Un week end a Bagno Vignoni, tra terme e storia

Arretrato rispetto alla via Cassia, quasi nascosto tra le colline, il piccolo borgo di Bagno Vignoni riempie di meraviglia chiunque lo visiti: d’altronde, in quale altro luogo d’Italia la piazza principale è una piscina che racchiude una polla sorgiva di acqua calda e termale? Un week end a Bagno Vignoni mette insieme il benessere e la storia, anche perché tutto ruota attorno al grande vascone che è allo stesso tempo piazza d’acqua ed elemento predominante del borgo. A guardar bene i palazzi che circondano la vasca termale, la chiesa, il porticato di Santa Caterina e le antiche terme sono elementi aggiuntivi, una linea di case sorte nel corso del tempo quando la fama dell’acqua di Bagno Vignoni divenne così nota tanto da far accorrere Papi, Santi e Granduchi per bagnarsi nelle sue acque. Nelle acque di Bagno Vignoni trovarono beneficio Enea Silvio Piccolomini, poi conosciuto come Papa Pio II e artefice della città di Pienza (il Castello di Vignoni, che si raggiunge percorrendo la strada che inizia accanto al parcheggio appena fuori dal borgo, appartenne per un periodo ai Piccolomini), Lorenzo il Magnifico vi curò l’artrite mentre pare che Santa Caterina utilizzasse le acque caldissime non tanto per trovare beneficio quanto per mortificare le carni e fare penitenza.

La vecchia piscina al centro della piazza di Bagno Vignoni è grande – cinquanta metri per trenta le dimensioni) ma non è balneabile: le acque che vi sgorgano sono davvero calde e raggiungono la temperatura di 52°, davvero troppo per un bagno! Soprattutto in inverno è facile vedere i fumi che fuoriescono dalla vasca e dai condotti che attraversano le viette del paese e portano l’acqua caldissima fino agli impianti termali degli alberghi. L’acqua passa poi nei gorelli – sono piccoli canali a cielo aperto, che una volta venivano utilizzati per portare l’acqua al mulino (di cui si possono visitare i resti) e mettere in funzione le macine mentre oggi sono più prosaicamente utilizzati per fare pediluvi gratuiti – e infine scende a rivoli formando ruscelli diventati bianchi per le concrezioni di calcare fino a gettarsi, molto più fredda, nei vasconi naturali che si trovano alla base della collina, accanto al fiume Orcia. I vasconi naturali risalgono ad epoche antiche – pare che le acque calde di Bagno Vignoni fossero ben conosciute dagli Etruschi e dai Romani – e sono ancora oggi utilizzati liberamente da bagnanti che hanno la pazienza di scendere lungo il  sentiero che porta fino a valle. Ecco, un week end a Bagno Vignoni riesce a favorire il relax, il contatto con la natura, a incontrare la storia.

Bagno Vignoni in estate

Foto sferrario 1968 . CC0 Creative Commons

L’acqua termale di Bagno Vignoni è solfato-magnesiaca ed ha elementi di solfato di calcio, carbonato di ferro, tracce di zolfo (ma l’odore non è fastidioso) e come quasi tutte le acque che sgorgano nella zona del Monte Amiata ha un’origine vulcanica ed è lievemente radioattiva. Quando Bagno Vignoni non era ancora una località turistica famosa ma solo un piccolo, meraviglioso, borgo toscano frequentato per cure termali quasi solo da chi risiedeva in zona, l’edificio delle vecchie Terme – ora non più in uso – era composto di due edifici separati per le abluzioni di uomini e  donne: il Bagno della Stufa era destinato agli uomini, il Bagno di Santa Caterina alle donne. Le acque termo-minerali di Bagno Vignoni sono indicate  per la cura delle artriti, per alleviare i dolori di origine traumatica, per le riniti e problemi dermatologici. Ma soprattutto rilassano, e tanto (anche perché se non si sta attenti a non restare a bagno nell’acqua calda continuativamente per più di 20 minuti alla volta, la pressione si abbassa troppo e subentra un senso noioso di spossatezza!)

