Gita a Monterano Vecchio: una città fantasma

Una gita a Monterano Vecchio

Non c’è nulla di più affascinante che trovarsi immersi nella storia, ancor più se a raccontare i tempi oramai passati sono le mura – dirute e verdi di muschio – di quella che è stata per un paio di secoli una piccola città ideale di principi e nobili. Siamo a Monterano Vecchio, in una zona in cui la provincia di Roma scivola dolcemente nella Tuscia viterbese e la particolarità – davvero unica – di questo luogo un po’ onirico, sicuramente selvaggio e affascinante, è quella di mostrare ancora – nonostante sia in gran parte ridotto a rudere – la memoria dello splendore che un tempo lo rese famoso.

Una città ideale – anche se, considerate le dimensioni sarebbe forse meglio definirla un paese ideale – fortemente voluta dalla nobile famiglia Altieri. Una bella cinta di mura, un paio di chiese, porte massicce poste a difesa dagli eventuali pericoli che potevano giungere dai folti boschi circostanti e poi tracce di edifici, di torri, di case. Il passato che torna a mostrarsi al visitatore, che lo irretisce nell’intreccio di ciò che resta di strade e vicoli, dove è facile ascoltare i passi che risuonano nel silenzio, accompagnati dal rumore del vento.

Gita a Monterano Vecchio - vista sul Castello

Gita a Monterano Vecchio – vista sul Castello

Al centro del nucleo di Monterano Vecchio, in una posizione dominante, quel che resta del Castello (o Palazzo Ducale), che nel momento del suo massimo splendore doveva essere stato di grande impatto scenografico, considerato che a metterci le mani per la sua ristrutturazione fu niente meno che Gian Lorenzo Bernini,  che ne modificò la preesistente struttura di roiccaforte creando sulla facciata principale del Castello una falsa scogliera di pietre, consopra la statua di un leone da cui zampillava acqua.

A meno di 100 metri dalla cerchia delle mura, un altro capolavoro artistico contribuisce a rendere la gita a Monterano Vecchio un momento di grande impatto emotivo: il convento di San Bonaventura – anche questo costruito su progetto di Gian Lorenzo Bernini – con il suo tetto crollato da cui il cielo entra prepotente ad illuminare spazi e mura, aggiunge valore alla visita.

Oramai ridotta ad un insieme di ruderi – tanto che spesso viene anche definita la ‘città fantasma’ – Monterano Vecchio riesce tuttavia a trasmettere la sensazione di essere ancora viva e vitale. Percorrere le stradine invase dalle piante, osservare il  campanile in pietra – è tutto ciò che resta della chiesa dedicata all’Assunta – cercare di immaginare come dovesse essere la cittadina prima che l’oblio degli uomini e la potenza della natura avessero il sopravvento sulla sua storia, è un esercizio di fantasia che rende interessante (o dovrei dire indimenticabile?) la gita.

Gita a Monterano Vecchio - l'acquedotto rinascimentale

Gita a Monterano Vecchio – l’acquedotto rinascimentale

Monterano era città ricca grazie alle vicine miniere di allume, agli allevamenti ed alle estese foreste. Una curiosità: nel XVI° secolo, per sopperire alla mancanza di mano d’opera da impiegare come mano d’opera, vennero chiamate a Monterano alcune famiglie provenienti  dall’appennino toscano ed ancora oggi, nella vicina Canale Monterano, ci  sono alcuni cognomi che ne ricordano la provenienza regionale.

Ma perché Monterano, a differenza di tanti altri paesi della zona, è diventato una città fantasma? A partire dalla fine del XVIII°, la gran parte dei monteranesi, flagellati dalla piaga endemica della malaria, si spostarono verso aree più salubri tra cui quella dell’attuale Canale. Diventata preda di saccheggi  nonché delle distruzioni perpetrate dall’esercito francese napoleonico nel 1789, Monterano venne lasciasto al suo destino di oblio e di abbandono.

Per le sue particolarità architettoniche, per la sua aria di città diruta e romantica – è stata spesso utilizzata come ambientazione in film storici (tra tutti, Brancaleone alle Crociate). Il contesto naturalistico in cui si trova consente di osservare habitat diversi, preservati e valorizzati (Monterano Vecchio è parte della Riserva Naturale di Monterano). A Monterano Vecchio è normale porsi qualche domanda sulla caducità delle cose umane ed alla forza della natura capace di riprendersi spazi.

Storia, arte, natura ed anche un pizzico di insolito rendono la gita a Monterano Vecchia particolarmente apprezzata. Per di più, la città abbandonata è tutto sommato facilmente raggiungibile in auto – più avanti trovate tutte le indicazioni ed anche qualche consiglio.

Gita a Monterano Vecchio - il fontanile delle cannelle

Gita a Monterano Vecchio – il fontanile delle cannelle

Quella a Monterano Vecchio è  senza dubbio una gita da fare in famiglia e può essere declinata secondo i propri interessi e con diversi livelli di impegno. Non è però molto adatta a chi ha bimbi in passeggino – a meno di non disporre di uno di quei bellissimi passeggini da trekking (link in affiliazione Amazon) a tre ruote, capaci di percorrere senza fatica spiagge, strade sterrate o poco battute e facili sentieri. Se i bimbi sono piccoli, un’alternativa può essere di portarli con il marsupio.

