Cosa vedere a Malta in 4 giorni

Cosa vedere a Malta in 4 giorni, con un viaggio lungo un week end (o poco più)?  La mia risposta è: si può visitare quel tanto che permette di apprezzarla!

Nel mezzo del Mediterraneo, più o meno ad 80 km. dalle coste della Sicilia e decisamente più a sud di Tunisi, Malta è considerata soprattutto come una destinazione turistica estiva, grazie al meteo quasi sempre bello, il mare turchese (soprattutto nella zona delle isole minori di Gozo e Comino) e  quel mix incredibile di storie e di popoli che si sono incontrati in questa isola che è grande poco meno del doppio dell’Isola d’Elba (Malta: 316 chilometri quadrati – Isola d’ Elba: 224 chilometri quadrati).

Malta in realtà è una destinazione perfetta per tutte le stagioni, sia per il clima clemente che per la grande offerta turistica, escursionistica e culturale che offre ai suoi visitatori.

In questo articolo su cosa vedere a Malta in un fine settimana mi limiterò a condividere qualche informazione generale sia sui dettagli del viaggio che sull’itinerario che abbiamo privilegiato e vi rimando invece ai successivi articoli – che di volta in volta segnalerò anche qui – per singoli approfondimenti .

Come arrivare a Malta

Dall’Italia  è davvero veloce arrivare nell’arcipelago maltese (e sì, le isole principali che compongono lo Stato di Malta sono tre: Malta, Gozo e Comino) ed al massimo ci si impiegano un paio di ore di volo se si parte dal nord e molto meno da Roma. Voli frequenti sono assicurati sia dalla compagnia di bandiera (Air Malta) che da praticamente tutte le compagnie low-cost e da qualche grande compagnia internazionale (British, Lufthansa, Emirates). Ed è stata proprio questa disponibilità di collegamenti a contribuire alla sua scelta quale destinazione per il tradizionale viaggio di compleanno di Francesco, un regalo sempre apprezzato che alla fine fa felice anche me!

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: le vie con i caratteristici balconi

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: le vie con i caratteristici balconi

Qualche informazione su Malta

Credo che un viaggio a Malta dovrebbero poterlo fare tutti: è ‘piccola ma sostanziosa‘ e,  per certi versi, mi ha ricordato – soprattutto a livello paesaggistico-monumentale –  alcuni territori del nostro sud.

Le dimensioni delle principali città maltesi le rendono estremamente vivibili (in totale a Malta vivono circa 500.000 abitanti) e la stessa Valletta, la Capitale, alla fine è un grande paesone, sebbene conservi all’interno delle sue mura dei veri e propri gioielli di arte. E quindi è assolutamente possibile visitare Malta (o almeno la zona di La Valletta) in 4 giorni.

I maltesi sono molto fieri delle loro tradizioni e anche la lingua maltese (o malti) – che è lingua ufficiale insieme all’inglese ed ha le sonorità aspirate dell’arabo – rappresenta motivo di orgoglio e di appartenenza. Poi ci sono tante parole dalle sonorità latine, che ci ricordano che la Sicilia è a poche ore di nave (e ancor prima di sbarcare sull’isola, mi raccomando:  imparate a dire “grazzi”, il grazie maltese!).

Perfino l’aspetto delle campagne ricorda molto la Sicilia o comunque il sud Italia: piccoli appezzamenti strappati al terreno roccioso, delimitati da muretti a secco, irrigati dall’acqua incanalata tramite sistemi idraulici che gli arabi, esperti nella canalizzazione delle acque, introdussero attorno all’anno Mille insieme alla coltivazione degli agrumi.

Accanto ai terreni coltivati crescono fichi d’india e nei terreni più ampi si prendono il loro spazio basse costruzioni squadrate, case-magazzino dotate di cisterna in cui i contadini abitano, ripongono gli attrezzi e sfuggono dal sole rovente che scalda l’isola: Malta è uno dei Paesi più caldi d’Europa ed in luglio ed agosto, di giorno, si superano facilmente i 35 gradi e di notte la temperatura si attesta tra i 25 ed i 20 gradi. Per le vacanze estive, se davvero non sopportate il caldo umido, evitate questi due mesi e privilegiate aprile-giugno e settembre-ottobre.

