Con la Grappa Trentina Doc alla scoperta di Rovereto e della Vallagarina

Alla scoperta di Rovereto e della Vallagarina, seguendo il profumo della Grappa Trentina Doc

Un territorio è fatto di luoghi, persone, storie e tradizioni. Nel corso del tour alla scoperta della Grappa Trentina DOC e delle aziende che la producono seguendo il rigido disciplinare dell’Istituto di Tutela della Grappa Trentina, abbiamo avuto la possibilità di scoprire l’interessante mondo della distillazione e di fare una immersione nelle tipicità artistiche, culturali e produttive di Rovereto e della Vallagarina.

La bella città trentina, centro principale della Vallagarina, si presenta al visitatore come una vivace cittadina e il suo aspetto urbano riunisce armonicamente edifici che si richiamano alle architetture veneziane, asburgiche con qualche edificio che mostra ancora linee tipicamente medievali. Da sempre centro di commerci e luogo deputato agli scambi tra il Trentino più prettamente montano e mitteleuropeo e l’italica pianura padana, Rovereto – che dista solo 25 km. da Trento, tra l’altro ben collegato via strada e ferrovia – ha l’aspetto di un elegante salotto in cui i palazzi nobili, i corsi urbani, le chiese dalle facciate barocche rendono il soggiorno estremamente piacevole, ancor più se si è appassionati di arte e di cultura.

E’ proprio a Rovereto che venne costruito il primo teatro del Trentino (il Teatro Sociale), ora più noto  come Teatro Comunale, intitolato al compositore e direttore d’orchestra roveretano Riccardo Zandonai. E dal 2002 uno dei poli di interesse della città è senz’altro il MART, il Museo di Arte contemporanea di Trento e Rovereto, meta apprezzata da chi vuole approfondire le correnti artistiche trentine o ammirare esposizioni temporanee di grande richiamo.

Rovereto - Porta San Marco

Rovereto – Porta San Marco

Rovereto è anche una ottima base da cui partire per escursioni e gite: a poco più di mezz’ora d’auto c’è il comprensorio sciistico-montano di Folgaria, lungo la Valle dell’Adige la visita del Castello di Beseno  permette di compiere un balzo nel Medioevo, a meno di 30 chilometri c’è la sponda nord del Lago di Garda, con le sue ricche proposte sportive e turistiche. La città di Arco, con il Castello e il borgo storico, è ugualmente vicina. Non  va poi dimenticato che Rovereto è conosciuta per la campana dei Caduti e per il Sacrario di Castel Dante, due simboli dell’orrore della guerra e della necessità di promuovere la pace.

Il rapporto tra la città Rovereto e la campagna circostante è costante e ineludibile, e fondamentalmente campagna in Vallagarina significa vigneti : tutto intorno alla città di Rovereto è preservata l’anima più agricola ed essenziale del territorio, fatta di poderi e filari di viti che si estendono a perdita d’occhio a fondo valle o scalando con terrazzamenti arditi i primi contrafforti delle montagne. Un paesaggio unico, pieno di meraviglia in tutte le stagioni e che in autunno, con il foliage, diventa quasi struggente.

Nascono proprio qui, grazie ad un clima soleggiato e particolarmente favorevole alla viticultura, alcuni dei vini più prestigiosi del Trentino, come lo spumante Metodo Classico Trento Doc (che viene prodotto esclusivamente con uve trentine, un blend di Chardonnay e Pinot Nero), il corposo e nobile Marzemìno, la fresca e delicata Nosiola.

E ciò che resta delle uve dopo la fermentazione, come vedremo più avanti, ha un ruolo importantissimo nella produzione della Grappa Trentina Doc, che si ‘alimenta’ di preziosi residui della vinificazione in un processo produttivo quasi alchemico, in cui quelli che verrebbero altrimenti considerati resti di lavorazione, opportunamente trattati con il calore si trasformano in un prestigioso distillato.

Rovereto - la fontana del Nettuno con il tridente

Rovereto – la fontana del Nettuno con il tridente

Il Mistery Tour alla scoperta della Grappa Trentina DOC

Ma torniamo al nostro fitto programma di visite, che è stato strutturato come un ‘mistery tour’, ovvero un tour a sorpresa (noi sapevamo solo che saremmo andati, molto genericamente, nella ‘Valle dell’Adige’ e avremmo incontrato distillatori), in cui abbiamo avuto la guida di un mentore davvero speciale, Alessandro Marzadro, rappresentante dell’omonima prestigiosa azienda di distillazione trentina.

