A Stoccolma: il Museo degli ABBA

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Vi avverto: se avete meno di 13 anni, probabilmente questo post non fa per voi. I i lettori “over qualcosa“, coloro che negli anni ’70 adoravano vestirsi con i pantaloni a zampa di elefante e camicie aderentissime, tutti gli appassionati di pop sound internazionale ed i fan degli ABBA sono invece assolutamente i benvenuti! Sono inoltre ammessi alla lettura del post – ma con riserva: devo prima interrogarvi per bene per verificare che sappiate a memoria tutte le canzoni della band svedese–  coloro che hanno visto per almeno tre volte di fila il film “Mamma Mia!” con Meryll Streep. Perché oggi vi porto di nuovo a Stoccolma per  visitare il Museo degli ABBA,  gruppo musicale svedese diventato un’icona pop, una “macchina del successo” che ha venduto oltre 379 milioni di dischi nel mondo ed ha prodotto successi come Waterloo, S.O.S., Fernando, Dancing Queen, The Name of Game ed, ovviamente Mamma Mia! Ah, dimenticato: il nome ABBA nasce mettendo insieme le iniziali dei nomi dei 4 cantanti del gruppo: Agnetha Fältskog, Björn Ulvaeus, Benny Andersson e Anni-Frid Lyngstad.

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Per chi era giovane negli anni ’70, il Museo degli ABBA di Stoccolma rappresenta una meta specialissima da visitare, un luogo dove tornare indietro nel tempo e sorridere di come eravamo: perché qui i protagonisti, insieme agli ABBA, sono gli anni ’70 e siete anche voi, che siete caldamente invitati a cantare, ballare, vestirvi di lustrini, interagire e farvi trasportare dalla musica (e se all’inizio l’imbarazzo può essere tanto, vi assicuro che  non ci vorrà molto ad “entrare nel ruolo” ed a calarvi nel ruolo di “quinto elemento della Band”!).

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Abba The Museum, ovvero il Museo degli ABBA, è sull’isola di Djurgärden – sì, proprio quella dove c’è il Museo Vasa, il luna park Grona Lund, il mondo di Pippi Calzelunghe, Junibacken – e si raggiunge con il tram n. 7 o il bus n. 67 (oppure con traghetto Djurgärden), è un museo interattivo, all’avanguardia e totalmente “cash free” ovvero, qualsiasi cosa dobbiate pagare/comprare, non potete utilizzare il denaro contante ma esclusivamente carte di credito.

Una volta acquistato il biglietto – preferibilmente on-line –  sul posto vi sarà consegnato un ticket con un codice, che dovrete conservare scrupolosamente (poi vi spiego perché).

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Entrati nel Museo vero e proprio, sarete accolti da uno schermo a 180° su cui scorrono le immagini mentre in sottofondo risuonano le canzoni più famose degli ABBA, che ripercorrono la nascita del gruppo e la sua scalata verso il  il successo. Dovrete poi seguire un percorso che vi farà scoprire la band con filmati, memorabilia (*), raccolte di dischi e di premi, ricostruzioni di ambienti con oggetti originali utilizzati dai cantanti. No, non si tratta di un’ambientazione fasulla o, almeno, non più di tanto:  il Polar Studio, lo studio di registrazione degli ABBA, sembra essere stato appena utilizzato, le chitarre posate alla meno peggio su sedie e supporti che non aspettano altro che di essere riprese in mano e suonate; la sartoria è pronta per le prove dei costumi (molti degli abiti di scena indossati dagli ABBA erano ideati e cuciti dalle due ragazze del gruppo); i camerini hanno quella allegra confusione che ci sia aspetta che abbiano prima di un concerto importante mentre la ricostruzione del soggiorno della casa di Viggsö, l’isola dell’Arcipelago di Stoccolma in cui la band si trasferiva per provare e comporre con tranquillità (è proprio davanti all’isola di Grinda, di cui già vi ho parlato) ha una finestra da cui appare il medesimo panorama che ispirava Agnetha, Björn, Benny e Frida.

