A Pistoia il verde è dentro la città!

Lo scorso fine settimana siamo tornati molto volentieri a Pistoia, assieme ad altri blogger provenienti da diverse parti d’Italia e perfino dall’Olanda, in occasione di “UAPC- Un Altro Parco in Città“, evento-manifestazione-happening ideato, creato e realizzato dallo studio UAS. A metà strada tra i colossi turistici Pisa e Firenze, la città che ha come simbolo l’Orso è stata per me, toscana d’origine ma romana di nascita, una scoperta davvero recente. Nonostante goda di ottimi collegamenti (l’autostrada le scorre accanto, la ferrovia la collega a Firenze in meno di mezz’ora) spesso il viaggiatore la salta a piè pari. E se chiedete agli stessi toscani, vi diranno che Pistoia è montagne verdi di boschi, neve d’inverno con l’Abetone, giardini fioriti nascosti nelle ville storiche, confortevoli terme ma la città, il centro storico, la cerchia delle mura che l’avvolge, chi li conosce? Eppure, a Pistoia il verde è dentro la città! Non ci credete?
Forse perché Pistoia è una città garbata, che non strilla la sua storia e le sue vicende. Oppure perché è un posto dove fondamentalmente si vive bene, senza grandi problemi e senza troppe “notizie da cronaca nera” a sconvolgerne le giornate. A misura d’uomo anche nelle dimensioni: il centro, la Sala, la piazza del Duomo, le vie dei negozi ed i giardini segreti che la caratterizzano sono vicini, difficile dover camminare a lungo. E poi Pistoia è una città di pianura (sebbene alle sue spalle si alzino repentine le colline), dove il mezzo preferito è ancora la bicicletta ed il centro storico è quasi tutto ZTL.I ritmi di chi abita a Pistoia sono rilassati anzi, per usare un termine molto di moda, piacevolmente slow. Perfino noi ci siamo fatti contagiare, evitando per una volta la solita colazione “scappa e fuggi” e cedendo alle lusinghe dei tavolini e delle paste golose della Pasticceria Armando!
Tuttavia non pensate a Pistoia come ad una città immersa nel torpore: è culturalmente vivace, pronta a cogliere i segnali ed i trend attuali e a farli propri, talvolta rielaborandoli in versione pistoiese.
Le idee circolano veloci, il contatto umano è semplificato dalle distanze e dal fatto di conoscersi tutti.
E molto spesso dall’idea si passa alla realizzazione.
E poiché a  Pistoia il verde è dentro la città (i vivai sono la sua ossatura) ed è facile fantasticare, anche l’idea di Un Altro Parco in Città, l’evento che per un giorno ha trasformato il centro vitale di Pistoia in un agreste prato verde punteggiato da alberi, dove sdraiarsi per prendere il sole o condividere il pranzo in stile picnic, deve essere nato proprio così: quattro chiacchiere tra amici, il coinvolgimento di istituzioni attente e intelligenti, il supporto essenziale degli imprenditori locali.
Nel nostro secondo incontro con la città, Pistoia ci ha permesso di entrare nelle sue “fabbriche urbane di verde”, vivai rinomati che esportano tesori  fatti di tronchi e chiome: correndo veloci sull’autostrada, non ci si rende conto che i vivai entrano davvero dentro la città e le coltivazioni sfiorano le mura antiche!
Un verde diffuso ma non incombente, parte integrante del tessuto urbano e sociale della città: abbiamo visitato i vivai Giorgio Tesi (per quel che mi riguarda, sarei potuta restare ore ed ore ad ascoltare il prof. Vezzosi che raccontava, con l’affetto di un babbo che le ha viste crescere, aneddoti legati alle diverse essenze arboree presenti nel vivaio), scoperto dall’alto delle colline pistoiesi la stola luminosa – creata dalle mille e mille luci di case – che nella notte si stende sulla pianura, scalato l’impervia scala che conduce alla sommità del campanile di Pistoia per avere una visione a 360° della città (lo ammetto, io sono rimasta in basso, ho lasciato la fatica al Franz!).
Non sazi ci siamo imbattuti in Seed, un negozio al contempo studio di architettura e show room di arredi di design, che non avrebbe sfigurato nelle vie più illustri del design milanese (e qui ho davvero rischiato di non venir più via, tanto era bella l’ambientazione!). Nei post che verranno vi racconterò con calma le esperienze, vi renderò partecipi delle emozioni, condividendo le scoperte. Emozioni grandi – come l’esibizione coinvolgente degli sbandieratori e degli arcieri della Compagnia dell’Orso – ed infinitamente intime, come la sorpresa che ci ha riservato l’appartamento della residenza Artemura, dove abbiamo fatto base per due notti.
Città con un passato industriale e agricolo che forse boccheggia – lo stabilimento della storica Breda continua a produrre, seppur in sofferenza per la crisi internazionale ed i vivai più grandi e importanti d’Italia allevano, proprio come si potrebbe fare con un bambino, fragili arbusti fino a farli diventare possenti alberi d’alto fusto destinati a proiettare la loro ombra su viali cosmopoliti – Pistoia negli ultimi tempi si sta lentamente emancipando dalla sua condizione di Cenerentola tra le città turistiche toscane, grazie alla capacità di cogliere nuove forme di comunicazione, alla possibilità di offrire ai visitatori percorsi ed itinerari differenziati per interessi.
Per cui se vi trovate a percorrere l’autostrada A11, la Firenze-Pisa Nord, giunti allo svincolo per Pistoia non perdete tempo: mettete la freccia e uscite per andare alla scoperta dei tesori nascosti della città.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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