A proposito di campagne, natura e verde: ho trovato Malta, quanto meno la zona ad est che abbraccia le principali città dell’isola, estremamente cementificata e solo spostandoci in direzione di Mdina abbiamo visto sopravvivere paesaggi agricoli estesi. D’altra parte le dimensioni dell’isola sono quelle che sono e tutto è in scala ridotta.

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: un po’ di storia

Un po’ di ripasso di storia è necessario per capire meglio lo spirito e le caratteristiche proprie di Malta, che ha una storia plurimillenaria ed è entrata in contatto con culture e popoli differenti.

Non entrerò nel dettaglio (se siete interessati alla storia di Malta, potete avere una visione generale sulla pagina dedicata di Wikipedia). Vi basti sapere che nell’antichità è stata abitata fin dal neolitico e grazie alla sua posizione strategica nel mezzo del Mediterraneo è stata controllata da Fenici, Cartaginesi, Greci, Romani, Vandali, Ostrogoti.

Entrata nel dominio dei Bizantini prima e degli Arabi poi (che portarono la lingua e la religione), a partire dal 1091, quando venne conquistata dai siculo-normanni di Ruggero d’Altavilla, divenne una contea siciliana, con alterne vicende.

Dal 1530 l’isola di Malta venne concessa in affitto simbolico ai Cavalieri Ospitalieri, poi Cavalieri di Malta. E’ grazie al potente Ordine religioso che nel 1565 l’isola resistette all’assedio dell’Impero Ottomano.

La stessa capitale Valletta – con le sue magnifiche architetture barocche create nella tipica pietra calcarea dell’isola, viene costruita e fortificata a partire dal 1566. Il suo nome, è un omaggio  al gran maestro dell’Ordine Jean de la Valette e i Cavalieri governarono l’isola sino al 1798 quando, per la sua posizione militarmente strategica, l’isola venne occupata dalle truppe napoleoniche.

Con la caduta di Napoleone divenne un protettorato britannico, entrando di fatto a far parte dell’Impero dal 1816 e svolgendo la funzione di base navale nel Mediterraneo sia per le navi militari che per i convogli mercantili diretti in Africa ed in Oriente.

Va poi sottolineato il ruolo degli approdi e dell’aeroporto maltese nelle battaglie e nelle incursioni nel Mediterraneo contro le forze dell’Asse durante la II^ Guerra Mondiale.

Malta ha ottenuto l’indipendenza dalla Gran Bretagna a partire dal 1964 entrando a far parte del Commonwealth e dal 1974  è una Repubblica parlamentare unicamerale. Dal 1° maggio 2004 è uno degli Stati Membri dell’Unione Europea.

Sulle sue coste rocciose sono numerosi i forti difensivi che risalgono sia al periodo dell’Ordine che al governatorato inglese, la religione cattolica ed i suoi insegnamenti sono ancora molto sentiti e sono alla base della stessa politica (Malta è uno dei pochi stati Europei in cui l’aborto è ancora illegale e legalmente perseguito).

Malta ci appare come un’isola in cui diverse tradizioni, lingue, abitudini  hanno trovato un punto di incontro: la lingua, le architetture, le tradizioni gastronomiche sono un mix di cultura inglese e mediterranea. Non stupitevi quindi di trovare nelle strade le cabine del telefono rosse tipicamente inglesi, della guida a sinistra e della colazione con uova e bacon. Ugualmente, godetevi le strade acciottolate su cui si affacciano botteghe dai nomi italici, la cucina che ricorda molto quella siciliana e maghrebina.

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: primo giorno (sabato)

Il viaggio

Siamo partiti in tarda mattinata da Roma Fiumicino con un volo Air Malta e siamo atterrati all’Aeroporto di Malta-Luqa attorno alle 13.00.  Volo perfetto, atterraggio un po’ brusco (la pista non è lunghissima) e pranzo servito in volo tra i migliori mai assaggiati nei nostri ormai tanti viaggi in business. Per raggiungere Valletta, tra il viaggio in bus urbano veloce X4 (costo 4€ a testa, frequenza ogni 20 minuti, circa 30 minuti di percorso) ed il taxi (costo 17€), abbiamo scelto quest’ultimo.

