Visitare il Louwman Museum a L’Aia: non solo per appassionati di auto

In Olanda c’è un luogo speciale che merita una visita – o anche più di una – ancor più se con voi ci sono mariti, fidanzati o  figli adolescenti che storcono il muso e si annoiano non appena proponete loro di visitare una museo. Anzi, vi do un suggerimento un po’ birichino: se vi è possibile non svelate immediatamente che la meta della visita sarà il bellissimo museo dell’automobile Louwman Museum a L’Aia, in modo da cogliere il genuino stupore che si dipingerà sui loro volti una volta che varcate le porte della struttura moderna in mattoncini – dall’esterno il richiamo alle linee architettoniche tradizionali olandesi è fortissimo, con quei tetti a spiovente e gli abbaini stilizzati – si renderanno conto di essere al cospetto di una delle più grandi collezioni del mondo di autovetture d’epoca, tutte perfettamente restaurate e con le cromature lucide e se non lo sono, giusto in qualche caso, è per rafforzare il valore storico della vettura.

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Cosa è il Louwman Museum

Il Louwman Museum a L’Aia è una collezione privata iniziata nel 1934 da Piet Louwman, commerciante ed importatore di autovetture (Dodge, Chrysler, Toyota) e portata avanti dai suoi eredi, ad oggi può contare su quasi trecento vetture che vanno dagli inizi dell’azienda automobilistica fino agli anni ’90 del secolo scorso con una vasta rappresentanza di aziende costruttrici non solo europee sebbene alcune nazioni – Francia, Inghilterra, Germania, Stati Uniti – siano maggiormente rappresentate.

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Per prima cosa vi dico che ad un certo punto, mentre visitavamo il Museo Louwman a L’Aia, ho avuto il timore di aver del tutto perso Francesco, che si è talmente entusiasmato a fotografare le singole autovetture che le due ore che avevo messo in programma per la visita dell’esposizione sono state ampiamente insufficienti. D’altra parte, posso capirlo: la collezione di automobili è disposta con un criterio cronologico e pian piano che si scoprono i primi “cavalli d’acciaio” messi in vetrina, alcuni davvero spartani con le ruote di legno, sedili scomodissimi e motori giganti e rumorosissimi, si parte per un viaggio bellissimo nella storia dell’automobile che è anche un viaggio nella nostra storia più recente. Se il Secolo XX° è stato spesso definito il “secolo breve” è anche grazie (o a causa?) dell’arrivo sulle strade del mondo delle autovetture e delle quattro ruote in genere, che hanno accorciato distanze fisiche e sociali e che hanno reso più facile il trasporto di merci, di persone e (ahimé) di armamenti.

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Ma torniamo al Louwman Museum a L’Aia: il complesso espositivo non si trova nel centro della città olandese ma nella sua prima periferia, non distante dalla tenuta reale di Huis ten Bosch e quindi il primo problema che si pone se non siete in auto è: come diamine arrivo al Museo? In Olanda i mezzi pubblici sono frequenti e capillari, per cui andate alla stazione ferroviaria centrale e salite le scale mobili che vi portano al piazzale esterno con i capolinea dei bus provinciali. Dovete prendere per poche fermate i bus 385 oppure 386 oppure 90 e scendere alla fermata Louwman Museum. Vi sembrerà di essere nel nulla (o quasi): da una parte, a distanza, gli edifici dell’Ambasciata americana dall’altra un bel bosco. Voi attraversate la strada statale in direzione del bosco e seguite i cartelli indicatori: il Museo è poco più in là.

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Come visitare il Louwman Muzeum

Una volta acquistato il biglietto e lasciati zainetti e giacche al guardaroba (vi conviene, l’interno è ben riscaldato/raffreddato e la visita sarà lunga, per chiudere l’armadietto vi servirà 1 euro che poi verrà restituito) immergetevi nel mondo delle auto creato con immensa passione dai signori Louwman. Ciò che per primo stupisce è la struttura architettonica del Museo, costruito su progetto dell’architetto americano Michael Graves, che prevede come asse di congiunzione delle diverse zone del museo un grande tunnel – o galleria – dove sono esposte auto iconiche di alcuni Paesi, ciascuna affiancata dalla bandiera nazionale.

