Come e perchè visitare il Museo Reina Sofia di Madrid

A Madrid c’è un museo dove sarei voluta restare per ore, meglio, tornarci per più giorni consecutivi per assorbire pian piano le suggestioni, le emozioni, le mille storie che le opere d’arte esposte trasmettono, anche al visitatore meno esperto. No, non sto parlando del Museo del Prado ma dell’altrettanto famoso Museo Reina Sofia (anzi, per la precisione: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia):  ho trovato un contenitore di arte contemporanea fruibile, vivo, aperto: dagli allestimenti alla struttura stessa del Museo, tutto è studiato affinché il visitatore si senta, lui stesso, parte di un’opera d’arte.

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Museo Reina Sofia Madrid – il Palazzo Sabatini con gli ascensori

Il Museo è stato inaugurato da Re Juan Carlos e dalla regina Sofia il 10 settembre, 1992 e si trova a poca distanza dal Paseo del Prado e dalla Stazione di Atocha. All’iniziale edificio Sabatini, in stile neoclassico, con un giardino centrale circondato da gallerie, che prende il nome dall’architetto palermitano incaricato dal re Carlo III di costruire un ospedale dedicato a San Carlo dal 2005 è stato affiancato il modernissimo edificio triangolare, con terrazze aperte sulla città e strutture di alluminio, realizzato dall’architetto francese Jean Nouvel. L’edificio Nouvel ospita i servizi museali, la biblioteca, gli auditorium e alcune sale per esposizioni temporanee, lasciando il compito di esporre le preziose collezioni permanenti al Sabatini. Ovviamente i due edifici sono interconnessi tra loro. Da non perdere il panorama che si ammira dalla terrazza dell’edificio Nouvel.

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Museo Reina Sofia Madrid – le mostre temporanee (novembre 2016)

Dall’ingresso di Calle di Santa Isabel, una volta entrati e acquistati i biglietti, si prende uno degli scenografici ascensori di cristallo esterni che salgono lungo la facciata e si scende al 2° piano, dove  è esposta la 1^ Collezione permanente “L’irruzione del XX° secolo: utopie e conflitti“, che ripercorre il periodo artistico tra il 1900 ed il 1945. Qui sono esposte le opere di Rafael Alberti, Salvador Dalì, Óscar Domínguez, André Masson tanto per citare i più conosciuti. Ma soprattutto al 2° piano del Museo Reina Sofia si trova una delle più ricche collezioni di opere di Pablo Picasso e, tra queste, in assoluto la più ammirata, è la dura, forte, straziante Guernica, che con l’uso di colori netti, talvolta cupi (per il dipinto sono stati utilizzati solo il bianco, il nero e alcune tonalità di grigio) riproduce l’atmosfera terribile del bombardamento aereo della città durante la guerra civile spagnola.

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Museo Reina Sofia Madrid – la fila per entrare nel Museo

Guernica venne commissionata dal Governo Repubblicano spagnolo a Picasso affinché venisse esposta nel padiglione della Spagna durante l’esposizione mondiale di Parigi del 1937. Al termine dell’Expo il dipinto non tornò però in Spagna, dove nel frattempo era salito al potere Francisco Franco e fino al 1982 è stato conservato presso il Moma di New York. Il quadro è un fotogramma dell’atrocità della guerra, di tutte le guerre, ed un simbolo di resistenza all’oppressore, di qualsiasi colore esso sia. Dopo aver visitato le diverse Sale dei piani superiori del Museo Reina Sofia, una volta arrivati nella sala dove è conservata  l’enorme opera (in cui sono ritratti, con linee sghimbesce e prospettive capovolte, uomini e donne che urlano lacerati dal dolore, animali fantastici e terribili),  cambia la percezione fisica e anche l’atmosfera che si respira. Non riesco a definire con una sola parola la sensazione che si prova davanti a Guernica: stupore, sgomento, partecipazione, rabbia, paura, senso di annientamento, tutto questo assieme e più. Anche solo per vedere Guernica, vale organizzare un viaggio a Madrid.