Lo ammetto: io sono stata in ansia tutto il giorno perché la mia conoscenza della grappa era limitata alla sola esperienza di consumatrice (ma so riconoscere una grappa buona da una ‘insomma‘) ed il rischio di gaffe era sempre dietro l’angolo. Tuttavia, alla fine del tour posso dire che, se non esperta, quanto meno sono consapevole dell’enorme lavoro che c’è dietro la distillazione di ogni singolo litro di grappa e di quanta cura è necessaria perché questa sia anche una ‘buona’ grappa!

Alessandro Marzadro non si è limitato a farci conoscere la grappa e la sua azienda: grazie alla sua profonda conoscenza del territorio ci ha accompagnato in un itinerario piacevole e denso di scoperte, che ci ha fatto conoscere la città, grandi roveretani e realtà locali di nicchia, in un percorso che è facilmente replicabile da chiunque si trovi a Rovereto per turismo.

Rovereto e la Vallagarina

Rovereto e la Vallagarina

La Collezione Bontadi – COBO: il mondo del caffè e della torrefazione

La prima sorpresa del mistery tour è stata la visita alla Collezione Bontadi – CO.BO, una vera chicca per chiunque apprezzi il buon caffè artigianale, torrefatto alla perfezione! Probabilmente in pochi sanno che la prima torrefazione in Italia è stata proprio la Bontadi, che nasce a Rovereto nel 1790. All’epoca il caffè era ben diverso da quello che siamo abituati a bere oggi al bar:  era poco più di un infuso e le ‘macchine del caffè’ erano fondamentalmente dei bollitori che facevano percolare l’acqua sulla polvere.

La Collezione Bontadi può contare su oltre 300 pezzi che sono stati conservati per oltre 200 anni nei locali della torrefazione e che oggi costituiscono una raccolta pressoché unica di macchine per caffè antiche, strumenti di tostatura e lavorazione, macinini e tazze. In pratica, la storia della caffetteria moderna!

Collezione Bontadi - dettaglio di una antica macchina per caffè

Collezione Bontadi – dettaglio di una antica macchina per caffè

Il percorso di visita è una grande gioia per gli occhi: le macchine da caffè antiche si susseguono cronologicamente, ciascuna perfettamente restaurata e con le cromature lucenti. In alcuni casi, quando la macchina era talmente vetusta da rendere impossibile il restauro, ne sono state realizzate delle copie perfette.

Tuttavia è nella sala grande che la sorpresa è massima: vi sono esposti dei veri gioielli ingegneristici, macchine da caffè italiane del XX secolo – i nomi Pavoni, Gaggia, Faema, Cimbali sono sicuramente noti agli appassionati di caffè e di caffetteria – che non solo avevano tutti i presupposti per estrarre un buon caffè espresso, ma in più aggiungevano quella specificità tutta italiana che è la cura estetica e del design della scocca esterna, modernissima ancora oggi anche a distanza di decenni.

Tra passato e presente, nella sala espositiva c’è anche una vecchia moto-torrefazione, che girava per le valli del Trentino per portare a tutte le massaie il caffè Bontadi torrefatto e macinato al momento. Possiamo quasi considerarla una precorritrice del moderno delivery a domicilio!

La Collezione Bontadi si può visitare prenotando tramite il loro sito (in basso trovate il link), ed è una visita molto interessante,  sicuramente da non perdere se visitate Rovereto; inoltre – e questa unione di passato-presente è per me straordinaria – accanto alla sezione storica continua incessante l’attività della moderna torrefazione, con attrezzature e strumenti di nuova generazione, in un fil rouge di continuità dove è persistente l’aroma del caffè.

Trovate maggiori informazioni sul Museo del Caffè Bontadi nel post:

Museo del caffè Bontadi: la torrefazione più antica d’Italia

Il MART, Museo per l’arte contemporanea

Lasciata la Collezione Bontadi – non prima di aver assaggiato un ottimo espresso nel bar-caffetteria Bontadi di Piazza Cesare Battisti, la piazzetta dove fa bella mostra la statua del Nettuno con il Tridente (un soggetto che ritroviamo anche a Trento, in Piazza Duomo), ci siamo spostati in quello che è uno dei musei più belli non solo di Rovereto ma di tutto il Trentino, il MART.

