Perché visitare l’Abbazia di Beauport in Bretagna

Perché – e come – visitare l’Abbazia di Beauport

In Bretagna, nel borgo di Kerity e a pochi chilometri da Paimpol, l’Abbazia di Beauport – in francese Abbaye de Beauport –  è uno di quei luoghi incredibilmente belli che sembra quasi impossibile che siano reali.

Ogni angolo del complesso, ogni singolo arco o mattone sopravvissuto allo scorrere del tempo, agli incendi e alle vicende umane ha la capacità di catapultare il visitatore in un tempo lontano, in cui i religiosi animavano l’Abbazia, passeggiavano nel chiostro salmodiando e tutto il complesso monastico era centro di fede, di potere e punto di riferimento per i pellegrini.

Abbazia di Beauport - la facciata della Chiesa

Abbazia di Beauport – la facciata della Chiesa

Siamo arrivati all’Abbazia di Beauport da Saint-Malo, lo stesso giorno in cui abbiamo visitato Cap Fréhel (e quindi potete immaginare bene che giornata piena sia stata!) e subito, non appena ho visto dall’esterno l’Abbazia, non ho potuto fare a meno di pensare alla toscana Abbazia di San Galgano (probabilmente la conoscete, si trova in provincia di Siena ed è famosa per avere la chiesa senza tetto).

Anche l’abbazia bretone è uno scheletro di pietre che salgono verso  l’alto senza nessun tetto a dividerle dal cielo e grazie alla grande capacità degli scalpellini medievali ancora oggi  gli archi delle finestre sono occhi aperti che guardano l’infinito mentre un tappeto verde di erba morbida sostituisce i pregiati mattoni che forse un tempo coprivano il pavimento.

Abbazia di Beauport - il Chiostro

Abbazia di Beauport – il Chiostro

La storia dell’Abbazia di Beauport

La storia dell’Abbazia di Beauport ha una data precisa di inizio, il 1202, quando il Conte bretone Alain de Göello volle costruire un luogo sacro in memoria dei suoi genitori che fosse anche un centro di fede e cultura ed un ospizio per i pellegrini.

L’Abbazia aveva una particolarità: in una posizione strategica tra mare ed entroterra, era dotata di un porto e da qui il suo primo nome, Bellus-Portus.

Era un’Abbazia ricca, con giurisdizione su boschi, granai, mulini, vivai di pesca e perfino il possesso di 13 parrocchie al di là della Manica, in Gran Bretagna (nel medioevo i rapporti – e gli scontri – tra britannici e bretoni erano assai stretti, tant’è che Riccardo I di Inghilterra, conosciuto come Riccardo Cuor di Leone, era re di Inghilterra e Duca di Normandia).

Abbazia di Beauport - esterno al refettorio

Abbazia di Beauport – esterno al refettorio

Dotata di numerosi privilegi ed esenzione da alcune tasse, la gestione dell’Abbazia di Beauport fu subito affidata ai canonici dell’Ordine dei Premostratensi: non monaci votati alla clausura ma religiosi impegnati nell’accoglienza. Uomini di Dio che conoscevano bene le vicende terrene.

Il  periodo di maggior potere e importanza dell’Abbazia di Beauport è collocato tra il XIII° ed il XIV° secolo: i premostratensi di Beauport dipendevano direttamente dal Papa e l’Abate aveva, come un vescovo, il diritto a portare il pastorale e la mitria.

Inoltre, poteva amministrare la giustizia sui territori dell’Abbazia e gli era riservato un seggio al Parlamento di Bretagna. La ricchezza dell’Abbazia consentiva ai canonici di prestare denaro a interessi vantaggiosissimi  con prestiti .

Abbazia di Beauport - archi, pietre e rami

Beauport – archi, pietre e rami

Nei secoli successivi vicende sfavorevoli minarono il potere dell’Abbazia di Beauport e le sue stesse fondamenta: l’incuria, l’abbandono, la scarsità di mezzi e in taluni casi l’arroganza e la rilassatezza dei costumi si impadronirono del complesso abbaziale e dei suoi abitanti.

Nel 1790, in piena Rivoluzione francese, i premostratensi dovettero abbandonarla e vederla trasformata in una fabbrica di salnitro.

Successivamente l’Abbazia diventò una fattoria, quindi il municipio e la scuola di Kerity ; solo nel 1862 i resti di quella che era stata  una delle Abbazie più ricche e potenti della storia di Bretagna. fu riconosciuta come Bene Culturale da preservare.

Dal 1992 l’Abbazia di Beauport appartiene al Conservatoire du Littoral, che ha provveduto a restaurarla e riportarla a nuova vita.

Abbazia di Beauport - finestra sull'Oceano

Finestra sull’Oceano

La nostra visita  – itinerario e riflessioni

Una volta arrivati all’Abbazia di Beauport e dopo aver lasciato la macchina nell’ampio parcheggio gratuito che si trova a circa 200 metri dal complesso religioso, il primo impatto visivo è con quel che resta della Chiesa abbaziale: brandelli di marmo segnano la facciata e spuntoni di pietra appesi nel vuoto segnalano le grandi finestre a bifora o a forma di quadrifoglio che adornavano la facciata.

La leggerezza delle strutture, i fiori di ortensia che ingentiliscono quello che un tempo era il sagrato della chiesa, il verde intenso dei prati e degli arbusti fioriti e lo spettacolare cielo blu che abbiamo avuto la fortuna di trovare sono il miglior benvenuto che l’Abbazia di Beauport poteva darci.

