Santuario di Montenero di Livorno: grande devozione toscana

Il rapporto dei toscani con la religione spesso è particolare, molte volte conflittuale. Ma non esiste toscano, per quanto maledetto, anarchico o mangiapreti, che non conosca il Santuario di Montenero, il complesso basilicale arroccato sulla collina che domina Livorno. Simbolo di fede e devozione ma anche di unità regionale, è un santuario conosciuto soprattutto da chi abita in Toscana. Se a Roma in caso di sciagure personali si va a ‘chiedere la grazia‘ alla Madonna del Divino Amore, in Toscana è consuetudine riporre la propria speranza nella Madonna delle Grazie di Montenero. E di questa immagine miracolosa e di questo tempio della fede ne avevo sentito parlare fin da quando ero bambina, prima da nonna Paolina e poi da mio padre (che un po’ mangiapreti lo era davvero, ma non potevate toccargli i luoghi santi toscani!).

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Il Santuario di Montenero prende il nome dal colle, altro 300 metri,  su cui è stato costruito a partire dal XIV secolo quando – secondo la leggenda più comune – durante il giorno di Pentecoste del 1345 un pastore claudicante dopo aver trovato in maniera misteriosa una immagine della Madonna, decise di portarla sul colle (una zona malfamata, fino ad allora vi avevano trovato rifugio briganti e malfattori) e una volta giunto in cima si accorse con grande stupore che la sua zoppìa era scomparsa.

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La leggenda in realtà è simbolica perché assai più probabilmente l’immagine sacra, conservata all’interno di un piccolo romitorio edificato sul colle di Montenero, acquisì notorietà nel corso degli anni anche grazie ad eventi ritenuti miracolosi, divenendo infine il centro della devozione popolare e meta di pellegrinaggi. Quel che è certo è che nel 1742, a seguito di un violento terremoto che colpì la città di Livorno, l’immagine della Vergine venne portata dal Santuario fino in città per assicurarle la protezione divina e in tutte le occasioni in cui la città si è trovata nei pasticci è ricorsa all’intercessione della Vergine per cercare dicavarsene fuori.

Dal 1792 il Santuario della Madonna di Montenero è retto dai Monaci benedettini Vallombrosani, che hanno portato in questo grande sito religioso livornese la spiritualità benedettina dell’ora ed labora, e come tradizione al Sabtuario non manca un piccolo spazio dedicato alla vendita dei prodotti erboristici prodotti dai monaci o in altri monasteri d’Italia.

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Noi siamo saliti al Santuario di Montenero – o, meglio, il Santuario della Madonna delle Grazie di Montenero –  partendo da Follonica, in una bella giornata di fine aprile, che ha reso la visita ancor più gradevole. La strada per arrivare corre lungo il colle, immersa tra i boschi e ben presto ci si ritrova alti sul mare e sulla città di Livorno. Il santuario è infatti quasi sulla sommità del colle, inserito in una piccola conca che sembra abbracciarlo affettuosamente e circondato da edifici e villette i inizio ‘900. Sebbene al di fuori del Santuario vi siano bar, ristoranti e perfino qualche struttura di ospitalità religiosa, il luogo non è poi così ‘turistico’ e riesce a preservare un’aura di reale misticismo che aiuta il visitatore ad entrare all’interno del Santuario con il giusto spirito di rispetto.

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 Da fuori il Santuario di Montenero NON sembra un santuario. No, non sto dicendo chissà quale eresia, ma è proprio così: non aspettatevi la classica chiesa cattedrale in posizione centrale con il sagrato all’esterno, perché qui prima di entrare nella chiesa si accede ad una sorta di grande terrazza chiusa su tre lati, di cui due a portico, che ricorda una piazza paesana. Salendo le scale ci si trova dinanzi alla torre, che ha una duplice funzione: torre campanaria e torre dell’orologio (insolito, vero?).

Il lato più esterno è un portico ad arcate, denominato ‘famedio’, che ospita tombe di livornesi illustri tra cui Giovanni Fattori e Domenico Guerrazzi ed i cenotafi di Amedeo Modigliani e Pietro Mascagni mentre dirimpetto c’è un’altro portico da cui si accede all’atrio ovale, decorato da affreschi e quindi al Santuario vero e proprio, dove è conservata l’immagine venerata della Madonna di Montenero, racchiusa da un pregevole tabernacolo.  Purtroppo non abbiamo potuto scattare foto dell’interno della Chiesa (che potete trovare sul sito ufficiale del Santuario di Montenero) perché era in corso un grande evento della Misericordia locale, con la vestizione dei nuovi confratelli. Per chi non è toscano, forse è bene chiarire che le Misericordie sono istituzioni antiche, formate da volontari, che si occupano del soccorso e dell’assistenza in Toscana.

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Ci siamo quindi dedicati a visitare il resto del Santuario di Montenero, in particolare abbiamo trascorso un po’ di tempo osservando la ricchissima e al tempo stesso struggente collezione di ex voto – tantissimi cuori d’argento ma anche quadri che illustrano, la gran parte con una grafica semplice e un po’ naif, gli avvenimenti o le persone beneficiate dalla grazia. Inoltre indumenti, berretti militari, le immancabili grucce: testimonianza di riconoscenza per un intervento ritenuto sovrannaturale. Proseguendo nel percorso abbiamo attraversato la galleria dei Comuni toscani, dove vi sono conservate 202  targhe offerte in dono da altrettanti comuni toscani in occasione della proclamazione della Madonna di Montenero a Mater Etruriae, patrona della Toscana. Proseguendo si trova la rivendita di oggetti sacri e candele, il piccolo dispensario erboristico e più avanti la cappella dove si possono accendere i ceri (nella chiesa è proibito per evitare danni alle opere d’arte).

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L’atmosfera del Santuario è serena, ma altrettanta serenità si prova uscendo dal complesso sacro: il borgo di Montenero, così abbarbicato sul colle, è in una posizione ottimale per ammirare dall’alto il panorama della città di Livorno e della costa e con una buona visibilità lo sguardo arriva fino alla Corsica.

Se si escludono gli eremi francescani e vallombrosani che si trovano a ridosso dell’Appennino (Camaldoli, La Verna, Vallombrosa) il Santuario di Montenero è quasi certamente il luogo dello spirito  più frequentato della Toscana. Una sua particolarità è che ci si può arrivare da Livorno – da cui dista circa 11 chilometri – non solo in auto ma anche con la funicolare, che parte da Piazza delle Carrozze di Montenero (bus urbano dalla stazione) ed ha il punto di arrivo nei pressi del piazzale del Santuario dopo aver percorso più di 600 metri con una pendenza media del 17%. La funicolare è stata riaperta da poco (marzo 2018) ed ha corse frequenti; si sale a bordo con un comune biglietto urbano da €1,20.

Di I, Sailko, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2692905

Di I, Sailko, CC BY 2.5, https://commons.wikimedia.org/w/index.php?curid=2692905

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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