Ecco perché assolutamente devi visitare Leeuwarden

Adesso vi interrogo: se dico Leeuwarden, cosa mi rispondete? Scommetto che – a meno che voi non siate dei veri esperti di Olanda – questo nome vi dirà poco o forse nulla. Male! Perché Leeuwarden è una gran bella città nel nord dell’Olanda, per l’esattezza nella provincia della Frisia di cui è anche il capoluogo dal 1524. E a me questa città olandese è piaciuta proprio tanto, relativamente piccola (poco più di 100.000 abitanti), strategica per spostarsi negli altri centri abitati della regione e con un centro cittadino effetto ‘bomboniera’, affollato quanto basta per non essere noioso ma altrettanto tranquillo per chi ha voglia di un’Olanda intima. Insomma, a Leeuwarden è proprio bello passeggiare seguendo i canali che lo attraversano come fossero una spina dorsale, per poi fermarsi a curiosare nei negozietti di arte e bric-à brac o a guardare incuriositi le tante installazioni d’arte che punteggiano la città prima di entrare in uno degli sfiziosi locali per brindare con un bicchiere di Boomsma, il jenever (distillato di ginepro, non esattamente un gin) prodotto in città. E poi, c’è davvero tanto altro da vedere a Leeuwarden!

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Città commerciale e mercantile  ma qui più che le sete e le porcellane dell’oriente o i bulbi di tulipani – come accadeva ad Amsterdam e a Rotterdam –  venivano venduti gli ottimi formaggi ed il burro prodotti nelle campagne frisoni, che poi attraverso le vie d’acqua venivano distribuiti nel resto dell’Olanda. Fino al secolo scorso, prima della costruzione della diga dell’Afsldjik, Leeuwarden era relativamente vicina al mare e, come tutta la Frisia, ancora oggi ha una propria specifica cultura e lingua (il frisone). Rimane il collegamento con l’acqua: la città è percorsa da canali ed è facile dover restare in attesa che uno dei ponti mobili si sollevi per far passare imbarcazioni più o meno piccole.

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Per arrivare a Leeuwarden in auto si attraversano campagne coltivate, infiniti pascoli e boschi che sottolineano la propensione agricola della Regione, tuttavia la città è anche ottimamente collegata via treno da Amsterdam (all’incirca due ore e mezza di viaggio). Noi siamo arrivati a Leeuwarden il secondo giorno del nostro viaggio in Olanda provenendo da Giethoorn ed è stata la nostra base per due notti/tre giorni, il minimo indispensabile per visitare la città e ritagliarci una mezza giornata di tempo per un paio di veloci escursioni nei paraggi (noi da Leeuwarden siamo stati ad Hindeloopen e Sneek, due località di cui vi parlerò in post futuri). In ogni caso, da Amsterdam è possibile raggiungere Leeuwarden via Lelystadt oppure passando sopra la  ‘Afsluitdijk‘, la diga che separa l’IJsselmeer dal mare del Nord: quest’ultimo itinerario, diverso ed emozionante in cui l’auto corre per chilometri e chilometri sospesa a metà tra mare e lago, lo abbiamo percorso al ritorno verso Amsterdam e sì, è davvero un tragitto capace di far comprendere quanto lavoro abbiano dovuto compiere gli olandesi per contenere il Mare del Nord e le sue terribili inondazioni.

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Ma, a parte l’atmosfera serena e tranquilla, per quale altro motivo vale la pena visitare Leeuwarden? Non è certo una città di provincia sonnacchiosa, dove è difficile far trascorrere il tempo: pur non essendo una vera e propria città universitaria – a Leeuwarden ci sono solo alcuni distaccamenti dell’Università di Groningen –  è infatti una città vivace e giovane perché proprio nella città frisone ci sono alcuni rinomati istituti di alta formazione professionale che richiamano decine di migliaia di studenti da tutto il Paese e quindi non mancano locali, cinema, teatri dove trascorrere la serata. Tanti i ristoranti ed i bar, particolarmente apprezzati quelli lungo i canali che nelle lunghe sere d’estate diventano punto di ritrovo e luogo perfetto per un aperitivo. Una città storica e con tutte le caratteristiche tipiche di una città olandese (qui ci sono canali, ponticelli, abitazioni in stile ‘secolo d’oro’, edifici pubblici con stucchi ed ornature elaborate), solo in formato ridotto e inserite in un’atmosfera serena.