A darci il benvenuto la cupola trasparente sostenuta da una raggiera di elementi di acciaio ed una mostra,  “Depero New Depero”, inaugurata appena un paio di giorni prima del nostro tour a Rovereto (resterà aperta fino al 13 febbraio 2022), dedicata a colui che può considerarsi come uno degli artisti più creativi e fecondi del futurismo, quel Fortunato Depero che ad inizio ‘900 proprio dalla Vallagarina ha iniziato il suo percorso di artista visionario.

Mart di Rovereto - Depero New Depero - il Teatro dei Piccoli

Mart di Rovereto – Depero New Depero – il Teatro dei Piccoli

La sua concezione dell’arte è feconda, colorata, incredibilmente contemporanea ed ancora oggi all’avanguardia, ha superato epoche storiche e conflitti mondiali ed ha incarnato il lato più strettamente creativo del futurismo, in cui le performance e le arti applicate avevano il medesimo ruolo valoriale della pittura o delle arti classiche.

La sua era un’arte totale, che ha influenzato più o meno direttamente le correnti artistiche del XX secolo, così come la grafica, i fumetti, la pubblicità (tra le sue campagne più famose e riuscite quella del Bitter Campari, per il quale ha disegnato anche l’iconica-conica bottiglietta).

In mostra al MART arazzi con intarsi coloratissimi in cui è forte il legame con la ‘sua’ montagna trentina (le linee stilizzate disegnano baite, abeti, perfino mucche!), la riproduzione della scenografie dei Balli plastici, andata distrutta; gli abiti di scena dei Balli Russi; le marionette del Teatro dei Piccoli. Ci sono anche le sedie appositamente create per il locale romano “Il Cabaret del Diavolo”, oltre ad oggetti di arredamento e design e numerosi documenti, bozzetti, stampe, perfino caratteri di stampa.

Mart di Rovereto - Depero New Depero - pubblicità Campari

Mart di Rovereto – Depero New Depero – pubblicità Campari

Molto interessanti i video del soggiorno newyorkese dell’artista, avvenuto tra il 1929 ed il 1930, la cui esperienza Depero aveva sintetizzato nelle “tavole parolibere“, un meta-racconto mediato dalle parole e dalla grafica in cui vengono esplorati luoghi famosi come Broadway, il Luna-park di Coney Island, il futuristico sistema delle metropolitane della città americana.

Depero tornerà in Italia dagli USA senza aver ottenuto il successo che sperava, ma l’esperienza sarà feconda per la sua arte; è stato un visionario avanti di decenni rispetto alla sua epoca,  anticipando correnti artistiche e culturali. Per avere una visione completa dell’opera di Depero, è consigliata anche la visita alla Casa d’Arte Futurista Depero di Rovereto (si trova a breve distanza dal Mart), una casa-museo allestita secondo le indicazioni dello stesso Depero e di cui aveva personalmente curato ogni minimo dettaglio.

Mart di Rovereto - Depero New Depero - arazzi

Mart di Rovereto – Depero New Depero – arazzi

Trovate maggiori informazioni su Fortunato Depero e la mostra “Depero New Depero” a lui dedicata al MART nel post:

Depero New Depero: dai luoghi di Depero alla mostra del MART

Tra i sapori della Vallagarina

Conclusa l’interessante visita della mostra su Depero al MART, ci siamo spostati da Rovereto per raggiungere la piccola località di Isera e la Casa del Vino Vallagarina, un luogo di cultura enologica dove il rinomato vino dei vigneti locali, il sapore unico della cucina del territorio e l’accoglienza dell’ospitalità trentina sono proposte con gusto e raffinatezza.

Ospitata all’interno dello storico Palazzo de Probizer, la Casa del Vino Vallagarina nasce dall’idea di 30 aziende vitivinicole associate ed è uno spazio multifunzionale che oltre ad essere ristorante, luogo di eventi e enoteca, offre ai suoi ospiti la possibilità di pernottare nelle camere del seicentesco palazzo, con il bonus impagabile di una splendida vista su Rovereto e sulla Valle dell’Adige.

Alla Casa del Vino Vallagarina, oltre a degustare due calici di splendido vino abbiamo assaggiato il salmerino (tipico pesce di lago), una lasagna alle verdure, ottimi formaggi e un filetto perfetto.

