Un lungo itinerario di viaggio in Thailandia da Bangkok a Koh Chang

La Thailandia è come una donna bella che vuole saggiare l’amore e la perseveranza dei suoi spasimanti. Traducendo il concetto, la Thailandia è così grande e complessa che un solo breve viaggio difficilmente sarà sufficiente per apprezzarla ben oltre gli stereotipi che inevitabilmente si porta dietro. Thailandia sinonimo di sole, di vacanze, di mare, di isole di una bellezza cinematografica, di templi dove svettano i chedi dorati e di città combattenti, che strappano terreno alla giungla ed ai fiumi. Thailandia tradizione e innovazione, Thailandia terra del sorriso e dell’accoglienza, Thailandia che guarda al futuro senza dimenticare il suo glorioso passato. Thailandia turistica e Thailandia mistica, ricca e povera ma mai disperata, moderna e attaccata alla tradizione. Un Paese capace di mettere in discussione certezze e sicurezze, dove il tradizionale sawasdee non è solo un saluto cordiale ma l’invito gentile ad entrare nello spirito del Paese, a farsi avvolgere dalle storie epiche che scorrono lungo i suoi grandi fiumi – il Chao Phraya a Bangkok, il Mekong nel nord del Paese, a lasciare in valigia gli scontati luoghi comuni che la vogliono destinazione di backpackers e, sì, anche terra di perdizione. La Thailandia è una e tante, ciò che a Bangkok è normalità nelle province diventa l’eccezione e viceversa. E, dopo il viaggio di due settimane di dicembre 2015 insieme a Francesco, grazie ad un press tour organizzato dall’Ente Nazionale del Turismo Thailandese a Roma ho avuto l’opportunità di tornare a visitare quello che un tempo era il Regno del Siam: un lungo itinerario di viaggio in Thailandia zeppo di esperienze che si è dipanato tra Bangkok, Pattaya, Trat e l’Isola di Ko Chang. E, lo ammetto, se prima era solo pudico innamoramento, ora con la Thailandia è amore vero.

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Di seguito vi propongo nei dettagli l’itinerario seguito nel press tour: più che un diario di giorni ed avvenimenti vuole essere soprattutto di ispirazione e suggerimento a chi ha in programma un viaggio in Thailandia. Troverete tante informazioni, alcune riflessioni e, soprattutto, alla fine quasi tutti gli indirizzi dei luoghi e delle strutture turistiche citate. Come sempre, a questo ‘mega post’ seguiranno tanti altri post più approfonditi su singole esperienze, in modo da costruire una sorta di guida pratica per chi vuole visitare la Thailandia. Vi invito anche a leggere i post del mio primo viaggio in Thailandia, in cui ho visitato località turistiche diverse. Per i costi del viaggio, considerato che questo press tour è stato organizzato dall’Ente del turismo, vi possono essere di aiuto quelli citati nei post precedenti (grosso modo il costo della vita in due anni non è cambiato ed il livello qualitativo era pressoché il medesimo).

Per qualsiasi richiesta di chiarimenti e di informazioni, potete scrivermi sia nei commenti a questo post che sui social (preferibilmente su Facebook, trovate il pulsante per arrivare alla mia pagina in alto a destra).

Non mi resta, ora, che augurarvi buona (e, ahimè per voi, molto lunga) lettura.

L’itinerario:

  • Roma – Bangkok
  • Bangkok – Pattaya
  • Pattaya (3 notti)
  • Pattaya – Trat
  • Trat – Ko Chang (2 notti)
  • Ko Chang – Trat – Bangkok
  • Bangkok (2 notti)
  • Bangkok – Roma

11 giugno 2018

Il press tour è iniziato a metà giornata dell’11 giugno 2018 ed è terminato all’alba del 20 giugno 2018: un viaggio di 8 giorni (e 7 notti) pieno zeppo di incontri, di sorprese e di eventi, di cui vorrei condividere con voi – ora e subito – ogni attimo. Tuttavia mi rendo conto che non posso scrivere in un solo post le tante informazioni raccolte ed anche le sensazioni hanno bisogno di spazio per ricomporsi. In più, le tante  foto scattate e che voglio condividere mi consigliano di suddividere il racconto in più parti, in modo da approfondire pian piano i diversi luoghi visitati. Considerate quindi questo primo post come una sorta di canovaccio, una trama work in progress su cui ricamare pian piano l’itinerario, annotare i racconti, le storie delle persone e delle città e, non ultimo, le emozioni provate.

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11 giugno 2018 – Roma -Bangkok

La partenza per la Thailandia è dall’aeroporto romano di Roma Fiumicino, alle ore 13.55 di lunedì 11 giugno: il volo della Thai Airways – operato tramite un nuovissimo aereo A350 – è quanto di più tranquillo e comodo possa desiderare un passeggero: in poco più di 10 ore, senza scalo, si arriva direttamente all’aeroporto internazionale Suvarnabhumi: se ripenso al primo viaggio fatto in Thailandia in cui abbiamo utilizzato una compagnia mediorientale, che ha previsto un lungo scalo a Doha ed una rotta lunga e noiosa, questa volta il viaggio è letteralmente volato. Ogni settimana decollano da Roma 4 voli con operativo: lunedì, mercoledì, venerdì, domenica, così come da Milano Malpensa sono altrettanto 4 i voli  previsti (sono di lunedì, martedì, giovedì e sabato; per il solo periodo estivo fino al 29 agosto anche di mercoledì). Il volo Thai Airways in partenza da Roma per una questione di fusi (la Thailandia è +5 ore rispetto all’Italia) arriva a Bangkog il giorno successivo alla partenza, poco dopo l’alba, in un aeroporto ancora assonnato dove la fila per il visto d’ingresso è pressoché inesistente: tempo 10 minuti e si può andare a ritirare la valigia che è già pronta sul nastro!