Come muoversi con i mezzi pubblici a Malta

In aeroporto acquistate allo sportello dedicato dell’Ufficio dei trasporti la Tallinja Card. Vene sono di diversi tipi e costi in base ai giorni di utilizzo. Noi abbiamo preso due Tallinja Explore Flex Card, carte ricaricabili del trasporto urbano già precaricate con 6 euro, a cui abbiamo aggiunto altri 10 €. Le card permettono di pagare qualcosa meno le corse in bus ma, in ogni caso, potete acquistare il biglietto a prezzo pieno dagli autisti.

Come prendere il taxi all’aeroporto di Malta – Luqa

Uscendo dagli arrivi, andate avanti e seguite il cartello taxi fino allo sportello dedicato, dove pagherete direttamente e vi verrà assegnato un autista. I prezzi variano in base alla destinazione, quindi per luoghi più lontani, come Mdina o la Baia di San Paolo, pagherete di più.

Arrivati in hotel, dopo aver lasciato le valigie siamo usciti per una breve ricognizione della città e per assistere ad uno dei tanti, continui frequenti corsi mascherati di Carnevale. Ebbene sì, il Carnevale a Malta è davvero una grande festa ed è molto sentito, soprattutto a Valletta.

Il Carnevale a Malta

E’ una festa quasi esagerata, tanto da diventare quasi molesta: le attività commerciali chiudono prima o proprio non aprono, le vie di Valletta sono letteralmente invase da uomini, donne, bambini mascherati, da bande musicali che girano per le vie cittadine, molte strade sono chiuse al traffico. E’ perfino complicato scattare foto, trovare un posto libero al ristorante ed ovviamente i mezzi pubblici sono affollati. Insomma, se volete visitare La Valletta con calma, evitate il periodo da sabato grasso a martedì grasso!

Verso le Tre Città

Per sfuggire al caos del Carnevale (un po’ va bene, ma non esageriamo!) abbiamo fatto una passeggiata fino all’Upper  Barrakka Garden, piccoli giardini con una bella vista panoramica sul porto e sulle Tre Città. Alle 16.00, precisa come un orologio svizzero, la batteria di cannoni posizionata alla base dei giardini ogni giorno spara la sua salva di colpi.

Dall’Upper Barakka Garden, con un velocissimo ascensore (costo: 1 €) siamo arrivati fino alla base delle mura fortificate che circondano La Valletta e da qui al molo da cui partono i piccoli traghetti che fanno la spola con il porto di Vittoriosa (chiamata anche Birgu), che insieme a Senglea e a Cospicua forma le “Tre Città”.

Il traghetto di collegamento Valletta – Birgu

Il traghetto che connette le due sponde del porto costa 2€ (gli over 60 pagano 50 centesimi) e parte ogni 30 minuti. Complessivamente, il viaggio è di circa 10 minuti. In bassa stagione le corse sono ridotte e terminano alle 19.30, mentre in estate prolungano oltre la mezzanotte.

A Birgu abbiamo fatto una bella passeggiata per le caratteristiche vie, costeggiando il porto turistico ed entrando nel dedalo di viuzze che segnano il piccolo promontorio ed arrivando fino al Forte Sant’Angelo,  da cui si ha un magnifico panorama sulla baia. Anche qui numerose chiese, case in pietra calcarea e balconi maltesi, anche se in generale sono più semplici e meno opulente di quelle di Valletta. In sostanza, a noi è piaciuta parecchio e peccato non aver avuto il tempo necessario per visitare anche le altre due ‘città’.

Al ritorno, prima di prendere nuovamente il traghetto per rientrare a La Valletta, ci siamo fermati in un ristorantino di Birgu (Mikonos, sulla passeggiata del porto turistico, porzioni sostanziose di cucina ellenica a prezzi non esagerati) e la cena all’aperto sul molo con tramonto incluso, è stata apprezzata!

