Che viaggiatore sei?

Che viaggiatore sei, tu?

Questa è una domanda che mi pongo spesso, soprattutto quando cerco di dare una definizione del mio (del nostro) modo di viaggiare. Perché se è vero che non tutti sono novelli Indiana Jones o turisti tout-court – è pur vero che nel mezzo, tra i due estremi, sono numerose le attitudini e diversi i modi di porsi nei confronti del viaggio. Nessuno migliore o peggiore dell’altro, badate bene – non c’è nessun premio o graduatoria da scalare! – semplicemente diversi.

Ed è una diversità di cui – a mio parere – bisogna tener debito conto quando si decide di organizzare un viaggio per se stessi o per altri: in base all’attitudine, ci sono scelte fondamentali che vanno (o non vanno) fatte per evitare di costruire un prodotto finale non rispondente alle aspettative.

Proviamo a vedere le principali figure ed a rispondere, in coppia, tra amici o ciascuno per sé, alla domanda: “Che viaggiatore sei? Che viaggiatore sono?”

che viaggiatore sei nero

Nomade: fondamentalmente, uno spirito libero, che non ha interesse a fermarsi in un luogo per troppo tempo. Lui non viaggia, ma è l’essenza stessa del viaggio: vive spostandosi da un luogo all’altro, con un bagaglio ridotto ma uno smartphone pieno di indirizzi e contatti, può avere un budget più o meno consistente – e se non lo ha è disposto a fare piccoli lavoretti per mantenersi in viaggio –  vuole conoscere luoghi ma ancor più persone. In perenne movimento, si adatta allo stile di vita del posto ed apprezza la compagnia dei locali, con i quali interagisce e fraternizza pur cosciente che quella che sta vivendo è solo una tappa di un cammino che domani, o dopo domani, lo porterà altrove.

Esploratore: giovane di età o di spirito, fondamentalmente entusiasta, pronto a saltare sul primo aereo o sul primo treno in partenza, non importa dove è diretto. Affamato di novità, di esperienze, vuole conoscere tutto di un posto. Torna volentieri nei luoghi in cui è già stato, per approfondire e ritrovare volti amici. In genere viaggia low cost o comunque cercando di risparmiare dove è possibile perché sa bene che così può moltiplicare le possibilità di viaggio. Ama condividere le sue scoperte.

Pioniere: viaggiatore che conosce molto bene uno o più Paesi, dove si reca di frequente per passione o lavoro. Sa tutto delle abitudini del luogo, riesce a districarsi con gli usi locali, apprezza lo stile di vita, ha amicizie consolidate sul posto: insomma, si trova all’estero esattamente – se non meglio – che nel suo Paese. Tra un hotel ed un appartamento in affitto, sceglie quest’ultimo, che gli permette di vivere come un locale ed ottimizzare i costi. E’ spesso il riferimento dell’Esploratore, a cui fornisce suggerimenti, indicazioni, dritte.  Spesso decide di trasferirsi definitivamente. In quel caso, perde la qualifca di viaggiatore-pioniere ed assume quella di expat.

Visitatore: a metà tra l’esploratore ed il turista, “visita” una città con consapevolezza, cercando di approfondire le informazioni che ha ricavato da letture di libri e guide di viaggio. Piuttosto colto ed informato, ha occhi attenti per osservare e sa interpretare quello che vede. Non si ferma alle apparenze e va oltre gli itinerari preconfezionati. E’ consapevole che il suo viaggio è un’eccezione alla quotidianità, per cui cerca di cerca di unire l’utile ad dilettevole e sceglie sistemazioni comode, possibilmente centrali, non importa se B&B, pensioni o hotel.

Turista: più che viaggiare per conoscere un luogo o le persone che ci abitano, cerca esperienze caratteristiche e vuole avere storie da raccontare al rientro. In genere si muove con gruppi di amici o con gruppi organizzati e ben strutturato (nella sua tabella di marcia non sono previsti – o se lo sono in misura minima – percorsi o itinerari diversi da quelli già testati da altri turisti). Vuole ritrovare – anche in viaggio – il comfort a cui è abituato.

Passeggero: non viaggia, lo fanno viaggiare. Se fosse per lui, starebbe bene anche a casa, con un buon libro e la musica di sottofondo, senza la necessità di doversi imbarcare in estenuanti spostamenti. Visto che non può dedicare le sue vacanze al riposo, accetta di unirsi alle escursioni previste nel programma di viaggio senza particolare interesse, più per dovere che per piacere. Che si trovi a Roma, a Buenos Aires, ad Ancorage o a Tokyo per lui non fa molta differenza. L’importante, è tornare a casa (possibilmente quanto prima).

E tu, che tipo di viaggiatore sei?

(per quanto mi riguardacredo di rientrare in una figura a metà tra esploratore e visitatore, mentre  Francesco è di sicuro un vero visitatore).

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

4 Comments

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    Cristina Marzo 14, 2016

    Anche io mi sento a metà tra visitatore e esploratore. La mia descrizione è la prima parte del visitatore con la seconda parte dell’esploratore 🙂

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      Claudia Boccini Marzo 14, 2016

      Il bello delle classificazioni è… che si possono modulare a proprio piacimento! Poi, credo che il profilo che prevale di volta in volta dipende dal momento, dallo stato d’animo, dal tipo di viaggio che si sceglie. Alla fine è solo un gioco, che aiuta a riflettere sulla propria attitudine da “viaggiatori” (questa volta in senso generale). 🙂

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    Alessandra Marzo 10, 2016

    Mi sento molto esploratore. Se solo potessi farlo spesso!

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      Claudia Boccini Marzo 10, 2016

      🙂 se fosse per me, lo farei tutti i giorni (insomma, quasi!)

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