Tante informazioni per visitare Giverny e la casa di Monet

Se amate la pittura del XX° secolo, se siete tra coloro che non si perdono una mostra dedicata agli impressionisti, se i quadri di Monet vi affascinano e restate incantati davanti alle pennellate apparentemente arruffate che tratteggiano paesaggi sospesi tra le brume della Normandia e i piccoli corsi d’acqua, in cui arcobaleno cangiante di colori celebra il continuo mutare delle stagioni,  allora dovete visitare Giverny e la casa di Monet!

Claude Monet, Le Jardin de l’Artiste à Giverny, 1990 (Musée d’Orsay)

Una volta entrati nella piccola tenuta, vedrete magicamente prendere vita attorno a voi i dipinti di Monet, primo tra Le jardin de l’artiste à Giverny, il quadro dipinto dal pittore nel 1900 che raffigura il suo bellissimo giardino fiorito (e che vedere qui sopra) in quello che appare  come un gioco tridimensionale fatto di fiori, arbusti, colori e prospettive in cui sarete i protagonisti. Vi sembrerà di passeggiare dentro il quadro, più che su dei concreti vialetti di terra battuta affiancati da fioriture!
Tuttavia la suggestione non è dovuta ad alcun artificio tecnologico, non c’è nessuna finzione scenica, realtà virtuale o aumentata a creare l’illusione: ancora oggi il Clos Normand – la piccola tenuta di campagna con una casa ed alcuni terreni annessi che furono trasformati dallo stesso pittore in giardini e boschi idilliaci – grazie alla Fondazione Monet è preservato  esattamente come al tempo in cui era abitato dall’artista e dalla sua numerosa famiglia. 

Amour four per gli impressionisti

Non sapevo ancora di questa particolarità del luogo, del suo essere specchio e modello di ispirazione, tuttavia dopo esser stata più volte al Musée d’Orsay a Parigi e sempre a Parigi aver perso la nozione del tempo all’interno del Musée de l’Orangerie per ammirare le gigantesche tele con le Ninfee, era tempo di collocare nel tempo e nello spazio la mia passione per la pittura  impressionista (un vero amor fou, esploso da adolescente) per cui dovevo visitare Giverny e la casa in cui aveva vissuto e lavorato Claude Monet tra il 1883 ed il 1926, anno della sua morte.

L’occasione per visitare Giverny – alle porte del Vexin e della Normandia – è finalmente arrivata sotto forma di una delle tappe nel viaggio in Normandia, Bretagna e Valle della Loira. Non potevamo cominciare meglio il nostro tour! Siamo arrivati a Giverny nel tardo pomeriggio provenendo da Parigi, in quella che è a parere di molti è stata una tra le giornate più calde dell’estate francese del 2019, circa 39° gradi ed un tasso di umidità del 90% , in pratica sembrava di essere dei pesci in un acquario.

Un caldo anomalo, davvero insolito per queste zone di Francia, che però non ci ha impedito di visitare con attenzione e tamta meraviglia Giveny e la casa di Monet:  dopo aver lasciato la macchina nel parcheggio gratuito (quasi davanti al Museo dell’Impressionismo), ci siamo diretti subito all’ingresso della casa del pittore perché sebbene in estate in Francia il sole tramonta piuttosto tardi  (non fa buio prima delle 22.00-22.30) l’accesso ai luoghi di Monet è consentito soltanto fino alle 18.00 e l’ultimo ingresso è alle 17.30. Ricordatevelo! Noi siamo entrati alle 17.00, appena il tempo necessario per visitare il giardino fiorito, la zona dello stagno e la casa. Tuttavia, senza saperlo, abbiamo fatto la scelta migliore per il periodo e più avanti capirete il perché.

Dall’esterno l’ingresso al Clos Normand quasi non si nota, c’è solo una porticina aperta in un muro rosa e se non fosse stato per una piccola targa dorata e due bandiere francesi bianco-rosso-blu immobili nella calura pomeridiana, quasi non l’avremmo vista.

Una volta acquistato il biglietto, tramite una scala si scende al piano terreno, con passaggio obbligato nel bookshop.  Aspettate a sfuggire ai souvenir, alle matite, alle stampe delle opere di Monet e per almeno per un attimo  fermatevi a guardare le pareti, la forma e le dimensioni di questa sala: è stato qui, in questo spazio grande e piuttosto luminoso che un tempo era una stalla, che Monet ha dipinto le grandi tele delle Ninfee ora esposte all’Orangerie.

