Un lungo tour di Roma sul tram 19

Le linee di tram a Roma si contano sulle dita di una mano e poco più, ma un tempo il trasporto su rotaia era uno degli assi portanti della mobilità pubblica romana echi è nato negli anni ’40 e ’50 sicuramente ricorda ancora il mitico percorso della circolare rossa – individuata in base alla direzione in  esterna destra ed esterna sinistra –  che collegava in un anello lungo 18 chilometri zone semi periferiche e centrali, con capolinea iniziale e finale in Piazza Risorgimento. Va detto che pian piano si sta rivalutando il trasporto su ferro (e anche la metropolitana romana, con le linee A, B e C – nonostante le tante difficoltà di realizzazione – punta  in questa direzione) tuttavia è proprio il tram, con i suoi percorsi lenti, il rumoroso sferragliare lungo arterie e piazze a velocità mai troppo veloci, è un mezzo amico dei turisti che vogliono scoprire zone note e meno note della città perché speso i tram costeggiano luoghi ed edifici interessanti che difficilmente sono segnalati nelle comuni guide turistiche. Le linee tramviare romane sono contraddistinte da numeri  (linee: 2, 3, 5, 8, 14, 19) e, tra tutti, i tram più turistici sono il n. 3 ed il n. 19, che in parte sovrappongono gli itinerari. Ed è proprio un  lungo tour di Roma sul tram 19 quello che vi propongo, partendo dal quartiere di Centocelle fino ad arrivare a Piazza Risorgimento, a due passi da Piazza San Pietro. Vi segnalerò, inoltre, anche attraverso link a precedenti post pubblicati sul blog o siti ufficiali, alcuni approfondimenti sui luoghi da visitare.

Per il tour di Roma sul tram 19 la prima cosa è munirsi di uno o più biglietti validi per salire a bordo (un biglietto orario da 100 minuti Metrebus costa € 1,50, meglio ancora se avete un abbonamento giornaliero, settimanale o mensile in modo da poter salire e scendere dal tram 19 a vostro piacimento per visitare i luoghi che vi suggerisco, utilizzandolo proprio con un hop-on hop off). Quindi dovrete raggiungere il capolinea di Piazza dei Gerani nel popolare quartiere di Centocelle, nato agli inizi del XX° secolo come zona abitata da impiegati, operai, artigiani arrivati in massa nella nascente Roma Capitale e come zona residenziale a supporto del vicino aeroporto di Centocelle, ora non più in funzione e parte del demanio del Ministero della Difesa, che nel 1909 fu il primo aeroporto italiano ad entrare in funzione. Potreste fare anche l’itinerario al contrario, ma vi assicuro che la direzione Centocelle-Risorgimento assicura un crescendo di  luoghi  interessanti.

Per arrivare a Centocelle potete utilizzare la metro C, scendendo alla fermata Gardenie e proseguire per 300 metri lungo viale delle Gardenie fino a Piazza dei Gerani (siamo nel quartiere ‘floreale’ di Roma), dove si trova il capolinea del 19. Potete prendere la metro C alla stazione Lodi o – se il 12 maggio 2018 sarà finalmente inaugurata la tratta completa della metropolitana – dalla fermata della metro San Giovanni (dove le linee A e C si incrociano).

Una volta al capolinea del tram n. 19, cercate di sedervi davanti e possibilmente sul lato destro: nel corso del lungo tragitto la gran parte dei luoghi interessanti da vedere è proprio da questo parte. Per completare il lungo tour di Roma sul tram 19 senza mai scendere avrete bisogno – traffico permettendo – di un’ora e mezza minimo  e pian piano vedrete che il tram si riempirà di passeggeri: se siete bravi osservatori vi accorgerete – dagli abiti, alla postura, dalle espressioni – come cambia il ceto dei suoi utilizzatori in base al quartiere attraversato dal tram. Se invece utilizzate il tram come hop-on hop-off il tempo necessario per completare l’itinerario si dilaterà in modo non prevedibile (se visitate tutti i Musei, ad esempio, una giornata intera non vi basterà!). Importante: in normali condizioni di traffico il tram 19 passa ogni 15-20 minuti (più frequente la mattina).

