barbara che si svolge nella frazione di Niccioleta, molto sentita soprattutto dagli anziani che hanno lavorato nelle miniere. Durante il primo fine settimana di agosto Piazza Garibaldi si trasforma in un  teatro all’aperto e vi vengono rappresentate le opere di Lirica in Piazza, quest’anno giunta alla 32^ edizione (la foto del Duomo che vedete all’inizio del post, scattata a fine luglio 2017, mostra le impalcature delle tribune già in parte allestite).

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Informazioni utili per visitare Massa Marittima:

    • per arrivare a Massa Marittima ci sono più possibilità, la più rapida è da Follonica (o comunque dalla via Aurelia) seguendo la strada regionale 439, che passa per Valpiana. Altrimenti, per chi proviene da Siena – lontana poco più di 70 km – si può fare la panoramica strada 73bis e quindi la 441, che passa a poche centinaia di metri da San Galgano e prosegue per Prata e Massa Marittima (le curve di questa strada sono micidiali ma il paesaggio è incomparabile!).
    • L’ideale è dedicare a Massa Marittima almeno un week end e non è certo un problema trovare alloggio: ci sono possibilità per tutte le tasche tra alberghi, pensioni, B&B e agriturismi (anche di alto livello, provate a guardare sul sito Booking).
    • Per chi viaggia low cost, c’è anche un piccolo ostello, l’Ostello Sant’Anna, a 10 minuti a piedi dal centro storico, con camere da 2 a 10 posti.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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      Claudia Boccini Settembre 29, 2017

      Massa Marittima è quasi misconosciuta dagli italiani che vengono sulla costa per le vacanze balneari, mentre è frequentatissima dai turisti stranieri. A me piace tantissimo ed almeno un giretto lo faccio tutte le estati, quanto meno per fare l’aperitivo in piazza 🙂

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