Casa del Vino Vallagarina

Casa del Vino Vallagarina

Alla scoperta della Grappa Trentina DOC: la distilleria Marzadro

Il mistery tour prevedeva una vera e propria immersione nel mondo della Grappa Trentina Doc e quindi il pomeriggio è stato quasi interamente dedicato a conoscere il metodo di produzione del distillato. Sicuramente le distillerie Marzadro sono il luogo ideale per conoscere tutto il complesso processo produttivo, che porta ad ottenere un distillato di alta qualità partendo dalle vinacce, ovvero dalle bucce e dai semi dell’uva che restano dopo la fermentazione del mosto.

La storia della distilleria Marzadro è affascinante ed è una storia che nasce al femminile, piena di coraggio, di generosità, intuizioni:  nel primo dopo guerra Sabina Marzadro, che apparteneva ad una famiglia contadina e come molte ragazze trentine del suo tempo cercava di sfuggire la povertà dell’epoca, era partita dalla frazione di Brancolino per andare a Roma, ‘a servizio‘ di una famiglia facoltosa. Ci resterà per ben dodici anni.

Grappa Trentina Doc - gli alambicchi della Distilleria Marzadro

Grappa Trentina Doc – gli alambicchi della Distilleria Marzadro

Ritornata a casa, in Trentino, Sabina vuole migliorare la condizione della sua famiglia e da donna intraprendente e lungimirante qual era suggerisce al fratello Attilio, che nel frattempo era rimasto a prendersi cura dei campi, di impiantare una distilleria. Sono anni eroici ed allo stesso tempo esaltanti: con un primo alambicco costruito in modo artigianale, nel 1949 i fratelli Marzadro iniziano a produrre grappa, dalla qualità molto apprezzata. Un passo dopo l’altro, sostenuti da una grande capacità imprenditoriale, la piccola distilleria diventa un’impresa solida in cui la gestione familiare ha tuttora un ruolo importante .

Le moderne distillerie Marzadro si trovano a Nogaredo, in un grande complesso industriale che da qualche anno ha preso il posto della storica distilleria.

Come si distilla la grappa: vinacce, vapore e tanta esperienza

Senza vinacce non potrebbe esistere la grappa e il disciplinare della Grappa Trentina DOC esige che, per essere denominata con tale appellativo, la grappa deve essere prodotta utilizzando esclusivamente uve prodotte in Trentino. Quando comprate una grappa, fateci caso: se la fascetta apposta sul collo della bottiglia riporta il simbolo del tridente ed un numero di serie, allora è davvero Grappa Trentina Doc.

Ho parlato della distilleria Marzadro come di un ‘complesso industriale’, ma credo sia  opportuno chiarire che la grappa, per sua stessa natura,  rimane fondamentalmente un prodotto artigianale, in cui la competenza, l’esperienza ed il ‘saper fare’ del Mastro (il capo distillatore) hanno tanto valore quanto i mille processi automatizzati che possono essere di supporto.

Il primo luogo in cui ci ha accompagnato Alessandro Marzadro nel nostro itinerario alla scoperta dei segreti della distillazione della Grappa Trentina Doc è la sala in cui vengono raccolte le vinacce, ritirate ‘in tempo reale’ dai vignaioli (o talvolta portate dagli stessi, come abbiamo avuto modo di vedere), che vengono tenute nettamente separate in base al vitigno di origine.

Grappa Trentina Doc - le vinacce

Grappa Trentina Doc – le vinacce

Una volta concluso il processo di fermentazione (le bucce d’uva rossa fermentano con il mosto, cosa che invece non accade per le bucce dell’uva destinata a diventare vino bianco), ed i lieviti naturalmente presenti hanno trasformato le sostanze zuccherine in alcool, le vinacce vengono introdotte in ampi vasconi di acciaio in attesa di essere lavorate. Anche un profano resterà incantato dal profumo eccezionale delle vinacce, dalla loro consistenza morbida e dal colore rosso granato che assumono!

Ma il vero cuore (o l’anima?) di ogni distilleria sono gli alambicchi di rame, che nel caso dell’azienda Marzadro sono ben otto, disposti in cerchio al centro di una vasta stanza con il soffitto in vetro, da cui il cielo azzurro del Trentino entra prepotente.

Durante il periodo di distillazione – che orientativamente coincide con il periodo di disponibilità delle vinacce e quindi da  settembre fino alla fine di dicembre di ogni anno –  il rumore dell’ebollizione delle vinacce, il caldo sprigionato dalle caldaie, il profumo dell’alcol aromatico scandiscono  il ritmo di un’attività che non conosce soste.

