Cosa vedere a Lugano in un giorno e mezzo

Cosa vedere a Lugano in un giorno e mezzo

Il Canton Ticino è a due passi da Como e la bella Lugano, adagiata sull’omonimo lago che in parte condivide le sue sponde con la Lombardia, è a meno di un’ora di treno da Milano, in pratica una gita fuori porta per chi abita nella metropoli lombarda. Lugano è città amata per la sua allure speciale, fatta di grandi hotel di lusso, di negozi scintillanti, di ristoranti stellati e di lunghi viali che costeggiano il lago ed invitano a lunghe passeggiate. Una città organizzata, dai ritmi mai frenetici, tuttavia non è assolutamente una città tagliata a misura delle sole persone adulte e, perché no, decisamente abbienti. Sebbene il suo charme sia senza tempo, Lugano si può visitare (e vivere) su piani diversi: esiste la Lugano dello shopping e quella della buona tavola, la Lugano storica, delle istituzioni economiche e finanziarie ma soprattutto c’è la Lugano della cultura e delle passeggiate naturalistiche. Ciascun aspetto della città riserba piacevolissime sorprese e scoperte interessanti, tutto quel che occorre è un po’ di tempo a disposizione per girare la città ed i suoi dintorni. E sì, vi servirà anche un bancomat o una carta di credito a disposizione per le piccole spese e per acquistare ingressi e biglietti – ma fidatevi, sebbene Lugano sia decisamente una città non economica, è possibile contenere alcuni  i costi. E, tra i tanti motivi per visitare la città svizzera, vi ricordo che a Lugano non avrete alcun problema di comunicazione: nella città ticinese, così come in tutto il Cantone, si parla un italiano perfetto!

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Arrivare a Lugano

Grazie al sistema ferroviario dell’Alta Velocità, raggiungere Lugano è molto semplice e relativamente veloce: per qul che mi riguarda, sono partita da Roma con il primo Freccia Rossa della mattina in direzione di Milano Centrale, dove dopo 30 minuti ho preso l’EuroCity diretto delle FSS (le ferrovie svizzere), per poco più di 4 ore di viaggio in totale dalla mia città. L’ultimo tratto che percorre il treno è molto scenografico: superata la stazione di Como si entra in galleria e in pochi chilometri si è già al confine con la Svizzera (ci si accorge di passare da un Paese all’altro solo perché cambiano gli equipaggi del treno), quindi il convoglio costeggia il lago e amene cittadine svizzere fino a sfrecciare sul ponte della diga di Melide, il lago da una parte e dall’altra dei binari così che il treno pare quasi sospeso sull’acqua. Ancora pochi minuti e si arriva alla stazione di Lugano Centrale, che già da sola varrebbe la visita con il suo edificio rosso intenso che pare l’archetipo di tutti i modellini di stazione che si vedono nei plastici ferroviari. La stazione centrale di Lugano è sulla collina che domina la città, una posizione panoramica eccellente e mentre aspettavo di prendere il bus che mi avrebbe portato al Centro Esposizioni di Lugano c’è stato un momento di tregua meteorologica dopo una mattinata di pioggia incessante: dal piazzale della stazione sono apparse, in parte ancora avvolte dalle nuvole,  le cime dei monti innevati e lo scorcio luminoso e azzurro del lago. Una cartolina non sarebbe potuta essere più bella!

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Il Salone internazionale svizzero delle vacanze

Io ho avuto modo di visitare Lugano (ed i suoi immediati dintorni) all’inizio di novembre 2018 grazie all’invito rivoltomi dalla Promax per prendere parte – in qualità di travel blogger – al Salone internazionale svizzero delle vacanze, un evento che si tiene a Lugano da 16 anni e che è considerato il punto di riferimento per tutti i turisti, i viaggiatori ed i tour operator locali nonché una grande vetrina dell’offerta turistica dedicata ai turisti svizzeri. Come già vi dicevo nel precedente post sul Salone, circa l’87,5% dei cittadini svizzeri compie almeno un viaggio con pernottamento durante l’anno e tra gli espositori della fiera ho notato tantissimi operatori italiani, perché gli svizzeri amano viaggiare ma soprattutto amano fare le vacanze nel nostro Paese, in località di mare o in resort che offrono esperienze e attività sportive senza disdegnare le città d’arte e i piccoli borghi.

