La mostra fotografica di David Rubinger al Museo di Roma in Trastevere

Apre il 7 settembre 2018 e resterà aperta fino al prossimo 4 novembre presso il Museo di Roma in Trastevere la mostra fotografica di David Rubinger, il fotografo israeliano scomparso lo scorso anno all’età di 92 anni dopo una lunga attività professionale. Nella mostra viene ripercorsa attraverso oltre 70 fotografie, sia in bianco e nero che a colori, l’opera del fotografo di origine austriaca ed emigrato  nel 1939 in Palestina all’epoca protettorato britannico, per sfuggire alle deportazioni naziste di cui fu invece vittima la madre.

Rubinger può essere considerato come il ‘fotografo ufficiale dello Stato di Israele‘, colui che ha documentato, attraverso ritratti particolarmente intensi, reportage di eventi fondamentali e immagini scattate nella quotidianità dei politici israeliani, la nascita e la storia di Israele nonché i grandi eventi della storia contemporanea. La sua è una fotografia solo apparentemente spontanea, dove nell’immediatezza dello scatto si intuisce la grande professionalità, la cura della composizione e della luce, il saper intuire il dettaglio capace di fare la differenza, sebbene lo stesso David Rubinger fosse convinto che nella fotografia ci volesse sempre un pizzico di fortuna!

David Rubinger inizia ad occuparsi di fotografia quasi per caso durante la Seconda Guerra Mondiale, mentre presta servizio in Africa ed Europa al seguito della Brigata Ebraica dell’esercito britannico e a partire dal 1954 è stato, per più di 50 anni, collaboratore stabile di Time-Life. Fotografo riconosciuto e testimone acuto del suo tempo, era molto stimato anche dai politici israeliani che ha potuto seguire in occasione di eventi internazionali ma anche ritrarre in momenti privati e familiari, utilizzando un linguaggio rispettoso ma non per questo meno intimo.

Tra le foto esposte nella mostra fotografica di David Rubinger in corso al Museo di Roma in Trastevere, ve ne sono alcune famosissime legate alla nascita dello Stato di Israele che sono diventate vere e proprie testimonianze storiche (due tra tutte: quella con i tre giovani paracadutisti ripresi in primo piano accanto il Kotel (che noi conosciamo come Muro del Pianto) e quella con i giovani seduti su un carrarmato inglese dopo che il 29 novembre 1947 l’Onu aveva proclamato la risoluzione 181, che diede avvio alla fine del Governatorato inglese ed alla nascita dello Stato di Israele) tuttavia non sono da meno quelle di reportage sociale: impossibile restare impassibili davanti alla foto dell’anziana coppia dal volto stanco e provato appena immigrata in Israele dalla Russia, l’uomo con gli occhi chiusi quasi a trattenere memorie e immagini, entrambi con ancora indosso i pesanti abiti sicuramente più adatti al freddo delle steppe che non al deserto del Negev oppure alla foto in cui compaiono donne yemenite accampate tra i sassi del deserto o a quella, delicatissima, della bimba addormentata su una scalinata, quasi mimetizzata con gli scalini con il suo vestitino grigio.

E poi, ancora, nella mostra fotografica di David Rubinger vi sono le foto che ritraggono  la ‘normalità’ dei personaggi politici israeliani: la premier Golda Meier che nella sua piccola cucina spartana prepara il caffè per i suoi ospiti o seduta in soggiorno che imbocca il nipotino, il premier e premio nobel per la Pace Shimon Peres che in pantaloncini corti cerca di mettere in ordine nel caos della sua infinita biblioteca o, davvero intima, la foto che ritrae l’ex primo Ministro Ehud Olmert che con un buffo grembiule aiuta la moglie a lavare i piatti. Le immagini selezionate per la mostra, per l’intensità e l’unicità delle situazioni ritratte, non sono soltanto semplici foto, semmai assomigliano di più a cine-racconti statici, in cui quasi si percepiscono i suoni, i profumi e gli odori che ci sono in sottofondo e in cui chi osserva diventa inconsciamente parte del momento congelato nello scatto. 

La mostra fotografica di David Rubinger è organizzata da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali in collaborazione con la Comunità Ebraica di Roma e l’Ambasciata di Israele in Italia e curata da Edvige Della Valle, cade in occasione del settantesimo anniversario della nascita dello Stato di Israele (14 maggio 1948). 

David Rubinger mostra Museo di Roma in Trastevere 1

Informazioni utili:

  • la mostra fotografica di David Rubinger resterà aperta presso il Museo di Roma in Trastevere, a Piazza Sant’Egidio n. 1,  fino al 4.11.2018
  • orario di apertura: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 20.00
  • biglietto €7,50 fino al 7 ottobre (comprende anche le altre mostre in corso al Museo), dall’8 ottobre €6,50 – previste riduzioni, anche per residenti a Roma. Gratuito per i residenti la prima domenica del mese. Il Museo di Roma in Trastevere rientra tra i musei capitolini che si possono visitare gratuitamente con la MIC Card, la carta che i residenti nel Comune di Roma possono ottenere al costo di 5€
  • il Museo di Roma in Trastevere occupa i locali dell’ex Monastero delle Carmelitane scalze di Sant’Egidio e oltre a mostre temporanee conserva una collezione permanente che esplora il folklore popolare romano tra il Settecento e l’Ottocento e una collezione di dipinti e stampe tra cui la serie “Roma sparita” di Ettore Roesler Franz e il fondo del poeta Trilussa.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

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    sandra simoncini Ottobre 26, 2018

    Mostra molto suggestiva.Alcune foto sono particolarmente toccanti ,come la doppia coppia .Due profughi russi appena immigrati in Israele e due palestinesi . In entrambe le foto gli uomini sembrano sopraffatti dallo smarrimento, e infatti sono seduti. Le donne invece sono in piedi, come pronte ad affrontare nuove sfide.

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      Claudia Boccini Ottobre 28, 2018

      Avo notato la stessa cosa. Le donne – ed i giovani – pronti a ripartire. Gli uomini anziani rassegnati. Bella mostra e bravo il fotografo a cogliere sguardi ed espressioni

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