Alla scoperta del menhir di Dol-de-Bretagne

Anche voi siete appassionati dei simpatici Asterix e Obelix, i personaggi usciti dalle matite di Albert Uderzo e Rene Goscinny? Io da bambina non mi sono persa un fumetto, un cartone, un film (sì, ho visto persino “Missione Cleopatra”, con Gerard Depardieu nei panni di Obelix e Monica Bellucci in quelli della Regina d’Egitto!) e mi sono sempre chiesta se l’enorme masso che Obelix si trascina dietro con disinvoltura, nemmeno fosse un cagnolino da compagnia, fosse il frutto della fantasia dei due autori oppure una cosa così esiste davvero. Mistero che ho svelato questa estate in Bretagna: prima di rientrare a Saint-Malo dopo la nostra escursione a Bécherel, la città del libro, ci siamo fermati a vedere il menhir di Dol-de-Bretagne: viste le dimensioni del sasso, sicuramente il buon Obelix apprezzerebbe di sicuro!

Il menhir di Dol-de-Bretagne

Il menhir di Dol-de-Bretagne si trova in aperta campagna, in un luogo che si chiama Champ-Dolent, a due chilometri dal centro della cittadina: posso assicurarvi – ma se non ci credete ci sono le foto a dimostrarlo, con Francesco che si è reso disponibile quale menhir di paragone – che il sasso è davvero gigantesco, ben nove metri e trenta centimetri e oltre 120 tonnellate di peso, in assoluto è il monumento megalitico più alto della Bretagna ad essere ancora in piedi e soprattutto intatto.

Secondo quanto riportato su uno dei cartelli informativi che si trovano vicino al super menhir di Dol-de-Bretagne, il monolite – che è stato classificato quale monumento storico dal Ministero della Cultura francese fin dal lontano 1889 – risalirebbe al Neolitico, in un’epoca variabile tra il 4.500 e il 2.500 avanti Cristo, così come gli altri monumenti megalitici che si ritrovano in Francia (e soprattutto in Bretagna) quali i dolmen, i cerchi e gli allineamenti di pietre (è molto famoso il sito degli allineamenti di Carnac, esteso per 4 chilometri, sempre in Bretagna).

Ben visibile da lontano, il menhir fu probabilmente eretto dalle comunità neolitiche che abitavano la zona, popoli che traevano il loro sostentamento non più dalla caccia nomade ma dall’allevamento e dall’agricoltura e che avevano ben chiara la differenza tra lo spazio dei vivi e quello da dedicare ai morti. Tuttavia il menhir di Dol-de-Bretagne  non avrebbe significati connessi ai riti funerari, piuttosto era probabilmente legato ad eventi significativi che avevano coinvolto la comunità.

Il menhir di Dol-de-Bretagne è un masso che si assottiglia verso la cima, sbozzato in una cava di granito distante pochi chilometri dal sito, che è stato eretto grazie ad un ingegnoso sistema di leve e tiranti. Prima ancora, però, era stata scavata nel terreno una buca piuttosto profonda ricoperta di pietre, in cui la base del menhir è stata incastrata e quindi bloccata da pietre di sostegno laterali.

Nel corso dei secoli la grande pietra è stata sempre preservata e riutilizzata: pietre miliari sulle strade e punto di riferimento per i viaggiatori, perfino la Chiesa li ha utilizzati rendendoli meno pagani e trasformandoli in pilastri che sostenevamo segni cristiani: nei pannelli di informazioni di Champ-Dolent c’è anche una foto di inizio ‘900 che ritrae il menhir di Dol-de-Bretagne con il crocifisso sulla sommità, ora rimosso per restituirgli il suo aspetto originario.

Megaliti e Dolmen

Conoscete la differenza tra menhir e dolmen? In entrambi i casi si tratta di monumenti megalitici (dal greco classico: megas = grande, litos=pietra), ma i primi sono delle grandi pietre monolitiche mentre i dolmen sono due o più pietre verticali collegate da pietre orizzontali, che formano un portale, tenute insieme senza uso di malta o leganti ed in genere i dolmen sono legati a riti funerari, religiosi o astronomici.

In giro per l’Europa di dolmen se ne trovano diversi, più o meno grandi, tra i più famosi ci sono Stonhenge in Gran Bretagna, quelli portoghesi nelle campagne attorno ad Evora e sono dolmen perfino le Tombe dei Giganti che si trovano in Sardegna.

Ho detto tutto sul menhir di Dol-de-Bretagne? No, manca ancora un’informazione (inutile nasconderci dietro l’evidenza): i menhir (e ancor più se i menhir hanno dimensioni giganti come questo di Champ-Dolent) hanno sicuramente connotazioni e simbologie falliche, legate alla fertilità.

Come arrivare a Champ-Dolent

Si arriva al menhir di Dol-de-Bretagne in auto percorrendo la route de Counbourg e seguendo i cartelli indicatori. Impossibile sbagliarsi, il sasso si vede ben prima di arrivare!

C’è un piccolo parcheggio (altrimenti se è pieno lasciate l’auto sul bordo della strada, cercando di non creare intralcio al passaggio); l’accesso al sito è totalmente gratuito, non ci sono cancelli o recinzioni quindi potete visitarlo la mattina all’alba o la sera all’imbrunire (e, perché no, anche di notte). Il menhir si eleva solitario in tutta la sua altezza, a fargli compagnia giusto un paio di cartelli informativi e qualche tavolo da pic-nic.

E’ possibile raggiungere Dol-de-Bretagne anche in treno (la stazione è collegata con Saint-Malo e Rennes) però poi mettete in conto per raggiungere il menhir un paio di chilometri da percorrere a piedi lungo una strada secondaria (ed altrettanti per tornare indietro).

Qualche informazione su Dol-de-Bretagne

E’ un piccolo borgo bretone, a meno di un’ora di auto da Rennes e mezz’ora da Saint-Malo, conosciuto oltre che per il menhir per la Cattedrale in stile gotico fiammeggiante dedicata a Saint Samson, uno dei santi fondatori della Bretagna. Le vie del centro propongono le caratteristiche case a graticcio bretoni.

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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