Il Museo degli Azulejos di Lisbona

Vi ho parlato così spesso di azulejos mentre vi raccontavo cosa fare – vedere – visitare a Lisbona che, secondo me, ve li sognate anche di notte: eppure sono così belli e parte della cultura e della tradizione artigianale portoghese, che non saprei immaginarmi Lisbona senza le sue pareti di mattonelle decorate, talvolta con disegni floreali o geometrici altre con immagini che paiono vere e proprie tele tessute su ceramica anziché su stoffa. E per farvi comprendere quanto gli azulejos siano importanti, oggi vi porto con me a visitare il Museo degli Azulejos o, come meglio  viene definito in portoghese, il  Museu Nacional do Azulejo, spesso indicato anche come MNAz.

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La visita al Museo è stato uno dei (tanti) motivi che mi hanno riportato, a distanza di meno di tre mesi, a Lisbona: con Francesco non avevamo proprio avuto tempo per raggiungerlo e a me era rimasto un qualcosa di non compiuto, di vuoto da colmare, come se all’interno dell’ex complesso monastico Madre de Deus, che ospita la ricchissima collezione di azulejos, avrei trovato la chiave per comprendere meglio la storia e la cultura lusitana.

Non mi sbagliavo: il Museo degli Azulejos di Lisbona è nello stesso tempo un contenitore espositivo piacevole (ben tre piani di collezioni che vanno dal XVI° secolo fino ai giorni nostri, calcolate almeno un paio di ore piene per visitarli con calma), un complesso architettonico di pregio dove ci si muove attraverso le sale ed i chiostri dell’ex Convento e un centro di ricerca e restauro con attività interessanti per bambini ed adulti.

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Una volta entrati nel cortile dell’ex Convento, che a me è piaciuto molto per l’atmosfera monastica che ancora vi si respira, per l’equilibrio delle linee ed i colori accesi dei fiori che ne fanno una piccola oasi di pace, si entra nel Museo vero e proprio: qui ci si trova in una sala con la biglietteria (l’ingresso costa 5€, più avanti trovate altri dettagli) e sempre da qui si accede al bookshop – che propone bei libri e ceramiche artigianali di pregio, oltre a magliette e sciarpe che riprendono i decori ed i colori degli azulejos – nonché alla scenografica caffetteria decorata con azulejos che provengono da una cucina di un palazzo nobile: grandi tegami di rame sono posti su mensoloni di castagno e al di sotto azulejos nel tipico color azzurro riproducono un assortimento di pesci di diverse dimensioni. Da qui si può uscire nel piccolo chiostro interno, dove ci sono tavolini e tanto verde.

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Dopo essere entrati nella zona espositiva vera e propria del Museo degli Azulejos, il percorso di visita si snoda attraverso le diverse sale del piano terreno che ripercorrono la storia delle mattonelle dipinte, che arrivarono in Portogallo inizialmente nel XIII° secolo sulla scia dei conquistatori mori che invasero tutta la penisola iberica. I primi azulejos sono semplici, dalle linee geometriche o al più riproducono immagini floreali – per la religione musulmana non è bene ritrarre l’immagine dell’uomo – e venivano utilizzati per abbellire pareti e pavimenti di palazzi di prestigio. Una merce costosa, di difficile produzione ed ancor più difficile installazione, non a portata di tutti quindi, e questo per molto tempo. I primi azulejos avevano colori meno vivaci di quelli che conosciamo oggi e per lo più privilegiavano l’uso del blu cobalto, del verde , del rosso, del marrone e del bianco.