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Pronti per iniziare il lungo tour di Roma sul tram 19? Allora via, si parte!

La prima parte del tour di Roma sul tram 19 si svolge all’interno del quartiere Centocelle, costeggiando case di abitazione popolare e una infinita serie di negozi di merci varie, quasi sempre economiche. Non c’è nulla da segnalare nelle immediate vicinanze dei binari del tram ma per chi può interessare a poche centinaia di metri dalla fermata Parlatore si trova il Forte Prenestino, uno dei quindici forti militari edificati a fine ‘800 per la difesa della città ora trasformato in zona verde nonché sede dell’omonimo centro sociale, dove di tanto in tanto si tengono concerti, eventi, rassegne culturali e il mercatino dei contadini.

Ben presto il tram raggiunge Via Prenestina, via consolare che collega il centro di Roma con la cittadina di Palestrina, che seguirà per diversi chilometri. Qui, quasi subito, la fermata di Olevano Romano ed un luogo che merita una visita: il parco archeologico di Villa Gordiani, che la strada e la linea del tram separano in due parti. Nato come residenza dell’imperatore Gordiano, è oggi un mix tra Parco archeologico – importanti i resti di edifici di epoca romana che si vedono anche dal tram – ed un parco cittadino.

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Il tram prosegue la sua corsa lungo la via Prenestina, tante le fermate a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. Pian piano cambia l’urbanistica del quartiere, ora a far compagnia ai binari del tram ci sono palazzoni anni ’50, costruiti in pieno boom economico. Di rilievo, sulla destra all’altezza della fermata di Largo Preneste, la zona industriale dismessa dell’ex stabilimento industriale Snia Viscosa, oramai ridotto a rudere, che è stato più volte oggetto di tentativi di speculazione edilizia. Una fabrica che nel suo massimo splendore occupava oltre 2.500 operai e aveva strutturato una serie di servizi di welfare in favore degli operai e delle loro famiglie. Qui comincia anche la zona dei murales e del Centro sociale ‘Parco delle Energie‘, un tentativo di recuperare un’area abbandonata e trasformarla in verde pubblico in un quartiere dove le possibilità di usufruire di aree verdi è davvero ridotta.

Per il nostro tour di Roma sul tram 19 ha importanza la fermata di Piazzale Prenestino per due motivi: è questa una zona di Roma molto amata dai registi per la sua atmosfera particolare, popolana. Roberto Rossellini ha girato la scena clou di ‘Roma città aperta‘, quando i nazisti sparano contro Anna Magnani, proprio in uno dei palazzoni popolari di via Raimondo Montecuccoli (a destra rispetto alla fermata del tram) e Pier Paolo Pasolini era affascinato dalle atmosfere del Pigneto, un tempo zona popolarissima e pure un po’ malfamata per via dello spaccio che vi veniva praticato ed oggi in via di lenta trasformazione grazie a studi di creativi e ristoranti di moda. Il mercato del Pigneto sopravvive, sebbene non abbia quasi più nulla a che vedere con il vecchio mercato che catalizzava le massaie mogli di ferrovieri e tranvieri che abitavano nella zona.