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Solo un accenno alla giornata trascorsa in fiera, che si è rivelata una gran bella manifestazione sia per i contenuti che per l’entusiasmo degli espositori ed è scorsa veloce perché davvero erano tanti gli stand da visitare e molti gli operatori turistici a cui chiedere informazioni o intervistare: ho partecipato a tante fiere di settore ma mai in nessuna di loro ho trovato tanta disponibilità appassionata nel raccontare le destinazioni. Ho parlato con donne e uomini che realmente hanno a cuore il futuro dei loro territori, che cercano di convogliare energie ed investimenti per attrarre turisti. Tra tutti gli operatori che ho incontrato, cito i rappresentanti del consorzio albergatori dell’Isola d’Elba con cui ho fatto una lunga chiacchierata (i turisti svizzeri sono clienti fedeli interessati al territorio ed alle proposte di sport acquatici), gli albergatori della costiera romagnola (i turisti svizzeri apprezzano particolarmente il buon cibo e la possibilità di partecipare a piccole dimostrazioni di cucina) e le rappresentanti del Comune di Latina, che promuovevano itinerari speciali nel territorio pontino creando un bouquet di mare, cultura e natura. Una menzione speciale va al B&B Lago Secco di Amatrice: dopo i terribili terremoti del 2016 e del 2017 che hanno fatto crollare la struttura alberghiera, si sono ‘reinventati’ con piccole case vacanze prefabbricate e promuovono il territorio per esperienze a contatto con la natura.

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Alla fine del Salone, prima di raggiungere l’Hotel de la Paix dove ho soggiornato per due notti (vi parlerò di questo hotel raffinato in un post a parte), ne ho approfittato per un primo incontro con la città di Lugano e per regalarmi una lunga passeggiata sul lungo lago al crepuscolo, romanticamente illuminato dai lampioni: un momento speciale in cui ho apprezzato le vie semi vuote della città, le linee eleganti degli edifici di inizio ‘900, i portici pieni di negozi lussuosi e le panchine rosse, che sembrano in attesa di accogliere visitatori dall’animo romantico. Lugano non è una città molto grande (conta circa 64.000 abitanti) e il suo centro storico è abbastanza raccolto per cui a piedi si raggiungono facilmente tutti i maggiori punti di interesse. Di seguito, provo a raccontarvi cosa vedere a Lugano in un giorno e mezzo (quasi due, a dir la verità).

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Cosa vedere a Lugano in un giorno e mezzo – l’itinerario del primo giorno

Il mio primo viaggio a Lugano è stato piuttosto breve – in totale ho avuto a disposizione poco più di un giorno e mezzo per cercare di visitare quanto più possibile della città – ma sono tornata a casa soddisfatta e felice per aver avuto modo di visitare luoghi speciali, centri di cultura affascinanti ed aver apprezzato – anche se solo per poco tempo – la grande cordialità dei ticinesi che in più occasioni e senza esitare mi hanno fornito con gentilezza e con il sorriso indicazioni preziose.

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Incontro con Hermann Hesse

Il giorno successivo ho cercato di concentrare in poche ore la visita di Lugano centro e dei suoi principali punti di interesse ma quale primo impegno della mattina ho raggiunto – grazie ad uno dei mitici, gialli e puntualissimi auto-postali – il piccolo centro abitato di Montagnola, a circa 30 minuti da Lugano, dove si trova la Casa-Museo di Hermann Hesse, lo scrittore tedesco naturalizzato svizzero che con la sua produzione artistica e letteraria ha rappresentato una voce forte del nostro tempo, ponendosi contro regimi e nazionalismi e promuovendo il pacifismo e l’incontro tra culture. Un vero mentore per tante generazioni di giovani, che hanno sviluppato coscienza critica leggendo le pagine di Demian, del Il Lupo della Steppa, di Narciso e Boccadoro e del grande Siddharta. Entrerò nel dettaglio della Casa Museo di Hermann Hesse con un post specifico (se lo merita tutto!), vi dico subito che se andate a Lugano dovete assolutamente inserire questa tappa nel vostro itinerario: il Museo è in una bella posizione, tutto parla dell’autore e sebbene non sia enorme io ci sono rimasta ben due ore piene perché non finivo mai di scoprire dettagli della vita di Hermann Hesse. Per arrivarci da Lugano dovete imboccare il sottopassaggio della Stazione centrale ed uscire sul lato opposto su via Basilea (tenete la stazione sulla destra) fino ad arrivare al Piazzale di Besso dove c’è una fermata con pensilina: salite a bordo dell’auto-postale n. 436, sedetevi comodi e scendete alla fermata sulla piazza di Montagnola Paese. Nel caso, fate come me e chiedete all’autista se cortesemente vi avverte quando è il momento di scendere, quindi una volta a Montagnola seguite le indicazioni che vi portano alla casa-museo.

