Visitare Den Bosch: sulle tracce di Hieronymus Bosch e di Van Gogh

C’è una città, in Olanda, con un nome piuttosto complicato da scrivere e da pronunciare: ‘s-Hertogenbosch  – grosso modo, significa “la foresta del Duca”, traducendo dall’olandese arcaico e il Duca in questione era Enrico I Duca di Brabante – si trova nella regione del Brabante e per fortuna, per facilitare le cose a chi l’olandese lo mastica poco, questa bella città medievale, circondata da mura e attraversata da corsi d’acqua, è conosciuta anche con il più semplice nome di Den Bosch, la foresta.

Dopo le architetture relativamente moderne di Eindhoven (dove ci trovavamo per la Dutch Design Week) e la sua vibrante vena creativa e contemporanea, abbiamo scelto di cambiare prospettiva e visitare Den Bosch incuriositi dalla sua fama di città medievale, in quella che può tranquillamente diventare una veloce gita giornaliera. Devo dire che il nome ‘forestale‘ è davvero ben meritato: nel tragitto in treno abbiamo attraversato campagne verdi – come è tipico dell’Olanda – ma anche zone davvero boscose.

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E’ vero, a Den Bosch è possibile fare un salto a ritroso nel passato: l’aspetto del centro storico della città è decisamente medievale, i bastioni di quella che era una fortezza sono ancora ben evidenti e l’intricato sistema di canali che attraversa la città e spesso scorre sotto i palazzi incuriosiscono il turista e lo invitano a scoprire la città pian piano, per non perdere nemmeno un dettaglio di questa bella destinazione olandese, che vale davvero la pena di inserire in un itinerario alla scoperta dell’Olanda del sud.

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A Den Bosch viene associato anche uno dei più noti  pittori olandesi, quel Hieronymus Bosch (1453-1516) che ha utilizzato il colore a piene mani per creare composizioni pittoriche oniriche e colme di riferimenti  e simbologie: impossibile non innamorarsi delle tavole con il Giardino delle Delizie (Prado, Madrid), le Quattro visioni dell’Aldilà (Gallerie dell’Accademia di Venezia) o anche dell’Adorazione dei Magi (Prado, Madrid), solo per citare tre delle  più famose, che come tutte le altre opere prodotte dall’artista  sono custodite nelle istituzioni museali più importanti del mondo.

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Per visitare Den Bosch il suggerimento è di utilizzare il treno: per raggiungerla da Amsterdam e Rotterdam ci si impiega un’ora (è talmente poco tempo che Den Bosch può tranquillamente essere considerata la meta per una ‘gita di un giorno’ ) mentre da Eindhoven ci si impiegano meno di 20 minuti. La stazione è vicina al centro storico, una passeggiata di 10 minuti e già siete all’interno del Centrum e ad indirizzarvi sulla giusta via ci sarà la fontana sormontata dalla colonna con il drago dorato, un po’ il simbolo della città tanto quanto i suoi canali. Perché proprio un drago? La scelta non è ben chiara, c’è chi dice che sia stato scelto l’animale fantastico per simboleggiare l’inespugnabilità della città o, molto più probabilmente, perché l’accenno al drago era nel cognome del finanziatore dell’opera, P.J. Bosch van Drakestein.

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Come molte città olandesi, il centro cittadino di Den Bosch è abbastanza raccolto e si visita tranquillamente tutto a piedi: io vi consiglio di focalizzarvi su alcuni luoghi più interessanti, ma nulla vi vieta di lasciarvi trasportare dall’istinto e percorrere le tante piccole vie che si diramano dall’itinerario lungo  Vissstraat – Hooge Steenweg – Markt – Keerkstraat – Lange Puutstraat – Verwersstraat, che ci porterà a visitare i luoghi più famosi ed interessanti di Den Bosch. Un itinerario che può facilmente diventare un circuito proseguendo lungo Waterstraat, Wolvenhoek e Snellestraat, stradine piene di piccoli negozi, boutique e locali.