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12 giugno 2018 – Bangkok – Pattaya

Superato il controllo dell’immigrazione – analogamente a tanti altri Paesi, oltre a controllare il passaporto vi verrà scattata una foto e vi verrà rilasciato un tagliando da conservare gelosamente perché dovrete restituirlo al momento di lasciare la Thailandia – e quindi quello della dogana, nella zona degli arrivi ci aspettava la guida che ci avrebbe accompagnato per tutto l’itinerario, la thailandese Kasinee detta Tom dell’Agenzia Absolutely Fantastic HolidayBangkok l’abbiamo salutata immediatamente (in realtà è stato solo un arrivederci, perché vi saremmo tornati dopo sei giorni) e con il pulmino ci siamo diretti verso la città di Pattaya, uno dei più grandi agglomerati urbani della Thailandia, dove era in corso il TTA 2018, l’evento internazionale per la promozione del turismo in Thailandia.

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Il tempo di un rapido check-in e di una rigenerante prima colazione presso l’hotel Pullman G di Pattaya (catena Accor) ed è  subito tempo per il primo contatto con la cultura del benessere thailandese: uno strepitoso massaggio presso la scenografica Oasis SPA, tra luci soffuse di candele, atmosfere rarefatte, gentilezza e grande competenza capace di spazzare via ogni stanchezza residua del lungo viaggio in aereo ed il tè ai frutti rossi, servito insieme a frutta fresca e dolcetti, è stato il piacevole plus di un trattamento professionale ed eccellente.

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Il momento del pranzo è stato condiviso da Cabbage and Condoms, un luogo a dir poco particolare – ma siamo a Pattaya, la città dove negli anni ’60 i militari americani venivano a dimenticare per qualche tempo gli incubi della guerra del Vietnam e le ragazze dei go-go bar allietavano lo spirito della truppe,  e quindi l’argomento un po’ hot ci può stare – un ristorante di cucina thailandese e fusion in cui la contraccezione è parte integrante del menù e degli arredi (i tavoli sono in realtà delle teche in cui sono disposti in bell’ordine migliaia di preservativi!). A parte l’ambientazione, che può più o meno far sorridere, la cucina è ottima!

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Nel primo pomeriggio  un’immersione nello stile di vita thailandese più vero, quello dei mercati. La scelta è caduta sul mercato coperto di Naklua (in thai viene pronunciato come Na Krua), municipalità di Pattaya dove vivono i pescatori: è un brulicante insieme di banchi che espongono il pesce appena pescato, ancora vivo e guizzante, e infinite qualità di molluschi e crostacei: soprattutto granchi e  gamberi ma anche  stranissimi esseri che ricordano esseri preistorici (mi hanno detto che si chiamano Limulidi e pare che siano molto apprezzati dai locali). Difficile passare tra un banco e l’altro senza essere incuriositi dalle forme insolite della frutta, un assaggio è doveroso! Buonissimo il mangostano, il rambutan nasconde dietro al guscio peloso una dolcezza unica, i piccoli manghi succosi sono un invito a dimenticare la dieta ed i lychee freschi hanno un sapore completamente diverso da quelli che arrivano sui nostri mercati. Perfino il pestilenziale durian è stato una sorpresa: il sapore è burroso e dolciastro mentre l’odore non è poi così insopportabile, quanto meno ad uno stadio di maturazione non eccessiva!

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Ci aspettava ora una tra le esperienze più belle e coinvolgenti del tour, ovvero una esperienzza di pesca-turismo a bordo di un piccolo peschereccio locale attraccato al molo dei pescatori di NaKlua, uno di quei battellini colorati e piccoli come la barchetta di Braccio di Ferro che ogni giorno sfidano le onde del Golfo del Siam, affidandosi alla protezione di Mae Yanang, la dea del viaggio, per portare al mercato il pescato più fresco: scopo della nostra escursione era appunto quella di provare a… pescare calamari! Muniti di giubbotti salvagente, siamo arrivati tra un’onda e l’altra fino all’area di pesca dove grazie a canne da pesca (o a semplici fili con amo, che alla fine si sono rivelati efficaci quanto le canne) sono stati catturati ben 3 calamari!

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La cena, che sarebbe dovuta essere sul molo a base di pesce fresco alla brace, è saltata a causa di un violentissimo monsone tropicale che si è abbattuto sulla città di Pattaya, di una potenza tale che fai fatica ad immaginarla se non la vedi: il molo dei pescatori – che altro non è se non una striscia di legno e asfalto sospesa tramite palafitte sull’acqua, in grado di contenere a malapena il pulmino su cui eravamo a bordo – improvvisamente era diventato uno scivoloso nastro lucido. Il monsone è passato con la velocità con cui era arrivato ma non la stanchezza, che iniziava a farsi sentire e quindi giusta la decisione di rientrare in hotel per un tranquillo ed ovattato riposo!

