Il bizzarro Giardino dei Tarocchi di Capalbio

Il Giardino dei Tarocchi è un parco artistico che si trova in Maremma al confine tra Lazio e Toscana, poco distante da Pescia Fiorentina (una frazione di Capalbio), ma soprattutto è una raccolta bizzarra e fantastica di opere che nascono dalla creatività onirica dell’artista Catherine Marie-Agnès de Saint Phalle, più conosciuta come Niki de Saint Phalle, che ha scelto questo angolo di Toscana per trascorrervi una parte della sua vita insieme al secondo marito Jean Tinguely, ugualmente artista e scultore. Conosciuta per le sue Nanas, sculture che rappresentano figure di donne dalle forme generose, di dimensioni spesso ragguardevoli con interni vivibili e visitabili – una piccola Nanas danzante si trova nella piazzetta davanti alla porta di accesso al borgo vecchio di Capabio –  Kiki de Saint Phalle è stata un’autrice poliedrica ed eclettica, una pittrice, scultrice, scrittrice, perfino indossatrice. Francese per parte di padre, americana per quella materna, le sue sculture sono diffuse in numerosi Paesi ed abbelliscono luoghi di transito, stazioni ferroviarie, parchi e vie. Se siete stati a Parigi ed avete visitato il Centre Pompidou, avrete molto probabilmente visto la Fontana Stravinsky, opera della Saint Phalle con elementi realizzati anche dal marito. Ma il Giardino dei Tarocchi è altra cosa. Non per lo stile, che è proprio dell’artista e quindi ben riconoscibile, ma per il quantitativo di opere che vi sono conservate, per le loro dimensioni esagerate e per il loro costituire una sorta di città bizzarra dove nulla è ordinario. Ed è proprio la bizzarria, la spettacolarità delle sculture, l’approccio visivo dissacrante che rendono la visita al Giardino dei Tarocchi attività altamente consigliata!

Tarocchi 3

Il Giardino dei Tarocchi di Capalbio ha una genesi ‘artistica’, come se l’arte generasse altra arte: nasce infatti a seguito della visita di Niki di Saint Phalle al Parc Guell di Barcellona, in cui rimase folgorata dalla concezione fluida e coloratissima, dall’estetica complessa e multi-materiale che l’artista e architetto catalano aveva scelto di perseguire per la realizzazioni dei suoi edifici, nonché dall’approfondimento sulle  sculture mitologiche del Parco di Bomarzo, che usano la tecnica del grotesque per racchiudere un labirinto di simbologie misteriche. Situato in località Garavicchio (a poco più di un chilometro di distanza dalla Via Aurelia), il Parco dei Tarocchi ospita in poco più di due ettari di terreno una collezione di sculture di grandi dimensioni ispirate agli Arcani Maggiori dei Tarocchi. La costruzione venne avviata nel 1979 e proseguirà per oltre 17 anni, con una spesa complessiva di oltre 10 miliardi di lire: il Giardino dei Tarocchi può essere senza dubbio considerato il testamento artistico e spirituale di Kiki de Saint Phalle e, in ogni caso, la sua più compiuta – e complessa – realizzazione artistica.

Le opere che si possono ammirare nel corso della visita al Giardino dei Tarocchi sono 22, le più grandi sono realizzate con una struttura in acciaio e cemento armato e spesso sono ricoperte di specchi, pezzi di ceramiche, elementi metallici mentre le più piccole sono state realizzate in poliestere. Molte delle sculture che si trovano nel Giardino dei Tarocchi nascono in realtà come edifici, seppure di forme insolite e con spazi spesso inconsueti. A rendere ancor più complessa l’interpretazione dei monumenti-scultura sono gli elementi metallici semoventi, i mécaniques, inseriti da Jean Tinguely.

Tarocchi 1

Si accede al Giardino dei Tarocchi attraverso un edificio compatto, realizzato dall’architetto svizzero Mario Botta in collaborazione con Roberto Aureli, architetto grossetano: anche qui la simbologia non accenna a venire meno perché il solo elemento che interrompe la continuità del muro di recinzione in tufo è un’unica, inquietante, apertura circolare chiusa da una cancellata che, a seconda delle interpretazioni, può essere vista come un occhio socchiuso oppure come un cunicolo iniziatico attraverso cui è necessario passare per entrare nel mondo magico di Kiki de Saint Phalle.

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Dall’ingresso, una strada sterrata in mezzo alla macchia mediterranea porta fino ad una piazza centrale dove le decorazioni esplodono in una girandola di elementi colorati, frammenti ceramici, pattern caotici, fontane e portici realizzati con tecniche diverse: sono frammenti di un’arte che trova la sua compiutezza nell’insieme. Si incontrano poi le sculture che rappresentano la Papessa ed il Mago, le principali figure degli Arcani Maggiori, e la Ruota della Fortuna (opera meccanica semovente di Tinguely). Da qui prendono avvio diversi sentieri  in cemento – su cui sono stati riportati versi, brani, citazioni e disegni curati personalmente da Kiki de Sain Phalle – con i quali si raggiungono le altre sculture-arcani: il Sole, il Papa, l’Imperatore, l’Imperatrice (che è anche l’abitazione bizzarra, decorata con centinaia di frammenti di specchio, in cui è vissuta Kiki de Saint Phalle), la Scelta, il Carro, la Giustizia, l’Eremita, la Forza, l’Impiccato, la Morte, la Temperanza, il Diavolo, la Torre (in precedenza adibita ad uffici), la Stella, la Luna, il Sole, il Giudizio, il Mondo, il Gatto, l’Oracolo e il Profeta.

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Attualmente il Giardino dei Tarocchi è gestito da una Fondazione, che ha il compito di preservare le opere realizzate dalla scultrice e regolamentare le aperture al pubblico, Per l’anno 2018 il Giardino dei Tarocchi resterà aperto dal 1° aprile al 15 ottobre, con orario di ingresso dalle 14.30 alle 19.30. Il biglietto di ingresso costa 12€ (previste riduzioni). Da novembre a marzo le visite sono solo su prenotazione e comunque non di sabato e di domenica, con una eccezione: su espressa disposizione di Niki de Saint Phalle, il primo sabato dei mesi di gennaio, febbraio, marzo, novembre e dicembre,  l’ingresso al Giardino dei Tarocchi è gratuito; nel caso il primo sabato del mese sia un giorno festivo, l’apertura gratuita è rimandata al secondo sabato del mese.

 

Informazioni utili:

  • Giardino dei Tarocchi -Loc. Garavicchio, 58011 Capalbio (GR) – tel. 0564.895122
  • il bivio per il Giardino dei Tarocchi si trova sulla Via Aurelia all’altezza del km. 124 (arrivando da Roma, bisogna svoltare a destra; ci sono i cartelli indicatori).
  • Il Giardino dei Tarocchi ha un grande parcheggio.

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

1 Comment

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    Emanuela Agosto 23, 2018

    Un sacco di info molto utili per chi come vorrebbe visitare il Giardino nei prossimi mesi (non sapevo fosse su prenotazione da novembre in poi) e con tanti dettagli interessanti che non conoscevo sull’origine del parco e sulla sua creatrice. Voglio proprio andarci a breve 🙂 🙂

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