Indesit Support Your Hero Milano 2013: cronache dal sogno

Si può scegliere di visitare Milano privilegiando uno solo dei suoi mille volti oppure lasciare che la città ti avvolga totalmente. Perché Milano è una, ma ha in sé mille vite: la Milano rampante, la Milano del business, Milano dell’arte e della cultura, quella delle case di ringhiera e dei Navigli, la città che ti accoglie senza tante smancerie e che nasconde un cuore d’oro dietro la maschera burbera. E poi c’è la Milano senza la O finale, quella che ogni domenica indossa l’abito rosso e nero. Che ogni domenica celebra una liturgia al contempo laica ed eroica in un grande tempio grigio e rosso, il cui cuore è fatto di cemento armato ed acciaio ma ancor più di passione.
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 Ecco, si può aver voglia di vedere Milano anche dal bordo dello stadio Meazza. Toccandone l’erba, respirandone l’aria, sedendo sulle panchine riservate ai celebranti del rito che inneggia al pallone. Per entrare, in silenzio reverenziale ed in punta di piedi, nella leggenda. E magari farne parte, anche se solo per qualche ora.
Ed è questa l’avventura (solo “avventura”? No, manca un aggettivo fondamentale: magnifica…) che io e Francesco abbiamo vissuto dal 19 al 21 maggio 2013, grazie ad Indesit ed al suo contest Support your Hero di cui ho accennato in un post precedente: per due giorni abbiamo vissuto il football “dall’altra parte”, entrando  dalla porta principale, quella normalmente riservata ai calciatori ed ai Vip.
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L’accoglienza che è stata riservata a noi e agli altri 33 vincitori del contest, arrivati da ogni parte d’Europa per “vivere una giornata da campioni”, è stata grandiosa, quasi  al limite dell’opulenza, assai più di quanto si possa immaginare. Dalla Russia, dalla Francia, dalla Gran Bretagna, dalla Turchia, dalla Bulgaria, dalla Grecia, dal Portogallo, dalla Romania, dalla Spagna, dalla Slovacchia e perfino dalla lontana Ukraina  sono confluiti al Westin Palace Hotel di Milano giovani e meno giovani, accompagnati da mogli, figlie, sorelle, fidanzate. Due giorni pienissimi di eventi, ma ancora di più di emozioni. Che poi, son quelle che restano nel cuore e fanno continuare il sogno anche una volta rientrati a casa.
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Con una perfetta sincronizzazione dei tempi, i “signori uomini” (i nostri Heroes!) sono stati subito accompagnati alla sede del Milan di Milanello per uno stage di allenamento e preparazione. Tutto come veri professionisti: il brunch prima della partita, il meeting in sala riunioni per la presentazione delle squadre che si sarebbero sfidate sul terreno di gioco di San Siro, l’allenamento con allenatori professionisti, lo studio della tattica e dello schema di gioco con il Mister, la consegna del set da gioco con le magliette ufficiali (con il proprio cognome stampato!) fino alla formazione delle squadre che si sarebbero sfidate nel triangolare, che prendono il nome delle tre società di seria A sponsorizzate da Indesit: Arsenal, Paris St. Germain e ovviamente Milan. A proposito, Francesco lo riconoscete perché è quello che indossa la maglia con il n. 5 del Paris St. Germain!
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Sorpresa delle sorprese: nelle formazioni di gioco sono stati inseriti anche giocatori del calibro di Adams, Bravo, Pires e Zambrotta (per me son nomi sconosciuti, Francesco invece ne parlava come di semi-dei!) ed hanno fornito supporto miti del football come Franco Baresi, Billy Costacurta e Daniele Massaro, che hanno apportato il plus della competenza e dell’esperienza.
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E le signore Supporter, nel frattempo, cosa hanno fatto? Mi spiace, ma dovete avere pazienza, ho talmente tanto da raccontare che rimando la “woman experience story” ad altro post. Così come – probabilmente – sarà necessario un terzo post per raccontarvi qualcosa sui due locali (famosi: Terrazza Martini e Just Cavalli) dove siamo stati ospiti per il Gala dinner di saluto. Riuscirete a resistere alla curiosità? Per il momento, vi basti sapere che siamo state trascinate (tutte volontariamente e senza alcuna costrizione!) in una serie di appuntamenti da urlo tra negozi e location in quella che una volta si sarebbe definita la Milano “da bere”.
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Torniamo agli Heroes. E torniamo a Francesco, rientrato alla sera in hotel dopo l’esperienza di Milanello entusiasta e con gli occhi lucidi dalla gioia: loquace come non mai, grazie ai suoi dettagliatissimi racconti ho avuto la sensazione di essere stata anche io agli allenamenti preparatori! Vi assicuro che non c’è nulla di più emozionante che vedere il proprio compagno, colui con il quale hai liberamente deciso di percorrere un tratto della strada che si chiama vita, felice come un bambino cui è stato regalato il balocco desiderato da tanto tempo! La sua felicità è diventata la mia felicità, il suo entusiasmo mi ha contagiato talmente tanto che il giorno dopo, quando sono entrata nel grande tempio del calcio meneghino, bé, non ci crederete, ma mi son commossa al punto di dover tirare fuori il fazzoletto!
Non perché fossi nello stadio, ovvio, ma perché ho provato un momento di empatia totale con Francesco, ho sentito la sua trepidazione, l’incredulità di chi ha realizzato il sogno di una vita: dopo tanti anni passati a correr dietro ad una palla sui campetti delle parrocchie prima e dei club di periferia poi, finalmente uno stadio “vero”, con tribune, curve, porte… e sopra solo il cielo, dove corrono libere le nuvole.
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Ho ascoltato il suo cuore che gridava “eccomi, io finalmente sono qui!”, ho immaginato quanto dovesse essere forte l’emozione di attraversare il tunnel che porta nell’arena, sentire risuonare nel Meazza il proprio nome pronunciato dallo speaker. Si, ho pianto, e non me ne vergogno. Per me che non so nemmeno bene cosa sia un rigore o un calcio d’angolo, vedere giocare al top delle loro possibilità tutti i partecipanti mi ha trasformata: bardata con tutti i gadget possibili e immaginabili (fischietto, tricchettracche e perfino il bandierone del Paris St. Germain) ho scorrazzato munita di macchina fotografica da un lato all’altro della tribuna, urlando e saltellando! Per fortuna che a riportarmi “sulla terra” c’era la mia amica Antonella Piemonte (si, proprio la Anto del blog Blogacavolo, anche lei selezionata per partecipare all’evento Indesit assieme al suo Giovanni)!
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E tra urla, applausi, qualche intervista estemporanea che ci hanno fatto i giornalisti presenti e tante, ma proprio tante, chiacchiere, è stata l’occasione per ritrovarci dopo mesi di chat on line e di incontri virtuali sulla pagina di Casafacile, di cui siamo entrambe fan e temporanee CF’s Family tester! Ma non è finita qui!
Dopo il lunch post partita, che ha riunito intorno ai tavoli il team Indesit, gli organizzatori ed i giocatori con le rispettive accompagnatrici, sono stati premiati gli Heroes e le Supporter che si sono distinti per capacità, bravura, fantasia (vi prego, no comment, please. Già me li son  fatti da sola…) ed ebbene sì, con lo slogan che avevo “confezionato” per presentare Francesco ( “Ho consumato gli scarpini, ma non la voglia“), sono stata nominata best supporter of tournement!
Non ci potevo (e ancora non ci posso) credere. Lo striscione con lo slogan stampato in formato mega è bellissimo. Soprattutto è inserito in un tubo da grafico e sono sicura che arriverà a casa in perfetto stato. 🙂 Mi spiegate, invece, come si fa a prendere il treno per tornare a Roma con la lavatrice Indesit di alta gamma che ho vinto nel bagaglio?!?
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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