Una volta a La Valletta siamo passati a fare un minimo di spesa per il giorno successivo al vicino mercato coperto Is-Suq Tal-Belt,  dove accanto a numerosi localini di cibo locale o street-food c’è un supermercato fornito. La domenica a Malta è un festa molto sentita e molti locali (e musei) sono chiusi per cui, per evitare di dover perdere tempo a cercare un ristorante, la cucina a disposizione nella nostra suite sarebbe stata molto utile per prepararci un’insalata.

Cosa vedere a Malta in un fine settimana: le Tre Città

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: le Tre Città

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: secondo giorno (domenica)

Come accennato, la domenica è un giorno non troppo favorevole alle visite culturali di Malta in quanto sono molti i musei ed i luoghi d’arte che hanno il riposo settimanale. In più, con il Carnevale che continuava ad imperversare fin dalle prime ore della mattina, restare a La Valletta non era consigliabile. Abbiamo quindi deciso di utilizzare la nostra card per i trasporti pubblici e dirigerci senza indugio alla volta di Mdina, l’antica capitale di Malta.

Cosa vedere a Mdina

L’aspetto attuale di questa piccola città è frutto di una serie di stratificazioni di edifici: fondata dai Fenici, la Melita romana divenne Mdina con l’arrivo degli Arabi, che vi costruirono bastioni difensivi, poi rafforzati dai Cavalieri.

Fino alla costruzione di La Valletta,fu la sede principale dei Cavalieri di Malta ed a seguito di un violento terremoto nel 1693, la città venne ricostruita (è questo il motivo per cui edifici in stile barocco convivono con edifici che si richiamano alle architetture arabe) ma pian piano fu soggetta a spopolamento a favore della nuova Capitale, tanto che oggi vivono stabilmente a Mdina solo poche centinaia di persone.

Rispetto a La Valletta, Mdina è tutta altra cosa: una città ferma nel passato, silenziosa, disturbata solo dai passi dei tanti turisti che la visitano. Nona caso è soprannominata la “città del silenzio”!

L’abitato si sviluppa completamente all’interno di una fortezza a cui si accede dalla porta principale, preceduta da un ponte in pietra che scavalca un fiume di erba e la connette con la città di Rabat (in arabo, sobborgo), più moderna e vitale.

Gli edifici denotano la loro origine nobiliare, ci sono pochissimi negozi di artigianato di alto livello, qualche ristorante elegante, alcuni hotel o resort di lusso. Alcuni palazzi (come Palazzo Falson) sono stati trasformati in case-museo e possono essere visitati mentre Palazzo Vilhena ospita il Museo Nazionale di Storia Naturale di Malta.

Come sempre, tante le chiese, piccole e grandi. Tuttavia ciò che più attrae di Mdina è l’atmosfera che vi si respira, in cui il passato è ancora ben presente. Le stradine si susseguono, intersecandosi tra loro per poi esplodere in ampie piazze: quella su cui si trova la Cattedrale di San Paolo è la più ampia, ma non perdetevi nemmeno lo slargo a sud, dove è possibile salire sui bastioni per vedere il panorama sulla campagna e su parte di Mdina stessa.

Dedicate a Mdina tutto il tempo che occorre, perlustrate a passo lento le sue strade, perdetevi nei dettagli che appaiono ad un attento esame: lampioni, feritoie, portoni, finestre, ogni cosa merita di essere osservata. Se avete tempo, fermatevi per pranzo, o per un tè o un caffè ‘con vista’ al Fontanella Tea Garden o da Coogi’s, visitate i piccoli Musei privati. In una parola, godetevi Mdina!

Come arrivare a Mdina da La Valletta

Mdina è ottimamente collegata con Valletta da diversi autobus (51, 52 e 53)  che partono dal terminal dei bus che si trova sotto il Bastione di San Giacomo. Arrivare al terminal è facile: raggiungete la cosiddetta ‘Porta della Città’, una moderna piazza da cui attraverso un passaggio che ricorda un ponte levatoio moderno si scende agevolmente fino alla zona dove sostano i bus. Per i bus per Mdina, dovete andare sempre a sinistra, girando attorno al bastione dove troverete altri stalli di sosta. Sempre da questa zona del terminal partono anche i bus diretti (X4) che portano all’aeroporto di Malta – Luqa.

