Sant’Angelo di Roccalvecce paese delle favole

Come nasce l’idea di Sant’Angelo di Roccalvecce paese delle favole

La frazione di Sant’Angelo di Roccalvecce, in provincia di Viterbo, è diventata famosa per essere stata trasformata, nel giro di un paio di anni, in un vero Paese delle Favole: grazie all’intervento mirato di un team di artisti, in gran parte donne, quello che era un piccolo borgo immerso nei boschi della Tuscia senza particolari attrattive è diventato la destinazione prediletta da famiglie con bambini, appassionati di arte e curiosi.

Potere dell’arte e del colore: tutto il borgo di Sant’Angelo di Roccalvecce, ogni casa, muretto o slargo è ora una galleria d’arte all’aria aperta, in cui le opere d’arte sono murales, spesso di grandi dimensioni, con una narrativa comune che trova nelle favole, nelle storie epiche, nei cartoni animati e perfino nelle leggende il fil rouge che collega le diverse tappe dell’itinerario di visita.

Sant'Angelo di Roccalvecce paese della favole: Cenerentola

Sant’Angelo di Roccalvecce paese della favole: Cenerentola

La piccola fiammiferaia

Sant’Angelo di Roccalvecce paese delle favole non per caso

Tutto nasce dall’intuizione di Gianluca Chiovelli, che attraverso l’associazione Acas ha voluto dare nuova vita e invertire il  futuro di spopolamento che incombeva sulla frazione viterbese: nel 2017 vengono dipinti i primi murales (il primo in assoluto è stato Alice nel Paese delle Meraviglie, opera di Tina Loiodice) fino ad arrivare alle oltre 36 opere  – tra dipinti e opere varie – che nel 2020 abbelliscono Sant’Angelo di Roccalvecce.

Una vera impresa ed un grande risultato, quello ottenuto dall’associazione Acas, che nasce dal volontariato, dall’autofinanziamento e dalle sponsorizzazioni, per lo più private: indubbio l’eccellente impatto artistico e visivo e passeggiare per le vie del paese delle favole, soffermandosi su coloratissime immagini di fiabe famose è interessante e piacevole.

Sant'Angelo di Roccalvecce paese della favole: Don Chisciotte

Sant’Angelo di Roccalvecce paese della favole: Don Chisciotte

Effetti economici e sociali

Fa  diventare Sant’angelo di Roccalvecce paese delle favole ha comportato la rinascita del paese e un nuovo stimolo economico: sono nate piccole realtà commerciali che vendono prodotti dell’artigianato tradizionale e souvenir turistici, c’è l’Osteria di Mastro Ciliegia (un ristorante specializzato in cucina del territorio) e un paio di bar, mentre il forno-pasticceria della vicina località di Graffignano ha aperto una rivendita, sono stati aperti bed and breakfast.

Un progetto da portare ad esempio: talvolta basta una buona intuizione per fare la differenza e, al tempo stesso, offrire una possibilità di rilancio con investimenti contenuti.

E’ oggi una destinazione apprezzatissima dalle famiglie con bambini, che sono felici di camminare lungo il percorso che si snoda all’interno del borgo passando da una favola all’altra, in condizioni di pressoché totale sicurezza: nel paese circolano pochissime auto.

Noi abbiamo avuto la fortuna di poter parcheggiare nella piazza davanti al ristorante, anche se nei giorni più affollati e nei fine settimana bisogna parcheggiare nello slargo alla sommità del paese e raggiungere a piedi il centro con una bella passeggiata in discesa (sì, certo, al ritorno è in salita!).

Per entrare in paese non si paga, la visita (che si svolge in autonomia) è gratuita. Ma se ne avete l’occasione fermatevi a prendere un caffè, fate qualche piccolo acquisto o fermatevi al ristorante: anche questi sono gesti che aiutano la comunità a rafforzarsi.

La visita di Sant’Angelo di Roccalvecce paese delle favole

Prima ancora di arrivare a Sant’Angelo di Roccalvecce, scaricate dalla pagina facebook dell’Associazione Acas la mappa aggiornata con l’itinerario e la posizione dei diversi murales.

Questa che vedete qui nel post è aggiornata ad agosto 2020 tuttavia considerate che ci sono altri murales in via di completamento ed altri in progetto, per cui è bene avere sempre quella più aggiornata (per trovarla, cercate tra le foto del profilo).  In ogni caso, ci sono quasi sempre mappe a disposizione all’interno degli esercizi commerciali.

Sant'Angelo di Roccalvecce paese della favole: La bella e la Bestia

Sant’Angelo di Roccalvecce paese della favole: La bella e la Bestia

Sant'Angelo di Roccalvecce paese della favole: il Piccolo Pincipe

Sant’Angelo di Roccalvecce paese della favole: il Piccolo Pincipe

Come potete vedere, si tratta di un percorso pressoché ad anello con qualche diramazione: per visitare tutti i murales calcolate almeno un paio di ore, anche perché sono sicura che scatterete tantissime foto.  Alcuni murales sono di dimensioni enormi (prendono tutta una facciata di una casa, oppure vi girano intorno), altri sono di dimensioni più contenute.