9 Comments

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    Jose Soto Maggio 26, 2013

    Ciao Claudia e Francesco Grazie Mille e saluti
    Greetings from Milan to all the participants,
    Thank you and Best wishes

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    Vlad Maggio 24, 2013

    Hi Claudia! We’ve been there! Great days! We (non italian speaking) were wondering what your phrase “ho consumato gli scarpini, ma non la voglia” means 🙂

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    Irene Zuccarello Maggio 22, 2013

    Che bello che bello Claudia! Mi si sono lucidati gli occhi per l’emozione nel leggere quello che hai e avete vissuto…. Sono felicissima per voi e per questo bellissimo ricordo che resterà nei vostri cuori. Una condivisione di momenti speciali :))

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    Antonella Piemonte Maggio 22, 2013

    Abbiamo vissuto un week-end emozionante… abbiamo riso, gioito, pianto (parecchio!), tifato e tanto altro…ma soprattutto abbiamo regalato ai nostri compagni di vita un esperienza che non dimenticheranno mai! ^_^ (per fortuna la lavatrice è stata vinta da voi… in aereo il peso massimo dei bagagli era di 23kg!)

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    Gua-sta Blog Maggio 22, 2013

    Che fantastica avventura! Ti capisco benissimo. Quando mio marito è felice anch’io di riflesso arrivo perfino a commuovermi dalla gioia. Non vedo l’ora di leggere il resto (anche se ti ho seguito assiduamente su FB…)

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    Anna Maggio 22, 2013

    Mamma mia Claudia che emozione,che meraviglia!

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    Lallabel Maggio 22, 2013

    Che bello, bello bellissimo! Capisco proprio bene la tua emozione… tra l’altro io sono tifosa del Milan da quando sono in fasce e ho passato un periodo dell’adolescenza sfegatata… vedere il mitico Capitan Baresi e Costacurta, mamma mia! La faccia di Franz la dice tutta, in pratica ha vissuto un sogno!
    E io attendo con trepidazione il resoconto del resto!

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    silvia ceriegi Maggio 22, 2013

    che spetta’olo Claudia!! è bello tornare bambini, ogni tanto, vero?? sulla questione lavatrice… arriverà col corriere… tanto laverà Francesco nell’attesa, per ripagarti della 3gg da eroe che gli hai regalato!! un bacione ad entrambi!

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