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A passeggio per Lugano

Rientrata in città, ho preso la funicolare che dalla stazione ferroviaria arriva fino a piazza piazza Cioccaro, da lì mi sono inerpicata su una ripidissima via per visitare la Cattedrale di San Lorenzo  e quindi sono ridiscesa per immergermi nelle vie del centro ingentilite da portici mi sono ho individuato la famosa via Nassa, su cui si aprono le boutique del lusso e grandi nomi della moda e della gioielleria (Via Nassa è l’equivalente di via Monte Napoleone a Milano e via Condotti a Roma) ma ancor più delle vetrine rutilanti mi ha incuriosita un piccolo edificio sacro, la Chiesa di San Carlo Borromeo che pare davvero alieno a questo  mondo fatto di apparenza. La Chiesa risale al XVII° secolo ed al suo interno vi è un notevole altare in marmo policromo di Giovanni Battista Adami.

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La Chiesa di Santa Maria degli Angioli

Via Nassa termina sul lungo lago Vincenzo Vela ed è proprio qui che si trova la Chiesa di Santa Maria degli Angioli, uno dei luoghi assolutamente imperdibili della città, capace di lasciare senza parole semplici turisti ed esperti d’arte: una volta varcato il portone di accesso alla Chiesa (è ad ingresso gratuito) sarà impossibile non restare meravigliati davanti alla ricchezza degli affreschi realizzati nel XV° secolo da Bernardino Luini, uno dei discepoli di Leonardo. Una rappresentazione della Passione e della Crocifissione di Cristo che è uno dei primi esempi di arte rinascimentale, con dettagli minuti e ricchissima di figure: le hanno contate, ce ne sono oltre 150 e la stessa composizione pittorica ha un andamento discendente ed ascendente i cui le lance dei militari hanno la funzione di catalizzatore dello sguardo verso punti definiti dell’affresco. Veramente magnifico!

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Il Giardino Ciani

Nel pomeriggio, dopo aver pranzato presso il ristorante Manora  (nulla di lussuoso, ma assolutamente consigliato per i prezzi piuttosto abbordabili: è il buffet del centro commerciale Manor e la qualità dei piatti proposti è buona) ho fatto una bella passeggiata all’interno del Giardino Ciani (dove si trova il palazzo del Congressi, il Museo cantonale di Storia naturale, la biblioteca cantonale e la Villa Ciani), che in primavera con il pieno delle fioriture deve essere uno splendore. Il Giardino di Villa Ciani è famoso anche per essere il luogo dove si trova la cosiddetta ‘porta del lago‘, un portale con cancello in ferro battuto circondato da fiori che si trova proprio a bordo del Lago di Lugano, quasi una porta magica capace di immette in una dimensione onirica e che è diventato il soggetto di migliaia di fotografie. Non delle mie, ahimè: mentre stavo per scattare, è venuto giù un violento acquazzone che mi ha costretto a tornare velocemente indietro e a rifugiarmi nella Lounge del Ciani Lugano per un Hugo Spritz davvero ben fatto!