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13 giugno 2018 –  Pattaya

La sala colazione dell’Hotel Pullman G di Pattaya è quanto di meglio per iniziare la giornata: davanti al mare e accanto alla grande piscina circondata di piante fiorite e palme , propone un assortimento di capace di soddisfare qualsiasi appetito o desiderio. Tuttavia la mia colazione è stata veloce e leggera, perché ci aspettava una delle esperienze più intriganti del soggiorno a Pattaya, ovvero una mezza giornata a bordo di un catamarano d’altura della società di noleggio Blue Voyage per visitare Koh Ling, l’isola delle scimmie, e una sosta con bagno nel mare cristallino di Pai Island Sai Kew. La partenza è dall’Ocean Marina Yacht Club, dove nello stesso tempo si tiene anche il TAT 2018, congresso internazionale del turismo thailandese. E’ davvero un’esperienza  che consiglio a tutti di provare, soprattutto se siete un gruppo di amici che può condividere la spesa di noleggio (non economico, circa 1.000€ per mezza giornata, ma a bordo possono salire fino a 20 persone più l’equipaggio, il che significa che potreste riuscire a regalarvi un’esperienza di grande qualità ed indimenticabile con una spesa relativamente bassa).

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Inutile dirvi che quando ho visto le simpatiche scimmiette (macachi?) di Ko Ling, pronte a prendere al volo frutta e mangostani che abbiamo lanciato dalla barca, non sarei più voluta andare via! L’isola delle scimmie è parte di un parco nazionale gestito dalla Marina militare thailandese, non vi si può sbarcare ma solo accostare con l’imbarcazione. Altrettanto di proprietà della Marina militare è la bella e tranquilla spiaggia di Sai Kaew, sulla terraferma, a cui il pubblico può accedere pagando una piccola quota di ingresso.

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Alla spiaggia chiara, lunga circa 1 km., si accede via mare ma anche direttamente in auto da Pattaya sud in circa 30 minuti, non vi sono hotel ma solo alcuni bungalow riservati ai cittadini thailandesi ed un bel ristorante con veranda fronte mare, che però non abbiamo avuto modo di provare perché abbiamo pranzato direttamente a bordo del catamarano. Il mare mosso e le previsioni di pioggia monsonica prevista per il pomeriggio ci hanno fatto escludere dalla rotta  prevista l’isola di Ko Khram e rientrare a Pattaya: peccato non averla potuta vedere ma sarà una delle (tante) scuse per tornare in Thailandia!

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Il pomeriggio lo abbiamo dedicato a visitare due hotel particolarissimi di Pattaya, il primo – Centara Grand Mirage hotel and Water Park – indicato per vacanze in famiglia e in coppia con la sua scenografica ambientazione jungla e una vista spettacolare sul mare garantita da tutte le camere  ed il secondo – il Fairtex Sport Hotel – che è molto più di un hotel, un vero paradiso per gli sportivi, dove oltre ad alloggiare possono frequentare lezioni professionali di Muai Thai e sportive in generale: collegate all’hotel ci sono sale dedicate al fitness, ring dove allenarsi e un calendario fitto fitto di lezioni a cui partecipare, adatte ad ogni livello. Per concludere il pomeriggio, una sosta al delizioso caffè Spa Cafè (Salus per Alimentum), un locale carino in stile cozy occidentale arredato con gusto e con dei simpatici, coreografici  orsacchiotti di peluche giganti, dove viene servito ottimo caffè proveniente dalle piantagioni del nord della Thailandia, parte di un lungimirante progetto reale che ha portato alla riconversione economicamente sostenibile delle piantagioni di oppio.

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La sera l’abbiamo trascorso al Parco Acquatico Cartoon Network di Pattaya, un parco dei divertimenti perfetto per le famiglie con bambini che per una sera è diventato la sede dei festeggiamenti inaugurali del TAT 2018, il congresso internazionale del turismo thailandese, una vetrina sulla Thailandia, sulle possibilità turistiche di Pattaya ed ovviamente sul gustosissimo cibo locale: anziché un tradizionale buffet, all’interno del Parco è stata ricreata una piazza con postazioni diffuse di street food di altissima qualità gestite da chef thailandesi rinomati, per consentire a tutti gli ospiti un assaggio della migliore cucina di strada tra show, coreografie e degustazioni di birre artigianali.

streetfood high level

 14 giugno 2018 –  Pattaya

Una giornata tutta dedicata alla cultura, tradizionale e meno: la mattina l’abbiamo completamente spesa per visitare il maestoso Santuario della Verità (Sactuary of the Truth), una gigantesca costruzione in riva al mare a Rachvate Cape, nella zona di NaKlua, alta circa 105 metri e completamente realizzata in legno intagliato e senza l’uso di nessun chiodo ma solo di incastri di legno. Inserita all’interno di un vasto parco dove si trova anche una fattoria didattica, alcuni , il Santuario celebra la capacità thailandese della scultura (non c’è un centimetro quadrato che non sia intagliato!) e le filosofie e le religioni orientali.

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Lo avevamo già intravisto dalla barca dei pescatori in occasione dell’esperienza di pesca turismo ma visto da vicino è assai più imponente di quel che si immagini: da solo merita il viaggio fino a Pattaya! Per visitarlo abbiamo dovuto indossare un caschetto di sicurezza perché tutto il santuario è in realtà un grande cantiere in evoluzione, che probabilmente non terminerà mai perché nel momento in cui l’edificio sarà completato sarà già ora di procedere a sostituire pezzi deteriorati dal tempo e dagli agenti atmosferici. L’ingresso al Santuario costa 450 baht e c’è la possibilità di usufruire del servizio di guide che parlano la lingua inglese. Anche per questo sito a breve scriverò un post dedicato.

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All’interno del parco del Santuario c’è un piccolo book shop che propone oggetti realizzati con gli scarti di lavorazione del legno del Santuario e oggettistica realmente locale mentre in una spettacolare posizione panoramica c’è il ristorante di cucina tradizionale thailandese (il cui nome, tradotto, significa Sale da cucina) dove abbiamo pranzato assaggiando piatti locali speziati e, inutile dirlo, buonissimi!