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Il primo luogo che abbiamo incontrato nel nostro itinerario per visitare Den Bosch è la  Piazza del Mercato (Markt): di mercoledì e sabato è piena di banchi per il consueto mercato settimanale dove è possibile fare uno spuntino gustoso con le rinomate aringhe o con il kibbeling, il pesce a bocconcini fritto al momento da mangiare con l’aggiunta di salsa e maionese, mentre il martedì, il giovedì e venerdì la piazza del mercato ospita produttori di alimenti biologici. Un consiglio: se volete fare delle foto ‘pulite’ della piazza, senza i banchi, dovrete aspettare il primo pomeriggio quando questi vanno via. Nella piazza del mercato si trova anche il locale ufficio del turismo (arrivando dalla stazione, è l’edificio in mattoni rossi al n.77, che ricorda nelle forme architettoniche una chiesa), dove potete chiedere informazioni, una mappa generale della città ed eventualmente acquistare mappe specifiche con itinerari tematici.

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Altro luogo che merita una sosta è la Cattedrale cattolica di San Giovanni (Sint-Janskathedraal), un enorme edificio in stile gotico brabantino che nelle fondamenta risale al XIII secolo (ma è stato in parte ricostruito a causa di un disastroso incendio nel 1584). E’ uno degli edifici più importanti di Den Bosch, l’interno ha cinque navate e tra le tante le decorazioni, sculture ed intagli in legno che vi si possono ammirare, di sicuro interesse sono il fonte battesimale (1492), il pulpito (1560), l’organo (1620) e la cappella del Sacramento, nel transetto nord.

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Nell’itinerario per visitare Den Bosch va assolutamente inserita una sosta al Noordbrabants Museum: più che un museo, è un sistema museale complesso in quanto è connesso con il Museo municipale di arte contemporanea di Den Bosch (Stedelijk Museum ’s-Hertogenbosch). Suddiviso in più settori (c’è anche una sala dedicata al Brabante in epoca Romana, con una esposizione di oggetti rinvenuti nel corso delle campagne di scavo sul territorio), molto interessante da visitare è la quadreria che ospita opere di Jheronimus Bosch e incisioni realizzare dai rappresentanti della famiglia Brugel.

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Altrettanto interessante è lo spazio espositivo dedicato dal Noordbrabants Museum agli ultimi 600 anni della storia del Brabante, che viene raccontata attraverso oggetti, raffigurazioni e punti multimediali di informazione. Vi sono sono custodite 9 opere originali di Vincent Van Gogh, che nel Brabante, a Zundert, era nato il 30 marzo 1853. Sono opere piuttosto cupe, realizzate tra il 1884 ed il 1885, che ritraggono contadine o paesaggi agricoli, ben distanti dai colori vivaci che siamo abituati ad associare alla produzione dell’artista olandese e, per questo, ancora più preziose per comprendere la storia travagliata di Van Gogh.

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Su Van Gogh il Noordbrabants Museum organizza spesso esposizioni e allestimenti speciali: dal 14 ottobre 2017 (con termine al 28 gennaio 2018) è stata presentata la mostra che ripercorre il processo di lavorazione del film di animazione Loving Vincent, realizzato da Hugh Welchman e Dorota Kobiela di Breakthru Productions utilizzando per le sequenze ben 65.000 quadri appositamente realizzati da 125 artisti nello stile di Van Gogh.

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Tra le prossime esposizioni temporanee del Noordbrabants Museum, vanno segnalate:

  •  “A Chinese Journey” (17 marzo 2018 – 8 luglio 2018), un viaggio nella produzione artistica cinese negli ultimi dieci anni con dipinti, disegni, fotografie, sculture e installazioni video di 30 artisti;
  • Van Gogh’s intimate circle” (21 settembre 2019 – 12 gennaio 2020), sulla complessità dei rapporti interpersonali e familiari dell’artista, con opere provenienti dall’Olanda e dall’estero. Si preannuncia come una delle esposizioni assolutamente da visitare!

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Noi abbiamo avuto la possibilità di visitare il Noordbrabants Museum insieme ad una delle guide del Museo, che oltre a illustrare quadri ed opere esposte – da applauso gli allestimenti! – ha sottolineato l’unicità del Museo e di come questo sia particolarmente attento alla divulgazione: vengono organizzate regolarmente attività specifiche per adulti ma anche per i bambini, che sono invitati ad esprimere la propria vena artistica e a partecipare a giochi che insegnano loro a riconoscere opere d’arte. Davvero un bel modo di concepire un Museo!