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Arte e cultura al LAC Lugano

Nel pomeriggio sono tornata nuovamente nella zona di Santa Maria degli Angioli perché a pochi passi si trova uno degli edifici contemporanei più interessanti di Lugano, il LAC (Lugano Arte Cultura), un museo che è anche e soprattutto un centro culturale complesso e polivalente che ospita una parte delle collezioni del Museo d’Arte della Svizzera italiana, una sala teatrale con cavea per concerti con 1000 posti a sedere ed il  Teatrostudio, spazio dedicato a sala prove e teatro. Il complesso è stato realizzato su progetto dell’architetto ticinese Ivano Gianola e merita una visita – sia all’esterno che all’esterno. Nei giorni della mia permanenza a Lugano al LAC era in corso la mostra su Magritte, una retrospettiva davvero molto interessante che prende avvio da una conferenza che lo stesso Magritte tenne nel 1938 ed in cui trovano spazio opere che ripercorrono tutta la sua carriera artistica e aiutano a comprendere le sue fonti di ispirazione. La mostra resterà aperta fino al 6 gennaio 2019 (biglietto di ingresso 20 franchi svizzeri, sono previste numerose possibilità di riduzione) e vi sono esposte opere famose del pittore surrealista, tra cui quelle che vedono protagonisti ‘mele’, ‘cappelli a bombetta’ e ‘nuvole’.

L’esterno del complesso architettonico del LAC è molto interessante e grazie alla struttura rialzata su pilastri che fuoriesce  dal complesso principale senza limitare la vista, l’impatto visivo con i punti visivi focali che sono nelle immediate vicinanze – il vecchio Chiostro di Santa Maria degli Angioli, la struttura dell’ ex Grand Hotel Palace, il lungo lago che corre di fianco al LAC – è salvaguardato. All’interno del LAC, al piano terreno, oltre ai guardaroba (si chiudono inserendo 1 franco, che viene poi restituito) ed alle toilette, c’è un bel bookshop ed una caffetteria aperti a tutti i visitatori.

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Visitare Lugano tramite la realtà aumentata

Dopo aver apprezzato la mostra di Magritte e le strutture del Lac, sono tornata nuovamente a visitare la Chiesa di Santa Maria degli Angioli tramite un innovativo sistema di visualizzazione in realtà aumentata, in cui si ripercorrono le diverse tappe che hanno portato all’attuale sistemazione urbanistica. Un percorso a mi parere fondamentale per comprendere l’evoluzione della città di Lugano, la sua storia e tanti piccoli, curiosi dettagli che hanno contribuito a farmi apprezzare ancor di più questa bella località svizzera. Per maggiori dettagli su questo particolarissimo sistema di visita guidata vi rimando al post prossimo su Santa Maria degli Angioli, ma fin da ora vi dico che è una esperienza super interessante in cui vedrete il vecchio quartiere medievale di Santa Maria degli Angioli riprendere vita, si mescoleranno le storie di frati, di pittori, di edifici, il tutto in uno story telling moderno, affascinante e coinvolgente (per di più ad un costo abbordabile, 10 franchi svizzeri a persona, poco meno di 9€, mentre per i bambini il costo è ridotto). Per ottenere tutta l’attrezzatura necessaria per il tour in 3D di Santa Maria degli Angioli (audio-guida, cuffie, visore e localizzatore) dovete rivolgervi al bookshop del LAC ma ricordatevi che vi servirà un documento da lasciare in garanzia e la prenotazione 24 ore prima. Insomma, è stata proprio una bel tour, insolito quanto basta, una di quelle esperienze che ti lasciano con il cuore allegro e la felicità stampata sulle guance!

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Lugano di sera tra boutique e funicolari

A Lugano i negozi chiudono relativamente presto – la maggior parte non va oltre le 18.30-19.00 – per cui dopo un giretto tra le tante boutiques e le rivendite di generi alimentari locali passeggiando pigramente sotto i portici ho raggiunto piazza Alessandro Manzoni per vedere dalla terraferma il panorama del lago circondato dalle colline con le case illuminate come tanti piccoli presepi. Di nuovo la funicolare mi ha riportato fino alla stazione e da lì con il solito bus n. 2, ho proseguito verso l’hotel. Ma anziché scendere alla consueta fermata di santa Birgitta, ho voluto proseguire fino al capolinea di Paradiso per verificare orari e costi della funicolare che porta fino alla vetta della montagna del San Salvatore, il picco che sovrasta la città: in cima c’è un a piattaforma panoramica che abbraccia gran parte del Lago di Lugano ed un ristorante, che è mia intenzione raggiungere l’indomani meteo permettendo.