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Per visitare il centro di Leeuwarden non dovrete prendere alcun autobus ma in compenso vi serviranno un paio di scarpe comode: il nucleo centrale della città si visita esclusivamente a piedi e nonostante sia apparentemente piccolo, alla fine della giornata avrete macinato diversi chilometri. Per cominciare l’itinerario di visita, vi consiglio di iniziare dalla Oldehove, la cinquecentesca torre quadrata che pende in modo inquietante: sarebbe dovuta diventare l’imponente e svettante campanile di una grande chiesa dedicata a San Vito e nelle intenzioni avrebbe celebrato la potenza e la ricchezza di Leeuwarden. Tuttavia fin dall’inizio il terreno acquitrinoso su cui la torre venne costruita mostrò di non essere in grado di sopportare il grande peso della torre, facendola inclinare in modo preoccupante una volta che venne raggiunto il secondo livello a 40 metri. Ben presto si decise di non procedere nei lavori e di accontentarsi di una torre ‘a metà’. La vecchia chiesa di San Vito non esiste più ed oggi solo la Vecchia Torre gotica di mattoni rossi è rimasta a ricordare un’epoca di grande fermento, diventando suo malgrado il simbolo della città; la torre si può visitare e si possono salire i 183 scalini per raggiungere la terrazza panoramica da cui si ha una ottima vista sul centro storico di Leeuwarden (costo del biglietto €3.50, previste riduzioni; aperta da aprile ad ottobre tra le 13.00 e le 17.00).

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Dalla Oldehove imboccate la Grote Kerkstraat, una via deliziosa con abitazioni basse nel tipico stile ornato. Quasi immediatamente a sinistra si incontra il Princessehof, una volta palazzo reale della Principessa Maria Luisa di Hessen-Kassel ed oggi sede del Keramiekmuseum Princessehof, il Museo della Ceramica. Vi è conservata la più ampia e varia collezione di porcellane cinesi e orientali dell’Olanda oltre a collezioni di porcellane olandesi che risalgono al periodo Art Noveau – Art Decò e vi vengono allestite esposizioni tematiche: mentre noi eravamo a Leeuwarden (e fino al 9 luglio 2017) era esposta una collezione temporanea ‘birichina‘, dedicata alla ceramica sexy! Il Museo della Ceramica apre dalle 11.00 alle 17.00 ma attenzione: il lunedì è chiuso, come gran parte dei musei cittadini. Biglietto di ingresso € 10,00 (da sapere: fino a novembre 2017 il museo è in parziale ristrutturazione, quindi sono visitabili solo alcuni settori).

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Proseguite ancora lungo la Grote Kerkstrasse: gli edifici della via sono belli e la gran parte ben conservati. Alla fine della via c’è la mediecvale Grote Kerk (o Kerk Jacobjiner) che da il nome alla strada e nella piazzetta ombrosa antistante c’è un’installazione con cubi e stele ricoperti da mattonelle che ricorda il quartiere ebraico della città. Pochi passi ed arrivate al Natuurmuseum Fryslân, il museo delle scienze naturali dedicato alla flora ed alla fauna tipiche della Frisia. Interessante anche l’edificio che ospita il Museo, un vecchio orfanatrofio del 17° secolo. Il Museo è aperto dal martedì alla domenica dalle 11.00 alle 17.00 ed il bisglietto di accesso costa 9€ e nel biglietto è inclusa una tazza di tè o caffè.

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Per riprendere l’itinerario di visita generale, tornate indietro fino ad arrivare alla strada che fa angolo con il Princesshof: siete sulla Kleine Kerkstraat, una vietta zeppa di negozi interessanti che viene spesso inserita tra le vie commerciali più caratteristiche d’Olanda ed a ragione: qui ci sono atelier, gallerie, negozi di delikatessen, piccoli laboratori artigiani. Percorretela tutta fino ad arrivare nella grande spianata del Nieuwestad, percorsa al centro da un canale e fiancheggiata da bar e ristoranti oltre ad una infinità di negozi più o meno famosi.

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Qui ci sono diverse sculture contemporanee, perfino le panchine non sono semplici edili ma ricordano nella forma divani e chaise longue ma più di tutto a me è piaciuta la statua del cavallino nero, che ricorda i cavalli frisoni. Quasi al centro della spianata, un curioso edificio quadrato in mattoni rossi si trova proprio sul  ciglio del canale: è De Waag, la pesa pubblica del burro e del formaggio, costruita nel 1598 ed oggi trasformata in bar-ristorante. Da notare la tettoia che corre lungo tutta la facciata, davvero grande: fu costruita così per preservare dal sole e dal caldo i delicati prodotti che vi venivano accatastati sotto in attesa della pesatura.

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Dal De Waag andate a destra e prendete il piccolo passaggio Oude Lombardsteeg (si riconosce perchè è sormontato da una ricostruzione di uno ‘scheletro di dinosauro’): vi troverete davanti ad uno dei musei più visitati di Leeuwardeen, il Fries Museum, tutto dedicato alla cultura ed agli usi dei frisoni, con ricostruzioni di abitazioni, oggetti di uso comune ma anche reperti archeologici. Molto interessante l’edificio, che unisce ad un corpo tradizionale un nuovo, modernissimo edificio in vetro. Le linee contemporanee del Museo chiudono uno dei lati della Wilhelminaplein, in assoluto la piazza più grande di Leeuwarden che dall’altro lato ospita invece il Gerechtshof, il Palazzo di Giustizia dalle linee neoclassicheggianti.