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E’ solo nel XVI° secolo che l’arte dell’azulejos fa un balzo in avanti, diventando mezzo di espressione artistica da utilizzare sotto forma di pannelli anche all’interno di chiese o edifici pubblici: influisce in ciò lo sviluppo dell’arte della ceramica e l’applicazione dei canoni stilistici rinascimentali e della pittura figurativa: l’azulejos diventa a tutti gli effetti un elemento decorativo riconosciuto che può competere con decorazioni ben più preziose. Al Museo degli Azulejos di Lisbona se ne vede un esempio grandioso nella Igreja da Madre de Deus, a cui si accede direttamente dal chiostro centrale del Museo: la chiesa è barocca (anzi, barocchissima!), ovviamente con tanto oro e stucchi: ma alla base delle decorazioni più preziose ci sono dei meravigliosi pannelli di azulejos! Fanno parte del circuito museale interno all’ex convento da Madre de Deus anche il Coro, la Cappella di Sant’Antonio e la Cappella della Regina Donna Leonor. Molto bello e suggestivo da visitare il piccolo chiostro interno, a cui si accede dal chiostro grande, con un delicato gioco di capitelli e azulejos. Inoltre, nella zona espositiva del piano terreno ci sono anche opere in ceramica che arrivano dall’Italia, altra zona d’Europa in cui l’arte della maiolica ha raggiunto elevati livelli artistici, tra cui un interessante tondo dei Della Robbia.

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Il primo piano è invece dedicato agli azulejos più recenti ed al loro uso come elementi di décor in contesti moderni, con l’evoluzione della mattonella da semplice decoro a installazione artistica. Decisamente, un quadrato di terracotta dalle mille vite! Sempre al secondo piano ci sono le esposizioni temporanee e in questo caso spesso si osservano azulejos con texture innovative, spesso materiche e che sviluppano la tridimensionalità del decoro. Una curiosità: parte del Chiostro grande viene utilizzato come magazzino e laboratorio di restauro e negli orari di funzionamento si possono vedere gli addetti all’opera.

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All’ultimo piano del Museo degli Azulejos di Lisbona lo spazio espositivo è minore, ma in compenso vi è esposta una chicca non da poco: su due pareti della sala è stato ricostruito un pannello di azulejos lungo 23 metri, che presumibilmente ornava una sala del  Palazzo del Conte di Tentúgal, che mostra i 14 km. di costa da Algés fino a Xavregas ma soprattutto fa vedere come fosse la struttura cittadina di Lisbona prima del terribile terremoto del 1755. Nel pannello sono ben riconoscibili Palazzi e strutture (si vede benissimo il mercato da Ribeira e la Torre di Belém, che era nel bel mezzo del Tago – vedi la foto collage con 9 immagini più sopra). Un vero documento storico, non scritto su carta ma su azulejos!

Una curiosità: molti palazzi di Lisbona sono ricoperti all’esterno di azulejos perché hanno un grosso potere coibentante e in una città di mare, per quanto spiri spesso il vento, l’umidità è uno dei problemi da combattere così come il freddo.

Informazioni utili:

Il Museo degli Azulejos di Lisbona è in rua Madre de Deus, 4: non si trova in centro città e per arrivarci è necessario prendere un autobus (il 718, il 742, il 794 fermano davanti al Museo) oppure la metropolitana scendendo alla fermata di Santa Apolonia e da qui fare circa un chilometro a piedi oppure prendere un bus diretto al Museo. Altra alternativa valida e comoda è il taxi: io l’ho preso in Alfama ed ho speso meno di 6 €.

Il Museo è chiuso di lunedì e dal martedì alla domenica è aperto dalle 10.00 del mattino fino alle 18.00 del pomeriggio. Gli stessi orari sono rispettati anchedalla caffetteria, a cui si accede anche senza fare il biglietto di ingresso.

Il biglietto di ingresso costa 5€ (comprende l’audio-guida gratuita in inglese o portoghese), sono previste riduzioni ma in questo caso non è valida la Lisboa Card. E’ inoltre previsto la possibilità di acquistare il biglietto cumulativo Lisboa 8 Museums (25€) che permette di visitare il Museo Nazionale degli Azulejos , la Casa Museo Dr. Anastácio Gonçalves, il Museo della Musica, il Museo dello Chiado, il Museo di Arte Antica, il Museo del Teatro, il Museo del Costume ed il Pantheon.

Importante: la prima domenica di ogni mese l’ingresso al Museo degli Azulejos è gratuito

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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