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Cosa si mangia a Lugano

Sempre in zona, poco distante, ho concluso la mia seconda ed ultima serata a Lugano con una cenetta tipica presso la panetteria, ristorante e pasticceria Münger, in via Geretta. Cosa si mangia di tipico a Lugano? E’ presto detto: la cucina è un mix riuscito tra gastronomia mediterranea, lombarda e germanica, i piatti utilizzano prodotti territoriali e sempre freschi, c’è una grande tradizione per quel che riguarda i formaggi e il pane ed i dolci sono buonissimi: per cui via di rösti con uovo e formaggio, gnocchetti alle erbe e un bel trancio di torta di castagne. Lugano è stata designata città ambasciatrice del gusto 2018, ed è consideratala la capitale eno-gastronomica della Svizzera.

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Cosa vedere a Lugano in un giorno e mezzo – l’itinerario del secondo giorno

Turismo con i bus urbani

La mattina del giorno successivo, una volta fatta colazione in hotel e chiusa la valigia in attesa di ripartire per Roma nel primo pomeriggio, mi rendo conto che una folta coltre di nuvole ricopre la cima del San Salvatore e in più il tempo è freddo, umido e piovigginoso. Con dispiacere devo rinunciare alla gita in funicolare – si tratta di una funicolare spericolata, che raggiunge una inclinazione del 61% – e mi trovo nella condizione di inventarmi un’alternativa per le prossime 3 ore. Mi viene in mente che il biglietto gratuito Ticino Ticket, che mi è stato dato in omaggio dall’hotel, è ancora valido per cui decido di fare la turista urbana a bordo dei diversi bus di Lugano: salgo a bordo del 2 e seguo il percorso fino al capolinea di Castagnola, esattamente dall’altra parte della città rispetto a dove sono io: superato il centro e la zona del centro espositivo, ritrovo una Lugano apparentemente immutata da inizio Novecento, con ville eleganti e hotel raffinati che guardano il lago. Una delle fermate del bus n. 2 è accanto alla stazione a valle della funicolare di Monte Brè: Lugano oggi ha tre funicolari (San Salvatore, Monte Brè e Stazione-Piazza Coccaro, un tempo erano di più), particolarmente apprezzate perché permettono di superare i continui dislivelli di altitudine e forniscono un servizio veloce e continuo. Torno indietro e prendo il bus n. 12, che mi porta a Brè Paese, quasi in cima al Monte Brè, lungo una strada piena di tornanti: il panorama è di grande respiro e l’ameno paesino dall’architettura montana sembra proprio un altro mondo rispetto a Lugano.

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A presto, bella Lugano!

Il tempo di fermarmi in centro per andare a scattare qualche foto agli edifici del ristrutturato Quartiere Maghetti (un tempo qui vi era un orfanotrofio, oggi è un labirintico centro polivalente con negozi, bar, ristoranti, librerie ma non particolarmente affascinante) e poi via verso la stazione di Lugano per salutare la città con un piccolo pranzo presso il Ristorante Buffet della Stazione di Lugano. Nulla a che vedere con i classici ristoranti di stazione, qui gli avventori sono per lo più ticinesi, spesso ci sono anziani che si fermano a leggere il quotidiano e sul menù si trovano piatti di selvaggina e cacciagione, vengono proposte con frequenza rassegne gastronomiche tematiche, il servizio è compito e professionale. In più vengono proposti piatti del giorno che seguono la stagionalità del mercato, il tutto a costi più che accettabili.

Appena uscita dal ristorante, pochi attimi prima di salire sul treno, dopo due giorni piovigginosi Lugano decide di farmi un bel regalo e per salutarmi finalmente sfodera un cielo blu illuminato dal sole, una stupenda cartolina ricordo.

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Informazioni utili

Come arrivare:

  • Lugano ha un aeroporto nella zona di Agno con voli che collegano la città del Ticino con Zurigo mentre in estate vi sono anche voli diretti per l’Isola d’Elba.
  • Il modo più semplice per raggiungere Lugano dall’Italia è con il treno da Milano (circa un’ora di viaggio).
  • In auto via Como dista circa 33 chilometri.