Il tram prosegue la sua corsa passando sotto l’orribile sopraelevata – che da tempo si dice debba essere eliminata e trasformata in una sorta di Promenade Plantée come a Parigi, ma sappiamo come vanno le cose in Italia ed i tempi biblici che occorrono per fare qualsiasi innovazione – sfiora i depositi dei tram, edifici industriali anni ’30 e ’40 ed infine approda in una delle piazze più belle di Roma, Porta Maggiore, dove la Porta in travertino bianco altro che non è parte dell’acquedotto Claudio poi  inglobato nelle Mura Aureliane. La fermata del tram 19 non è proprio a Porta Maggiore, ma a Scalo San Lorenzo, a circa 100 metri dalla piazza vera e propria. In questa zona sono tante le possibilità di scoprire angoli poco conosciuti da chi viene a Roma per turismo: il vecchio edificio della Fabbrica Pantanella che riprende le linee architettoniche ed i dettagli della Tomba del Fornaio Eurisace, che si trova proprio davanti alla Porta Maggiore; la Basilica di Santa Croce in Gerusalemme; la ex Dogana di San Lorenzo, una zona di archeologia industriale e ferroviaria tornato ad una nuova vita grazie all’arte, alla sperimentazione e alla socialità. Il quartiere di  San Lorenzo ha un posto importante nella storia recente di Roma, oggetto di sanguinosi bombardamenti in occasione della II^ Guerra Mondiale (ha pagato lo scotto della vicinanza al Centro smistamento delle ferrovie di Roma, bersaglio delle bombe), centro di aggregazione di culture di sinistra e alternative, luogo di sperimentazione) ed oggi quartiere universitario dove approdano migliaia di ragazzi, spesso fuori sede.

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Il tour di Roma sul tram 19 prosegue lungo via Scalo di San Lorenzo e poco prima che il tram entri nella stretta via dei Reti, costeggiando piccole botteghe artigiane, laboratori di marmisti e ex opifici riconvertiti in open space  dove designer e artisti  trovano spazio per  creare, vi consiglio di gettare un’occhiata all’edificio colorato: è il Dipartimento di Studi Orientali dell’Università la Sapienza, che ha riconvertito un vecchio impianto di smistamento della corrispondenza.

Superata Via dei Reti, si approda a Via Tiburtina, dove la sosta consigliata – se volete fare uno spuntino golosissimo anche se un po’ costoso – è da SAID, antica cioccolateria. Poco più avanti, uno dei luoghi più conosciuti – per forza di cose – dai romani. Il Campo Verano è infatti il Campo Santo monumentale della città, qui vi sono sepolte personalità illustri e fino a qualche decennio addietro era l’unico cimitero della Capitale.

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Da via Tiburtina il tram 19 gira su via Regina Elena, costeggiando l’Università la Sapienza e l’Istituto superiore di sanità (in entrambi i casi le linee nette e il grande uso di travertino bianco individuano negli anni ’30 e in Marcello Piacentini il periodo  storico e l’architetto che ne ha curato la costruzione) e quindi affronta l’infilata di edifici che fanno parte del Policlinico Umberto I. Da notare sulla destra  i caratteristici padiglioni del Museo di anatomia comparata Battista Grassi e del presidio odontroiatrico George Eastmann. 

Stiamo pian piano lasciando una zona della città popolare e studentesca per addentrarci nella Roma bene: piazza Galeno è circondata da ville  di rappresentanza e vi sono diverse sedi di ambasciate. Cambia anche l’architettura, che è per lo più di inizio secolo, con dettagli noveau. Superata via Nomentana, sulla sinistra si incontrano gli spazi verdi di Villa Albani (oggi di proprietà della famiglia dei Principi Torlonia e purtroppo aperta solo su prenotazione e con un contributo alla Fondazione che la gestisce di 50€ – importo suggerito) e quindi, più avanti, all’altezza della fermata Buenos Aires, merita una visita il complesso di villini stravaganti progettati da Gino Coppedè (il cosiddetto quartiere Coppedè) agli inizi del ‘900.

Il tram prosegue lungo il rettifilo di Viale Liegi (curiosa la toponomastica di questa via lunghissima che collega Piazzale del Verano con Piazza Ungheria: prima Viale Regina Elena, quindi Viale Regina Margherita ed infine Viale Liegi!) fino ad arrivare a Piazza Ungheria dove svolta su Via Rossini: siamo nel quartiere dei Parioli, zona della borghesia romana e dove hanno sede le principali ambasciate. Il tram passa davanti alle mura inespugnabili di Villa Taverna, residenza dell’ambasciatore americano in Italia e quindi fa una sosta davanti ai cancelli di Villa Borghese. La fermata Rossini è quella da cui si raggiunge velocemente il Bioparco (no, non chiamiamolo Zoo, vi prego!) istituzione che più che tenere gli animali nelle gabbie (sì, ci sono, inutile provare a negare) svolge un ruolo fondamentale per l’educazione e la sensibilizzazione dei bambini e dei cittadini. Se avete con voi dei bambini e volete interrompere il tour di Roma sul tram 19, questo è il momento. Calcolate però che per visitare il Bioparco vi serviranno almeno 2-3 ore e quindi tenete pronto un nuovo biglietto per salire di nuovo sul tram!