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In Thailandia uno dei must per chi ama il benessere è dedicarsi ad una vera e propria “cura” di massaggi: la tecnica thailandese prevede massaggi intensi e specifici, talvolta piuttosto intensi perché vanno a stimolare punti dell’organismo in cui la muscolatura  è contratta ma sono sicura che una volta provati non potrai più farne a meno, perché dopo ci si sente leggeri, flessuosi e di buon umore! Ed è seguendo questa filosofia di benessere ad oltranza che dopo la visita al Santuario della Verità mi sono regalata un altro massaggio decontratturante presso la SPA Savanna Massage, presente con più indirizzi a Pattaya (io ho utilizzato il centro a due passi dall’hotel Pullman G).

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Pattaya non è solo sole e mare: è arte, cultura, tradizione, show. Uno degli show più avvincenti a cui ho avuto il piacere di assistere è lo spettacolo di cabaret Alcazar, il cui cast – oltre 100 artisti – è composto esclusivamente da bellissimi transessuali. E’ stata un’esperienza unica, la bravura degli artisti, la musica coinvolgente e le scenografie capaci di far volare la fantasia mi hanno portato a fare un viaggio virtuale attraverso i Paesi del mondo tra lustrini, piume e paillets! Dopo uno show così coinvolgente, la cena presso uno dei migliori ristoranti di pesce di Pattaya – NaKlua, Moom Aroi, con la sua lunga terrazza aperta sul mare, lo sciabordio delle onde in sottofondo e le luci della città che creavano una ghirlanda luminosa nella notte, è stata la più bella conclusione di tre giorni intensi trascorsi nella città thailandese.

Alcazar

15 giugno 2018 –  Pattaya – Trat (Ban Nam Chiao) – Koh Chiang

Il percorso in pulmino che da Pattaya ci ha portato fino a Trat permette di scoprire la parte più rurale ed agricola della Thailandia: risaie, piantagioni di durian e di cocco, piccoli appezzamenti di terreno lavorato con cura. Di tanto in tanto nel lungo percorso si incontrano piccole città e agglomerati urbani con case tradizionali, spesso il legno e su palafitte mentre le numerose aree di rifornimento carburante perfettamente attrezzate permettono di fare soste  gradevoli: ci sono sempre toilette in ottimo stato, caffetterie, rivendite di street food.

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La nostra destinazione intermedia, prima di prendere il traghetto alla volta dell’isola di Koh Chang, è il villaggio eco sostenibile di Ban Nam Chiao, una comunità locale a circa 8 km. a sud est da Trat in cui convivono serenamente thailandesi di religione buddista, mussulmana e thailandesi di origini cinesi. Un bel melting pot di etnie, religioni e razze che ha trovato un modus vivendi che funziona e che ha abbracciato con entusiasmo il progetto reale per lo sviluppo di un turismo di comunità: tra i tetti del villaggio sbucano gli edifici più elevati della moschea Al Kubaro e del tempio buddista Wat Nam Chiao e per evitare conflitti di qualsiasi natura nel villaggio è stato bandito l’alcool e l’utilizzo della carne di maiale.

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A Ban Nam Chiao i visitatori possono sperimentare per una o più giornate la vita degli abitanti, condividere le loro case, assaggiare le pietanze preparate dalle donne del posto. Si può anche esplorare, insieme ai pescatori del villaggio, i canali delle mangrovie, partecipare alla pesca dei  frutti di mare locali (i granchi a lingua lunga), osservare le artigiane del villaggio preparare i cappelli  ‘Ngop Nam Chiao’ con le foglie di palma “atap”, che cresce abbondante nella zona o cuocere al vapore, con una tecnica particolare che viene spiegata dalle simpatiche massaie del villaggio, i buonissimi cracker al riso! Anche per questa bellissima esperienza – più ci ripenso più vorrei tornare a Bam Nam Chiao per dormire nel villaggio almeno per una notte e tornare a navigare nel canale che dal villaggio porta fino al mare, con l’isola di Koh Chang sullo sfondo – vi prometto che a breve scriverò un post dedicato e dettagliato.

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Dopo l’intensa giornata ed i sorrisi sinceri delle donne e dei pescatori di Ban Nam Chiao, siamo dovuti correre al porto di Trat per prendere il traghetto che, in meno di 40 minuti, ci avrebbe portato fino all’isola montuosa di Koh Chang. Sugli orari dei traghetti e sulla loro frequenza molto influisce il gioco delle maree per cui è possibile che in alcuni periodi dell’anno sia necessario aspettare un po’ di tempo prima di imbarcarsi. I biglietti del traghetto per Koh Chang si fanno all’andata al porto dei ferry di Trat (costo 120 baht per vettura + 80 Baht a persona) mentre per il ritorno dall’isola si sale direttamente a bordo e paga all’uscita una volta raggiunto il porto sulla terraferma.

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Una volta sbarcati al molo di Ao Sapparot di Koh Chang, poco prima dell’imbrunire siamo arrivati alla nostra ‘casa nella foresta’, il lussuoso “The Spa Koh Chang Resort”, un sogno per tutti coloro che amano rilassarsi, fare yoga (anche acrobatico!), occuparsi consapevolmente del proprio benessere e non impattare sull’ecosistema naturale. Il tutto circondati dalla natura selvaggia e dormendo in camere eleganti e super confortevoli ricavate su palafitte: l’insieme appare come un piccolo villaggio paradisiaco, in cui quando cala la sera si è avvolti dai rumori incomparabili della foresta primordiale. Il mare è a breve distanza dal resort, sebbene le spiagge più belle di Koh Chang (tra tutte, White Sand Beach e Amphoe Beach) si trovino ad una decina di chilometri (c’è una navetta che permette di raggiungerle).

