Tanti buoni motivi per visitare Valencia

Quanti sono i buoni motivi per visitare Valencia? Tantissimi!

Valencia: città vivace e multiforme

Città di mare e allo stesso tempo città d’arte, Valencia è una delle città più vivaci della Spagna, in cui la cultura, la storia, il design e le architetture contemporanee diventano motivo di orgoglio e di attrazione per i tantissimi turisti che ogni anno scelgono di trascorrervi un periodo di vacanza. Di buoni motivi per visitare Valencia ce ne sono davvero tanti, perché la città offre opportunità di svago ad adulti, bambini, famiglie; a Valencia si respirano atmosfere senza tempo incredibilmente romantiche mentre le lunghe spiagge e gli spazi dedicati alla pratica del fitness e dello sport riescono ad attrarre anche i visitatori più attivi. 

Affacciata sul Mare Mediterraneo, con un clima caldo e piacevole, la stagione estiva di Valencia inizia ben prima della data ufficiale e già in primavera – complici le lunghe giornate assolate (la media annua di giorni di sole a Valencia è di circa 300 giornate, quindi molto elevata) è possibile dedicarsi ad attività balneari o a rinnovare la tintarella. In più, come gran parte della Spagna (ma a Valencia lo è ancora di più), il costo della vita è ancora allettante e si riescono a trovare hotel di ottima qualità a costi decisamente interessanti.

Valencia, il mare e le spiagge infinite

La passione di Valencia per la gastronomia

In più, Valencia è una città in cui il gusto, il piacere della tavola e la cura della cucina vengono  elevati a livelli altissimi e non è un caso che proprio a Valencia si svolgano festival gastronomici internazionali e che molti suoi ristoranti siano stati premiati dalla Guida Michelin. Da poco, si sono poi aggiunte altre due stelle al già fitto firmamento della ristorazione di Valencia: il ristorante El Poblet di Quique Dacosta ha ottenuto la seconda stella mentre la Chef Begoña Rodrigo ha ottenuto la sua prima stella con il ristorante di cucina del territorio La Salita.

L’alta ristorazione a Valencia intraprende percorsi insoliti, spesso innovativi e ci sono eventi – come il festival Festin, che nel 2020 si è tenuto tra gennaio e febbraio – in cui si creano potenti sinergie olfattive-gustative-estetiche tra gli chef, i luoghi dell’arte e la buona musica.

Accanto al famoso Mercat Central di Valencia (per saperne di più leggete il post in cui ne parlo), che è un luogo pressoché obbligato da visitare per chiunque visiti la città sia per la struttura architettonica che per la ricchezza e la varietà delle merci esposte, un altro mercato sta diventando meta imprescindibile per i turisti ed i gourmet, il  Mercat de San Vicente: dalla primavera del 2020 con i suoi 19 stand specializzati in prodotti di qualità, di nicchia e identitari del territorio, diviene un mercato gastronomico. Vi si potranno assaggiare frutti di mare, il pregiato jambon, il riso coltivato attorno a Valencia, tanti dolci tradizionali, spesso con il sottofondo di musica o ammirando mostre culturali.

Il Mercat Central di Valencia!

Probabilmente alla base dell’attitudine gastronomica di Valencia vi è anche la presenza di un sistema diffuso di coltivazioni attorno alla città, che beneficiano di una rete di irrigazione progettata dagli ingegneri arabi nell’VIII° secolo ancora efficiente a distanza di secoli e che preserva un tesoro di biodiversità. La Huerta è talmente unica che le Nazioni Unite l’hanno inclusa nell’elenco del Patrimonio Agricolo Mondiale della FAO.

Per avere un ‘assaggio’ della Valencia araba, potete leggere il post sui Bagni dell’Almirante, uno degli antichi hammam che sono sopravvissuti allo scorrere del tempo.

I Bagni dell’Almirante di Valencia

Valencia città di design e architettura

Ovviamente, non si può parlare di Valencia senza citare la Città delle Arti e della Scienza, uno dei suoi luoghi più famosi, forse quello che – più di ogni altra cosa – l’ha resa meta ambita di un turismo colto, intellettuale, attento al design e all’architettura.

I grandi edifici chiari che Santiago Calatrava ha fatto atterrare accanto alla striscia verde di alberi e piante dei giardini Turia, un tempo alveo dell’omonimo fiume,  scandiscono la prospettiva e creano uno stacco che anziché dividere  crea interconnessione tra un centro storico cittadino che si mostra con elementi arabeggianti, medievali, gotici, barocchi  e liberty e una periferia urbana in cui la sperimentazione non è un esercizio temporaneo ma diviene riferimento costante e ricercato per i cittadini ed i turisti.

Valencia è arte, è architettura, ed è anche design e artigianato di alta gamma.  E per questo motivo – ma vi assicuro che non è per nulla l’unico!- considerato che il design e la decorazione artigianale di qualità sono tra gli argomenti trattati di frequente in questo blog, non posso che essere attratta da questa città spagnola.

