Spettacolare Giardino di Ninfa!

L’agro pontino ed il Giardino di Ninfa

L’agro pontino è una delle zone d’Italia che negli ultimi 150 anni ha visto mutare il suo aspetto in modo evidente: un tempo zona di paludi ed acquitrini, prediletta dai briganti che vi si nascondevano e odiata dai contadini e dai pastori che ci dovevano vivere in condizioni difficili che mettevano a repentaglio la salute (la malaria era endemica), è oggi una delle destinazioni italiane ancora non eccessivamente coinvolte dalla cementificazione. In alcune, zone, resta immutato il paesaggio fatto di terreni agricoli, tenute ed allevamenti, canali scolmatori che costeggiano e intersecano la via Appia.

Un luogo sospeso tra tempo e spazio, dove oggi, grazie all’amore profondo e all’impegno profuso da Lelia, ultima discendente della nobile famiglia Caetani, è possibile visitare ed ammirare il bellissimo giardino di Ninfa, considerato uno dei giardini all’inglese più belli del mondo.

Il giardino di Ninfa si trova quasi a ridosso dei contrafforti su cui sorge Sermoneta e da cui dove domina il Castello dei Caetani. E’ decisamente uno dei luoghi più belli e apprezzati dell’Agro Pontino, meta apprezzata da turisti, botanici e appassionati floricultori.

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La storia del Giardino di Ninfa

Il Giardino di Ninfa è un mondo a sé, rispetto alle campagne che lo circondano, un luogo di piacere e di delizie, in cui la natura in primavera esplode in un tripudio di fiori, di erbe che crescono apparentemente disordinate, di alberi che provengono da terre lontane e che intrecciano i rami con essenze arboree locali.

Ninfa ha una lunga storia, già in epoca romana qui vi era un tempio dedicato alle Ninfe Naiadi – ed ecco svelato l’origine del toponimo, che richiama le acque copiose che anche nella Ninfa attuale hanno grande importanza nell’architettura complessiva del paesaggio –  e successivamente il piccolo insediamento svolse un ruolo fondamentale in quanto posto sulla via Pedemontana Lepina, unica via di collegamento con Roma percorribile con una certa sicurezza in una zona in cui l’impaludamento era cosa costante.

Dopo essere diventata nel XIII° secolo  proprietà dei Caetani, che ne rafforzarono le difese murarie e sopraelevarono la torre di guardia, la cittadina-fortezza di Ninfa venne poi improvvidamente distrutta nel 1382 all’epoca del Grande Scisma d’Occidente da un altro Caetani, Onorato Caetani. Non venne più ricostruita, assumendo l’aspetto diruto e romantico che conserva ancora oggi.

Unica testimonianza attuale della preesistente città, sono i ruderi, che contribuiscono a rendere l’aspetto del sito decisamente misterioso ed un po’ gotico. In primavera accade il miracolo: Ninfa esplode di fioriture spettacolari, i germogli teneri ingentiliscono gli alberi di alto fusto e il laghetto, alimentato dal fiume Ninfa, diventa uno specchio luminoso in cui sguazzano pesci.

Dettaglio del Giardino di Ninfa in primavera

Dettaglio del Giardino di Ninfa in primavera

L’attuale Giardino di Ninfa nasce sull’impianto dell’hortus conclusus voluto dal Cardinale Nicolò III Caetani, in cui vi erano piantati agrumi; nel laghetto erano allevate trote che finivano dritte dritte sulla mensa del nobile proprietario. Dopo un periodo di abbandono il sito venne recuperato da Francesco IV Caetani ma è solo a fine Ottocento, con Ada Bootle Wilbraham, moglie di Onorato Caetani e madre di Gelasio e Roffredo, che il Giardino di Ninfa inizia il suo rinascimento che proseguirà nel corso del tempo grazie alle cure prodigate da Marguerite Chapin (moglie di Roffredo Caetani) e della loro figlia Lelia Caetani, che seguirà personalmente il giardino fino alla sua scomparsa, avvenuta nel 1977 senza eredi.