Abbazia di Beauport - gli esterni

Abbazia di Beauport – gli esterni

L’esterno dell’Abbazia è accessibile (in parte) senza acquistare il biglietto di ingresso ma sono sincera: per quanto sia affascinante nulla è a confronto di quel che si può ammirare all’interno. Ed il prezzo del biglietto (6€) è un costo che verrà ampiamente ripagato dalla ricchezza delle sale che si visitano.

L’Abbazia vantava tra i suoi tesori le reliquie dei santi eremiti celti Rion e Maudez ed era una tappa importante sul tracciato del pellegrinaggio che dall’Inghilterra portava fino a Santiago de Compostela, era il primo punto di sosta dopo aver attraversato la Manica.

La Chiesa, con navata centrale e due laterali, ha perso il campanile, crollato nel XIX secolo per la mancanza di manutenzione e presenta diversi simboli celtici scolpiti.

Abbazia di Beauport - il Capitolo

il Capitolo

Il percorso di visita, che prevede il passaggio in luoghi chiusi e scale da salire e da scendere, permette di entrare nel chiostro (oggi solo un grande spazio aperto, le coperture laterali sono crollate nel tempo), nella chiesa senza tetto e negli spazi un tempo adibiti a sala capitolare, magazzini ed infermeria.

Si accede poi alla sala del Duca, alla sala dei Conversi (detta anche degli ospiti, per ribadire la propensione all’accoglienza dei canonici), al Cappellanato, al refettorio, alla cucina e la cantina.

Alcuni di questi locali sono ancora ben conservati, addirittura con tracce di pitture e affreschi mentre altri, ahimè, sono ridotti a ruderi.

Abbazia di Beauport - la sala del Duca

Abbazia di Beauport – la sala del Duca

La cucina e il refettorio ad esempio non sono altro che mura avvolte da folta vegetazione, eppure nonostante ciò il misticismo del luogo è tangibile. E la stessa chiesa presenta contrafforti che dovevano servire a contrastare le spinte verso l’esterno delle mura.

E’  proprio questa volontà incoercibile di resistere alle vicende terrene che ci ha fatto amare l’Abbazia di Beauport, intrinsecamente gotica e non solo nelle linee architettoniche, così come abbiamo apprezzato molto la scelta di non ricostruire totalmente l’Abbazia ma di ristrutturarla lasciando ben evidenti i segni e le ferite del tempo.

Abbazia di Beauport - la Chiesa

Abbazia di Beauport – la Chiesa

All’interno dell’Abbazia, è stato ricavato un piccolo museo dove sono esposti materiali, suppellettili ed oggetti legati all’Abbazia ed uno spazio è dedicato alle tecniche costruttive in uso nel medioevo (se siete tra coloro che hanno letto  “I pilastri della Terra” di Ken Follet, vi ritroverete gli strumenti ed i metodi di costruzione descritti nel libro).

In generale, tutto è molto ben organizzato ma allo stesso tempo è anche molto discreto, per consentire ai visitatori di immergersi nell’atmosfera mistica dell’Abbazia.

Perfino la sala di accoglienza del pubblico (un tempo il parlatorio dell’Abbazia), dove si trova la biglietteria ed il bookshop con pubblicazioni e bellissimi prodotti di artigianato locale, è comunque una presenza poco evidente o impattante.

Il giardino dell'Abbazia, in corso una mostra botanica

Il giardino dell’Abbazia, in corso una mostra botanica

L’itinerario di visita dell’Abbazia di Beauport procede poi nella zona esterna, nel giardino dove un tempo i canonici premostratensi coltivavano gli alberi da frutto, le erbe aromatiche e medicamentose ed essenze rare o esotiche.

Al di fuori dal recinto dell’Abbazia, in direzione dell’Oceano vi erano invece orti, campi coltivati  e frutteti, che erano salvaguardati dalla furia del mare grazie ad alcune dighe. Ci hanno detto che in primavera, quando fioriscono i ciliegi, lo spettacolo è bellissimo.

Abbazia di Beauport il refettorio

Abbazia di Beauport il refettorio

Come accennavo, l’Abbazia è sul mare e anche a Kerity – così come in gran parte della costa bretone – le maree si fanno sentire: noi ci siamo stati in orario di bassa marea e sbirciando dalle arcate dell’appartamento del Priore vedevamo una distesa di sabbia infinita, su cui le tre isolette Mez de Göelo (Grand e Petit Mez de Göelo più lo scoglio Hospic con il faro) sembrano galleggiare.

Le tre isolette Mez de Göelo viste dall'Abbazia di Beauport con la bassa marea

Le tre isolette Mez de Göelo viste dall’Abbazia con la bassa marea

Informazioni utili:

  • L’Abbazia di Beauport si trova in Bretagna, a 40 minuti da Saint-Brieuc e un’ora e quaranta da Rennes o da Saint-Malo, poco meno di tre ore da Mont Saint-Michel.
  • Indirizzo: Rue de Beauport 22500 Paimpol
  • E’ aperta dal luglio a settembre dalle 10.30 alle 19.oo, per gli altri mesi è opportuno consultare il sito dell’Abbazia perché sono diversi di periodo in periodo (ad esempio, ad ottobre e novembre è aperta solo nel pomeriggio dalle 14.00 alle 18.00)
  • Il biglietto costa 6€, ridotto 3,50
  • Nel corso dell’anno vengono allestiti all’interno dell’Abbazia eventi, mostre, spettacoli e concerti .
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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