Il Belgio? E’ Vallonia e Fiandre ed è anche Bruxelles

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Ancor prima di partire, lo sapevo. Il Belgio non è solo Bruxelles: è fatto di Vallonia e Fiandre, entità regionali che nella capitale trovano la sintesi, l’evidenza e la normalità. Per cui, ora, non posso certo affermare: “abbiamo visitato e scoperto il Belgio”. Al più posso dire di averne compreso alcune caratteristiche, di aver scoperto la sua anima di terra ospitale, di averne apprezzato la differenza nell’unità e di aver eliminato sciocchi luoghi comuni, come quello che vuole che in Belgio – ed a Bruxelles in particolare – il tempo sia sempre grigio e nuvolo.

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Però posso aggiungere che ora ho voglia di approfondire la conoscenza del Belgio. Tre giorni e mezzo sono pochi per qualsiasi itinerario strutturato, sono 84 ore rimpinzate di cose da fare, da vedere, da assaggiare che, necessariamente, non riescono ad andare oltre ad una visione parziale. Se a ciò in più si aggiunge la voglia impellente di andare a visitare Bruges – che poi sarebbe più corretto chiamarla con il nome fiammingo Brugge – e di scoprire Antwerp – che noi conosciamo più come Anversa – mi rendo conto che del Belgio abbiamo visitato solo le Fiandre ed anche di queste solo una minima parte.Peccato non avere avuto più tempo per proseguire verso le altre belle città delle Fiandre, come Mechelen, Ostenda, la bella Gent da tanti decantata. E poi proseguire per la Vallonia, per visitare Liegi, Namur, Charleroi, Mons, solo per lencare alcune delle  città più note.

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Cosa riporto nella mia valigia, da questo lungo week-end nelle Fiandre, oltre ad una scorta di cioccolata belga degna di Pantagruel? Intanto, la luce. Che ci sia nebbia, pioggia o sole non importa. La luce in Belgio è particolare, morbida e intensa allo stesso tempo ed è la medesima che i pittori fiamminghi del secolo d’oro riproducevano nei loro quadri. Poi riporto con me la grande offerta culturale, i suoi musei di concezione moderna, la passione per l’antiquariato, la lettura ed i libri, la sua cucina raffinata (ben altro che carbonade e moule!), le sue birre artigianali.

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E poi… riporto con me il dono della felicità! Quella vera, che arriva all’improvviso quando ti ritrovi in una situazione che definire “perfetta” è poco. Dove tutto, ogni più piccolo dettaglio, contribuisce a farti sorridere per un nonnulla. Ecco, io questo sentimento così difficile da definire l’ho provato nelle Fiandre. A Bruges/Brugge in particolare, dove un susseguirsi di eventi, immagini ed incontri rasentano la perfezione: le case fiamminghe, i suoi ponti, i cigni bianchi, le rive dei canali, l’allegra confusione che riempie le vie prese d’assalto dai visitatori dei mercati di Avvento. Occhi spalancati per la meraviglia, la bellezza ovunque, fuori e dentro gli edifici: e dove altro, se non in una città dal passato mercantile si entra in una chiesa magnifica, nascosta nei piani alti di un palazzo antico, il cui pulpito rappresenta un mappamondo?

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Ed, aggiungo, forse la felicità nasce anche dalla fortuna inaspettata di scovare –  del tutto per caso –  un ristorante, Le Duc de Bourgogne, che poteva rivelarsi la solita taverna per turisti ed è invece un locale elegante, raffinato, con una lunga e prestigiosa tradizione e con l’atmosfera che più natalizia di così, non si può! È pur vero, lo ammetto, che periodo pre-natalizio fa vedere tutto “con le lenti rosa” e rende ogni cosa più fiabesca: a Bruxelles impossibile non imbattersi nei mercatini di Natale e nelle luci di Plaisir d’Hiver, a Brugge le vie hanno decori semplici e raffinati che mettono in evidenza le linee austere delle case tipiche delle Fiandre; il barocco fiammingo dei palazzi di Anversa si esalta nelle luci che festeggiano l’avvento.

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La scusa del freddo – non così impossibile da sopportare, a dir la verità – giustifica le frequenti soste per bere un tè caldo, una cioccolata bollente o una birra speciale – come un bel calice di Mort Subìte Kriek, birra a fermentazione spontanea dal curioso sapore dolce e acidulo allo stesso tempo, il cui colore rosso vivo è dato dalle ciliegie. Molto, molto particolare anche se non a tutti può piacere. Nei prossimi post vi darò dettagli sulle città delle Fiandre che abbiamo visitato: Bruges/Brugge, Anversa/Antwerp e ovviamente su Bruxelles. Vi racconterò come raggiungerle velocemente senza spendere troppo, quali sono i punti di maggior interesse e cosa invece – a mio parere – si può evitare di vedere.

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 Una precisazione: nel nostro viaggio in Belgio ci siamo appoggiati a Visit Fiandre, l’ente del turismo fiammingo (che ringraziamo moltissimo) per avere documentazione da studiare per programmare l’itinerario. Per il resto, è tutta farina del nostro sacco e quindi giudizi, opinioni e consigli che leggerete sono totalmente indipendenti.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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