Visitare Frascati con una gita in treno da Roma

I Castelli Romani, perfette gite ‘fuoriporta’ partendo da Roma

Visitare Frascati, Albano, Ariccia, Genzano o Nemi – sono solo alcuni dei centri abitati che compongono il territorio dei Castelli romani, una meta che spesso scegliamo se abbiamo voglia di una gita veloce – può dare grandi soddisfazioni in termini di esperienza turistica e culturale per la grande varietà di possibilità.

Perché i Castelli romani, che si trovano a pochi chilometri da Roma, sono una meta che non delude mai e sebbene siano lontani tra loro solo pochi chilometri di distanza, nessuno è uguale ad un altro: amene cittadine, luoghi che hanno visto passare la storia (e talvolta l’hanno proprio creata), parchi naturalistici e belle  atmosfere che sanno di provincia felice e ricca. Non per nulla, era una delle mete quasi obbligate dei giovani rampolli europei che nel XVIII e XIX secolo partivano per il Grand Tour in terre italiche!

Frascati è una città relativamente piccola (circa 23.000 abitanti) ma non per questo povera di storia. Nel post, nello specifico, vi suggerirò un breve itinerario per visitare Frascati, da tenere a mente se volete organizzare una ‘gita da Roma’.

Come visitare Frascati – come arrivare

Il bel borgo di Frascati è una delle cittadine dei Castelli romani che si raggiunge con grande facilità da Roma, sia in auto (seguendo la via Tuscolana) oppure con l’autobus (i bus partono dalla stazione metro di Anagnina) o assai più ecologicamente con il treno dalla Stazione Termini. Motivi per cui consiglio di visitare Frascati in treno: non dovete impazzire a cercare parcheggio, la stazione è proprio in centro città, il viaggio dura 30 minuti, c’è una corsa ogni ora ed il biglietto costa 2,10€. Ed è proprio un itinerario a misura di viaggiatori ferroviari quello che andremo a scoprire in questo post.

L’itinerario per visitare Frascati

Per visitare Frascati, una volta scesi dal treno  dovete raggiungere il livello del centro storico vero e proprio salendo la scala che parte appena fuori dalla stazione. Vi troverete in Piazza Marconi, una grande piazza in parte alberata e abbastanza trafficata – è un nodo stradale importante – su cui affaccia la storica Villa Aldobrandini con i suoi giardini (la Villa non è visitabile).

Di ville nobili a Frascati in realtà ce ne sono diverse, perché la località – per il suo clima fresco in estate e non eccessivamente gelido in inverno – a partire dal rinascimento e poi nel corso dei secoli era stata individuata come luogo di villeggiatura dalla nobiltà e dai cardinali romani, che vi avevano fatto costruire sontuose ville circondate da giardini formali e da parchi, conosciute anche come Ville Tuscolane.

Per cui, oltre alla citata Villa Aldobrandini, girando per Frascati ed i suoi dintorni potrete vedere (raramente visitare, ahimè) le altre ville, tra cui cito solo Villa Falconieri, Villa Torlonia, Villa Mondragone, forse le più conosciute e che hanno architetture di pregio, a cui hanno lavorato architetti ed artisti di gran fama come il Bernini, il Borromini, il Della Porta, o il Domenichino, anche qui per citarne solo alcuni.

Torniamo al nostro itinerario per visitare Frascati. Una volta ammirata la scenografia urbana creata dalla Villa Aldobrandini, prendetevi un po’ di tempo per visitare le Scuderie Aldobrandini, che si trovano sempre su piazza Marconi. Le Scuderie, un tempo parte della tenuta degli Aldobrandini, sono oggi un centro culturale polivalente ed ospitano il  Museo Archeologico Tuscolano, dove sono conservati i reperti rinvenuti al Tuscolo, la potente città romana che si trovava proprio sul monte che è alle spalle di Frascati (e di cui vi consiglio la visita se avete tempo e voglia di camminare (o una macchina a disposizione). La ristrutturazione e gli allestimenti museali sono opera di quel grande genio dell’architettura contemporanea che è Massimiliano Fuksas, il ‘papà’ della innovativa Nuvola dell’Eur.

Riprendete l’itinerario prendendo la via alla vostra destra, via Cesare Battisti, che porta fino alla piazza della Cattedrale di Frascati dedicata a San Pietro, con l’architettura progettata dal Mascherino nel XVI secolo e la facciata, successiva,  disegnata da Gerolamo Fontana a ridosso del XVII secolo. La chiesa sembra quasi sproporzionata rispetto alle dimensioni della piazza e accerchiata dagli edifici circostanti. In più, la scenografia che l’architetto doveva aver immaginato viene ridimensionata dalla presenza sulla piazza di un invadente parcheggio.

Piccolo inciso: nel visitare Frascati non dimenticate di dare un’occhiata ai suoi tanti negozi. La città è un vero ‘centro commerciale naturale‘ ed accanto a insegne di brand contemporanei potrete scoprire vecchie botteghe e rivendite che ancora raccontano le storie del tempo che fu. Più avanti, man mano che procederemo nel nostro itinerario, ve ne segnalerò qualcuna che proprio merita di essere vista.

