Viaggio a Parigi in due: turistico ma non troppo

Un viaggio a Parigi in due, alla ricerca di luoghi insoliti e poco conosciuti

E’ passato quasi un mese da quando siamo rientrati dal nostro viaggio Parigi (ci siamo stati dall’11 al 16 dicembre 2019) ed è tempo di fare il punto sugli itinerari ed i luoghi che abbiamo visitato in questi 6 giorni scarsi di permanenza nella Capitale francese. Il nostro è stato un viaggio turistico ma non troppo: conosciamo abbastanza Parigi e quindi in questa occasione abbiamo in parte saltato i siti più famosi perché abbiamo preferito concentrarci su luoghi altrettanto interessanti che inspiegabilmente restano spesso fuori dagli itinerari turistici parigini.

Ora, è vero che chi va a Parigi per la prima volta deve assolutamente visitare la Tour Eiffel, il Louvre, Montmartre, visitare la Gare d’Orsay,  fare un giro sulla Senna sui bateaux mouches e, se avanza tempo (e denaro), trascorrere una serata bellissima al Lido, al Moulin Rouge, al Paradis Latin o al Crazy Horse. Tuttavia la città ha tantissime gemme nascoste che aspettano la vostra visita ed alcune siamo finalmente riusciti a visitarle proprio in questo viaggio, uno dei tanti che ci hanno portato a Parigi.

Quando si tratta di raccontare un itinerario nel suo complesso, credo che non ci sia nulla di più pratico che suddividere il racconto in giornate, creando una sorta di diario di viaggio da approfondire successivamente – ove necessario – con ulteriori post. Abbiate pazienza, perché è un post lungo.

Viaggio a Parigi in due: la Tour Eiffel dal Pantheon

Viaggio a Parigi in due: la Tour Eiffel dal Pantheon

Un viaggio a Parigi in due seguendo itinerari non turistici

Una premessa è necessaria prima di iniziare: durante il nostro soggiorno a Parigi era in corso lo sciopero dei mezzi pubblici (o, meglio, un ‘movimento sociale’ che coinvolgeva la gran parte dei mezzi di trasporto parigini) per cui abbiamo dovuto rivedere in corsa il programma che avevamo studiato a tavolino adattandolo, di giorno in giorno, alle possibilità di muoversi in città. Devo dire che grossi problemi, alla fine, non ne abbiamo avuti: utilizzando i mezzi di trasporto attivi, i taxi, le bici ed i monopattini a noleggio oltre a mettere in conto lunghe passeggiate, siamo riusciti a visitare la città. E – a dire la verità – è stato forse uno dei nostri viaggi a Parigi più belli proprio grazie allo sciopero, perché abbiamo visitato la città con calma, senza darci troppi obiettivi e focalizzando l’attenzione su zone della città che forse non avremmo mai scoperto.

Volete sapere come ci siamo mossi a Parigi durante lo sciopero dei mezzi pubblici? Leggete il post come muoversi a Parigi con lo sciopero

Viaggio a Parigi in due: la Senna e Notre Dame

Viaggio a Parigi in due: la Senna e Notre Dame

Mercoledì 11 dicembre 2019: l’arrivo e la scoperta

Siamo partiti da Roma Fiumicino con un volo della Vueling che avevo acquistato circa 4 mesi prima per atterrare, in perfetto orario, all’aeroporto di Parigi Orly, lo scalo più piccolo (relativamente) della Capitale francese.

Orly si trova a circa 13 km. sud della città ed in condizioni normali è servito da un efficiente servizio di autobus e tram che lo collegano alla città (e nei prossimi anni verrà prolungata fino all’aeroporto di Orly anche la linea 7 della metro).

Per evitare attese, abbiamo preferito utilizzare il taxi (il costo non è poi troppo diverso da quello che avremmo speso con l’Orlybus (che era in funzione) e se lo prendete almeno in tre persone riuscite addirittura a risparmiare qualcosa).

Arrivati all’hotel Citadines di Place d’Italie ancor prima che la camera fosse pronta, ne abbiamo approfittato per fare uno spuntino nel vicino centro commerciale Italie Deux e fare una passeggiata per prendere ‘confidenza’ con il quartiere che sarebbe stato anche il nostro per 6 giorni. Una volta espletate tutte le formalità e lasciati in camera i bagagli, abbiamo dato il via all’esplorazione vera e propria.

Vuoi sapere come ci siamo trovati al Citadines Place d’Italie? Seguendo il link trovi il post che abbiamo pubblicato con foto, recensioni, pro e contro. E’ un Apart-Hotel e te lo suggeriamo caldamente se vuoi vivere Parigi in autonomia!

Il nostro viaggio a Parigi in due inizia da Rue de Mouffettard: il regno delle gourmandises

Direzione: Quartiere Latino. Ma a piedi, con tempo per soffermarci su dettagli e lasciando spazio a piccole visite di luoghi poco frequentati dai turisti.