Nulla  vieta di raggiungere Monterano Vecchia a piedi seguendo diversi percorsi (qualsiasi itinerario scegliate, è sempre un bel trekking in mezzo al verde), oppure in mountain bike o per i più esperti a cavallo (ci sono diversi maneggi nella zona).

Tutto quello che è necessario è un buon paio di scarpe da ginnastica con suola scolpita (meglio se da trekking, indispensabili se nei giorni precedenti è piovuto, come le indistruttibili scarpe da escursione Scarpa (link in affiliazione Amazon) e un abbigliamento adeguato alla stagione ed alle temperature. Portatevi anche acqua da bere, soprattutto in estate.

Unico consiglio che mi sento di condividere, è quello di evitare di andare in gita a Monterano Vecchio con la pioggia o dopo giorni piovosi: il percorso per arrivare potrebbe diventare fangoso e le pietre che si trovano lungo i sentieri – sia all’interno della cinta muraria che fuori –  decisamente scivolose.

Dove si trova Monterano Vecchio? 

Monterano Vecchio si trova su una collinetta tufacea e boscosa a circa tre chilometri da Canale Monterano, piccolo comune della Provincia di Roma non eccessivamente lontano dal Lago di Bracciano. Da Roma ci si arriva in circa un’ora, percorrendo la via Braccianese Clodia e quindi seguendo le indicazioni per Manziana e Canale Monterano.

Breve storia

Il territorio di Monterano è stato abitato fin da epoche antiche ed ancora oggi è possibile osservare – una tra tutte quella accanto al fontanile sotto l’acquedotto  – alcune grotte presumibilmente utilizzate come magazzini o abitazioni già in epoca arcaica.

Territorio ricco di boschi e di miniere (è una zona con cave di allume e di zolfo) che portavano ricchezza ai suoi nobili proprietari, un tempo poteva contare su terreni coltivati a vigna, tanto che il vino Alicante prodotto a Monterano pare fosse particolarmente apprezzato alla corte di Papa Paolo II e Paolo III.

Il centro abitato doveva essere, a suo modo, piuttosto ricco, considerato che aveva la disponibilità dialmeno tre chiese:

  • la chiesa parrocchiale, la più antica, era dedicata a Santa Maria Assunta e se ne hanno notizie ben prima del XII secolo;
  • la piccola cappella a navata unica di San Rocco (XV° secolo) è affiancata al Castello;
  • la chiesa conventuale di San Bonaventura, costruita tra il 1677 ed il 1679;

Il Castello era in una posizione privilegiata come si conviene ad un maniero nobile ed occupava gran parte di quella che veniva definita come ‘piazza lunga’. Non mancavano una scuola, abitazioni civili, granai e magazzini.

Monterano Vecchio, dopo essere stata possedimento di alcune famiglie nobili romane legate al papato (gli Anguillara, i Colonna, gli Orsini), raggiunse l’apice della sua storia con la nobile famiglia Altieri, che la trasformerà in un piccolo gioiello rinascimentale avvalendosi dei più noti architetti ed artisti dell’epoca.

Gita a Monterano Vecchio - la fontana del leone

Gita a Monterano Vecchio – la fontana del leone

Come arrivare a Monterano Vecchio

Per raggiungere Monterano Vecchio in auto – come detto sono circa 3 chilometri di strada – dovete arrivare a Canale Monterano e da qui seguire via di Monterano (è la strada che parte a sinistra della Chiesa del paese). La percorrete tutta fino ad arrivare prima di un casale dove vengono allevati cavalli e da qui proseguite sulla strada a destra (via Palombara).

Seguite i cartelli indicatori del parcheggio ‘Antica Monterano’ e non spaventatevi se in alcuni punti la strada non sarà più ampia di una carrareccia di campagna sempre più stretta. Attraverserete il bosco e salirete un po’ per superare piccole alture. Voi andate sempre avanti (verrete rassicurati sulla corretta direzione da alcuni cartelli indicatori, posti agli incroci). Di tanto in tanto si incontrano cancelli che immettono in proprietà agricole ma voi dovete ancora continuare avanti.

Vecchie mura

Vecchie mura

Arrivati al bivio all’altezza del parcheggio “Comunaletto”, seguite la strada che va verso sinistra fino a raggiungere, dopo Casale Persi, l’ultimo parcheggio prima dell’ingresso all’area di Monterano Vecchia.

Parcheggiate e non preoccupatevi se l’ingresso alla strada di accesso a Monterano Vecchio è chiuso da un cancello di ferro: alla sinistra di questo c’è un cancelletto di legno che potete aprire per poi proseguire a piedi (mi raccomando, richiudete il passaggio!).

Da qui dovete continuare a piedi: sono circa 400 metri in lieve discesa per arrivare allo scenografico punto in cui l’acquedotto cinquecentesco, realizzato su due arcate ed alto più di 20 metri, supera una valletta e raggiunge la rocca su cui sorge il Castello.

