A Bruges la Triennale Brugge con il suo percorso di installazioni sull’acqua

Se ci siete già stati, concorderete con me che Bruges (*) è davvero romantica: i canali, i cigni bianchi che nuotano nei canali accanto a piccole imbarcazioni, i ponticelli che si aprono su scorci cittadini da mozzare il fiato, gli edifici che mostrano ancora le vestigia di un medioevo ricco e vivacemente colto. Se invece non l’avete ancora visitata, per prima cosa vi consiglio di leggere il post su Bruges che ho scritto qualche anno fa (così vedete anche qualche foto della città), quindi prenotate il prima possibile un volo per Bruxelles  – che dista da Bruges circa un’ora di treno – e partite per andare alla sua scoperta. Romantica, medievale… alt! quest’anno nelle vie, nelle piazze e nei canali di Bruges il contemporaneo si mescola con la storia, concetti, immagini e significati si mescolano e trasformano il centro città in una galleria d’arte a cielo aperto. Dal 5 maggio al 16 settembre 2018 la città fiamminga ospiterà infatti la seconda edizione della Triennale Brugge e sarà un evento di quelli imperdibili, soprattutto se vi intriga il mix di antico-contemporaneo, se le installazioni contemporanee vi incuriosiscono, se i concept innovativi e sperimentali di arte e di architettura vi entusiasmano!

Come in una caccia al tesoro, lungo le vie di Bruges verrà allesstito un percorso con 15 tappe dove verranno installate le opere sviluppate da 15 artisti internazionali seguendo il tema della “Liquid City” (città liquida, fluida), appellativo che alla città di Bruges calza a pennello: le vie d’acqua sono una sua caratteristica e la chiave della sua prosperità quale città mercantile (un lungo canale, il Boudewijnkanaal, collega la città fino a Zeebrugge e quindi al mare). Il riferimento alla ‘liquidità’ non è però solo alla struttura urbanistica della città, che con l’acqua ha un rapporto intimo: le installazioni provvisorie che verranno esposte nel corso della Triennale Brugge hanno la missione di focalizzare l’attenzione del visitatore sulla estrema mutevolezza della nostra società, che è in costante, fluido movimento e cambia e assume forme diverse proprio come l’acqua inserita in una forma elastica.

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Triennale Brugge 2018 – copyright Selgascano_Pavillon

Il centro storico di Bruges è perfettamente conservato (vi ricordo che è stato inserito tra i Patrimoni dell’Unesco) e grazie alle installazioni di Triennale Brugge assumerà il ruolo di luogo di incontro, di innovazione e anche di confronto all’insegna della diversità. I curatori di Triennale Brugge, Till-Holger Borchert e Michel Dewilde, hanno selezionato 15 artisti ed architetti in grado di interpretare il ruolo della città di Bruges quale motore del cambiamento sociale, in cui i cittadini condividono esperienze, scelte, prospettive seguendo il principio della cittadinanza partecipativa. Le installazioni di Triennale Brugge sono sparse per la città, ed il percorso è suddiviso in tre grandi temi: spazi ospitali, cooperazione creativa e città immaginata. Ampia libertà è lasciata agli artisti partecipanti: i materiali utilizzati sono diversi, così come le forme di installazione che spesso utilizzano le nuove tecnologie digitali.

Alla realizzazione di Triennale Brugge partecipa anche il francese Frac Centre-Val de Loire (vi ho parlato di questo centro di arte contemporanea nel post sulla Valle della Loira) che porta a Bruges opere monumentali legate al tema della città liquida che verranno allestite nella Chiesa e nei giardini del Grootseminarie.

Il percorso, gli artisti e le opere della Triennale di Brugge 2018:

  • dentro al canale del Groenerei l’opera di Jaroslaw Kozakiewicz assume le sembianze astratte di due volti, che sembrano quasi volersi baciare;
Triennale Brugge 2018 - Jaroslaw Kozakiewicz_Brug

Triennale Brugge 2018 –  copyright Jaroslaw Kozakiewicz_Brug

  • nel Burg, Jwesley Meuris installa il suo Urbanmodel, un padiglione per l’analisi artistica;
  • ci spostiamo nel canale  Langerei con Acheron I, di Renato Nicolodi, scultura galleggiante di grandi dimensioni, quasi uno stargate da cui partire verso nuove dimensioni;
  • l’artista Nlé riprende la sua opera più famosa, Floating School, per creare una classe galleggiante con vista;
  •  la Floating Island di Obba (installata sul canale Langerei all’altezza di Snaggaardbrug) permette di passeggiare sul’acqua e scoprire la città da una prospettiva visiva diversa;
  • il Ground Fault di Roxy Paine è una scultura di vetro smerigliato che simboleggia la natura e la tecnologia, elementi solo apparentemente antitetici;
  •  nel Minneboplein l0 statunitense John Powers installa una struttura di 15 metri di altezza, Lanchals, realizzata con moduli accatastati;
  •  in Wulpenstraat la House of Time di Raumlabor (in collaborazione con Bolwerk y Brugge(n) voor Jongeren) è un luogo tranquillo, di pace e creatività: qui tutto è possibile e nulla è obbligo;
  • nel Poortersloge di Akademiestraat l’artista belga Rotor installa un enorme granchio cinese, che galleggerà fino ad arrivare a Zeebrugge, sul mare;
  • in Garenmarkt, negli ex Ospizi di Carità, l’artista Ruimteveldwek riflette sul silenzio e sui modi per fruirne;
  • sempre in Poortersloge – Akademiestraat l’argentino Tomás Saraceno immagina città futuristiche che fluttuano utilizzando energie rinnovabili;
  • sul canale Coupure, Jose Selga e Lucia Cano (in arte Selgascano) installano un padiglione colorato idealmente dedicato ad incontri estivi sull’acqua;
  • la Fountain of Life di Monir Shahroudy Farmanfamaian, artista iraniana, è installata nella zona del Grooteseminairie dove prende vita una città ideale con torri in cristallo geometriche, che riprendono la simbologia del sufismo;
  • nello Spiegelrei guizza fuori dal canale Skyscraper, la gigantesca balena realizzata da Studiocka con l’uso di rifiuti plastici e materiale di scarto raccolti negli Oceani e posta proprio accanto alla statua di Jan Van Eyck: è un monito all’incosciente devastazione di habitat naturali;
  • nella Bakkersrei all’altezza del Congrescentrum Oud Sint-Jan, Peter Van Driessche con Atelier4 propone Infiniti, ipotesi di casa da utilizzare in caso di innalzamento del livello degli oceani: caso di scuola e denuncia sulla scarsa attenzione collettiva ai problemi ambientali.
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Triennale Brugge 2018 – copyright Studio KCA_ Skyscraper (the Bruges Whale)

Informazioni utili:

  • Triennale Brugge: dal 5 maggio al 16 settembre 218. Percorso da fruire liberamente nel centro di Bruges. A breve  sul sito il programma con le visite guidate, le lezioni e gli spettacoli;
  • raggiungono Bruxelles le principali compagnie aeree (anche low cost);
  • da Bruxelles il mezzo più comodo per arrivare a Bruges è il treno;
  • per dormire, numerose le strutture alberghiere e di ospitalità.

(*) Brugge è il toponimo in lingua fiamminga (sarebbe quello più corretto, considerato che siamo nelle Fiandre) mentre Bruges è il nome francese, generalmente più noto.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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