Grappa Trentina Doc -il circolo degli alambicchi Marzadro

Grappa Trentina Doc -il circolo degli alambicchi Marzadro

Gli alambicchi moderni utilizzano quasi tutti il sistema ‘a bagnomaria’, ovvero le caldaie sono immerse in contenitori pieni di acqua bollente e il calore non è a diretto contatto delle vinacce (cosa che accadeva agli albori della distillazione, quando si accendevano i fuochi direttamente sotto alle caldaie): questo metodo consente di gestire al meglio i tempi ed evita che il troppo calore danneggi  le vinacce. Soprattutto, consente di ottenere distillati di qualità superiore, morbidi e profumati.

Una volta riempite le caldaie degli alambicchi con le vinacce (la cosiddetta ‘cotta’), queste vengono riscaldate per far evaporare le sostanze volatili e l’alcool, che successivamente subiranno un processo di  concentrazione e raffreddamento attraverso le colonne “a piatti sovrapposti” e portate allo stato liquido.

Poiché non tutte le sostanze volatili sono gradevoli, grazie al Mastro ed alla sua esperienza – oggi è aiutato dal computer – si riuscirà a sapere quando l’alambicco sta distillando la testa (il primo alcool che esce dall’alambicco) e la coda (l’ultimo quantitativo di alcool distillato da una ‘cotta’), che rappresentano la parte peggiore del del distillato, e utilizzare per la produzione della grappa unicamente la parte migliore, il cosiddetto cuore, ricco di sostanze aromatiche gradevoli.

Se a questo punto la distillazione può dirsi conclusa, non è così per la produzione della grappa: la gradazione alcolica del prodotto ottenuto è molto elevata e per poter essere resa idonea alla consumazione il distillato deve essere addizionato con acqua purissima in modo che sia stabilizzato ad una gradazione accettabile.

Se necessario, può essere aggiunto un po’ di zucchero per accentuare la morbidezza e la palatabilità. Il disciplinare della Grappa Trentina DOC prevede che lo zucchero contenuto nella grappa sia minimo, non più di 18 grammi per litro.

Grappa Trentina Doc - Distillerie Marzadro - Alessandro Marzadro mostra una delle barricaie

Grappa Trentina Doc – Distillerie Marzadro – Alessandro Marzadro mostra una delle barricaie

Subentra poi la fase di invecchiamento, se prevista: la grappa viene inserita in botti e caratelli (di legno più o meno pregiato, possono essere nuovi oppure in precedenza possono aver contenuto vini o liquori).

Le botti vengono riposte in barricaia, chiuse con il sigillo fiscale (l’alcool è soggetto ad accise e il quantitativo prodotto viene attentamente controllato). Solo alla fine dell’invecchiamento si potrà rompere il sigillo, sempre alla presenza di un addetto della finanza, per poi filtrarla e quindi  imbottigliarla.

Nel tour della distilleria Marzadro abbiamo avuto la possibilità di vedere tutto il percorso di produzione della grappa ed anche alcune sperimentazioni: grappa invecchiata in anfore di terracotta, grappa che si affina in botti che in precedenza avevano contenuto rum, whisky, vino porto.

La produzione Marzadro è molto ampia e differenziata: vengono prodotte grappe monovitigno,  con blend di vinacce, grappe stravecchie oltre a liquori a base di grappa o amari di erbe; da qualche tempo, è in produzione anche il Gin.

E’ possibile visitare la distilleria Marzadro prenotando una delle visite guidate (sul sito, sotto la voce Ospitalità) e  fare acquisti nello shop aziendale e non manca la degustazione, che aiuta a distinguere le particolarità delle diverse grappe e a cogliere i sentori caratteristici di ciascuna.

La grappa si degusta possibilmente nei tipici bicchieri a forma di tulipano , a temperature che vanno tra gli 8° gradi (se sono giovani) fino ai 18° in caso di grappe stravecchie. La corretta analisi di una grappa prevede innanzitutto un esame visivo (colore, limpidezza) seguito dall’esame olfattivo e infine da quello gustativo, con piccoli sorsi per cogliere le infinite sfumature del distillato.

