Cosa comprare nei Monasteri

Mai provato a comprare nei Monasteri medicamenti e liquori?

Quando l’impero romano si disgregò e la notte buia del medioevo si allargò sull’Europa furono i monaci, grazie alle biblioteche preservate ed alla conservazione del sapere,  a consentire che abilità e conoscenze non venissero disperse. Tra queste, vi erano quelle del sapere erboristico-farmaceutico.

La regola dell'”Ora et Labora”, comune ai benedettini ed ai diversi ordini che dai benedettini discendono, invita i confratelli a porre a disposizione della comunità il loro sapere ed il loro lavoro. Fino allo scorso secolo quasi tutti i monasteri potevano contare su una propria spezieria, in cui si preparavano creme, unguenti e sciroppi medicamentosi in grado di risolvere piccoli e grandi problemi di salute utilizzando assai spesso le erbe medicinali – i semplici – che venivano coltivate, raccolte, essiccate e lavorate dagli stessi monaci e monache (sì, la coltivazione delle erbe e la produzione di prodotti erboristici non era appannaggio dei soli monaci ed anche molti monasteri femminili erano rinomati per i loro medicamenti).

Ancora oggi molti monasteri continuano a produrre e vendere medicamenti erboristici e non sono pochi quelli che hanno arricchito la loro offerta con ottimi liquori (sempre a base di erbe), gustose confetture, di frutta biologica,  dolci,  caramelle e prodotti dell’alveare. Generalmente, ciascun monastero ha una sua specificità, un prodotto che lo caratterizza ma quel che è certo è che si tratta sempre di prodotti di alta qualità, che utilizzano ingredienti selezionati con cura. Non sono pochi i pellegrini che, dopo aver visitato un monastero, si concedono una puntata alla bottega del convento per fare scorte di miele, marmellate o prodotti cosmetici e di erboristeria da riportare a casa (e nello stesso tempo, acquistando, aiutano la sussistenza delle comunità monastiche).

Che poi i Monasteri sono sì luoghi di fede e di spiritualità, ma assai spesso sono anche dei veri tesori di arte e di architettura, luoghi da visitare con il cuore lieto all’interno di un più ampio itinerario di visita e scoperta di un territorio, non importa che si sia credenti o meno.

Questo per sua natura sarà un post in progress: inizio con il fare il punto su cosa comprare nei Monasteri del Lazio che conosco meglio, poi lo integrerò con quelli della Toscana e pian piano aggiungerò altri monasteri d’Italia. Ne approfitto per chiedervi un piccolo aiuto: se conoscete altri Monasteri o Abbazie che vendono prodotti preparati secondo le antiche ricette conventuali,  vi prego di indicarmeli scrivendolo qui sotto nei commenti, in modo da creare un post utile a tutti.

Monastero di Santa Cecilia Roma

Monastero di Santa Cecilia Roma

I monasteri del Lazio

I Monasteri e le Abbazie laziali solo in genere immersi nelle campagne o arroccati sui contrafforti delle montagne ma persino nella caotica Roma ci sono alcuni monasteri piuttosto famosi capaci di offrire un angolo di pace e di raccoglimento. E tanti prodotti buoni da comprare, per se stessi e per fare un regalo.

Roma e Provincia di Roma

Cominciamo subito a individuare cosa comprare nei monasteri di Roma. Il primo è un Monastero molto famoso tra i cattolici romani ma un po’ decentrato. Il  Monastero delle Tre Fontane si trova quasi all’inizio della via Laurentina e fino alla metà dello scorso secolo  si trovava in aperta campagna: ancor a oggi una volta entrati nel recinto del Monastero ci si trova in un ambiente sereno ed agreste e si riesce quasi a dimenticare il traffico intenso. Qui i monaci trappisti producono liquori ed amari a base di erbe (il più conosciuto è l’Eucalittino, a base di estratto di foglie di eucaliptus) ed un ottimo liquore al caffè. Prima della pandemia avevano anche un chiosco esterno in cui vendevano la frutta e la verdura coltivata nei loro terreni, formaggio, olio, birra artigianale. Link al sito dell’Abbazia delle Tre Fontane: https://www.abbaziatrefontane.it/

Nel Convento di Santa Maria della Scala a Trastevere fino al 1997 i Carmelitani scalzi producevano ottimi liquori alle erbe: ora è l’azienda Coima ad occuparsi della produzione seguendo l’antico ricettario dei frati che risale al 1800. Da provare il nocino, il centerbe, il rosolio, l’amaro Domus Herbae.

Le monache del Monastero benedettino di Santa Cecilia  in Trastevere hanno riportato la tradizionale presenza dei semplici nel loro orto, specializzandosi nella coltivazione della lavanda, dei gelsomini e delle rose antiche, da  cui viene distillato olio essenziale. Si producono anche saponi profumati, tisane e gelatine dolci. Link al sito delle benedettine di Santa Cecilia: http://www.benedettinesantacecilia.it/

Presso l’Abbazia di San Gregorio al Celio, la cui cura è affidata ai monaci benedettini camaldolesi, non c’è una farmacia ma si vendono i prodotti cosmetici e erboristici dell’Antica Farmacia di Camaldoli, in Toscana, tra l’altro molto buoni. Si trovano anche i liquori della Casa Madre, tra cui il Laurus, l’Elisir dell’Eremita e il Rabarbaro e, se siete interessati, anche i mitici grani lassativi. L’esperienza dei camaldolesi nella produzione farmaceutica risale al XV secolo, quindi di esperienza ne hanno parecchia!