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Nella collezione esposta non mancano nemmeno una raccolta di vestiti di scena,  copertine di dischi, prodotti e pupazzi e merchandising che ritraggono i componenti del gruppo, oltre a delle iper realistiche statue di cera a grandezza naturale che riproducono i quattro ABBA all’apice del loro successo. Nel Museo degli ABBA c’è poi una piccola sezione dedicata al film “Mamma mia!” (forse la parte meno interessante di tutto l’insieme) e sempre nel biglietto sono incluse le visite allo Swedish Music Hall of Fame ed alla mostra sulla storia della musica popolare svedese.

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Ciò che davvero fa la differenza tra il Museo degli Abba ed un qualsiasi altro Museo dedicato a star della musica o dello spettacolo è l’interattività: nel corso della visita potrete cantare in uno studio di registrazione, trasformarvi in un cartone animato tridimensionale per ballare sulle note dei successi degli ABBA, salire sul palco insieme agli ologrammi dei cantanti. Per poter accedere a queste possibilità dovrete scansionare il ticket con il codice che vi hanno dato all’ingresso; il medesimo codice vi servirà per scaricare i filmati o le immagini delle vostre performance.

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Nonostante avessimo il cartellino Press (il Museo degli ABBA ci ha gentilmente concesso l’accredito stampa in qualità di blogger), che avrebbe presupposto da parte nostra un minimo di professionale distacco, io e Francesco non ci siamo trattenuti e abbiamo assunto, di volta in volta, il ruolo di cantanti professionisti o di  ballerini dai movimenti  (s)coordinati: abbiamo ballato, cantato, riso, sorriso e spesso ci si sono illuminati gli occhi di gioia nel rivivere momenti o ascoltare canzoni che hanno fatto parte della nostra storia di ragazzi. Un’esperienza insolita, che va ad aggiungersi alle tante che rendono Stoccolma una città estremamente piacevole da visitare ed una meta adatta ad ogni età.

Nel video, Francesco in versione cantante.

Ed eccomi trasformata in un ologramma in versione ABBA Style!

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Dal Museo degli ABBA si accede direttamente al Pop House Hotel, un boutique hotel di 49 stanze costruito su progetto dell’architetto svedese Johan Celsing, dalle linee nette e moderne, con alcune stanze a tema “ABBA”. Sempre per restare in tema, dal prossimo 20 gennaio il locale Tyrol di Djurgården riaprirà nella nuova veste di taverna greca con capacità di 450 clienti, con un forte richiamo alle scenografie del film Mamma Mia!, in cui andrà in scena una “cena in cinque atti”.

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Orario: fino al 13 dicembre 2015  lunedì e martedì dalle 10.00 alle 18.00, il mercoledì ed il giovedì dalle 10.00 alle 20.00 e dal venerdì alla domenica dalle 10.00 alle 18.00. Dal 14 al 31 dicembre 2015 dalle 10.00 alle 18.00. Nel 2016 sarà aperto tutti i giorni dalle 10.00 alle 18.00.

Biglietti: adulti 195 SEK, bambini 65 SEK, biglietto famiglia (2 adulti + 4 ragazzi fino a 15 anni) 520 SEK Al momento dell’acquisto dovete indicare l’orario di ingresso, che è contingentato per consentire a tutti di vivere al meglio l’esperienza. Abba The Museum non è incluso nella Stockholm Card,

 (*) – cit. Wikipedia:
… dal latino memorabilis, quindi ricordare o tenere nella memoria, si intendono degli oggetti legati generalmente ad un passato relativamente recente, quindi ad un fatto noto, ad un evento storico, ad un film e quasi sempre a personaggi importanti e protagonisti prevalentemente del mondo dello spettacolo.

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Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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