Talvolta i dipinti sono all’interno di botteghe, come nel caso del panificio dei F.lli Oddo, che ospita un murale dedicato a Pinocchio nel Paese dei Balocchi (opera di Alessandra Carloni) oppure sono soltanto dettagli che incorniciano finestre o porte. Incredibile quanto  una buona dose di vernice se unita all’arte riesca a trasformare un luogo!

Tanti artisti e tanti stili: alcuni murales sono naif, altri denotano la ricerca della tridimensionalità o di effetti pittorici degli di un affresco. Ci sono poi murales ‘ambientati’, ovvero arricchiti di dettagli che li trasformano in set fotografici, come ad esempio il murales dedicato a Re Artù e la Spada nella Roccia, che ha una vera roccia ed una spada collocati proprio davanti (impossibile non scattare almeno una foto!).

Tra gli artisti che hanno partecipato al progetto, vanno citati Daniela Lai, Stefania Capati, Cecilia Tacconi, Lidia Scalzo, Isabella Modanese e Gabriel Decarl. Una fucina di creatività che continua a produrre: mentre stavamo passeggiando per Sant’Angelo di Roccalvecce, abbiamo incontrato la street-artist Cecilia Tacconi, alle prese con il completamento del murale dedicato al Giro del Mondo in Ottanta Giorni, i cui lavori si erano bloccati a causa del lock down.

Sant'Angelo di Roccalvecce paese della favole: il giro del mondo in 80 giorni

Sant’Angelo di Roccalvecce paese della favole: il giro del mondo in 80 giorni

Che ne pensano gli abitanti di Sant’Angelo di questa improvvisa esplosione di notorietà? Certo, la confusione è aumentata e qualcuno potrebbe non esserne felice, però per lo più il parere è positivo: addirittura quando abbiamo chiesto ad una signora del posto un’informazione sul percorso da seguire, questa ci ha invitato – decisamente con orgoglio – ad ammirare il murale che era stato dipinto sulla parete della sua abitazione.

Senza fare una lista dei singoli murales – per questo c’è la mappa – vi segnalo quelli che ci sono piaciuti di più: il murales che celebra La fabbrica del cioccolato, con un Willy Wonka in mezzo ad una profusione di cioccolatini e dolci.

C’è poi quello dedicato a La Bella e la Bestia e il grande murales del Libro della Giungla; la rappresentazione del Don Chisciotte non lontano dalla giocosa Casetta di Pan di Zenzero di Hansel e Gretel (ma attenzione alla strega cattiva poco lontana!).

Bellissimo il murale dedicato al Piccolo Principe e, tra quelli che a noi sono piaciuti di più, c’è di sicuro La Piccola fiammiferaia. In tema natalizio c’è il murales dedicati a Santa Claus e poco lontano il giardino degli elfi. In realtà tutti i murales sono molto belli e non sono solo i bambini a restare affascinati.

Accanto ai murales si trovano anche altre opere curiose, come i bassorilievi su pietra basaltina  dedicati a Cucciolo e a Brontolo, due dei sette nani della favola di Biancaneve: pare che sfregando il naso di Brontolo ci si assicuri la fortuna e sussurrando i propri desideri dentro il grande orecchio di Cucciolo, questi si avverino.

Ah, le favole, che meraviglia l’immaginazione!

Poco distante dal murale dedicato ai Quattro Musicisti di Brema, si può visitare anche la piccola mostra della tradizione contadina, con attrezzi e suppellettili originali.

Informazioni utili

  • Abbiamo visitato Sant’Angelo di Roccalvecce la domenica mattina intorno alle 10.30, dopo aver visitato il borgo fantasma di Celleno, distante pochi chilometri. Ancora non c’erano tanti visitatori ma quando siamo andati via il borgo iniziava a riempirsi.
  • Per arrivare (in auto) si può percorrere la via Cassia fino a Viterbo e quindi proseguire in direzione Celleno sulla Strada Provinciale n. 5 (Teverina) e, da qui, seguire le indicazioni. Molto più veloce se si utilizza l’autostrada A1 (uscita Orte): dall’uscita si prende la superstrada Orte-Viterbo e quindi la provinciale Teverina.
  • Per preparare i bambini alla visita, e renderla ancora più ricca ed interessante, potete raccontare loro le favole illustrate nei murales (se già non le conoscono) e una volta sul posto giocare a riconoscerle in base ai dettagli raffigurati. Altrimenti, potreste portare con voi un libro di favole e leggerle al momento, in una sorta di itinerario narrato.

 

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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