Oggi, ad occuparsi del giardino di Ninfa è la Fondazione Caetani, costituita da Lelia affinché questo capolavoro dell’architettura del paesaggio non fosse lasciato a se stesso.

Nel parco-giardino (che segue lo stile ‘all’inglese’) oggi vi sono oltre 1.300 piante, tra cui magnolie, pruni, betulle, aceri giapponesi, ciliegi e meli ornamentali, viburni, iris palustri, camelie, una ricchissima collezione di rose rampicanti, un boschetto di bambù e poi caprifogli odorosi, delicate clematidi, perfino piante tropicali (avocado e banani!) che beneficiano del clima mite di Ninfa. Ninfa è anche luogo prediletto per l’avifauna: nel giardino nidificano oltre 100 specie di uccelli.

Non esagero quando – a chi mi chiede se vale la pena visitare il giardino di Ninfa – rispondo che è un pezzettino di Paradiso in terra.

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Per preservare il delicato habitat ambientale il Giardino di Ninfa – un po’ come una bella donna che si mostra solo nel momento del suo massimo splendore – apre al pubblico solo da marzo a novembre in alcuni giorni ben definiti, in concomitanza con il periodo delle diverse fioriture.

Si accede al Giardino di Ninfa solo in gruppi guidati da esperti botanici, che in un tour di poco più di un’ora aiutano a far percepire la particolarità del luogo, ne narrano la storia, gli avvenimenti, i successivi abbellimenti e indicano – individuandole con i nomi volgari e scientifici –  le essenze arboree e floreali che vi crescono all’interno.

Essenziale è prenotare l’accesso perché spesso il Giardino di Ninfa fa il tutto esaurito, soprattutto nei mesi estivi. Il Giardino di Ninfa è stato individuato come Monumento Naturale dalla Regione Lazio con Decreto del Presidente della Giunta 25 febbraio 2000, n. 125. Tale attribuzione contribuisce a preservare e tutelate il giardino.

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Informazioni utili per visitare il Giardino di Ninfa

  • Link sito ufficiale: https://giardinodininfa.eu/ – da consultare anche per conoscere i giorni e gli orari di apertura aggiornati.
  • Come arrivare: il Giardino di Ninfa dista da Roma circa 80 km. e da Napoli circa 190 km.; si può raggiungere sia con l’auto privata (ci sono ampi parcheggi a disposizione) che con il treno, scendendo alla fermata di Cisterna di Latina. Da qui il Giardino dista 12 km., per cui si può prendere un taxi oppure uno dei bus navetta (generalmente in funzione nei giorni di apertura al pubblico) o, ancora, noleggiare una bicicletta (il terreno è pianeggiante).
  • Biglietto di ingresso (viene definito ‘contributo’): l’ingresso costa 15€ ed include la visita guidata, i bambini di età inferiore agli 11 anni non pagano e sono previste ulteriori riduzioni per categorie specifiche. Sono previste anche visite guidate in inglese.
  • Accessibilità: possono visitare il giardino di Ninfa anche persone su carrozzelle o bambini in passeggino.
  • Cani: possono accedere muniti di guinzaglio max 1,5 mt. e sacchetti per i rifiuti organici.
  • Alloggi: per chi arriva da lontano, è consigliato pernottare in zona. Si trovano strutture alberghiere nel borgo di Norma, a Sermoneta (7 km., in collina), Cori (15 km., in collina), San Felice Circeo (36 km., sul mare).
  • Oltre ai Giardini di Ninfa, nei dintorni meritano una visita il borgo di Norma, Sermoneta, l’Abbazia di Valvisciolo, l’Abbazia di Fossanova, la zona costiera delle dune e dei laghi di Sabaudia, Parco nazionale del Circeo.
  • Indirizzo: Giardino di Ninfa – Doganella di Ninfa, Via Provinciale Ninfina 68 04012 Cisterna di Latina (LT)

(Ph. credit: Fondazione Caetani)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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