A Certaldo ospiti alla tavola di Messer Boccaccio

Siete curiosi di vedere i luoghi che hanno ispirato la raccolta di novelle dette “Il Decamerone”? A Certaldo, cittadina adagiata lungo la Val d’Elsa tra le provincie di Siena e Firenze, come per magia rivivono le storie narrate da messer Giovanni Boccaccio. Qui, ritiratosi dopo aver terminato i suoi incarichi pubblici, trovò rifugio dalla confusione della vita fiorentina e compose le opere della sua maturità, trasformando la sua casa in un centro di cultura unico per l’epoca (e parliamo del 1300, quasi 1400!).
Certaldo moderno è come potrebbe essere un qualsiasi altro grosso paese toscano: un agglomerato di case, strade, piazze che hanno il fulcro commerciale in via 2 giugno, il corso cittadino che collega la stazione ferroviaria alla base del Castello. Dopo aver parcheggiato (io vi consiglio il parcheggio della stazione, gratuito, da cui si arriva in centro tramite un breve sottopassaggio) fatevi un giro, date uno sguardo alle vetrine dei negozi, fermatevi a prendere un caffè ma subito dopo attraversate piazza Boccaccio ed entrate all’ingresso della funicolare. Acquistate i biglietti per Certaldo Alto (€1,50 a/r, ma chi vuole, ed ha gambe buone, può optare per Costa Alberti o Costa Vecchia: sono strade ripide decisamente panoramiche!) salite sulla funicolare (che, vedrete, mai come in questo caso assumerà le funzioni di navicella spazio-temporale!) e vi ritroverete catapultati in pieno medioevo toscano!
Racchiuso dalle mura imponenti su cui si aprono 3 antiche porte di accesso, la caratteristica di Certaldo Alto è di non avere – come la gran parte delle cittadine medievali – una grande piazza dove si sviluppava la vita cittadina ma di ospitare i palazzi del potere e della spiritualità lungo quella che oggi è chiamata via Boccaccio.
Le strade con l’acciottolato un po’ sconnesso, i muri di mattoni rossi, le case torri che svettano alte, il palazzo Pretorio che domina dall’alto il borgo ed il circondario, le piccole botteghe, gli antri ombrosi ed i cortili nascosti… siamo in alto e la vista è grandiosa, la valle ed i campi coltivati si delineano lungo l’orlo delle prime colline fino all’infinito e con un po’ di fortuna vedrete anche le torri di San Gimignano sullo sfondo!
Il Palazzo Pretorio del XII secolo (che vedete nella foto che apre il post) è una delle mete da raggiungere e, con un po’ di tempo a disposizione, visitare: ancora oggi le stanze che ospitavano i Vicari, ovvero i rappresentanti del potere, sono aperte. Se non volete entrare, soffermatevi almeno ad ammirare i numerosi stemmi che si trovano sulla facciata e, affrescati, nell’ingresso del Palazzo.
Lungo via Boccaccio si trova ancora – seppur in gran parte ricostruita dopo i danni dei bombardamenti della II^ guerra mondiale, quella che fu la casa della famiglia Boccaccio. Qui è stato oggi allestito il Museo dedicato al poeta ed una biblioteca letteraria specializzata, frequentata da ricercatori internazionali.
Lasciamo da parte le informazioni letterarie e abbandoniamoci alle emozioni ed alle sensazioni che questo borgo stimola in ciascuno di noi… il Castello di Certaldo con i suoi colori, i suoi rumori, i suoi odori, i palazzi dalle pietre rosse ed i mattoni decorati,  appare come fisicamente distaccato dall’oggi e camminare per i suoi vicoli è vivere in un presente-passato fuori dal tempo…
Già, odori… avete letto bene! Odori anzi profumi di buona cucina che avvolgono come una sciarpa calda il turista affamato! Qualche ristorantino, un paio di bar, a Certaldo alto non c’è molto ma quel che viene proposto è buono!
Per di più questa è la zona dove viene coltivata la Cipolla di Certaldo, ortaggio talmente amato (nei sughi, nelle salse, con i lessi, in zuppa) da comparire perfino nello stemma del Comune e da essere citata dallo stesso Boccaccio nella novella dedicata a Fra Cipolla, VI° libro del Decameron
Certaldo è un castello di Val d’Elsa posto nel nostro contado… Nel quale usò un lungo tempo d’andare ogn’anno una volta, un de’ frati di Santo Antonio, il cui nome era frate Cipolla, forse non meno per lo nome che per altra divozione vedutovi volentieri, con ciò sia cosa che quel terreno produca cipolle famose per tutta la Toscana
Nel corso dell’anno a Certaldo vengono organizzati eventi e manifestazioni di rilievo nazionale, come Mercantia, la festa del teatro di strada e dell’artigianato artistico, la manifestazione storica “Nel sogno di Messer Boccaccio“, entrambe a luglio, oppure Boccaccesca, la rassegna enogastronomica con degustazioni e presentazioni food (a settembre).
Nel 2013 siamo stati a Boccaccesca: abbiamo girato tra le stradine del Castello di Certaldo tra forme di pecorino, lastre di cioccolato fondente, degustati vino locale talmente buono da restare senza parole, assaggiato fettine di rigatino (simile ma non uguale alla “pancetta” romana) e bacche di giuggiole, partecipato al cooking show dei cuochi dell’istituto professionale alberghiero Enriques di Castelfiorentino e ascoltato, senza voler mai venire via, le parole entusiaste di un giovane produttore locale di birra artigianale (che merita un post dedicato!). Ovviamente in vendita ci sono prodotti di nicchia e noi siamo tornati a casa con il nostro bravo salame alla cipolla di Certaldo.
Come arrivare a Certaldo:
in auto da nord: autostrada A1 uscita Firenze Signa quindi superstrada Fi-Pi-Li con uscita ad Empoli ovest e statale 429 in direzione Siena
in auto da sud: autostrada A1 uscita Bettolle e poi AutoPalio Siena-Firenze fino a Poggibonsi, quindi strada statale 429
con il treno: da Firenze prendere il treno regionale che collega Siena con Firenze.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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