The Spa Resort

16 giugno 2018 – Koh Chiang

La Thailandia può essere incredibilmente bella anche con il monsone e le isole vivibili anche se piove: è questo che ho pensato a Koh Chang quando, per forza di cose, abbiamo dovuto rinunciare all’escursione in barca attorno all’isola con puntata alla vicina isola di Koh Mak e ripiegare su attività locali. Anche a Koh Chiang ci sono infatti centri benessere di grande prestigio e le due ore trascorse al Ko Chang Paradise Resort & SPA  hanno contribuito a lenire la delusione per il mancato giro in barca. Nello stesso Resort – che è un sistema-vacanze completo, con alloggi, SPA ed una lunga spiaggia chiara costellata di palme –  abbiamo pranzato continuando il nostro viaggio nei sapori thailandesi mentre per il caffé ci siamo spostati poco distante nella caffetteria Wari Coffee, il cui locale ha forti richiami di decor scandinavi (trovate la foto del locale sul mio profilo Instagram).

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L’isola di Koh Chang è una delle isole più grandi della Thailandia, caratterizzata da un centro montuoso verdeggiante e delle spiagge bianche e gradevoli sul lato che affaccia sul Golfo del Siam (dove si concentrano le strutture turistiche ed  i piccoli centri commerciali) mentre il lato verso la terraferma presenta mangrovie e spiagge sassose: è una zona meno turistica, ancora piuttosto selvaggia e qui si trovano i piccoli villaggi dei pescatori, costruiti su palafitte per assecondare il gioco delle maree. Uno dei più caratteristici è il villaggio di Bang Bao, in cui le case su palafitte sono collegate tra loro da passerelle. Nei villaggi dei pescatori è anche possibile pernottare presso le famiglie locali con il sistema dell’ “Homestay”.

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Il modo più veloce per raggiungere l’isola di Koh Chang da Bangkok è prendere il volo aereo della Bangkok Airways fino all’aeroporto di Trat e quindi con un taxi (o con un pulmino condiviso) raggiungere il porto per imbarcarvi sul ferry che attracca a Koh Chang. Dal porto di Koh Chang per raggiungere le strutture alberghiere ci sono pulmini condivisi e taxi. Noi, tra un scroscio di pioggia e l’altro, torniamo nel nostro hotel dove trascorriamo quel che resta del pomeriggio pigramente partecipando ad una lezione di yoga e scoprendo gli angoli meravigliosi del  The Spa Koh Chang Resort (e c’è perfino chi, incurante della pioggia, si tuffa nella piscina con acqua salina!), per poi concludere la serata con un banchetto conviviale al The Radiance, il ristorante dell’hotel.

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17 giugno 2018 – Koh Chiang – Trat – Bangkok

La giornata sarà quasi completamente dedicata al relax e a raggiungere il piccolo ma estremamente funzionale aeroporto di Trat da cui partiremo per raggiungere Bangkok con uno dei voli della Bangkok Airways. Il gioco delle maree ci è favorevole ed aspettiamo pochissimo prima di imbarcarci sul traghetto che ci riporta sulla terraferma e nel giro di mezz’ora raggiungiamo un piccolo ristorante rurale specializzato in piatti di pesce gestito da thailandesi di religione musulmana,  Anareen Halal Food, tra i migliori quanto a qualità e sapore di quelli in cui ci siamo fermati nel corso del press-tour. Perfino io che non amo troppo i piatti piccanti e speziati, non sono riuscita a resistere ad assaggiare almeno un boccone da tutti i piatti colmi di pietanze saporite che vengono disposti sul tavolo.

Food Thai

In Thailandia le pietanze che compongono un pasto non vengono portate seguendo una rigida successione antipasto-primo-secondo-contorno-dessert come siamo abituati in occidente ma vengono serviti contemporaneamente tutti assieme e ciascuno si serve in base al proprio appetito e credo che nulla come la condivisione del cibo riesca a rafforzare il comune senso di appartenenza. Questo sistema di condivisione ci è piaciuto talmente tanto che lo abbiamo adottato molto volentieri anche noi in tutti i nostri pasti thailandesi!

Dopo il pasto abbiamo raggiunto l’aeroporto di Trat, un aeroporto privato in mezzo alla campagna che nello stile ricorda un villaggio vacanze e che è stato fortemente voluto dalla compagnia aerea Bangkok Airways, in modo da poter aprire la rotta aerea che connette Trat a Bangkok. Una soluzione che piacerà tantissimo ai turisti che si dirigono a Koh Chang o sulle spiagge di Trat: in aereo le due città distano un’ora di volo, con l’auto ce ne vogliono almeno otto! Un brevissimo accenno a questa compagnia aerea thailandese (ve ne parlerò in modo più approfondito in un prossimo post dedicato): si tratta di una compagnia che punta molto sul confort dei suoi passeggeri, gli aerei sono nuovi la cui livrea è caratterizzata da un rilassante azzurro e tutti i passeggeri che volano con Bangkok Airways possono contare su alcuni interessanti benefit, come la possibilità di accedere alle lounge private dove assaggiare spuntini, utilizzare il wi-fi gratuito e leggere giornali. Perfino nel piccolo aeroporto di Trat c’è una lounge attrezzata con vista pista!

