Cucina thailandese a Roma: il ristorante Thai Inn

Ogni tanto c’è voglia di cambiare sapori, di trovare accordi di gusto che lasciano da parte i saperi gastronomici italiani per imbarcarsi verso destinazioni lontane, in cui aromi, spezie, mix di ingredienti creano esplosioni di gusto capaci di trasformare una sorpresa una cena. Anche Roma, sorniona e mollemente adagiata sulla sua consolidata cucina del quinto quarto e degli impegnativi primi piatti (alla matriciana, alla carretiera, alla carbonara…) si sta pian piano aprendo alla cucina fusion ed a quella asiatica. Se di ristoranti cinesi Roma è piena – anche se i migliori però si contano sulle dita di una mano – e di ristoranti giapponesi veri o presunti non vi è più carenza (molti ahimè sono cinesi riciclati in jap), le cucine di altre regioni dell’Asia stentano a prendere piede o comunque restano una scelta di nicchia. E solo per una fortunata serie di coincidenze – abbiamo fatto tardi per tornare a casa, era stata una giornata impegnativa e non mi andava troppo di cucinare, il semaforo ci ha fatto fermare proprio davanti all’insegna del locale – abbiamo provato il ristorante  Thai Inn, che propone la cucina thailandese a Roma con grande cura dei dettagli e un menù pieno di pietanze squisite che hanno ben poco da invidiare a quelle che si possono ordinare in un ristorante di Bangkok, di Krabi o di Trang.

Non ho citato a caso queste ultime due città, perché la cucina thailandese del ristorante Thai Inn di Roma è fondamentalmente quella thailandese-musulmana, dove non vi è uso di maiale, vi è ampia presenza di pesce e pollame e che ha numerose contaminazioni e similitudini con la tradizione culinaria indonesiana e malese.Non è facile trovare cucina thailandese a Roma ed ancor meno quella del sud est asiatico: il ristorante Thai Inn propone infatti anche piatti caratteristici di Indonesia e  Malesia, apparentemente simili ma ciascuno dotato di una sua specificità che si esplica nell’uso delle spezie, degli aromi, dei metodi di cottura specifici.

THai Inn collage x 4

Tutte e tre le cucine hanno la caratteristica di poter essere terribilmente piccanti: e quando dico piccante, intendo veramente piccante, da lacrime. Per aiutare nella scelta, sul menù i piatti più piccanti hanno accanto al nome il disegno di un peperoncino ma, in ogni caso, potete chiedere sempre di ridurre il livello di fuoco e di non aggiungere ulteriore peperoncino alla base di cottura. Il ristorante Thai Inn è gestito da un team di cuochi e camerieri che provengono da diversi Paesi del sud est asiatico ma va detto che tra di loro non c’è nessun thailandese. In compenso diversi di loro hanno lavorato in Thailandia, apprendendo i segreti della cucina ed è per questo motivo che i tipici piatti thai che preparano sono veramente ottimi. I cuochi non hanno nulla da nascondere: cucinano a vista e nella saletta c’è una finestra da cui si possono vedere lavorare

Il ristorante Thai Inn porta la cucina thailandese a Roma scegliendo un approccio moderno e, oserei quasi dire, occidentale: perfino il locale non ha troppi richiami al sud est asiatico ma anzi è arredato con semplicità: tavoli moderni, una parete con un giardino verticale, stoviglie davvero belle (la mia zuppa è stata portata in una ciotola posta su piattino a sua volta appoggiato su una base cilindrica e con sotto un piatto, in pratica una ziggurat di porcellana bianca e blu che solo a vederla mi si sono illuminati gli occhi!). La birra che viene servita è la Singha (deliziosa, amarognola ma morbida al palato) e il servizio è attentissimo e curato: i camerieri sostituiscono rapidamente i piatti, si assicurano che tutto vada per il meglio e sono prodighi di consigli su cosa ordinare. A differenza di un ristorante thailandese in Thailandia, qui i diversi piatti non vengono portatati tutti insieme affinché tutta la tavolata se ne serva condividendo il piacere di assaggiare ma si seguono gli usi occidentali dove un piatto segue un altro.