Gli alberghi storici dove trascorrere un week end a Bagno Vignoni sono il Posta Marcucci e l’hotel delle Terme: un tempo erano poco più di locande, oggi mettono a disposizione dei loro clienti piscine e SPA modernissime. Nel caso del Posta Marcucci, la grande piscina di acqua termale Val di Sole, con vista panoramica, è aperta anche al pubblico esterno con costi a partire da 15€ in poi, in base alla stagione ed all’orario – il solo pomeriggio costa meno della giornata intera. Sono ammessi anche i bambini e bisogna ricordarsi di portare una cuffia da bagno (oppure si acquista al momento).

Certo, Bagno Vignoni non è più quella che ho conosciuto io da bambina, quando la piscina Val di Sole era frequentata dai ragazzi che abitavano in zona, quale succedaneo del mare troppo distante e che forse nemmeno conoscevano le virtù terapeutiche delle acque in cui si tuffavano con allegria: oggi tutto è a misura di turista, si cerca di fare cassa quanto più è possibile – dal parcheggio a pagamento ai negozietti di artigianato o di prodotti gastronomici che hanno invaso cantine e magazzini. Ci sono bar, ristoranti, locali dove fare spuntini con i prodotti tipici toscani e sì, forse un bel po’ di poesia si è persa, quanto meno durante le ore centrali del giorno, le più affollate. Ed ecco perché vi consiglio di programmare un week end a Bagno Vignoni: la sera il borgo ritrova tutto il suo fascino e la sua magia, soprattutto se la notte è limpida, le stelle sono alte nel cielo e la luna brilla solitaria riflettendo il suo pallore nella vasca al centro della piazza da cui si levano vapori eterei.

Il periodo migliore per visitare e trascorrere un week end a Bagno Vignoni  è durante i mesi primaverili ed autunnali, quando è piacevole immergersi nelle acque della piscina termale di Val di Sole o nelle piscine private degli hotel e farsi cullare dall’acqua calda e rilassante. In inverno, superata la paura di prendere freddo, il bagno si trasforma in un’esperienza quasi mistica, sullo sfondo le colline della Val d’Orcia avvolte da nebbie o illuminate da pallidi raggi di sole mentre l’acqua caldissima provvede a rigenerare spirito e corpo. La stagione meno adatta, a mio parere, è forse la piena estate: l’acqua è davvero calda e può essere fastidiosa se il clima è particolarmente soleggiato e con alte temperature.

Informazioni utili per un week end a Bagno Vignoni:

Bagno Vignoni è una frazione del Comune di San Quirico d’Orcia (altro borgo toscano che merita una visita), da cui dista circa 5 chilometri. Per arrivarci, bisogna percorrere la Via Cassia fino al km. 179  e quindi, poco prima (o poco dopo, dipende da dove provenite) del ponte sull’Orcia seguire i cartelli indicatori. Vi lascio il link del Comune di San Quirico d’Orcia, per approfondire la storia, i paesaggi, il gusto, la spiritualità ed il benessere di queste magnifiche terre di Siena, di cui Bagno Vignoni fa parte.

Dove dormire a Bagno Vignoni:

In alternativa, potete pernottare a San Quirico d’Orcia, dove oltre a passeggiare nella via Dante Alighieri che conserva l’impianto medievale bisogna assolutamente visitare la bellissima Collegiata dei Santi Quirico e Giulitta e gli Horti Leonini  e ammirare la chiesetta di Santa Maria Assunta. San Quirico, nonostante sia uno dei paesi più noti della Val d’Orcia, conserva comunque i ritmi di un normale paese toscano e questo è un vero miracolo. Alcuni hotel che suggerisco (cliccando sul link potete prenotare direttamente tramite il portale Booking):

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

  1. Avatar
    Marta Gennaio 26, 2018

    La Toscana non la conosco proprio, bei posti che riesci sempre a scovare e raccontare. Grazie.

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      Claudia Boccini Gennaio 27, 2018

      Grazie mille!
      Con la Toscana (e Siena in particolare), gioco in casa 🙂

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