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La galleria ricorda un tunnel del vento dove vengono testate le autovetture ma è soprattutto il luogo deputato ad ospitare grandi eventi e ricevimenti. Ad accogliervi, una delle auto più recenti acquisite dal Museo, una brillante (e magica!) Lincoln Sedan Delivery Deco Lyner del 2008 modificata per contenere al suo interno una filante Harley Davidson Sportster Deco Scoot, la cui carrozzeria progettata da Terry Cook e Frank Nicholas di Deco Rides nel New Jersey(Stati Uniti) è un omaggio alle linee Art Decò. L’Harley Davidson è a sua volta un gioiello: il corpo è in alluminio forgiato a mano.

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Noi, forse sbagliando, abbiamo cominciato il giro dal piano terreno (si dovrebbe in realtà iniziare dal 2° piano per seguire la cronologia) ed è stato un continuo di sorprese: lunghissimi camion dei pompieri; automobili progettate per magnati della finanza newyorchesi con tender a forma di yacht, ovviamente munito di cucina e toilette; Omnibus a più piani che anziché i cavalli sfruttavamo la forza motrice dei motori e poi ancora macchine che hanno fatto la storia come la Mercedes-Benz Type Nürburg 500, in precedenza di proprietà dell’ultimo imperatore tedesco il Kaiser Guglielmo II, esule in Olanda. Un’automobile pesantissima (oltre 3 tonnellate!) perché blindata e comunque dall’aspetto molto ‘imperiale’.

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Auto con una storia al Louwman Museum a L’Aia

Tra le auto che hanno una storia che va oltre il design e la meccanica vi è è la Humber Pullman privata di Sir Winston Churchill, con carrozzeria di Thrupp & Maberly, che al suo interno ha un ampio posacenere per contenere la cenere dei sigari tanto amati dal Primo Ministro inglese e una radio, una vera novità per l’epoca. Una curiosità: la Humber Pullmann era un’auto particolarmente apprezzata dagli esponenti governativi inglesi, che la preferivano alla Rolls Roice di cui aveva però tutti i comfort, perché appariva meno ‘lussuosa’ e più sobria; altrettanto storica è la Ferrari 500 Superfast Speziale color verde pinto metallizzato appartenuta a S.A.R il Principe Bernhard di Olanda (il defunto marito della ex Regina d’Olanda Giuliana), con carrozzeria Pininfarina e dettagli modificati dalle industrie Ferrari seguendo le richieste del Principe.

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Nell’esposizione le macchine si susseguono senza sosta, talmente tante e tutte belle che è difficile tenerne il conto – ma se volete saperne di più sul sito del Museo c’è la possibilità di cercare le autovetture che fanno parte della collezione per anno di produzione, industria e Paese – ma ci sono alcune auto che sicuramente restano nella memoria: tra tutte, l’Auto-Cigno Brooke – 25/30-HP Swan Car, un pezzo unico voluto dal ricco scozzese Robert Nicholl’ Scotty ‘Matthewson vissuto agli inizi del ‘900 in India, a Calcutta. La carrozzeria è a forma di cigno e tutti i dettagli dell’automobile sono rifiniti in oro zecchino; le luci sono elettriche (una vera novità per l’epoca e per il luogo) e un clacson potente che imitava lo starnazzare di un cigno. Guardate nella foto con attenzione: avete visto le spazzole  montate vicino alle ruote? Servivano per ripulirle… dalla popò di elefanti! Successivamente per lungo tempo è stata di proprietà del Maharaja di Nabha, e solo dal 1991 è entrata a far parte – dopo un accurato restauro – della collezione del museo dell’automobile Louwman Museum.