L’Abbazia di San Paolo fuori le Mura, più conosciuta come Basilica di San Paolo (è una delle quattro basiliche maggiori di Roma, insieme a Santa Maria Maggiore, San Giovanni e San Pietro), è affidata alla cura dei monaci benedettini e presso la spezieria della Basilica vengono venduti rimedi fitoterapici ed estratti vegetali.

Spostandoci fuori Roma in direzione dei Castelli Romani, ci fermiamo a Frattocchie presso l’Abbazia di Nostra Signora del Santissimo Sacramento, dove i padri trappisti sono molto famosi per la produzione di vino, olio, liquori e l’ottima cioccolata (fondente, latte, nocciole) davvero buona.

Sempre in provincia di Roma, a Subiaco – considerata la culla del monachesimo benedettino –  sia presso il Monastero di Santa Scolastica che presso l’Eremo del Sacro Speco è possibile comprare cosmetici, unguenti e rimedi medicinali a base di erbe, liquori (Amaro Benedettino, Elisir di Padre Bernardo, Fragolino, Grappa) , prodotti dell’alveare e tisane. Link al sito dei Monasteri benedettini di Subiaco: https://benedettini-subiaco.org/index.php.

Eremo del Sacro Speco - Subiaco

Eremo del Sacro Speco – Subiaco

Provincia di ViterboIl monastero di Vitorchiano dedicato a Nostra signora di San Giuseppe è famosissimo per le ottime marmellate,  prodotte dalle monache trappiste in tanti gusti. Oltre alle marmellate, le monache producono anche olio, vino e prodotti dell’orto.

Ad Orte, invece, le benedettine del Monastero di Santa Maria delle Grazie seguono le ricette formulate da Sant’Ildegarda e producono estratti, unguenti sciroppi oltre a prodotti dell’alveare.

Provincia di Latina

La bottega della bella abbazia cistercense di Valvisciolo, vicino a Sermoneta, vende liquore centerbe, caramelle e e prodotti dell’Alveare. Su questa Abbazia, e sui Templari Cattolici che vi fanno servizio, potete leggere questo post.

Spostandoci di pochi chilometri troviamo la magnifica Abbazia di Fossanova, uno degli esempi più importanti dell0arte gotico-cistercense italiana. Qui il piccolo negozio dell’abbazia vende prodotti di diversi monasteri d’Italia . E per unire il sacro al profano, davanti all’ingresso dell’Abbazia c’è un piccolo forno specializzato in biscotti.

Abbazia di Fossanova - Latina

Abbazia di Fossanova – Latina

Provincia di Frosinone

Nella provincia di Frosinone ha sede a Cassino l’Abbazia benedettina più importante del Mondo, l’Abbazia di Montecassino. Storia e fede si uniscono in questo grande Monastero collocato sulla cima di un’altura, ben visibile da lontano, e che tante ferite ha riportato nel corso della II^ guerra mondiale. Nell’erboristeria, oltre a prodotti di altri monasteri, si possono acquistare unguenti e tinture madri. Il sito web è: http://www.abbaziamontecassino.org/

Forse meno nota (ma non meno suggestiva) è l’abbazia cistercense di Casamari, nel comune di Veroli. Seguendo la tradizione erboristica, vi si producono infusi, unguenti e ricostituenti (è noto lo sciroppo allo ioduro di ferro). Nella liquoreria conventuale si producono, tra l’altro, l’Elisir di San Bernardo, la Genziana di Casamari, il Rosolio di Caffè e la Sambuca e le immancabili Gocce Imperiali dei cistercensi, un composto alcolico al 90% a base di erbe e zafferano al profumo di anice, da utilizzare in piccolissima quantità abbondantemente diluite in acqua.

La Certosa di Trisulti, nel Comune di Collepardo, merita una visita anche solo per la sua posizione a 825 metri di altitudine (in inverno è facile trovare la neve) in mezzo ai faggi. Purtroppo Trisulti negli ultimi anni è stata al centro di problemi giudiziari (il venir meno della presenza degli anziani monaci cistercensi ha  portato ad affittare il complesso alla Dignitatis Humanae Institute, istituzione legata al politologo sovranista americano Steve Bannon, che ora gestisce privatamente l’Abbazia) e quindi la sua splendida  farmacia arredata con mobili originali del ‘700 con scaffalature in legno su cui sono collocati vasi in vetro e albarelli in ceramica, è tristemente inutilizzata. La Certosa si visita solo con visita guidata a pagamento.

Provincia di Rieti

Famosa e meravigliosa l’Abbazia benedettina di Santa Maria di Farfa, nel Comune di Fara Sabina, è  affidata alla Congregazione Cassinese dell’Ordine di San Benedetto. L’Abbazia, ed il piccolo borgo incantato sorto accanto, meritano una visita: per la Chiesa,  il complesso monastico e per la ricchissima biblioteca, dove sono conservati oltre cinquantamila tra volumi, manoscritti medievali e preziosi incunaboli. Presso la liquoreria si possono acquistare la Grappa, la Genziana, il Nocino oltre ai liquori prodotti presso l’Abbazia di Camaldoli.

E per finire, un consiglio di lettura:

Di monasteri e monaci benedettini ne racconta molto bene Paolo Rumiz nel suo “Il filo infinito“, edito da Feltrinelli (su Amazon: https://amzn.to/2Q5VUdR). Rumiz è andato in giro per i Monasteri benedettini italiani ed europei per trovare il filo che lega il monachesimo benedettino alla nascita del concetto di Europa. Di tanto in tanto accenna alle diverse produzioni monastiche. Ve ne consiglio la lettura.

Abbazia di Valvisciolo

Abbazia di Valvisciolo

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<