THai Inn collage x 2

Per ordinare, insieme al menù – con tante proposte, ciascuna arricchita da dettagli per facilitare la scelta e accanto una bandierina del Paese da cui proviene –  viene portato un foglietto ed una penna su cui annotare i nomi che corrispondono ai diversi piatti. Qui ponete attenzione, cercando di scrivere i numeri nell’ordine con cui volete che vi vengano serviti i piatti: noi abbiamo inserito per ultimo il riso fritto all’ananas che invece – forse – sarebbe stato più corretto assaggiare dopo la zuppa e prima del secondo.

Cosa abbiamo assaggiato al ristorante Thai Inn? Seguendo il consiglio del cameriere, per cominciare ci siamo divisi una porzione di Neem Crabs Rolls, simili a involtini primavera ma più buoni perché ripieni di verdure e gamberi e decisamente più divertenti da mangiare, perché hanno un loro piccolo rito: l’involtino deve essere assaggiato insieme a una foglia di lattuga cappuccina su cui si pongono alcune foglie di menta e una buona dose di salsa: si arrotola il tutto e… si mangia! La dolcezza dell’insalata ben si sposa con la salsa, piccante e leggermente asprigna e la menta conferisce una gradevolissima freschezza all’insieme.

Abbiamo poi proseguito con due zuppe thailandesi: per me una classica zuppa a base di pollo, peperoncino, lemongrass, altre verdure e latte di cocco (Tom Kha Gai) e per Francesco una zuppa con brodo chiaro a base di pesce (Tom Ya Pla). Entrambe saporite, fatte al momento e gradevolissime al palato (ed, aggiungo, molto piccanti, la mia oserei dire terribilmente piccante!). Piuttosto sostenuta la presenza di foglie di coriandolo, meno – per fortuna, non è proprio tra i miei sapori preferiti – il lemongrass, una pianta che si ritrova in gran parte delle zuppe thailandese (se vedete su menù un piatto che inizia con la parola Tom, sappiate che è una zuppa!).

THai Inn 3

Successivamente abbiamo voluto assaggiare il famoso pollo con gli anacardi alla thailandese (Gai Pad Med Mamuang), per me sempre una certezza di bontà mentre Francesco ha continuato con una spigola cotta al vapore con erbe e salsa di pesce (Ikan Wap), in questo caso un piatto malese che si è dimostrato un’ottima scelta in termini di gusto, di cottura e di freschezza. Per terminare, una porzione di riso fritto thailandese con l’ananas (Kao Pad Sapparot), servito come vuole la tradizione all’interno di mezza ananas svuotata. Avremmo voluto anche provare i dolci – ne hanno di tipici – ma è stato impossibile: le porzioni sono generose e la sazietà si raggiunge senza rendersene conto.

Parliamo ora del conto: il ristorante Thailandese Thai Inn di Roma non è un locale economico, in compenso garantisce un’ottima qualità di ingredienti. Il nostro conto segnava 70€ (incluse due bottiglie di birra Singha da 66 cl., 12 €), quindi 35€ di media a testa, tutto incluso.

THai Inn 1

Informazioni utili:

  • Il ristorante Thailandese Thai Inn di Roma si trova in  Via Britannia, 5, 00183 Roma, telefono 06.58203145 oppure 349.5699474
  • Per raggiungerlo, si può prendere la Metro A. Doppia l’opzione: scendere alla fermata San Giovanni, prendere via Magna Grecia e continuare diritti per circa 400 metri; oppure scendere alla fermata  di Piazza Re di Roma, imboccare via Cerveteri fino ad arrivare a Piazza Tuscolo e quindi proseguire a sinistra su via Britannia (circa 300 metri). Altra alternativa, da San Giovanni potete prendere il bus 87 scendendo alla fine di via Magna Grecia, attraversate Piazza Tuscolo e siete arrivati. In auto potreste avere qualche problema a trovare parcheggio, semmai cercate su via Cerveteri e vie limitrofe.
  • Se vuoi saperne di più sulla cucina thailandese, nello specifico lo street food, leggi il post Alla scoperta dello street food thailandese.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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