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Il lungo tour di Roma sul tram 19 prosegue all’interno della bellissima Villa Borghese: i binari corrono sinuosi costeggiando il Parco più bello di Roma che racchiude nel verde, proprio nel cuore della città, musei, fontane, zone adibite alla pratica dello sport (come dimenticare il Galoppatoio?), piccoli bar, laghetti navigabili  e lunghi percorsi pedonali. Talmente grande, Villa Borghese, che di sicuro non vi basta un’intera giornata per visitarla tutta! Accontentiamoci allora di sfiorarne i luoghi più scenografici, come la magnifica Galleria Nazionale di Arte Moderna, familiarmente conosciuta come GNAM. Di recente ristrutturata negli allestimenti, è sempre un piacere salire le sue scale e perdersi tra le sale piene di opere d’arte, terminando la visita alla Caffetteria interna. La fermata Galleria Arte Moderna è proprio davanti alla GNAM, non potete sbagliarvi! Dall’alto lato, la scalinata sale fino a Villa Borghese passando per la Fontana delle Tartarughe (peccato che non sia valorizzata!) e da qui è veloce raggiungere il laghetto con il suo iconico tempietto di Esculapio: se volete potete noleggiare piccole imbarcazioni per  un momento di relax sull’acqua.

Dalla GNAM il 19 prosegue ancora lungo Villa Borghese, questa volta sul suo percorso incontra edifici prestigiosi: sono le Accademie, Istituti culturali di Egitto, Belgio, Olanda, Svezia, Romania, Danimarca. Ancora più avanti, un altro Museo che vi costringerà a scendere alla omonima fermata, Museo Etrusco Villa Giulia. Se volete saperne di più sul misterioso popolo degli Etruschi, se volete ammirare i loro preziosi corredi funerari, vedere come erano costruite le loro tombe, ammirare il Sarcofago degli Sposi non dovete fare altro che entrare all’interno del Museo Etrusco (aperto dalle 9.00 alle 20.00) e perdervi tra le sale e le ricostruzioni. I reperti custoditi nel Museo arrivano dai ritrovamenti nell’Etruria meridionale e da città importanti come lo erano all’epoca Vulci, Veio, Cerveteri.

Non ne avete abbastanza di Musei? Allora alla fermata Belle Arti lasciate il tram 19 per prendere il tram 2, che vi porterà – scendendo alla fermata Apollodoro, poco distanti da uno dei Musei più nuovi della Capitale, il Maxxi, costruito su progetto di Zaha Hadid. Non troppo distante (una passeggiata si può fare, dopo tanto tempo in tram, no?) c’è anche l’Auditorium Parco della Musica, progetto di Renzo Piano. Ma ora via, di nuovo sul tram n. 2 (fermata lato via Guido Reni) per tornare indietro e riprendere alla fermata Belle Arti il nostro fido tram 19, che ci trasporta davanti al Ministero della Marina. Anche qui, un suggerimento per una visita ‘a misura di bambini’: poco distante dalla fermata del 19 c’è il Museo Explora, il museo dei bambini, dove i più piccoli possono sperimentare percorsi di apprendimento attivo, simulare le attività della vita quotidiana ed apprendere i principi della scienza e la costruzione dei robot. Un indirizzo davvero prezioso soprattutto se vi capita una brutta giornata e i vostri piccoli sono inquieti (il Museo è consigliato per i bambini tra i 4 ed i 10-11 anni di età ed il consiglio è di prenotare i biglietti perché l’ingresso è a numero chiuso). Dalla fermata Ministero della Marina, percorrendo Via Flaminia, potete raggiungere in poco tempo anche Piazza del Popolo (con la metro A) e Via del Corso.

