Alberi di natale tra Roma, Copenaghen e Malmö

Quest’anno ho la mania di fotografare tutti gli alberi di Natale che mi capita di incontrare. Mi piace il Natale in quanto festa degli affetti ed ho la sensazione che, catturando con l’obiettivo le immagini del suo simbolo per eccellenza, riesca a trattenere a lungo con me l’atmosfera di serenità. Tuttavia è proprio vero che, parafrasando un detto famoso, Paese che vai, albero di Natale che trovi!
Alberi stilizzati, ridondanti di decori, pieni di luminarie, oppure minimal, intagliati con il laser nel plexiglass, ricavati piegando con sapienza e tanta pazienza il cartoncino, creati riciclando materiale dismesso (se volete qualche idea per i prossimi Natali vi suggerisco di leggere il post che avevo pubblicato un paio di anni fa con una raccolta di alberi di Natale DIY, sempre valida), ma solo dopo essere stata a dicembre a Copenaghen ed aver fatto una rapidissima incursione a Malmö, in Svezia, ho finalmente capito che spesso gli alberi di Natale sono inversamente proporzionati allo stile di vita ed al benessere.
 
Se qui in Italia l’albero classico, quello che viene allestito nella maggior parte delle case, è un tripudio di sfere brillanti, fili dorati che si srotolano senza trovare fine, puntali lanciati verso il soffitto a simulare stelle comete sfavillanti, luminarie a dosi massicce da far invidia alla festa di Piedigrotta, più si sale verso il ricco nord Europa più gli abeti assumono carattere di sobrietà e di semplicità.
Dagli alberi dei paesi di lingua tedesca, dove i decori privilegiano il legno e la frutta secca fino ad arrivare agli alberi danesi quasi spogli, con decorazioni minimali di carta (utilizzata per creare ghirlande, stelle origami o ricoprire piccole sfere, come per l’abete dell’hotel Andersen e del Museo del Design, che vedete nelle foto), altri dove l’unico decoro è una piccola ghirlanda di luci o una struttura per le candele (vista a Malmö) assai suggestiva quando le tante fiammelle accese si tramutano in un cono di luce che rischiara il buio della notte.
Altra differenza: qui in Italia ci ostiniamo ad estirpare gli abeti con tutte le loro radici, in un improbabile speranza di dar loro una seconda vita dopo le festività (peccato che migliaia di abeti non sopravvivono al clima della nostre case iperiscaldate ed alla mancanza di corretta umidità), mentre nel nord Europa gli alberi di Natale sono tronconi o rami laterali destinati a diventare compost una volta terminata la loro funzione simbolica.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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