Dal bookshop si accede al giardino fiorito, su cui affaccia la casa dove ha vissuto Monet con la sua famiglia: è una casa di campagna normanna a due piani, semplice e non grandissima, con l’intonaco esterno di un rosa intenso e le finestre con le persiane verdi. Potete visitarla subito o alla fine (come abbiamo fatto noi), in ogni caso non resterete delusi!

Il giardino (anzi, i giardini) di Monet

Il giardino di Monet, sua fonte di ispirazione e oggetto degli studi sulla luce e sul colore, si estende davanti alla casa ed è suddiviso in settori in cui fiori di ogni genere creano vivaci macchie di petali rosa, rossi, azzurri e blu. Le sfumature si mischiano come su una tela, creano tavolozze. Una cromoterapia naturale in quello che è un giardino solo apparentemente selvaggio.

Le piante ed i fiori presenti nel giardino furono scelti e piantati dallo stesso Monet con l’aiuto dei suoi giardinieri al posto di un frutteto preesistente ed al centro del giardino, a dividere visivamente la profusione di fiori, il pergolato di rose chge si arrampicano su archi in ferro, ugualmente realizzato da Monet .

Nel giardino i fiori non mancano mai perché le diverse piante sono state selezionate per garantire una fioritura continua, che scandisce le stagioni. Monet creò giochi prospettici e effetti di chiaro-scuro, in pratica applicò alla coltivazione e all’architettura del giardino le sue conoscenze pittoriche.

Ancora oggi nel giardino della casa di Giverny fioriscono, in base ai loro tempi, nasturzi e rose damascene, narcisi, tulipani e lavanda, iris, papaveri rossi e papaveri orientali, peonie in diverse gradazioni di rosa, l’aglio decorativo con le immense cipolle azzurro polvere e tanti altri fiori che non ho saputo identificare. E’ un giardino che racchiude tratti mediterranei e orientali, rinascimentali e contemporanei. Un paradiso per chi ama i quadri di Monet e i fiori.

Dopo aver visitato il giardino floreale che si trova davanti alla casa, bisogna scendere una rampa di scale e passare attraverso un sottopassaggio per raggiungere la zona del giardino d’acqua (Jardin d’Eau), con lo stagno ed il boschetto, anche questi più volte utilizzati come soggetti per i suoi quadri. 

Nello stagno –  fatto realizzare da Monet deviando un ramo del fiume Epte che poco più avanti va a confluire nella Senna – galleggiano decine e decine di ninfee mentre un sentiero nel verde permette di girare intorno allo specchio d’acqua, sempre circondati da piante d’alto fusto e arbusti fioriti. 

Un ponticello verde, uno in stile giapponese ed uno ad arco ricoperto da una pergola, collegano una sponda all’altra in un percorso ombreggiato da rampicanti e piante orientali come bambù, aceri rossi, ginkgo biloba, peonie giapponesi, oltre a gigli e salici piangenti. In questa zona del parco può accadere di nuovo di avere la sensazione di trovarsi all’interno di un quadro di Monet: i dettagli sono esattamente gli stessi che ritroviamo nei suoi dipinti e oltre al ponticello giapponese ci sono le barche a remi legate agli alberi, le panchine nel verde, il padiglione di ferro battuto.

Il quadro “Pont Japonaise” è del 1899,  “La barque à Giverny” del 1897. Sono passati più di 100 anni, eppure nel giardino si riescono ancora ad individuare i dettagli che sono stati fissati nei quadri. Ci si aspetta che da un momento all’altro compaia tra le piante Alice, la seconda moglie di Monet, abbigliata con gonne lunghe e fruscianti ed un delizioso cappellino di paglia. La suggestione è completa.

Visitare la casa di Monet a Giverny

Dopo esser tornati indietro e lasciato il giardino d’acqua, è tempo di entrare a casa Monet: si inizia con la visita al piano terra della grande e luminosa camera che il pittore aveva destinato a suo studio, oggi come allora arredata con tavoli da lavoro, divani comodi, tele alle pareti. La stanza è anche una piccola quadreria, con copie di sue opere famose.  Una grande finestra assicurava tutta la luminosità di cui il pittore aveva bisogno: la luce nei quadri degli impressionisti è fondamentale per scindere il colore e dare tridimensionalità alla pittura, non a caso la luce del cielo di Normandia è spesso la protagonista di molti quadri di Monet. 

Dopo lo studio, si sale al primo piano per visitare le stanze più private della famiglia, la camera da letto del pittore, un piccolo salottino, altre camere destinate ad ospiti e figli. La famiglia di Monet oggi verrebbe definita una “famiglia allargata”, ai suoi figli (avuti con la prima  moglie Camille), si aggiungevano infatti i sei del primo matrimonio della seconda moglie Alice: una piccola tribù immersa tra i fiori che ruotava attorno a Monet, un signore dalla folta barba che spesso indossava un cappello di paglia per lavorare in giardino, la sua grande passione.