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: Mdina

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: Mdina

Verso Sliema

Lasciatala ‘Città del Silenzio’,  abbiamo deciso di tornare indietro con un bus che ci avrebbe portato fino alla moderna città di Sliema e da cui avremmo potuto prendere un altro mini-traghetto per raggiungere La Valletta.  Potrebbe apparire una scelta noiosa, eppure a noi è piaciuto molto questo itinerario, che ci ha consentito di vedere la Malta meno conosciuta, quella in cui vivono i maltesi e dove difficilmente arrivano i turisti.

Che impressione ne abbiamo avuto? Un’urbanizzazione selvaggia è la cifra che contraddistingue Mosta (dove il bus passa proprio accanto alla chiesa con la grande rotonda), la Baia di San Paolo, San Giuliano, la stessa Sliema. Un caos disordinato di  case e grattacieli (brutti) che vanno a erodere gli spazi verdi dell’isola e che assediano le baie sul mare che in molto casi si può solo intuire. Il bus passa anche non lontano dal Ta’ Qali Craft Village, un piccolo centro di atelier creativi che proseguono la tradizione artigiana dell’isola (ceramiche, vetri, merletti, ecc.) e che viene inserito quasi sempre nei tour organizzati per visitare l’isola come destinazione di shopping. A nostro parere, se proprio volete fare acquisti, molto meglio le boutique di La Valletta o di Sliema.

Sulla via accanto al porto turistico di Sliema ci sono tanti localini e ristorantini che di notte diventano il centro nevralgico della movida, tuttavia per una sosta di qualità per un caffè ed un dolce (o per un pranzo veloce) vi consigliamo di andare da Busy Bee Cafe, che ha in menù anche specialty coffee.

Come andare da Mdina a Sliema

Mdina è collegata a Sliema con il bus è il n. 202. Si prende alla fermata vicino al parco giochi per bambini appena a sinistra uscendo dal ponte di pietra di Mdina e fa un percorso lungo (quasi un’ora) attraverso i tanti paesi e frazioni che caratterizzano quest’area. Il capolinea del bus è su Triq-Ix-Xatt, molto vicina al molo da cui parte il traghetto per La Valletta (costo 2€, ridotto 50 centesimi over 60).

Rientrati a La Valletta, ci siamo divertiti ad osservare fino all’ora di cena i corsi mascherati del Carnevale, ad ascoltare le bande musicali ed ammirare i corpi di ballo che si esibivano nell’arena allestita in Piazza San Giorgio, davanti al Palazzo del Gran Maestro dell’Ordine (in perenne ristrutturazione).

Terzo giorno (lunedì)

Valletta – La Concattedrale di San Giovanni

Mattinata tutta dedicata a visitare La Valletta e come prima tappa ci siamo diretti alla Concattedrale di San Giovanni, la chiesa principale di Malta e chiesa madre dell’Ordine dei Cavalieri di Malta.

Entrando nell’edificio – dal 1980 Patrimonio dell’Umanità Unesco insieme al centro storico di La Valletta – si rischia seriamente di essere colti dalla sindrome di Stendhal per quanto è ricco di ori, stucchi, dipinti, affreschi che contrastano con gli esterni tutto sommato sobri.

Alla navata principale si affiancano dieci cappelle,  suddivise sui due lati della navata e comunicanti tra di loro, di cui 8 patrocinate dalle principali Nazioni da cui provenivano i Cavalieri dell’Ordine di Malta:

  1. la Cappella di San Giacomo identificava le Nazioni di Castiglia, Leon e Portogallo;
  2. la Cappella di San Giorgio era rappresentativa della Navarra, delle Catalogna, di Aragona e di Valencia;
  3. la Cappella di San Sebastiano era sotto il patrocinio dell’Alvernia;
  4. la Cappella dei Re Magi era patrocinata dai Paesi di lingua tedesca (Germania, Austria) e dalla Svezia, Norvegia, Danimarca e Paesi Bassi;
  5. la Cappella di Santa Caterina d’Alessandria rappresentava gli Stati italiani ;
  6. la Cappella di San Paolo Apostolo la Francia;
  7. la Cappella di San Michele Arcangelo Paesi di lingua provenzale
  8. la Cappella di San Giovanni Battista i paesi di lingua anglo-bavarese

La volta affrescata – immensa e grandiosa – è opera del pittore Mattia Preti, che lavorò all’opera per cinque anni dipingendo diciotto episodi ispirati alla vita del Battista e numerosi dipinti e affreschi collocati nella Concattedrale. A terra, i marmi racchiudono le tombe di Cavalieri dell’Ordine, di Gran Maestri e di personalità illustri, tra cui lo stesso Mattia Preti.