Ancora 400 metri e arriverete in vista del Convento di San Bonaventura. Nessuno sforzo, la strada sterrata è in ottime condizioni ed è pressoché in pianura tranne gli ultimi metri, in lievissima pendenza.

Il paesaggio e l’atmosfera della città fantasma originano sensazioni particolarissime, all’inizio si tende a pensare di essere al centro di un gigantesco set cinematografico poi la percezione cambia e sembra di essere tornati indietro nel tempo e di potersi calare in quella che era la vita, la quotidianità, di un piccolo centro abitato rinascimentale.

Il percorso di visita e cosa vedere a Monterano Vecchio

Una volta percorsa la strada campestre fino all’acquedotto rinascimentale – davvero interessante per la struttura a più livelli di arcate –  vi troverete ai piedi della collina su cui si trova Monterano Vecchio. Guardando l’acquedotto, sulla vostra destra avete il fontanile delle cannelle (forse parte di un lavatoio) ed alcune grotte-sepolcreti di probabile epoca etrusca.

Avete due possibilità per raggiungere il paese fantasma: seguire il sentiero nel bosco che inizia a sinistra sotto l’acquedotto, costeggia le mura ed arriva fino ai ruderi di quella che un tempo si chiamava Porta di San Bonaventura (questa via è percorsa anche da mountain-bikers) . Oppure – alternativa ben più facile – seguire la strada sterrata che passo dopo passo vi porterà a scoprire la meraviglia, ovvero il pianoro su cui si trovano i resti del convento di San Bonaventura. Davanti al vecchio Convento, la famosa fontana ottagonale, anche questa realizzata su progetto di Gian Lorenzo Bernini (anche se quella che si vede è una copia, poiché l’originale si trova a Canale Monterano in Piazza del Campo, davanti al Municipio).

Gita a Monterano Vecchio - la chiesa di San Bonaventura (Interno)

Gita a Monterano Vecchio – la chiesa di San Bonaventura (Interno)

La visita dei resti del convento è piacevole ed interessante obbligata: la struttura è stata restaurata e messa in sicurezza ed è possibile entrare all’interno dei suoi spazi vuoti ed al tempo stesso così densi di storia. Tutto desta meraviglia: l’enorme albero di fico nato all’interno della chiesa è l’emblema della natura vittoriosa, le pareti spoglie, i muri crollati, pietre e mattoni che resistono al trascorrere del tempo.

Un breve tratto di strada porta direttamente al paese di  Monterano Vecchio: si entra attraverso la Porta di San Bonaventura e subito si percorrono le stradine su cui qualche secolo fa si affacciavano abitazioni ed edifici, oggi per la maggior parte crollate. Di richiamo, oltre al Castello Altieri, la fontana del leone (la statua del Leone originale è custodita nel Municipio di Canale Monyerano), il campanile della Chiesa di Santa Maria Assunta, la chiesetta di San Rocco, la piccola Porta Pradella. Vicino ai resti più importanti, troverete utili cartelli con una descrizione del luogo e qualche curiosità.

Gita a Monterano Vecchio - la chiesa di San Bonaventura (esterno)

Gita a Monterano Vecchio – la chiesa di San Bonaventura (esterno)

Quando visitare Monterano Vecchio:

Il periodo migliore per visitare Monterano vecchio va dall’autunno alla primavera, come già detto meglio soprassedere in caso di giornate piovose. In estate, a meno di non visitarlo di mattina presto, le temperatire potrebbero essere piuttosto elevate.

Non stupitevi se troverete gruppi scout impegnati nelle loro attività : la zona è uno dei luoghi privilegiati per escursioni e giochi in mezzo alla natura e l’insieme di ruderi ben si presta a creare ambientazioni per racconti. Come già anticipato, il sito è anche meta di passeggiate a cavallo: nella zona di Oriolo, Manziana, Canale Monterano e Monte Virginio ci sono diversi allevamenti e maneggi e la gita a cavallo a Monterano Vecchio è sempre molto apprezzata!

La fontana ottagonale progettata da Gian Lorenzo Bernini (copia)

La fontana ottagonale progettata da Gian Lorenzo Bernini (copia)

Dove mangiare e dormire: suggerimenti 

Una volta terminata la gita a Monterano Vecchio, potete recuperare energie e fare una sosta per pranzo in uno dei tanti ristoranti della zona. Consigliato (e provata) la Trattoria Ristorante Manturna (Piazza Tubingen, 3, Canale Monterano) che propone piatti locali e un gustoso tagliere misto di affettati e formaggi da accompagnare con vino o birra.

Per pernottare in zona: numerosi i Bed & Breakfast, ci sono anche alcuni agriturismi mentre per chi preferisce l’ospitalità alberghiera gli hotel  sono soprattutto a Bracciano. Un hotel di alto livello particolarmente apprezzato, a pochi chilometri di distanza da Canale Monterano, è l’Hotel delle Terme di Stigliano, inserito in un vasto parco con antiche rovine e con rinomate spa e piscine termali, conosciute dagli antichi romani come Aquae Apollinares Veteres e già utilizzate dagli etruschi.

 Maggiori informazioni

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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