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All’arrivo a Bangkok (in perfetto orario e dopo un volo molto tranquillo), ancor prima di raggiungere l’hotel Well (nella zona di  Sukhumvit) ci siamo diretti per la cena all’Enoteca, un rinomato ristorante italiano gourmet il cui chef Stefano è stato insignito di una stella Michelin per il periodo dal 2012 al 2016. Molto fornita la cantina dei vini, che ha al suo attivo numerose etichette: il costo di una bottiglia di vino è decisamente impegnativo ma bisogna ricordare che sul ricarico influiscono non poco i costi di trasporto. All’Enoteca si mangia italiano, anzi piemontese e a chi può storcere il naso al pensiero di scegliere un ristorante italiano in Thailandia, rispondo che – dopo sette giorni pieni di piatti speziati – ritrovare almeno per una sera i sapori di casa è estremamente confortante!

18 giugno 2018 – Bangkok

Una giornata completamente dedicata alla cultura ed all’approfondimento dei metodi di benessere thailandese. A Bangkok se dici massaggi thailandesi la risposta più corretta è Wat Po, ovvero il tempio  famoso per il grande Budda sdraiato dove è anche nata – e da cui è stata divulgata – la cultura medica thailandese. Non solo all’interno del Tempio vi è un padiglione dove in cambio di poche centinaia di baht è possibile provare il vero massaggio thailandese, ma vi è una vera e propria Università a cielo aperto: sui portici vi sono numerosi affreschi che mostrano i metodi di massaggio, i punti della digitopressione, le indicazioni per promuovere il benessere e nel recinto del tempio alcune statue mostrano le tecniche di stretching.

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Dal Wat Po arrivare alla Scuola Tradizionale di massaggio del Wat Pho è un attimo: per partecipare alle lezioni arrivano da tutto il mondo e vi sono corsi strutturati che permettono di apprendere tutte le tecniche e la medicina thailandese. In assoluto, il massaggio che vi viene praticato è il più intenso tra tutti quelli provati ma la sensazione di benessere una volta terminato lo stiramento-impastamento-schiacciamento è  impagabile! Molto interessante anche il massaggio con i tamponi alle erbe, che vengono scaldati a vapore ed applicati sul corpo sui punti corrispondenti ai meridiani. I costo dei massaggi alla Scuola tradizionale sono assolutamente competitivi: dai 420 baht (circa 12 euro) per un’ora di massaggio tradizionale thailandese agli 800 baht (circa 24 euro) del massaggio aromatico. A proposito: se andate a visitare la Scuola Tradizionale di massaggio del Wat Pho fate incetta di unguento (a me è stato dato in regalo dal direttore della Scuola per provarlo) perché è davvero eccezionale in caso di contratture e stiramenti: al rientro dalla Thailandia, probabilmente per aver dormito in aereo in una posizione scomoda, avevo un doloretto fisso alla schiena che dopo un piccolo massaggio con l’unguento è passato immediatamente.

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Poco distante dal Wat Pho c’è un ristorante in cui vi consiglio di andare anche solo per prendere una bevanda rinfrescante per godere della sua posizione invidiabile: è il “The Deck” dell’Arun Residence, dai cui tavoli disposti sulla terrazza si ha una vista incomparabile sul Wat Arun, il tempio che ha la consistenza di una trina di merletto e che solo da poco è tornato a risplendere in tutta la sua bellezza dopo un lungo restauro (quando sono stata in Thailandia la volta precedente era completamente avvolto da impalcature, quindi potete facilmente immaginare la mia meraviglia nel vedere questa sorta di ‘candelabro’ elaboratissimo!).

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Il pomeriggio è stato completamente dedicato alla visita del Gran Palazzo Reale, luogo iconico della città che è davvero difficile riuscire a descrivere tanta è la ricchezza – materiale e artistica – che vi è contenuta. Generalmente sovraffollato e surriscaldato – tra ceramiche, oro, metalli e mura imponenti si crea un ‘effetto forno’ che nelle ore centrali della giornata può essere micidiale. Il Gran Palazzo Reale è luogo veneratissimo dai Thailandesi, non solo per il Tempio del Buddha di smeraldo ma per l’insieme complessivo di edifici che celebrano l’autorità ed il potere reale –  e quindi vi sono dei ‘precetti’ a cui bisogna adeguarsi per poter entrare: no a pantaloni corti, a gonne sopra il ginocchio, a pantaloni leggings, a tatuaggi evidenti (vi conviene portare una sciarpa grande per coprirvi), no a foto all’interno degli edifici (ma sì alle foto ‘in esterna’, occhio però a fotografare direttamente guardie e soldati che non apprezzano molto). Nei templi è necessario, come di consueto, entrare senza le scarpe e in ogni caso è sempre bene avere un atteggiamento rispettoso. Il biglietto di ingresso al Gran Palazzo Reale costa 500 Baht a testa.

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Dopo il Gran Palazzo Reale giusto il tempo per una doccia refrigerante in hotel e di nuovo in giro per la città per raggiungere per cena il ristorante Saneh Jaan, citato sulla Guida Michelin di Bangkok, dove la cucina tradizionale thailandese si sposa con elementi di contemporaneità: un matrimonio riuscito, che mi fa consigliare spassionatamente questo ristorante, senza timore di uscirne insoddisfatti. Il suo Massaman curry uno dei migliori assaggiati così come è stata una gradevolissima sorpresa l’insalata di pomelo e gamberi in agrodolce alla thailandese (al link trovate la ricetta, è un ottimo piatto estivo).