Trasporti pubblici

  • La società di trasporto pubblico di Lugano è la TPL, che serve la città con un sistema completo e capillare di trasporti, ovviamente puntualissimi. La città è suddifisa in fasce tariffarie, tutto il centro è ricompreso nella prima zona. Per girare la città con il bus urbano si può scegliere di acquistare alle macchinette che si trovano alle fermate (funzionano con franchi svizzeri, CHF,  o carte di credito) un biglietto singolo a 2,50 CHF oppure un conveniente biglietto giornaliero al costo di 7,50 CHF. Le singole corse in funicolare costano 1,30 CHF.
  • La bella notizia per i turisti è che pernottando in un hotel, in un ostello della gioventù o in un campeggio viene fornita  la carta Ticino Ticket, che permette di usare gratuitamente quasi tutti i trasporti pubblici del Ticino, Lugano incluso.

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Il Cambio degli Euro in Franchi

  • La moneta ufficiale del Canton Ticino, come di tutta la Svizzera, è il franco svizzero abbreviato con sigla CHF.
  • Pressoché ovunque accettano le carte di credito ma se preferite avere con voi dei contanti, potete prelevarli direttamente ai bancomat, ce n’è uno anche alla stazione ferroviaria sul binario uno.
  • In linea generale, a Lugano sono accettati senza problemi nei negozi anche gli euro, che però vengono valutati ad un tasso più alto del cambio ufficiale e nel caso vi sia resto, viene dato in CHF.
  • Alla data del 12 novembre 2018, 1 CHF = 0,88 € (il valore fluttua giornalmente, quindi è solo indicativo).

Il roaming telefonico  e il Wi-Fi

  • Lugano è nel Canton Ticino, il Canton Ticino è in Svizzera, la Svizzera è in Europa ma non nell’Unione Europea per cui non si applicano le tariffe europee calmierate senza roaming. Chiamare dalla Svizzera in Italia costa tantissimo, le tariffe variano da gestore ma mai eno di 70-80 centesimi di euro per minuto. Stessa cosa per il roaming dati internet, per cui se arrivate in treno già a Como togliete il traffico dati e il roaming se non volete pagare uno sproposito. Potrete usare il wi-fi gratuito negli hotel e in diversi punti della città, ad esempio al buffet di Manora, in stazione ferroviaria (per telefonare vi consiglio di utilizzare le chiamate vocali di Messanger o WhatsApp).

Il costo della vita:

  • I costi del Ticino sono generalmente più elevati di quelli italiani – tra il 20 ed il 50% in base ai settori merceologici. Se fare la spesa con oculatezza può costare al massimo un 20% in più, pranzare o cenare al ristorante ha un costo assai più impegnativo che in Italia a parità di qualità.

Shopping pratico

  • alcuni negozi aprono la mattina e chiudono all’ora di pranzo per riaprire nel pomeriggio fino a sera mentre i centri commerciali sono aperti ininterrottamente dalla mattina alla sera.
  • il supermercato della stazione (Piccobello) è aperto tutti i giorni fino a sera – incluse le domeniche ed i festivi –  ed ha costi contenutilo per la media di Lugano
  • i giorni di festa difficilmente si trovano negozi aperti
  • se cercate della buona cioccolata da riportare ma non volete spendere troppo, fatevi un giro al supermercato del Centro Commerciale Manor (c’è un vasto assortimento e talvolta sconti e offerte speciali), se invece cercate cioccolata artigianale ricordatevi, per gli acquisti dell’ultimo minuto per eliminare gli ultimi franchi svizzeri residui, che nel sotto piano della stazione c’è una bella ‘boutique del cioccolato’, con eleganti confezioni;
  • l’acqua in bottiglia se acquistata al supermercato ha un costo ragionevole, al bar o al ristorante generalmente esagerato. In proporzione costa meno una birra (ricordatevene al ristorante)
  • il caffè è buono ma costa più del doppio rispetto all’Italia

Alcuni indirizzi web utili

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(ringrazio Promax per l’invito a partecipare al Salone internazionale svizzero delle vacanze, per l’ospitalità e per l’opportunità di visitare Lugano;  ringrazio l’Ente del Turismo Lugano per la possibilità concessami di visitare il Museo di Hermann Hesse, il Museo d’arte della Svizzera italiana LAC con la mostra di Magritte nonché provare la visita guidata in realtà aumentata del complesso di Santa Maria degli Angioli e del LAC.)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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