#100orejap: come arrivare a Tokyo da Narita e come spostarsi in città

Post pratico, dedicato a chi vuole sapere cosa lo attende all’arrivo a Narita dopo un lungo volo intercontinentale e capire – in modo pratico e semplice – come arrivare a Tokyo da Narita e come spostarsi in città.
Subito dopo essere atterrati all’aeroporto internazionale di Narita (che dista dalla capitale giapponese circa 60 km., come se l’aeroporto più vicino a Roma fosse a Latina), il primo impatto con la società nipponica è “sconvolgente” per chi, come noi, è abituato al caos ed all’approssimazione tutta italiana (e romana,  soprattutto).
In aereo ci avevano già dato da compilare i moduli per il visto temporaneo – in Giappone si può stare fino a tre mesi senza necessità di passare prima dal consolato o dall’Ambasciata – e per la dichiarazione dei beni importati da rilasciare in dogana. Lo sbarco dall’aereo è ultra rapido ed a breve distanza si trovano i desk dell’immigrazione: qui gentilissimi assistenti si premurano di verificare se avete compilato bene le schede e vi accompagnano (con mille inchini e sorrisi) davanti all’addetto governativo che vi controllerà il passaporto, preleverà le schede, apporrà i timbri di routine, applicherà un foglietto (da non perdere assolutamente perché vi servirà per uscire dal Giappone al momento del rientro in Italia) e vi prenderà le impronte digitali degli indici.
Ancora un inchino e potrete accedere al settore ritiro bagagli che, nel frattempo, saranno già arrivati (ed un addetto aeroportuale si premurerà che non sbattano violentemente sul nastro). Ultimo step, il passaggio (veloce) in dogana: un paio di domande (da dove venite, perché, per quanti giorni) e in meno di due minuti – se non siete soggetti ad ulteriori controlli – siete finalmente in Giappone!
Per arrivare a Tokyo dall’aeroporto di Narita ci sono varie opzioni: treni di più compagnie ferroviarie con costi diversificati, taxi costosi, autobus. Noi abbiano scelto un equo compromesso tra costo e tempo di percorrenza (davvero il tempo in questo viaggio è stato il nostro peggior nemico!) utilizzando lo Skyliner della Kisei Electric Railway, che impiega 41 minuti e soprattutto ferma alla stazione di Ueno, a due fermate di metro dal nostro albergo (Asakusa Agora Palace, fermata Tawaramachi, sulla Ginza Line).
Per un biglietto combinato (andata/ritorno con Skyliner + 1 metro daily pass, il biglietto giornaliero per tutte le metro cittadine) abbiamo speso 4.500 yen a testa, risparmiando circa 1.000 yen. Lo Skyliner è nuovissimo, pulitissimo, comodissimo: addirittura abbiamo scoperto che una volta arrivato a destinazione e prima di riprendere il percorso nel senso inverso, i suoi sedili ruotano automaticamente per far sì che i passeggeri viaggino sempre nel corretto senso di marcia!
Altre alternative, più o meno costose e con pacchetti più o meno convenienti, sono i treni NEX (Narita Express) della JR Line oppure i treni “diretti” della Kisei Electric, decisamente economici (ma per percorrere il tragitto calcolate 80 minuti di viaggio).
Per muovervi a Tokyo è vitale avere la piantina delle linee metropolitane a portata di mano: ne troverete a bizzeffe in tutte le stazioni nel punto informazioni, oppure potete chiederle agli addetti: sono gratuite ed hanno un lato in inglese ed uno in giapponese. Volendo, potete anche scaricarla dal sito Ufficiale della Tokyo Metro.
In molte stazioni metro fermano più linee, ma trovare la giusta direzione non è difficile e dopo poco si comprende esattamente il meccanismo: ogni metropolitana, oltre ad avere un nome (Ginza, Oedo, ecc.) ha un colore ed una sigla che la contraddistingue ed ogni stazione ha un numero. Ad esempio, le stazioni della linea metropolitana Ginza sono individuate da un cerchio arancio con all’interno una G ed un numero. Noi eravamo alla fermata Tawaramachi, che corrisponde a G18 e quando siamo andati a Otemachi per visitare il giardino del Palazzo Imperiale abbiamo seguito questo itinerario:
  1.  Ginza Line (arancio) da Tawaramachi (G18, direzione Shibuya) a Nihonbashi (G11), 7 fermate poi cambio con
  2. Tozai Line (azzurra, direzione Nakano) da Nihonbasci (T10) a Otemachi (T9), 1 fermata.
Per evitare di spendere troppo, dovete valutare bene se avete intenzione di prendere spesso la metro, perché avete più possibilità:
  • acquistare di volta in volta i biglietti (è la soluzione meno conveniente, valida solo se dovete fare un paio di corse al giorno; il costo minimo è 160 yen, ma varia in base alla lunghezza del percorso). In questo caso può essere utile acquistare in aeroporto, presso l’ufficio dedicato proprio accanto alle stazioni dei treni, la tessera a scalare Suica Card (il termine più corretto in realtà è “noleggiare”, perché vi verrà fatta pagare una quota di 2.000 yen che corrispondono a 1.500 di traffico e a 500 di tessera e questi ultimi vi verranno rimborsati al momento della restituzione della tessera), che vi eviterà di fare la fila alle macchinette erogatrici. La Suica Card potrà essere ricaricata velocemente alle macchine che trovate in tutte le stazioni. Sono molto intuitive ed hanno anche le istruzioni in inglese;
  • acquistare ogni giorno un daily pass a 1.000 yen (noi abbiamo scelto questa soluzione ed abbiamo risparmiato circa 800 yen a testa: ho contato che in un giorno abbiamo fatto circa 15 corse in metro).
Per accedere alla metro:
  • se avete la Suica Card dovete passarla sul lettore sia all’entrata (vi verrà indicato in un apposito display l’importo disponibile) che all’uscita (vi verrà mostrato l’importo pagato e il credito residuo);
  • se avete acquistato un biglietto giornaliero lo dovete inserire ugualmente sia all’entrata che all’uscita nell’apposita fessura (ricordatevi di ritirarlo!);
  • il biglietto “one way”, una corsa, verrà invece trattenuto all’uscita;
  • se non sapete esattamente la distanza tra due stazioni di metropolitana, acquistate il biglietto a tariffa minima 160 yen e poi regolate la differenza all’uscita dalla metro.
Ancora da sapere:
  • i treni della metropolitana si fermano esattamente all’altezza dei cartelli che individuano le carrozze;
  • in terra sono indicati i punti in cui mettersi in fila per facilitare il flusso dei viaggiatori in entrata/uscita dalle carrozze;
  • alcuni addetti in divisa con guanti bianchi e berretto hanno il compito di assicurare il regolare movimento dei viaggiatori e dare il segnale di partenza al macchinista in caso di vetture affollate (accade nelle ore di punta, la mattina tra le 8.00 e le 9.00 ed il pomeriggio attorno alle 18.00, orari in cui vi consiglio caldamente di evitare la metro se soffrite di claustrofobia!).
Da tenere ben presente che l’inglese è davvero poco conosciuto: soltanto chi lavora in grandi aziende internazionali o ha un lavoro a contatto con i turisti ne “mastica” un po’, per il resto dovrete fare affidamento sul caro vecchio sistema dei gesti o aiutandovi con mappe. A meno che non troviate (ed a noi è successo più volte!) cordiali giapponesi che, dopo averci visto in difficoltà, ci hanno dato una mano senza nemmeno dover chiedere…
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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