Da una delle finestre della camera si riesce ad avere una visione complessiva del giardino fiorito ma non dello stagno, che rimane al di là della strada dipartimentale che oggi taglia la proprietà e dove un tempo passava una ferrovia locale.

Si scende poi di nuovo al piano terreno per visitare la grande cucina – rivestita di mattonelle bianche e blu e con i tegami di rame lucido appesi sulla cappa – e la stanza da pranzo (la stanza gialla) con un grande tavolo sempre pronto per ospitare i pranzi in famiglia e gli amici pittori che arrivavano da Parigi. In questa sala è raccolta la collezione di oggetti e stampe giapponesi di  Monet:  stampe di Kitagawa Utamaro, di  Katsushika Hokusai e di Utagawa Hiroshige, di cui apprezzava la produzione ispirata dalla corrente pittorica giapponese dell’Ukiyo-e con la rappresentazione del mondo fluttuante

(voi approfondire la pittura giapponese di Hokusai e dell’Ukiyo-e? Leggi il post che ho scritto in occasione della mostra romana su Hokusai)

Quando visitare Giverny?

La casa di Monet a Giverny è aperta da fine marzo a novembre, quindi si può visitare solo in questo periodo dell’anno. A mio parere, meglio evitare in estate le ore centrali della giornata con la luce del sole troppo forte che tende a schiacciare e sbiadire i colori dei fiori e del paesaggio.

Ma c’è un altro motivo per scegliere in estate la mattina presto o il tardo pomeriggio prima della chiusura per visitare il Clos Normand: Giverny e la casa di Monet sono a circa 130 km. dal porto di Le Havre e costituiscono una meta di escursione molto apprezzata dai croceristi che sbarcano nel porto normanno. Non che io ce l’abbia con i croceristi (lo sono stata anche io!), sia chiaro: però se volete fare delle belle foto visitare il bellissimo giardino con il silenzio e la tranquillità che merita, siete avvisati!

Se vi avanza tempo, non dimenticate poi di visitare il Museo degli Impressionisti, che propone una collezione di dipinti di artisti impressionisti ed opere dei pittori americani che  si trasferirono a Giverny formando una vera e propria colonia di artisti. Nella collezione permanente anche fotografie, disegni e ogni anno vengono allestite un paio di mostre temporanee. Molto bello il giardino del Museo, curato dal paesaggista Mark Rudkin. L’ingresso al museo ha un costo di 7,50€ (previste riduzioni).

Giverny

Il delizioso paesino di Giverny – che ruota attorno alla figura di Monet ed in cui vivono stabilmente solo 500 abitanti – è un piccolo comune francese ma ancor più è uno spettacolo per gli occhi, la quintessenza del borgo francese di villeggiatura campestre, idilliaco e perfetto nella sua architettura agreste e borghese con case basse dai tetti spioventi e piccoli giardini curatissimi, stracolmi di verde e fiori.

Qui gli amanti della pittura ritroveranno ambientazioni e paesaggi resi immortali nei quadri degli impressionisti, gli appassionati di giardini avranno di che divertirsi con le infinite macchie di colore che sbucano da ogni aiuola disponibile e con la varietà botanica che vi si ritrova.

Turistico sì ma non troppo: ci sono alcuni piccoli negozi di souvenir (gli ombrelli dipinti con soggetti tratti dai quadri degli Impressionisti), boulangerie, diversi bed and breakfast, alcuni ristoranti e un paio di bistrò. Quasi alla fine del villaggio, c’è la piccola chiesa di Santa Radegonda, nel cui cimitero è sepolto Claude Monet.

Segui il link per avete più informazioni sull’itinerario in Francia tra Normandia, Bretagna e Valle della Loira

Informazioni utili per visitare Giverny e la casa di Monet

  • Il Clos Normand è aperto da fine marzo a novembre,  tutti i giorni con orario 9.30-18.00 (ultimo ingresso 17.30). Gli animali non sono ammessi.
  • Il biglietto di ingresso costa 9,50€ (previste riduzioni)
  • Ci sono  parcheggi numerosi e molto ampi (e dalla quantità si capisce il numero di visitatori che sceglie di visitare Giverny!)
  • Siti web di riferimento:
  • per saperne di più sulla biografia di Monet: https://it.wikipedia.org/wiki/Claude_Monet

Dove dormire a Giverny (ricerca tramite Booking)


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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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