19 giugno 2018 – Bangkok

L’ultimo giorno a Bangkok è stato un susseguirsi di esperienze piacevolissime: la mattina è trascorsa veloce con il Tour in barca lungo i canali (Khlongs) di Thomburi, uno dei quartieri più caratteristici di Bangkok dove la vita scorre sul fiume ed accanto a belle ville vi sono capanne ed edifici tradizionali costruiti su palafitte. Thomburi è un mondo a parte (anche qui, aspettatevi un post dedicato perché è una zona  di Bangkok che dovere visitare per comprendere meglio lo spirito di questa  città complessa e controversa eppure così magnetica, tale da dover tornare più di una volta per placare la voglia di conoscerla. Il tour prevedeva anche alcune soste presso i mercati e le rivendite locali per assaggiare l’autentico cibo di strada thailandese, esattamente quello che la mattina entra a far parte della colazione degli impiegati e la sera si trasforma in cena già pronta da mettere in tavola. Il tour dura oltre 4 ore ed ha un costo di 2.000 Baht a persona (tutto incluso, anche la barca, il taxi collettivo per raggiungere uno dei mercati  e i numerosi spuntini, più di 10).

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Dopo l’atmosfera alquanto caotica e vivace di Thomburi arrivare al Museo della Cultura Floreale è come entrare in una dimensione ovattata ferma agli inizi del XX° secolo: allestito dal designer floreale thailandese Sakul Intakul in una casa di stile coloniale-occidentale, il Museo raccoglie una interessante collezione di decorazioni floreali realizzate assemblando fiori, boccioli e foglie fino a creare delle vere e proprie trine vegetali. La tecnica di decorazione floreale è molto apprezzata in Thailandia – in genere negli hotel di alto livello il benvenuto agli ospiti viene dato proprio con una ghirlanda profumata ed è abitudine adornare macchine, barche, tuk tuk (oltre che case ed uffici) con ghirlande bene auguranti. Il Museo della Cultura Floreale (andateci, non ve ne pentirete: è delizioso e raffinato, uno di quei luoghi di Bangkok che restano a lungo nella memoria) è interessante anche anche per la sua sala da tè Dok Mai Thai: servito nella saletta interna o sulla veranda prospiciente il giardino, l’high tea con miscele profumate, dolci e torte è quanto di più rilassante si può chiedere dopo un’intensa giornata di visite.

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E’ l’ultimo giorno a Bangkok, ma prima di chiudere le valigie e imbarcarsi sul volo Thai Airways diretto a Roma, c’è ancora tempo per un ultimo assaggio di cucina thailandese: The Twist Bar & Bistro, il ristorante dell’hotel Well ci propone una selezione dei piatti più famosi e buoni, presentati in modo a dir poco scenografico. Il saluto a Bangkok ha il sapore del mango, del pomelo, del cocco e dello sticky rice, il riso glutinoso dolce è di sicuro il dessert più conosciuto da chiunque sia stato a Bangkok.

 20 giugno 2018 – Bangkok – Roma

Poco meno di 11 ore e il volo della Thai Airways atterra, dopo essere decollato alle 00:20  del 20 giugno, a Roma. Il press tour a Bangkok è terminato, ma non la voglia di continuare a raccontare questo Paese così bello e complesso.

Informazioni e link utili

Un ringraziamento speciale all’Ente Nazionale del Turismo Thailandese in Italia (il cui sito è una miniera d informazioni utili) e a Kasinee, per gli amici Tom, guida turistica dell’Agenzia Absolutely Fantastic Holiday  che ci ha accompagnato con competenza e grande capacità organizzativa lungo tutto l’itinerario, aiutandoci a scoprire la storia, le tradizioni e le bellezze della Thailandia.