La Grappa Trentina di qualità

Per ottenere il sigillo di  Grappa Trentina ci sono ulteriori vincoli, molto rigidi, necessari per certificare la qualità e l’origine: la zona di produzione deve essere quella ricompresa nel territorio della provincia di Trento, la distillazione deve avvenire entro il 31 dicembre dell’anno di raccolta delle vinacce; la grappa invecchiata è solo quella che ha riposato per almeno 12 mesi in botti di legno; singoli campioni di grappa devono essere sottoposti ad analisi chimiche ed organolettiche presso il Laboratorio chimico e di consulenza enologica Fondazione E. Mach dell’Istituto Agrario di San Michele all’Adige ed inviati all’assaggio di una commissione di esperti e tecnici costituita presso la Camera di Commercio di Trento.

Capite bene perché poter mettere alle proprie bottiglie la fascetta con un numero univoco di serie ed il tridente dell’Istituto di Tutela Grappa Trentina sia un vanto per i produttori!

L’Istituto di Tutela della Grappa Trentina nasce negli anni ’60 per iniziativa di cinque distillatori trentini  ed oggi conta tra gli associati 25 produttori. E’ compito dell’Istituto garantire la qualità della Grappa Trentina e promuovere iniziative volte ad accrescere la notorietà del distillato.

Grappa Trentina Doc - si assaggia!

Grappa Trentina Doc – si assaggia!

I rinomati liquori ed amari dell’Antica Erboristeria Cappelletti

Lasciata la distilleria Marzadro, il nostro mistery tour ci ha portato a conoscere una storica azienda a gestione familiare della provincia di Trento, l’Antica Erboristeria Dott. Cappelletti di Aldeno, che da oltre 115 anni produce secondo metodi artigianali amari e liquori a base di erbe e piante officinali,  in buona parte raccolte nelle valli e sulle montagne trentine.

Famoso a Trento (ma non solo!) è l‘Elisir Novasalus, un potente amaro a base di vino in cui vengono miscelati infusi, decotti, macerati di fiori, frutta, radici ed erbe ottenuti da più di 30 diverse piante officinali.

Nato più di 100 anni fa a Trento nella prima sede dell’azienda, dove accanto alle erbe si vendevano prodotti coloniali, ancora oggi l’Elisir Novasalus svolge ottimamente la funzione di dopo-pasto e di vero e proprio tonico per l’organismo. Il sapore è davvero potente, abbastanza amaro all’inizio per poi regalare a lungo un piacevole sapore erbaceo e chinato.

Antica Erboristeria Dott. Cappelletti - Amaro Novasalus

Antica Erboristeria Dott. Cappelletti – Amaro Novasalus

Il laboratorio dell’Antica Erboristeria Dott. Cappelletti utilizza i metodi tradizionali dell’erboristeria: le piante essiccate vengono poste a macerare in capaci tini di acciaio e quindi  vengono pressate con il torchio (è ancora tutto manuale!). Il liquido estratto viene filtrato e quindi miscelato con una base alcoolica; dopo un periodo di riposo, i liquori vengono imbottigliati, pronti per essere inviati ai rivenditori.

L’Antica Erboristeria Cappelletti produce grappe, amari, aperitivi, liquori ed anche il mitico Bombardino, il liquore a base d’uovo che è un indiscusso conforto per chi scia, soprattutto se assaggiato caldo e con l’aggiunta di un bel ciuffo di panna!

La Grappa Trentina Doc non ha più misteri!

Non potevamo chiedere di più al nostro mistery tour: è stata una immersione nel mondo della Grappa e della cultura, dell’arte e della più schietta ospitalità trentina. Un giorno intenso, un vero “momento perfetto” in cui siamo stati allietati da gradevolissimo clima autunnale. Aver potuto comprendere i complessi processi alla base della produzione del distillato, in cui il ‘fattore umano’ (esperienza, attenzione, cura) è ancora fondamentale, è stato uno dei momenti più interessanti. Credo che ogni volta che assaggeremo un bicchierino di Grappa Trentina penseremo a quanto lavoro, passione e saper fare c’è dietro.

Nei prossimi post approfondirò meglio la mostra di Depero del Mart e il mondo del caffè di Bontadi e vi racconterò l’itinerario di visita di Trento, la città dei Principi Vescovi che merita un viaggio per vedere i suoi palazzi affrescati, il grande Duomo ed il superbo castello del Buonconsiglio .

Link utili

(post in collaborazione con l’Istituto di Tutela Grappa Trentina)

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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