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Tornate indietro fino alla spianata del Nieuwestad  e arrivati alla fine della piazza fate caso alle buffe installazioni a forma di dirigibile che sono riprese nella forma anche dalle luci urbane: a Leeuwarden l’arte è diffusa è pare che ci siano oltre 500 diverse opere sparse nella città!. ) per proseguire dritti  seguendo i canali Naauw, Kelders ed il Voorstreek in direzione della Sint-Bonifatiuskerk. Non fatevi ingannare dall’aspetto gotico: la chiesa è relativamente recente ed è stata edificata tra il 1882 ed il 1884 su progetto dell’architetto olandese Petrus J.H. Cuypers, lo stesso che ha progettato ad Amsterdam la Stazione Centrale ed il Rijksmuseum. Non è possibile visitare sempre gli interni della chiesa, oggi gestita da una fondazione: ad esempio, nel periodo dal 24 giugno al 9 settembre 2017 è aperta solo il mercoledì ed il sabato dalle 14.00 alle 16.00 e per salire in cima alla torre si paga un biglietto (€ 1.50). La Chiesa ospita anche  eventi musicali e culturali.

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Girate a sinistra della Sint-Bonifatiuskerk e proseguite lungo il Nieuwekade, il canale di sosta per le chiatte e le case galleggianti  fino a raggiungere il Tuinen, un canale secondario con diversi negozi di antiquariato e modernariato; tenendovi a sinistra del canale, dopo pochi passi incrociare il viale Turfmarkt: ancora pochi metri e siete davanti alla Nieuwe Kanselarij, un antico edificio della città una volta adibito a sede del Tribunale della Frisia e successivamente utilizzato come ospedale, caserma, uffici civili e militari.

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A questo punto, non resta che imboccare la via Konjingstraat e proseguire fino a raggiungere l’Eewal, altra via di Leeuwarden con eleganti case del 18° secolo. Leeuwarden è bella anche per questo motivo: basta girare l’angolo e ci si immerge in atmosfere, più o meno legate al passato ma sempre diverse. La via si allarga nella Hofplein, la piazza ‘civica’ dove si trova il Municipio di Leeuwarden (lo riconoscete perché ha una torretta con orologio). In questa zona ci sono anche diversi ristoranti e bar per cui approfittatene per fare una sosta ristoratrice prima di riprendere a visitare Leeuwarden con una bella passeggiata lungo le tante caratteristiche viette di Leeuwarden o raggiungere il giardino del Prinsentuin costeggiato dal Noorder Stadtsgracht, dove ormeggiano imbarcazioni da diporto. Al Prinsentuin si trova anche il Tempio-museo di arte moderna Pier Pander, dedicato all’artista frisone ben conosciuto a Roma  dove aprì un suo atelier in via Nomentana, presso cui lavorava alle sue sculture neoclassiche e a bozzetti di medaglie. Il Museo è aperto solo da giugno a settembre nel fine settimana dalle 13.00 alle 17.00 ed il biglietto di ingresso costa 2€ (previste riduzioni).

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Qualche curiosità per chi vuole visitare Leeuwarden? Ma certo!Lo sapete che Mata Hari (vero nome Margherita Geltrude Zelle) era nata proprio a Leeuwarden e che in città troverete diversi riferimenti alla vita della ballerina e spia? E che a Leeuwarden era nato anche il grafico ed incisore Maurits Cornelis Escher (sì, proprio quello delle immagini in bianco e nero con prospettive impossibili)? E che se apprezzate la streetart a Leeuwarden troverete diverse opere sparse in città? In più, Leeuwarden è stata nominata Capitale della cultura europea per il 2018 (e per l’occasione verranno organizzati tanti eventi) per cui io dico che di motivi per visitare Leeuwardem ce ne sono parecchi, no?

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A me e Francesco visitare Leeuwarden è piaciuto davvero tanto, ci sono piaciute le sue casette curatissime, il verde dei parchi, il suo essere città di provincia ma non provinciale. Ci sono però un paio di consigli che mi sento di condividere con voi: il primo  è di evitare di visitarla di lunedì  – troverete quasi tutti i musei ed i centri d’arte chiusi – ed il secondo, forse il più importante, è di prendervela comoda, perché ciò che rende diversa Leeuwarden dalle altre città olandesi più famose è proprio questo suo essere slow, avere ritmi lenti e mai frenetici, un vero pregio in questi nostri tempi concitati.

A Leeuwarden abbiamo alloggiato presso lo Stenden Hotel e abbiamo cenato al ristorante dell’hotel, il Wannee (è in arrivo un post dedicato perché è stata una bellissima esperienza in un luogo davvero particolare) e al Grand Café De Walrus, in Hofplein. Se poi volete darvi allo street food, andate verso il ponte mobile del Noordersingel: c’è sempre un chiosco che vende pesce, patatine e crocchette.

Altre informazioni utili le trovate sul sito del turismo di Leeuwarden.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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