Lo sapete ad esempio che in un sobborgo di Valencia, a 15 minuti dal centro città –  Tavernes Blanques – ha sede la  fabbrica di porcellane LLadrò, conosciuta per la bellezza e la cura del dettaglio della sua produzione? L’azienda è famosa anche per la sperimentazione artistica, che si esprime nella creazione di oggetti dalle forme contemporanee, insolite, talvolta curiose.

E’ anche possibile visitare il museo e  i laboratori Lladrò con un tour guidato gratuito, ma ricordatevi di prenotarlo con ampio anticipo! 

La manifattura ha avviato una collaborazione con l’hotel Palacio Vallier, un nuovo cinque stelle nel centro cittadino, con solo 31 camere che giocano con lo stile barocco abbinato all’art decò e in una in particolare, la Suite LLadrò,  fanno bella mostra  arredi  e suppellettili di porcellana.

L'edificio dell'Oceanario di Valencia, progetto dell'architetto Santiago Calatrava

Valencia: l’Oceanario di Santiago Calatrava

Sempre restando in tema design, una notizia interessante è che nel 2022 Valencia si trasformerà nella Capitale Mondiale del Design, un evento che richiamerà tantissimi appassionati ed esperti della materia. In attesa di conoscere gli eventi che verranno proposti per l’occasione, si può scoprire lo spirito creativo di Valencia nei quartieri  Ruzafa e El Cabañal, che ospitano numerose gallerie d’arte e dove sono sorti spazi innovativi, assai spesso ispirati alla sostenibilità ambientale.

Valencia sacra e leggendaria

Se per voi il Sacro Graal è solo una leggenda sassone legata al ciclo arturiano, a Valencia potreste essere costretti a cambiare idea. Nella Cattedrale di Valencia , che merita una visita a prescindere per il Miguelete (l’alto campanile), per il ciclo di affreschi dell’altare, per la Madonna delle gestanti e soprattutto per le opere di Goya, c’è una magnifica cappella con pareti di marmo scolpite, dove è custodito quello potrebbe essere l’originale Sacro Graal, il santo calice utilizzato da Cristo durante l’ultima cena con gli apostoli.

Non sto qui a raccontarvi le vicissitudini che avrebbero portato a Valencia il calice di pietra, a cui hanno reso omaggio Papi (incluso Giovanni Paolo II e Benedetto XVI), re e imperatori, tuttavia è bene sapere che il 2020 sarà l’anno giubilare del Santo Calice e in questo tempo, che si ripete una volta ogni cinque anni, chi partecipa ai riti ed alle celebrazioni può ottenere l’indulgenza plenaria.

Legato al Santo Calice c’è anche un itinerario di fede e pellegrinaggio, il Cammino del Santo Graal, che parte dal Monastero di San Juan de la Peña (Huesca) fino alla Cattedrale di Valencia.

Cosa vedere a Valencia con poco tempo

Per conoscere bene Valencia un viaggio lungo una manciata di giorni è del tutto insufficiente, tuttavia un itinerario di tre giorni consente di apprezzarne le sue bellezze ed essere irretiti dal suo fascino di città in bilico tra passato e futuro.

La Lonja de la Seda di Valencia

Tra gli highlights della città, gli immancabili, inserisco sicuramente la già citata Città delle Arti e della Scienza (se volete visitare tutto entrando nei musei e nell’Oceanario, sappiate che non vi basterà un giorno intero), quindi il Mercat Central, e poi l’antica borsa delle merci Lonja de la Seda (qui sopra trovate il post, leggetelo ma poi andate a vederla dal vivo perché nessuna parola può narrare tanta bellezza),  la Chiesa in stile gotico dedicata a San Nicolás di Bari, al cui interno si trovano oltre 2.000 metri quadrati di affreschi barocchi, che coprono volte e colonne. Per tale caratteristica la Chiesa è stata definita la Cappella Sistina di Valencia.

Il verde urbano dei giardini di Turia vi aiuterà a riprendervi dopo tanto impegno oppure, se la stagione ed il clima lo consentono, optate per una lunga passeggiata sulle spiagge cittadine di Las Arenas e La Malvarrosa (ci si arriva con il tram e con i mezzi pubblici) prima di immergervi di nuovo nella cultura con una visita al Palazzo del Marqués de dos Aguas, che ospita il Museo Nazionale della Ceramica “González Martí”. E non dimenticate di assaggiare i fartons (dolcetti di pasta lievitata buoni e morbidi) inzuppati in un bicchiere di rinfrescante horchada, una sorta di latte vegetale dolce estratto dal cipero dolce (chufa in spagnolo, xufa in valenciano), un tubero tipico che cresce nella zona.

Per maggiori informazioni, vi consiglio di consultare il sito ufficiale del turismo di Valencia, da cui potete anche scaricare mappe e guide con itinerari (dalla home page vai a: Pianifica il tuo Viaggio e quindi  Cartine e Guide Turistiche)

La città delle Arti e della Scienza,

La città delle Arti e della Scienza Photo Credit Wikimedia 

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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