Finalmente svelato il segreto dei bagni giapponesi!

Non mettetevi a ridere perché l’argomento di oggi è un po’ particolare, tuttavia se avete in programma un viaggio in Giappone o siete curiosi di conoscere stili igienici o di vita diversi, leggete con particolare attenzione: sto per svelarvi i segreti dei bagni giapponesi. No, non gli Onsen, per quelli c’è già il post apposito, ma proprio i bagni giapponesi veri, i gabinetti, i wc, i Toto (dal nome della marca che produce la maggior parte di questi accessori), quei vasi super tecnologici con il sistema di bidet incorporato. Sono strepitosi, funzionali, pratici e, lo ammetto, sono un accessorio che ogni volta che vado in Giappone non finisce mai di stupirmi!

In genere il primo incontro di un occidentale con i bagni giapponesi avviene già nella toilette dell’aeroporto (se vi consola, anche io sono  tra coloro che dopo un viaggio intercontinentale hanno la necessità di liberarsi dell’ansia del volo con una sana pipì!) ma ben presto ci si accorge che sono una presenza pressoché costante e quindi li troverete in hotel nel bagno della vostra camera, nei bagni pubblici dei centri commerciali o delle metropolitane, nei bagni dei ristoranti: quasi ovunque i bagni giapponesi hanno la loro brava tavoletta-bidet!

bagni giapponesi collage

Sebbene siano un accessorio sanitario che pian piano sta entrando in uso anche in Occidente, a costi elevatissimi tra l’altro (all’incirca 1.000€), per noi sono ancora una novità e se non li avete mai utilizzati può essere abbastanza sconcertante farlo per la prima volta. Innanzitutto, l’aspetto esteriore è in tutto e per tutto simile ad un normale wc, quel che differenzia i bagni giapponesi è la tavoletta, che oltre ad essere a temperatura corporea contiene al suo interno un piccolo serbatoio d’acqua che viene scaldata ed utilizzata per far funzionare un ugello spray che al bisogno esce e provvede alla funzione bidet, differenziata per anatomia maschile e femminile. Alcuni hanno anche una piccola ventola che emette aria calda che completa il servizio di lavaggio con l’asciugaggio!

Ma non finisce qui: i bagni giapponesi prevedono un pannello di controllo (una vera e propria centrale di comando!) da cui è possibile personalizzare la propria esperienza corporale. L’acqua può essere più o meno calda, il getto più o meno intenso e, udite udite!, in alcuni potete scegliere il sottofondo musicale tra stormire di foglie, cinguettio di uccellini, vociare del mercato in modo da non far trapelare all’esterno il benché minimo rumore. Non tutti sono così accessoriati ma la versione basica, che in genere si trova nei centri commerciali, è ugualmente efficiente.

Già che siamo in tema di bagni giapponesi, mi preme sottolineare quanto i bagni pubblici siano igienicamente ineccepibili e perfino le toilette che si trovano in alcune stazioni della metropolitana sono linde e pinte, profumate di fresco e sempre dotate di scorte di carta e sapone mentre non sempre è prevista la carta per asciugare le mani: talvolta ci sono gli asciugatori elettrici, altre volte nulla quindi abituatevi a fare come le giapponesi che risolvono il problema tenendo sempre in borsa un piccolo asciugamano o una bandana di cotone.

L’uso del bagno pubblico è sempre gratuito e in caso di necessità fisiologiche impellenti la migliore soluzione è recarsi in un centro commerciale o in una stazione della metropolitana. Come in tutto il mondo globalizzato, gli onnipresenti MacDonalds e Starbucks rappresentano un porto sicuro dove mollare le acque.

In alcuni luoghi pubblici accanto alle toilette all’occidentale, vi sono dei bagni con il water all’orientale (l’uso è simile al wc alla turca ma l’aspetto ricorda una piccola vasca incassata nel pavimento) e dei bagni appositi per le mamme con bambini che, oltre al fasciatoio, al lavandino ed al solito wc con bidet incorporato prevedono una sorta di seggiolino dove inserire i bambini mentre la mamma fa… plin plin, con in più la sicurezza che non si possono far male! Una cosa simile di recente l’ho vista anche in un centro commerciale italiano e credo che sia particolarmente utile!

I bagni pubblici svolgono anche un’altra funzione comoda per le signore: le giapponesi sono esteticamente sempre molto curate per cui non stupitevi di vedere nei bagni pubblici gruppi di ragazze e signore sistemare il trucco ed il parrucco: nelle toilette pubbliche c’è sempre un angolo con specchi e mensole dedicato proprio a questa necessità. Attenzione a non entrare inavvertitamente nei bagni degli uomini: questi ultimi hanno gli orinatoi ‘a vista’ e può essere piuttosto imbarazzante.

Nella foto qui sotto, vedete una delle “centrali di comando” dei bagni giapponesi. Molto facile utilizzarle se le scritte sono bilingui, giapponese-inglese, mentre diventa più complicato se la descrizione delle diverse funzioni è solo indicata con i caratteri giapponesi, in quel caso bisogna procedere per tentativi anche se generalmente i tasti sono disposti sempre nella stessa sequenza (da destra verso sinistra, seguendo il verso di lettura giapponese):

  • tastino per pulire l’ugello dell’acqua del bidet (nozzle cleaning)
  • tastino per gestire la temperatura della tavoletta del water, più o meno calda (High/Low)
  • tasto per gestire l’intensità e la potenza dell’acqua del bidet (spray strenght)
  • tasto bidet (anatomia femminile): premendolo una volta si attiva, la seconda volta si disattiva
  • tasto doccetta bidet (shower): anche qui, si attiva/disattiva premendolo
  • tasto stop per terminare l’uso (stavo quasi per scrivere l’esperienza!)

Bagno giapponese con washlet

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

2 Comments

  1. Avatar
    Claudia Landoni Marzo 15, 2017

    non ho in programma viaggi in Giappone per il momento, ma se mi dovesse capitare so che partirei preparatissima!!!

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      Claudia Boccini Marzo 15, 2017

      ahahaha! Sono sicura che ti piacerebbe parecchio (hanno shop di cartoleria fantastici 😉 )

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