In gita da Roma: Bassano in Teverina e la doppia Torre

Con l’arrivo dei week end caratterizzati dal cielo limpido e dall’aria tiepida, sono ripartite le nostre escursioni con lo scooter alla scoperta dei piccoli borghi non troppo distanti da Roma. Domenica scorsa, senza nemmeno rendercene conto, percorrendo pigramente le strade meno battute, siamo arrivati in provincia di Viterbo.
Mi piace molto la zona dei Monti Cimini, con i monti coperti da conifere e castagni, le strade poco trafficate che portano fino a Soriano nel Cimino o a Forca Canepina passando in mezzo ai boschi, dove è possibile fare trekking o andare in cerca di asparagi selvatici. Così come mi piace molto la Tuscia, caratterizzata da alberi di olivo, di nocciolo (le nocciole di Viterbo sono famose quasi quanto quelle piemontesi, lo sapete?), da casolari sparsi nella campagna, da paesi dove è ancora forte il senso di ospitalità. Ovunque si “fiuta” la storia: gli etruschi e gli antichi romani hanno lasciato insediamenti e tracce, strade e mura.
 
Da Viterbo, percorrendo pochi chilometri, siamo arrivati fino a Vitorchiano per visitare il Centro florovivaistico Moutan, specializzato in peonie. C’eravamo stati già un paio di anni fa ma lo spettacolo delle peonie in fiore, che ammantano con mille gradazioni di rosa, rosso, bianco e giallo le colline fino a perdersi nell’orizzonte, non ha davvero prezzo e merita un viaggio!
 
Da qui, sempre senza una meta ben precisa né alcun limite (per fortuna l’ora legale ha allungato non di poco il tempo a disposizione per andare a zonzo!), con l’unico obiettivo di trovare un osteria o un ristorante dove fermarci per pranzo, seguendo la via Ortana siamo arrivati a Bassano in Teverina.
 
Ora, forse avrò sentito questo nome una o due volte in tutta la vita ma fino a domenica non avrei sicuramente saputo localizzarlo né, tanto meno, immaginare che fosse così interessante e con una storia tutta da scoprire!
Il nucleo storico di Bassano, costruito con pietre e conci di marmo peperino, ha origini etrusche anche se l’impianto attuale risale al medioevo. Oggi lo vediamo straordinariamente ben conservato ma il 25 novembre del 1943, in piena seconda guerra mondiale, subì gravi danni a causa di una tremenda esplosione che squassò la zona: un treno tedesco carico di munizioni in sosta nella sottostante stazione saltò in aria, creando una tromba d’aria che sollevò tetti e distrusse muri del paese  vecchio, rendendolo inabitabile per molti decenni. 
 
Collocata più in basso rispetto alla zona nuova della città, la cittadella antica ha un complesso abitativo con torri e bastioni, strade acciottolate ed archi, una fontanile di epoca cinquecentesca ed una imponente Torre dell’Orologio del 1700 che custodisce un’ “anima” segreta… scoperta casualmente durante le opere di consolidamento della struttura!
La Torre, che sovrasta il vecchio borgo ed è possibile visitare nei fine settimana, ingloba al suo interno l’antico campanile della Chiesa di Santa Maria dei Lumi, con bifore e colonne con figure antropomorfe ancora ben visibili dall’interno. Salendo fino alla sommità della Torre (è stato da poco installato un ascensore), grazie ad un gioco di specchi inseriti nell’intercapedine è possibile vedere questo gioiello romanico ancora ben conservato.
Un’altra curiosità, che ci ha rivelato il simpatico gestore del Ristorante del Borgo Antico (il ristorante dove ci siamo fermati a pranzo e di cui vi parlerò più avanti in uno dei miei post dedicati alle “chicche” da condividere): negli anni scorsi parte del borgo vecchio di Bassano in Teverina venne rilevato da Castellacci e Pingitore, gli artefici del Teatro Bagaglino di Roma (proprio quello di Pippo Franco, Martufello, Oreste Lionello e Pamela Prati, per capirci…), con l’intenzione di creare un centro residenziale-culturale-teatrale con albergo, ristorante, bar, residence. Una gran bel progetto, rimasto in gran parte irrealizzato, come troppo spesso accade nel nostro Paese…
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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