A Poreč ho preso all’amo un… pesciolone capellone!

Da ogni viaggio torno quasi sempre con un piccolo souvenir, un ricordo da mettere in valigia per prolungare i ricordi belli e piacevoli dei luoghi visitati una volta tornata a casa.
Mi piace davvero tanto camminare per le stradine meno battute, fermarmi nelle piccole botteghe dove si trovano oggetti artigianali inconsueti che spesso sono veri tesori di abilità. Mi soffermo a guardare le vetrine, entro nei negozi incuriosita dalle forme e dai colori, spesso scatto foto per nutrire la mia raccolta di idee creative. Acquisto nei negozi, ma ancor più spesso sulle bancarelle dei mercati, dove l’allegro vociare, i richiami pressanti dei venditori, diventano parte integrante dell’acquisto.Non spendo mai molto e non acquisto oggetti ingombranti perché, soprattutto in aereo o in scooter, sarebbe davvero complicato trasportarli!
Tra gli acquisti-ricordo posso scegliere di comprare un barattolo di marmellata locale, una bottiglia di vino, una tavoletta di cioccolata ad un gusto particolare (si è capito che prediligo gli acquisti gastronomici?) oppure un oggetto di uso quotidiano o un manufatto handmade: dalla Turchia riportai il bricco in rame per fare il caffè, da Parigi – quando ancora i macarons non andavano così tanto di moda – la placca per cuocerli in forno, dalla Grecia tagli di stoffe e cappelli. Senza parlare del viaggio in Giappone, dove in realtà mi son fatta prendere la mano ed ho acquistato tè e teiere in abbondanza!

I miei souvenir preferiti sono però le creazioni artistiche, pezzi unici introvabili altrove, talvolta scovati per caso nei luoghi più inaspettati. 

Nel mio recente viaggio in Croazia ho avuto modo di che soddisfare la mia passione per l’inconsueto: dalla tenera vecchina che al porto di Poreč vendeva trine e pizzi fatti a mano alle ballerine in finestra di Labin, ritagliate nella carta bianca che ballavano sospinte dai refoli di brezza. 

Passando per le variopinte casette di ceramica fino ad arrivare a simpatici e buffi pesci capelloni di Poreč.

Posso dirlo: i pescioloni sono stati amore a prima vista, adocchiati in una bottega artigianale poco lontana dall’ingresso della Basilica Eufrasiana nel corso della visita guidata alla ridente cittadina istriana: la sera ci sono tornata appositamente dall’Hotel Zagreb Valamar, dove alloggiavamo, solo per curiosare ben bene e per prenderne uno (detto così sembra chissà quale fatica… in realtà dall’albergo il porto si raggiunge con una piacevole passeggiata di 15 minuti)!

A proposito… vi piace il mio pesciolone capellone?

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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