I principali trasporti:
  • Thai Airways – http://www.thaiairways.com/it_IT
  • Bangkok Airways – http://www.bangkokair.com/
  • Trat- Ko Chang Ferry
Gli Hotel:
  • PattayaHotel Pullman G – http://www.pullmanhotels.com/gb/hotel-7540-pullman-pattaya-hotel-g/index.shtml
  • PattayaCentara Grand Mirage Hotel – https://www.centarahotelsresorts.com/centaragrand/cmbr/
  • PattayaFairtex Sport Hotel – https://fairtexpattaya.com/
  • Ko Chang – The Spa Resort –  https://www.thespakohchang.com
  • Bangkok – Well Hotel – Sukhumvit Rd – Sukhumvit, Khlong Toei Nuea, Khet Khlong Toei, Krung Thep Maha Nakhon 10110 – http://www.wellhotelbangkok.com/
Una selezione di ristoranti e caffetterie:
  • PattayaCabbage and Condoms – 366/11 Moo 12 Phra Tam Nak 4 Road Muang Pattaya, Nongprue Banglamung Chang Wat Chon Buri 20150
  • PattayaSpa Cafè (Salus per Alimentum) – Bang Lamung District, Provincia di Chonburi 20150
  • Pattaya – Sale da Cucina (ครัวนาเกลือ): è il ristorante del Santuario della Verità, in una piacevole posizione sopraelevata con vista sull’edificio, il mare e il boschetto
  • Pattaya – Moom Aroi Seafood Restaurant – Naklua Road Soi 4, behind Banglamung Police Station (orario di apertura 11.00-23.00)
  • TratAnareen Halal Food – Laemngob Changwat Trat, Trat, Thailand – solo sito facebook https://www.facebook.com/ANAREEN-HALAL-FOOD-518791231616009/
  • Bangkok Enoteca Italian Restaurant – il ristorante sitrova in un piccolo vicolo al centro del distretto degli affari di Bangkok, in Soi Sukhumvit 27, Khwaeng Khlong Toei Nuea, Khet Watthana, Krung Thep Maha Nakhon 10110, Thailand – http://www.enotecabangkok.com/
  • BangkokThe Deck – http://www.arunresidence.com/
  • Bangkok Saneh Jaan – 130-132 Wireless Road, Lumpini, Patumwan, Bangkok 10330, Thailand – https://www.glasshouseatsindhorn.com/th/restaurant/saneh-jaan
  • Bangkok – The Twist Bar & Bistro, ristorante dell’ Hotel Well – 10, 10/3 Sukhumvit 20, Klongtoey Bangkok – http://www.wellhotelbangkok.com/twist-bar-bistro.html
Da visitare/fare:
  • Pattaya – sport, divertimento, mare & isole, visite culturali, incontro con la cultura locale:
    • The Sanctuary of Truth – 206/2 Moo 5, Soi Naklua 12 , Naklua, Banglamung, Chonburi 20150 – http://www.sanctuaryoftruth.com
    • Blue Voyage – noleggio imbarcazioni di lusso a Pattaya per tourisole  https://www.bluevoyagethailand.com/
    • il mercato del pesce di Na Klue
    • il molo dei pescatori di Na Klue con esperienza di pesca turistica
    • Parco acquatico Cartoon Network – https://www.cartoonnetworkamazone.com/
    • show Alcazar – http://www.alcazarthailand.com/en/site/index
  • Trat – visite culturali, mare, incontro con la cultura locale, esperienze in barca
    •  visita al villaggio ecoturistico di Ban Nam Chiao
  • Ko Chang – mare, benessere, esperienze a contatto con la natura, yoga
  • Bangkok – visite culturali, benessere, esperienze locali, ristoranti gourmet (sia thai che occidentali), shopping, navigazione sui canali e sul Chao Phraya
    • Royal Grand Palace – Na Phra Lan Road, Phra Borom Maha Ratchawang, Phra Nakhon, Bangkok. Aperto dalle 8.30 alle 15.30, costo ingresso 500 baht. Attenzione all’abbigliamento: no leggings, no canottiere, no bermuda, no minigonne. Per arrivare al Royal Grand Palace, vedi indicazioni per il Wat Po qui di seguito.
    • Wat Po – 2 Sanamchai Road, Grand Palace Subdistrict, Pranakorn District, Bangkok –  http://www.watpho.com/ ingresso 100 Baht; orario di apertura del Tempio 08:00 – 18:30; la scuola di massaggio interna al tempio – dove è possibile prenotare un massaggio – apre alle 8.00 e chiude alle 17.00. Il metodo più veloce e comodo per arrivarci è con il battello  Chao phraya Express, scendendo ai moli Tha Chang, Tha Tien Pier or Pak Klong Talad , quindi camminare lungo Thai Wang Road costeggiando le mura del Palazzo Reale fino all’ingresso del Wat Po.
    • Food Tour sui canali di Thomburi – https://www.bangkokfoodtours.com/thonburi-food-and-canal-tour/ costo del tour 2.000 Baht
    • Il Museo della Cultura Floreale – Address: 315 Samsem Road Soi 28, Yaek Soi Ongkarak 13, Dusit, Bangkok- http://www.floralmuseum.com/content/ Per arrivare al Museo della Cultura Floreale conviene prendere un taxi oppure, se avete la possibilità di avere una connessione internet e relativo GPS, si può utilizzare il battello Orange Flag Chao Phraya Express Boat dal molo di Sathorn Pier (stazione della BTS di Saphan Thaksin) e scendere al molo Payap (n. 18), quindi seguire le indicazioni sulla mappa. Il Museo è in un vicoletto di  Samsen Road Soi. Sono previste visite guidate in inglese. Da provare il tè in veranda presso il Dok Mai Thai Salon du Thè.
 Benessere
  • PattayaOasis SPA – (indirizzo: 322 Moo 12 Chateau Dale Tappraya Road, Banglamung Pattaya, Chonburi
    Orario di apertura: 10.00 – 22.00)
  • PattayaSavanna Massage – (indirizzo:
  • Ko Chang Ko Chang Paradise Resort & SPA  (39/4 Moo 4, Bann Klong Prao Koh Chang Amphoe Ko Chang, Chang Wat Trat 23170)
  • Bangkok – Wat Po Traditional Massage School – http://www.watpomassage.com
Informazioni e supporto:
  • Agenzia di viaggi e turismo thailandese Absolutely Fantastic Holiday http://www.absolutelyfantasticholidays.com

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Per approfondire il ‘Paese Thailandia’, vi lascio un elenco di post in tema già pubblicati su La Bussola e il Diario, relativi al precedente viaggio a dicembre 2015:

  1. Itinerario di viaggio in Thailandia
  2. Quanto costa un viaggio fai da te in Thailandia
  3. Il Gran Palazzo Reale di Bangkok
  4. La scuola di massaggi del Wat Pho a Bangkok
  5. La casa di Jim Thompson a Bangkok
  6. Asiatique, lo shopping a Bangkok
  7. Il centro di Arte Contemporanea di Bangkok
  8. Il Chao Phraya è il fiume di Bangkok
  9. Un hotel a Bangkok: il Mode Sathorn
  10. Come comportarsi nel templi buddisti thailandesi
  11. Gli incredibili templi di Chiang Rai
  12. Visitare Ayutthaya
  13. La Reggia estiva di Bang Pa In
  14. Il turismo a Chiang Mai
  15. I centri Lila Massage di Chiang Mai
  16. Come visitare il Tempio Doi Suthep di Chiang Mai
  17. Volare con Thai Airways
  18. Volare con Air Asia
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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