Ma c’è un luogo, all’interno di questo prezioso edificio di culto, che da sola vale la visita: nell’Oratorio – adeguatamente nell’ombra a parte alcune luci sapientemente dirette, riluce sull’altare una delle opere più importanti di Michelangelo Merisi detto il Caravaggio, che a Malta arrivò in fuga dopo essere stato accusato di omicidio: la Decollazione di San Giovanni Battista sembra vivere di luce propria, appare tridimensionale e mostra sul volto dei protagonisti emozioni totalmente umane. E’ una tela di immense dimensioni, in assoluto la più grande mai dipinta dall’artista ed è anche l’unica ad essere stata firmata.

Come visitare la Concattedrale di San Giovanni

La Concattedrale è aperta dal lunedì al sabato dalle 9.00 alle 16,45 ed è decisamente preferibile entrare al mattino non appena apre al pubblico. Il costo del biglietto è di 15€ (non economico ma li vale tutti) e gli over 60 e gli studenti pagano 12€. Inclusa nel biglietto, l’audioguida. Per visitare la Concattedrale come merita, calcolate almeno un’ora. Per maggiori informazioni: sito ufficiale della Concattedrale di San Giovanni di Malta

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: la concattedrale di San Giovanni

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: la concattedrale di San Giovanni

Marsaxlokk

Poiché il Carnevale continuava ad imperversare per le vie di La Valletta, abbiamo deciso di allontanarci per raggiungere il piccolo borgo marinaro di Marsaxlokk, a sud dell’isola. Anche in questo caso abbiamo utilizzato i mezzi pubblici, davvero comodissimi e in circa 30 minuti, passando per sobborghi e campagne, siamo arrivati a quello che è conosciuto anche come il paese delle barche con gli occhi.

Le barche dei pescatori, dipinte in colori accesi (blu, giallo, rosso) hanno infatti la caratteristica di avere dipinti ai due lati della prua due occhi, che secondo la tradizione terrebbero lontana la sventura e la sfortuna (a me ha ricordato molto il significato simbolico attribuito al cosiddetto Occhio di Allah, tipico amuleto della Turchia).

Il piccolo porto è letteralmente invaso da queste barchette colorate, che invitano ad essere fotografate per quanto sono particolari. Attorno al porto, una serie di ristorantini più o meno consigliabili ed il piccolo centro del paese che ha il suo fulcro nella piazza con la Chiesa dedicata alla Madonna di Pompei.

La domenica, lungo il porto c’è un conosciuto mercato, dove vengono venduti alimentari che generi vari mentre durante la settimana ci sono solo alcuni banchi di souvenir a mio parere non particolarmente interessanti.

Tre considerazioni personali su Marsaxlokk: è un  borghetto marinaro carino ma a mio parere sopravvalutato perché al di là delle barchette c’è ben poco; l’orribile impianto di rigassificazione e la centrale elettrica che si vedono dal porto sono a dir poco orribili. Infine, vi consigliamo caldamente di valutare bene dove fermarvi a mangiare: sarà un consiglio banale, ma assai meglio spendere qualche euro in più ed assicurarsi pietanze gustose che spendere meno e dover lasciare tutto nel piatto.

Come arrivare a Marsaxlokk

Si arriva a Marsaxlokk da La Valletta con il bus 85, che si prende al solito terminal dei bus  ‘Porta della Città’.