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Ma non divaghiamo troppo, dobbiamo ancora completare il nostro lungo tour di Roma sul tram 19:ora il tram attraversa il fiume Tevere sul Ponte Matteotti e approda a Viale delle Milizie, così chiamata perché fino alla riforma del servizio di leva qui si trovavano tantissime caserme, ora trasformate per la gran parte in uffici giudiziari. Siamo in zona Prati, una delle zone residenziali più apprezzate, non troppo distanti da Piazzale Mazzini e dalla sede della Rai.

Se avete voglia di shopping, vi consiglio di terminare il vostro lungo tour di Roma sul 19 alla fermata Ottaviano e arrivare al Capolinea di Piazza Risorgimento a piedi per poi proseguire su via Cola di Rienzo. Altrimenti, restate sul tram ancora per una fermata e finalmente siete arrivati alla fine del vostro itinerario: da Piazza Rinascimento si arriva velocemente alla Basilica di San Pietro e, con qualche passo in più, fino ai Musei Vaticani: mi raccomando, acquistate il biglietto in anticipo perché le file di visitatori, per restare in tema ecclesiastico, sono davvero bibliche!

Vi è piaciuto questo lungo tour di Roma sul tram 19? Quante le cose si possono scoprire semplicemente seguendo i binari del tram, non è vero? 🙂

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Queste le 46 fermate che il tram 19 compie lungo il suo itinerario:

  1. Capolinea: Piazza dei Gerani
  2. Castani/Gelsi
  3. Parlatore (Forte Prenestino)
  4. Bresadola
  5. Prenestina/Tor de’ Schiavi
  6. Prenestina/Olevano Romano (Villa Gordiani)
  7. Prenestina/Irpinia
  8. Prenestina/Telese
  9. Prenestina/Acqua Bullicante
  10. Prenestina/Largo Preneste/ Conti (ex Snia Viscosa)
  11. Prenestina/Gattamelata
  12. Prenestina/Giussano
  13. Prenestina/Giovenale
  14. Piazzale Prenestino (Pigneto, Roma Città Aperta)
  15. Prenestina(Officine ATAC)
  16. Prenestina/Caballini
  17. Scalo San Lorenzo (Porta Maggiore, Pantanella, Tomba di Eurisace, ex Dogana)
  18. Scalo San Lorenzo/Talamo
  19. Scalo San Lorenzo/Sardi
  20. Reti (ultima fermata: SAID cioccolateria)
  21. Verano/De Lollis
  22. Verano (Cimitero monumentale)
  23. Università La Sapienza
  24. Regina Elena/Viale dell’Università
  25. Policlinico (padiglioni Museo Anatomia comparata, Padiglioni Eastmann)
  26. Viale Regina Margherita/Morgagni
  27. Regina Margherita/Galeno (villini di rappresentanza)
  28. V.le Regina Margherita/Nomentana
  29. V.le Regina Margherita/Nizza (Villa Albani)
  30. Buenos Aires (quartiere Copppedè)
  31. Liegi/Bellini
  32. Liegi/Ungheria (Parioli)
  33. Rossini
  34. Bioparco (da visitare soprattutto con i bambini; Villa Borghese)
  35. Aldrovandi
  36. Galleria Arte Moderna (museo consigliatissimo da visitare)
  37. Museo Etrusco Villa Giulia (museo consigliatissimo da visitare)
  38. Belle Arti (scambio con tram n. 2 per visitare l’Auditorium Parco della Musica e il Museo Maxxi)
  39. Ministero Marina (Explora, il museo dei bambini, Piazza del Popolo)
  40. Azuni/Min. Marina
  41. P.za Cinque Giornate
  42. Lepanto  (fermata autobus extraurbani)
  43. Milizie/Distretto Militare (zona delle caserme, ora uffici giudiziari della Capitale)
  44. Milizie/Angelico
  45. Ottaviano  (shopping, Musei Vaticani – prendendo la metro A)
  46. Risorgimento/S. Pietro (Basilica di San Pietro, )
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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