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Museo Reiona Sofia, Madrid- gli ascensori di cristallo

Riprendendo gli ascensori, si sale al terzo piano (utilizzato per le esposizioni temporanee) e quindi al 4°, dove è allestita la 2^ collezione permanente del Museo Reina Sofia, “La Guerra è terminata? Arte in un mondo diviso”, con opere che abbracciano il periodo 1945-1968. Qui si trovano, tra le tante esposte, opere del Gruppo Co.BRA, di José Caballero, le sculture di Louise Bourgeois, gli oggetti di Marchel Duchamp, le litografie del collettivo Stampa Popolare, installazioni inquietanti come i Cenotafios di Miralda.

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Museo Reina Sofia – Madrid: da sinistra a destra, dall’alto in basso: Los cuatro dictadores, di Eduardo Arroyo; Errò, Los vencedores de Leningrado apoyados por el monstruo daltonico Matisse; Edward Kienholz, Drawing for Commercial #2; Dario Villalba, La Oración; Vivir y dejar morir o el fin trágico de Marcel Duchamp (polittico di Eduardo Arroy, Gilles Aillaud e Antonio Recalcati);

La 3^ collezione permanente “Dalla rivolta alla postmodernità” con opere cronologicamente inserite nel periodo 1962-1982, è invece custodita nei piani 0 e 1 dell’edificio Nouvel. Qui si trovano opere di artisti contemporanei, installazioni e progetti: da segnalare The Ten Last Minute di Antoni Muntadas (come avviene la costruzione della memoria collettiva attraverso i canali di comunicazione televisivi) e le opere geometriche e pop di Luis Gordillo.

Al Museo Reina Sofia l’arte non è inavvicinabile, si può fotografare (senza flash e cavalletto ed in ogni caso non si può fotografare in quasi tutto il 2° piano, dove si trovano le opere più famose), condividere, esplorando le sale ed i corridoi dove può capitare di imbattersi in installazioni talvolta poco comprensibili (per la mia scarsa conoscenza delle correnti contemporanee).

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Museo Reina Sofia Madrid – l’ingresso dal Palazzo Nouvel (edificio rosso sulla sinistra e parete vetrata sulla destra)

Oltre alle sale della sede principale del Museo Reina Sofia, l’istituzione utilizza per esposizioni temporanee anche due gioiellini architettonici inseriti nel Parque del Retiro: una è il Palacio de Cristal, serra costruita in vetro e ghisa nel 1887 per esporre la flora tropicale delle Filippine, all’epoca colonia spagnola e l’altro è il Palacio de Velázquez, nato come padiglione per la Mostra delle Miniere del 1883. Entrambi sono opera dell’architetto Ricardo  Velázquez Bosco. In entrambi gli edifici l’ingresso è gratuito.

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Museo Reina Sofia Madrid – alcune delle opere esposte

Informazioni utili:

Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofia, Calle Santa Isabel, 52, 28012 Madrid (tel. +34.91774 1000)

  • Punti di ingresso:  Calle Santa Isabel, 52 (edificio Sabatini) e Ronda de Atocha, esquina plaza del Emperador Carlos V (Edificio Nouvel)
  • Orari di apertura: da mercoledì a lunedì (chiuso il martedì) dalle 10.00 alle 21.00 mentre la domenica è aperto dalle 10.00 alle 19.00 ma dalle ore 14.15 resta aperta solo la 1^ collezione (e l’ingresso diventa gratuito. E’ ugualmente gratuito l’ingresso nella fascia oraria 19.00-21.00 dal mercoledì al lunedì).
  • Biglietti: collezioni permanenti e esposizioni temporanee 8€, solo esposizioni temporanee  4€. E’ possibile acquistare i biglietti in anticipo via internet
  • Attenzione: come tutti gli altri Musei famosi di Madrid, il rischio di fare la fila per entrare è molto più di una ipotesi. Quindi acquistate i biglietti in anticipo oppure mettetevi in fila prima ancora che apra il Museo.
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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