Ad Artimino il rinascimento diventa green!

Vi ricordate la macchina del tempo di Archimede Pitagorico?
L’avete mai provata? No? Nemmeno io, purtroppo!
In attesa di trovare un mezzo veloce per spostarsi da un’epoca all’altra, c’è un modo, sicuro e confortevole, per entrare da protagonisti nel passato.
E’ sufficiente recarsi ad Artimino, immensa tenuta a poca distanza da Carmignano e facilmente raggiungibile da Firenze, Prato e Pistoia.

Qui la grande Villa Medicea “La Ferdinanda”, costruita su progetto dell’architetto Buontalenti, domina dall’alto le colline ondulate di vitigni e di ulivi ed apre le porte dei suoi grandi saloni a chi vuole rivivere i fasti del Rinascimento fiorentino.

 
In occasione del nostro soggiorno presso l’hotel Paggeria Medicea (ugualmente inserito nel complesso della tenuta di Artimino) abbiamo partecipato alla prima delle numerose serate “a colori” che verranno organizzate in Villa nel corso del 2013. Una serata, una festa, un colore, un sapore, una luce, un’emozione. Ed un menù abbinato… per vivere un’esperienza globale!

Innovativa la proposta, che abbraccia i cinque sensi, classica e garbata l’accoglienza, strepitoso il buffet e l’allestimento. Ma andiamo con ordine…

Arrivati alla Paggeria Medicea, hotel in stile rinascimentale che merita non 4 stelle, ma tutto il firmamento, abbiamo scoperto per pura coincidenza che la sera stessa si sarebbe tenuta nella vicina Villa La Ferdinanda la prima delle notti dedicate ai colori dell’arcobaleno.

Il primo appuntamento con il colore…verde! Ogni dettaglio, dalle tovaglie alle luci, dal menù biologico al Vinho Verde portoghese servito con gli antipasti, riprendeva la fresca tonalità, simbolo di primavera e di rinascita.

 

Fin dall’arrivo siamo stati travolti dalla bellezza: amore a prima vista con lo scalone d’onore illuminato di luce brillante, incredibilmente moderne le vecchie cassette di legno delle bibite riutilizzate come fioriere, sontuosi i tavoli habillée.

 

Sul lungo buffet dove facevano mostra (per poco tempo, però…) ricchi assortimenti di pasta che si colorava del verde degli asparagi e dei carciofi, le primizie dell’orto disposte artisticamente sui tavoli, sculture di verdure che davano vita ad aspic colorati.

 

 

 


E poi sformati, insalate deliziose,  formaggi saporiti, enormi trecce di mozzarella di bufala, piramidi di carciofi alla giudìa, distese di parmigiane di melanzane, involtini di melanzane ripiene, zuppiere di creme di verdure, minestre e potage, risotti, carni, affettati, dolci al cucchiaio, gelati, fragole con panna, tisane, caffè, grappe, cocktail, bowl a base di succhi di frutta, assaggini di ogni ben di dio, salse piccanti e composte da spalmare sul pane artigianale, fritti di verdure in tempura… e molto altro ancora che proprio non riesco a ricordare! 

 

 

Il piacevole  sottofondo musicale, qualche bicchiere (ehm..) di vino di troppo (non per nulla, Artimino è uno dei più grandi produttori di vino DOCG, se volete approfondire vi lascio il link alle schede enologiche) ed eccomi rapita dall’atmosfera.
Felice come non lo ero da tanto.
Anzi, euforica.

Nonostante i jeans neri ed un tunica pseudo-zebrata recuperata al volo (il nostro bagaglio  era tarato su un week end turistico… non immaginavamo certo che ci saremmo ritrovati in mezzo ai balli ed alle feste!), abbigliamento completamente fuori luogo per l’ambiente. Macchisseneimporta!

Gentilezza e sorrisi, bella gente e soprattutto bel  contesto, panorami da urlo… non è mancato proprio nulla per rendere indimenticabile il nostro soggiorno ad Artimino… 

…abbiamo perfino avuto modo di apprezzare Twizy, la macchinina ecologica  della Renault!

Emozioni, ricordi… ma l’immagine che più mi è  entrata nel cuore è stato vedere la notte che scivolava sulle colline mentre la luna illuminava pian piano la Villa, visibile da  ogni direzione. 

Il prossimo appuntamento è fissato per il 2 giugno: il colore rosa, la femminilità, la moda saranno i temi scelti e sviluppati in una serata che, ne sono certa, riuscirà ad incantare ancora…

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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