Le coloratissime barche di Marsaxlokk (Malta)

Le coloratissime barche di Marsaxlokk (Malta)

Il Parlamento di Malta

Tornando a La Valletta da Marsaxlokk, ci siamo fermati a guardare con attenzione gli esterni del nuovo edificio del Parlamento di Malta, opera architettonica di Renzo Piano interessante e ben integrata nel contesto sebbene sia un edificio del tutto avulso dalle architetture tradizionali della città. La struttura in acciaio è infatti rivestita di pietra calcarea estratta a Gozo e lavorata in Italia. Ovviamente ciò ha aumentato a dismisura i costi di costruzione (oltre 90 milioni di euro) ma ciò che oggi si può vedere è un edificio moderno, che rappresenta il volto moderno dello Stato e, soprattutto, sancisce il ruolo fondamentale del Parlamento nella vita cittadina. Chiunque vada a prendere un bus al vicino terminal, passa accanto a questo edificio e non può fare a meno di notarlo!

Un incontro interessante con il pittore Mario Zammit-Lewis, detto il Maltese

Negli spazi espositivi del Parlamento di Malta era in corso una mostra retrospettiva del pittore Mario Zammit-Lewis e, incuriositi, siamo entrati per visitarla. Caso ha voluto che ad accoglierci sia stato proprio l’artista, conosciuto anche come ‘Il Maltese’, che ci ha accompagnato in una visita personale e privata delle opere esposte.

Grazie al suo perfetto italiano – ha vissuto e lavorato per diversi anni a Torino – abbiamo conosciuto il suo percorso artistico e umano, entrambi influenzati dai frequenti viaggi all’estero nei paesi asiatici, in Bretagna, a Londra Dai primi ritratti a matita fino ai più recente olii, è un crescendo di ispirazione e sensualità.

Chiave di lettura comune dei suoi quadri è il colore, utilizzato con sicurezza per esaltare dettagli e descrivere narrazioni solo apparentemente semplici. Le modelle sono ritratte spesso in momenti intimi, in cui più che il corpo ad esporsi è la personalità, la psiche, che sembra uscire da una cornice (forse una  gabbia?) in cui sono costrette.

Artista apprezzato a livello internazionale, ha ricevuto numerosi riconoscimenti e la critica della mostra al Palazzo del Parlamento è stata affidata a Vittorio Sgarbi e a Leonardo Zappulla. E averlo potuto conoscere è stato un onore inaspettato, che ha reso il viaggio a Malta ancor più indimenticabile.

Per terminare la serata, mentre (ancora!) il Carnevale maltese si mostrava in tutta la sua allegra confusione, ci siamo diretti in un ristorantino vicino al nostro hotel, La Pira Maltese, specializzato in cucina maltese rivisitata.

Marsaxlokk (Malta)

Marsaxlokk (Malta)

Cosa vedere a Malta in 4 giorni: quarto giorno (martedì)

Il giorno della partenza è sempre un giorno triste e un po’ scombinato: si devono preparare di nuovo le valigie, lasciare l’hotel ed attendere l’orario per andare in aeroporto. Poiché il nostro volo era nel pomeriggio, ci siamo organizzati in modo da dedicare la  mattina alle ultime visite de La Valletta per poi raggiungere l’aeroporto in tempo per il pranzo (come viaggiatori business, avevamo accesso alla Lounge).

Una breve passeggiata ci ha portato al Forte di Sant’Elmo, struttura militare fondamentale per respingere l’assedio che le forze ottomane sferrarono a Malta nel 1656 (cosiddetto “Grande Assedio”). Con la tipica struttura a stella, presenta possenti fortificazioni ed ospita il Museo della Guerra.

Noi ci siamo solo limitati  ad ammirare l’esterno, perché ci interessava di più visitare (purtroppo con poco tempo a disposizione) il MUŻA, il Museo nazionale di arte di Malta.  Vi sono esposte opere che ripercorrono la storia artistica del Paese, attraverso quattro diverse narrazioni (corrispondenti a diversi momenti storici di cui Malta è stata protagonista): i rapporti con il Mediterraneo, i rapporti con l’Europa, il periodo dell’Impero, gli artisti maltesi ed il loro rapporto con l’Italia. Un museo bello, ben allestito e con soluzioni architettoniche interessanti, che davvero avrebbe meritato molto più tempo dedicato.