Accanto a piazza della Cattedrale c’è la più piccola piazza del Gesù (prende il nome dalla Chiesa del Gesù, al cui interno ci sono statue che sarebbero opera di Pietro da Cortona ma è conosciuta soprattutto per la sua ‘falsa cupola’, dipinta su tela da Andrea del Pozzo. Accanto alla chiesa c’è un (brutto) passaggio contemporaneo che da piazza del Gesù vi porterà alla vivace Piazza del Mercato: qui preparatevi a entrare nel mondo delle tradizioni alimentari di Frascati.

La tradizione alimentare e gastronomica a Frascati

Tutto intorno alla piazza del Mercato si aprono botteghe e fraschette che vendono i prodotti essenziali per una vera merenda frascatana, ovvero porchetta allo spiedo, pane casereccio, ciambelline dolci da inzuppare nel vino, formaggi, affettati – incluse le piccantissime coppiette – ed ovviamente uno dei vanti della città di Frascati, il vino. Al vino Frascati Superiore ed al Cannellino è stata riconosciuta la DOCG, mentre al vino Frascati la DOC (maggiori informazioni sul vino di Frascati sul sito Assovini).

Sempre in questa zona ci sono anche diversi ristoranti, più o meno spartani, specializzati in cucina romana. Il mio consiglio – se l’ora lo  consente – è di fermarvi ad assaggiare i prodotti locali o di fare un po’ di shopping alimentare da riportare a casa.

Cercate un piatto davvero tipico di Frascati? Allora assaggiate i tortelli di farro alla frascatana, pasta fatta a mano con un gustoso ripieno di carne di agnello, erbe aromatiche, misticanza di campo ed abbondante formaggio pecorino del territorio dei Castelli romani.  A pensarci bene, sono tutti ingredienti comuni ma non poveri (il pecorino, la carne di agnello erano e sono tutt’ora alimenti pregiati), d’altronde gli abitanti di Frascati  – grazie alla presenza delle Ville Tuscolane e dei loro ricchi e nobili proprietari che, come si direbbe oggigiorno,  facevano muovere l’economia – hanno sempre goduto di uno status economico e sociale apprezzabile.

Ripartiamo da piazza del Mercato per fare una breve sosta al belvedere (anche qui c’è un brutto parcheggio ma pazienza, voi dovete guardare al di là della piazza!) che affaccia su Roma per poi salire velocemente su Vicolo dei Bambocci: davanti a voi vedrete numerose fascine di legna e un piccolo negozio: si tratta dell’antico panificio Ceralli che, oggi come nel 1920, produce artigianalmente nel forno a legna pane, pizza e dolci utilizzando un lievito madre longevo quasi quanto la stessa bottega.

Santa Maria in Vivario, l’antica cattedrale di Frascati

Attraversate Piazza Bambocci e vi troverete davanti al bellissimo campanile romanico della Chiesa di Santa Maria in Vivario, con bifore sovrapposte che lo rendono di una leggerezza incredibile. La Chiesa un tempo era la Cattedrale di Frascati (titolo attribuito all’attuale Cattedrale solo nel 1680) ed è un edificio che sorge nel XII secolo sulle fondamenta di una domus romana. Per visitare la Chiesa, che si trova ad un livello stradale più basso, dovete scendere la scala che si trova di fianco al Campanile.

Partendo dal campanile di Santa Maria in Vivario raggiungete, seguendo la breve via Vardesca, Piazza Paolo III su cui si trova il Palazzo Vescovile di Frascati:  anche questo è un edificio con tanta storia, voluto da Papa Pio II (il senese Enea Silvio Piccolomini) come parte delle fortificazioni della città e l’aspetto ancora adesso ricorda, nelle forme, una rocca difensiva con tanto di torri squadrate e torrioni. All’interno, nel cortile sono conservati reperti archeologici di età romana o medievale e alcune sale presentano affreschi pregevoli del ‘700 opera del pittore Taddeo Kuntz, così come sono di Kuntz gli affreschi della Cappella vescovile. Il Palazzo è parzialmente visitabile la mattina il lunedì, mercoledì e venerdì, dalle 10 alle 12.00.

Su un lato della piazza, circondata da alberi frondosi e comode panchine, si trova una curiosa fontana del XVII secolo su cui svetta una colonna che celebra la possibilità di tenere mercato sulla piazza concessa da Papa Paolo V.

A zonzo per Frascati seguendo il proprio ritmo

Da qui l’itinerario per visitare Frascati assume un ritmo rilassato e libero: percorrete le stradine del centro storico, andate a caccia di vecchie botteghe, non perdetevi le pasticcerie dove ancora vengono prodotte e vendute le pupazze, mostaccioli al miele – abbastanza duri e dir la verità – che raffigurano una donna prosperosa con tre seni, simbolo di abbondanza (anche se la tradizione vuole che il terzo seno produce vino, e non latte!) e sostate in una delle (poche) cantine tradizionali rimaste ancora in vita, dove non viene venduto cibo – che dovete procurarvi per conto vostro – ma solo vino.

Se avete ancora voglia di camminare, fate un salto al Parco dell’Ombrellino, un parco pubblico e gratuito che un tempo era parte di Villa Lancellotti ed a cui si accede da una porta monumentale con una statua del leggendario Telegono, figlio di Ulisse e fondatore della città del Tuscolo. Perché si chiama dell’ “ombrellino”? Al centro del Parco si trova una fontana con una statua che ritrae un putto con l’ombrellino!

Una volta terminato di visitare Frascati, non vi resta che tornare fino alla stazione ferroviaria e riprendere il treno che comodamente vi riporterà a Roma.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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