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Un lungo corridoio – qui si trova la caffetteria, dove abbiamo assaggiato il dolce tipico della città, il Bossche Bollen, un concentrato di bontà a base di panna e cioccolato – connette il Noordbrabants Museum con lo Stedelijk Museum; al centro, in un ampio giardino in cui sono esposte alcune sculture contemporanee e che in estate diventa un piacevole dehór dove prendere un caffè: in pratica, è possibile trascorrere anche un’intera giornata visitando queste importanti istituzioni culturali (da tenere presente come possibilità se il tempo dovesse essere particolarmente freddo o piovoso, che non invita alle passeggiate in città!).

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Con lo Stedelijk Museum entriamo in una diversa dimensione: è un museo recente – è stato inaugurato nel 2013 dalla Principessa Beatrice – ed è dedicato alle opere di arte e di design contemporanei. Nella ricchissima collezione vanta, tra le tante,  opere di Picasso, Calder, Mendini, Fontana, Chagall, Paladino, Paolozzi e vi vengono allestite mostre ed esposizioni che sottolineano quanto l’arte influisce sull’evoluzione della società e vice versa. Tra le mostre in corso al momento in cui scrivo:

  • Celebrating Ceramics“, una retrospettiva sull’arte ceramica di Ettore Sottsass in occasione del centenario della nascita (termine: 18 febbraio 2018);
  • Style Drive”  una mostra specifica che spazia sul ruolo delle automobili quali  status symbol (fino al 4 marzo 2018).

Molto ben fornito il bookshop dello Stedelijk (funziona da bookshop anche per il Noordbrabants Museum), che si trova di fianco alla particolare struttura di legno curvilinea destinata ad ospitare i servizi e la biglietteria: qui si possono acquistare oggetti di design e libri ed ovviamente io non ho resistito ad acquistare qualche piccolo regalino!

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Un altra sosta da fare a Den Bosch è presso il Jheronimus Bosch Art Center, all’interno di una ex chiesa: non ci sono opere originali, ma qui è possibile approfondire la vita e la carriera artistica del pittore che visse a Den Bosch tra il 1450 e il 1516. La visita prevede la visione di un film che aiuta a contestualizzare la vita dell’artista nel periodo storico in cui è vissuto, quindi si passa a visitare le sale espositive dove sono in mostra riproduzioni fotografiche in scala originale delle opere di Bosch e alcuni arazzi che ne riprendono i disegni. E’ stato anche ricostruito l’atelier dove lavorava Bosch mentre un ascensore permette di salire fino all’ultimo piano per ammirare il panorama della città.

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Una delle attrazioni più conosciute di Den Bosch si trova però sotto la città: sono il suoi particolarissimi canali, che si possono visitare con una gita in barca di circa un’ora. E’ un viaggio nelle viscere della città, lungo gallerie e sotto ponti medievali, costeggiando le fortificazioni medievali lambite dalle acque del fiume piacerà davvero a tutti. Ma per saperne di più – per ora accontentatevi solo di una foto, assolutamente non sufficiente a farvi comprendere la particolarità di questo itinerario sull’acqua – vi rimando al prossimo post in programma su ‘s-Hertogenbosch, in cui vi racconterò come visitare Den Bosch ‘a pelo d’acqua’.

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Ah, mi raccomando: al ritorno dalla vostra passeggiata per le vie di Den Bosch, non dimenticatevi di passare sul lato destro della strada che porta alla stazione ferroviaria, prima di arrivare alla fontana del drago dorato: c’è Jan de Groot, una super pasticceria dove fare scorta (o assaggiare di nuovo!) le  Bossche Bollen!

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Informazioni utili per visitare Den Bosch:

  • I Musei:
  • Dove mangiare a Den Bosch: non resterete certo affamati, perché a Den Bosch la scelta è davvero ampia! Dallo street-food (i chioschi ambulanti dei venditori di pesce sono una delle possibilità), ai ristoranti con cucina del territorio o internazionale c’è davvero ampia scelta. Per un buon caffè (il costo non è economico ma nemmeno impossibile), vi consiglio una sosta al Drab Coffee, in Kruisstraat 12, dove è possibile scegliere tra varie miscele, anche esotich, e varie possibilità di estrazione (dall’espresso alla percolazione hanno ogni metodo!). Buoni anche i dolcetti per accompagnare la tazza di caffè!
  • Dove dormire a Den Bosch? Seguendo il link, qualche suggerimento tramite Booking.

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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