Museo MUŻA

Il Museo si trova presso il palazzo Auberge D’Italie, in Merchants Street. Biglietto di ingresso 10€, previste riduzioni. Per maggiori informazioni, consultare il sito del MUŻA

Come ultima tappa del nostro viaggio a Malta, mentre stavamo aspettando l’arrivo del taxi che ci avrebbe portato in aeroporto, abbiamo speso qualche minuto per a visitare la Chiesa di San Paolo Naufrago: è la chiesa che si trova proprio accanto all’hotel e che tutte le mattine ci ha deliziato alle 7.40 precise con un potente scampanio. La Chiesa è una delle più antiche della città ed è dedicata all’evento che porto San Paolo a Malta: un naufragio sulle sue coste. L’edificio risale al tempo della costruzione de La Valletta e conserva alcune reliquie sacre e una pala d’altare di Matteo Pérez.

Cosa ne penso di un viaggio a Malta? Che vale la pena metterlo in lista e che se avessimo avuto un paio di giorni in più ed il tempo di visitare anche Gozo, sarebbe stato decisamente meglio. Ma non mi preoccupo: Malta è davvero vicina e nulla vieta di tornarci per approfondire l’amicizia con questo Paese che è comunque legato all’Italia. Ovviamente, escludendo il periodo di Carnevale!

I dettagli del nostro viaggio ed informazioni utili per visitare Malta

Quando: dal 18 al 21 febbraio (periodo di Carnevale, un momento davvero particolare per Malta ed ancor più per Valletta).

Durata: 4 giorni (dal sabato pomeriggio al martedì mattina)

Modalità di prenotazione: pacchetto volo + hotel tramite Expedia. A questo riguardo, faccio una considerazione generale: il ‘pacchetto Expedia’ è conveniente ma, nel caso dei voli, prevede unicamente la soluzione più economica, quella senza bagaglio e senza possibilità di prenotazione anticipata del posto (che è possibile solo al momento del check-in oppure avvalendosi del sito ufficiale della compagnia aerea). Tenetene conto se, come noi, preferite viaggiare comodi e definire fin da subito tutti i costi accessori: nel caso, è meglio prenotare direttamente sui siti delle compagnie aeree. Nel caso specifico di Malta, noi abbiamo preferito fare l’upgrade in business tramite Air Malta.

Volo: da Roma Fiumicino all’aeroporto di Malta-Luqa e ritorno, con Air Malta. Inizialmente in economy, poi fatto l’upgrade in business.

Alloggio: presso Palace Jean Parisot, una struttura alberghiera di charme con solo sette suite ed una vista spettacolare dalla terrazza con Jacuzzi sul porto e su Senglea, Vittoriosa e Cospicua, le cosiddette Tre Città.

Modalità di spostamento: a piedi a Valletta ed in taxi o con i bus pubblici per raggiungere le altre cittadine, utilizzando la carta prepagata Tallinja Explore Flex acquistata in aeroporto all’arrivo. Da Sliema a Valletta e da Valletta a Birgu abbiamo utilizzati il traghetto.

Auto: se volete visitare con calma tutta l’isola senza dipendere dai mezzi pubblici, potete noleggiare una vettura all’aeroporto. Usualmente, nei periodi di bassa stagione si trovano senza problemi ed hanno costi bassi mentre per l’alta stagione è bene prenotare per tempo. La guida è a sinistra ed il traffico, soprattutto nella zona di Sliema, Valletta, Floriana , San Giovanni, Luqa, ecc. è abbastanza intenso mentre allontanandosi dai centri nevralgici dell’Isola diminuisce. Le strade sono in ottime condizioni.

Ristorazione: in hotel e nei ristorantini locali. In generale, a meno di non scegliere ristoranti di livello elevato, la qualità è nella media (e talvolta, mi spiace dirlo, un po’ bassa).

Costi: non economici. Il costo della vita è paragonabile a quello italiano ad eccezione per la benzina, che a Malta costa molto meno.

Guide di viaggio utilizzate: guida Malta e Gozo ed. Marco Polo (al momento del viaggio, la più aggiornata)

Lingua parlata: maltese ed inglese (lo parlano pressoché tutti), in tanti parlano e/o capiscono l’italiano

Spesa complessiva: con volo, pernottamenti, pasti, biglietti e varie, in due abbiamo speso circa 1300€ (con volo in business class, altrimenti poco più di 800€)

 

tramonto maltese da Birgu

tramonto maltese da Birgu

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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