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Tra le auto “curiosità” esposte, va citata l’Aston Martin DB5 Jamers Bond: la vettura è quella originale utilizzata da Sean Connery nel film “Goldfinger”, con tutti i gadget da super agente segreto al loro posto (sì, ci sono anche i paracolpi idraulici estensibili per essere usati come respingenti e le targhe girevoli inglesi, svizzere e francesi oltre a vetri antiproiettile e seggiolino eiettabile!) e la Lincoln Continental Coupé utilizzata nelle riprese de “Il Padrino”.

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La macchina Voisin C7 Type Demi Berline è invece un vero manifesto del funzionalismo, il movimento artistico degli anni ’20 del secolo scorso che aborriva abbellimenti e orpelli inutili per lasciare spazio alla sola funzione, in contrapposizione con l’Art Noveau che invece tendeva a super-decorare oggetti, dipinti ed edifici.

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L’Italia al Louwman Museum a L’Aia

Non manca al Leuwman Museun a L’Aia una nutrita rappresentanza di autovetture italiane, Isotta Fraschini, Maserati, Fiat, Lancia, Alfa Romeo, Ferrari, Taruffi, Lamborghini anche se le più curiose sono le auto customizzate o quelle in edizione limitata. Uno spazio a parte lo ha la prima vera auto di massa costruita in Italia, la Fiat 509A Saloon, un vero gioiellino prodotto tra il 1925 ed il 1929 con motore da 900 cc e che raggiunse le 90.000 unità. Era un’auto relativamente ‘popolare’, perché poteva essere acquistata anche a rate (sebbene il costo non fosse alla portata di tutti). Un altro mito della scuola automobilistica italiana è la Lancia Astura con carrozzeria Pininfarina, un’auto di lusso prodotta negli anni ’30 e particolarmente amata dai gerarchi del regime fascista. Due autovetture speciali sono la Fiat 1100 Boat Car trasformata dalla Carrozzeria Coriasco (apparentemente è un’auto-barca, in realtà è solo una vettura normale con una carrozzeria particolare, destinata a fare la pubblicità ad una scuola di vela) e la Fiat 850 Shellette Spider, che fa tanto Italia rampante degli anni ’60, una vetturetta da utilizzare per andare al mare o per correre lungo le strade della Corniche in Costa azzurra. La caratteristica principale? I sedili e gli interni sono in vimini!

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Chicche:

In un piccolo padiglione ottagonale, che crea un continuum tra l’interno del museo e l’esterno con il bosco ed i giardini, è custodita una vera chicca, la Spyker 60 HP, la prima auto (è del 1903) ad essere costruita con un motore a 6 cilindri e con tutte e 4 le ruote motrici. Spazio è lasciato alle auto elettriche: sì, lo sapete che la ricerca sulle auto elettriche (e la loro produzione) ha molta più storia di quel che si pensi e che già negli anni ruggenti dell’automobilismo alcune vetture erano alimentate con la corrente?

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Informazioni utili:

  • Dove? Il museo dell’automobile Louwman Museum a L’Aia si trova in Leidsestraatweg 57
  • Quando? Orari di apertura: da martedì a domenica dalle 10.00 alle 17.00
  • Quanto? Biglietto di ingresso 15€, previste riduzioni
  • Come? Bus  90, 385 o 386 fino alla fermata Louwman Museum. Il singolo biglietto si acquista dall’autista e costa 2€ ma ricordatevi che il conducente accetta solo denaro contato  quindi procuratevi un po’ di euro in moneta
  • All’interno del Museo molto interessante la ricostruzione di una piazza de L’Aia di inizio secolo, con negozi, rivendite e garage: qui si trova anche il bar-ristorante del museo (consigliata una sosta, anche solo per un tè con dolcetti).

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(per la visita del Museo Louwman si ringrazia l’Ente per il turismo olandese e l’Ufficio del turismo de L’Aia)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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