Da Place d’Italie siamo scesi lungo Avenue des Gobelins per poi fermarci a dare un’occhiata alla chiesa di Saint-Médard (l’attuale edificio, in stile gotico,  sorge sulle fondamenta di un’antica cappella dell’anno 1000) e poi abbiamo proseguito su rue de Mouffettard.

Questa è una via stretta ma molto caratteristica, che vi consigliamo di visitare se, come noi, apprezzate la gastronomia ed i prodotti alimentari locali: la strada è introdotta da una piazza su cui si tiene un piccolo mercato alimentare, con banchi di coltivatori diretti. Lungo la via, da una parte e dall’altra, si aprono negozi di generi alimentari che fan venire appetito solo a guardarli: fromagerie, charcuterie, patisserie con banconi colmi di ogni bontà e, almeno apparentemente, di grandissima qualità.

Ci sono poi negozi specializzati nella vendita di oggetti per la casa e per la cucina. Pur non essendo periferia, l’atmosfera che si respira nella via è familiare e quotidiana, si incontrano signore con le ceste della spesa, studenti che prima di raggiungere la vicina Sorbona si fermano ad acquistare baguette farcite o caffè. Mi è piaciuta molto e non ho resistito a fare piccoli acquisti alimentari per la cena (come vi dicevo il Citadines è un Apart Hotel e ogni camera ha una piccola cucina perfettamente attrezzata, davvero molto comoda).

Proseguendo lungo Rue de Mouffettard, abbiamo raggiunto Place de la Contrescarpe (una piazzetta con un piccolo giardino al centro, tanti ristorantini e le tipiche case alte con l’abbaino: un angolo incantevole di Parigi, che rispecchia l’archetipo urbano parigino che tutti noi immaginiamo immediatamente pensando a questa città) e da qui ci siamo diretti sulla cima della collina di Sainte-Genévieve (61 metri), uno dei luoghi più alti di Parigi.

Sainte-Genévieve, patrona di Parigi

Interessante da visitare la Chiesa di Saint-Étienne-du-Mont, un edificio con un mix di architetture gotiche e rinascimentali che ospita le reliquie della Patrona di Parigi, appunto Sainte-Geneviève (noi diremmo Santa Genoveffa, ma quanto è più dolce e soave il nome in francese?).

Molto belli anche gli interni di questa chiesa, con grandi archi ed un importante transetto gotico del coro. Gli orari di apertura della Chiesa sono molto ampi, è ad accesso libero ed è uno di quei luoghi di Parigi che vi consigliamo di visitare.

Viaggio a Parigi in due: la Senna e Notre Dame

Viaggio a Parigi in due: la Senna e Notre Dame

I grandi di Francia riposano qui: il Pantheon

La chiesa di Saint-Étienne-du-Mont si trova a due passi da uno dei monumenti più famosi di Parigi, il Pantheon, dove sono sepolte le grandi personalità  di Francia come Rosseau, Voltaire, Dumas, Hugo, Pierre e Marie Curie. Nel Pantheon è anche installato il Pendolo di Foucault, che con le sue oscillazioni ha permesso di dimostrare l’effettiva rotazione terrestre.

Nelle forme architettoniche, il Pantheon di Parigi ricorda moltissimo il Pantheon di Roma (ha ugualmente un peristilio con colonne ed una grande cupola) ed è indubbiamente un edificio grandioso che cattura l’attenzione, posto com’è al centro di una grande piazza che con Rue Soufflot crea una prospettiva perfetta. Il Pantheon è aperto dalle 10.00 alle 18.00 (18.30 in estate) e il biglietto standard di ingresso costa 11,50€. Se avete tempo, e vi intriga la storia dei grandi di Francia, non mancate di visitarlo.

Il Quartiere Latino

Dopo aver visitato il Pantheon, abbiamo preso la via che costeggia l’Università de la Sorbonne fino ad arrivare a Boulevard Saint-Germain. E’ una zona universitaria, con tanti ragazzi in giro per le strade ed è proprio in questa via che abbiamo provato – con divertimento – l’uso dei monopattini per spostarci in autonomia da una parte all’altra della città. Noi li abbiamo usati solo per qualche chilometro perché non conoscendo bene le regole del traffico abbiamo avuto timore di prenderci una multa ma, se usati con criterio ed un po’ di attenzione, sono davvero comodi!

Dopo un giretto per le vie del Quartiere Latino e aver dato uno sguardo da lontano alla Cattedrale di Notre-Dame racchiusa dai ponteggi e ahimè priva della sua guglia (vi ricordate? Il 15 aprile 2019 la Cattedrale di Parigi è stata coinvolta in un terribile incendio), siamo saliti su uno dei bus attivi nonostante lo sciopero, che ci ha riportato fino a Place d’Italie in tempo per andare a cena e per assistere, direttamente dalla finestra della nostra camera al 12° piano, allo spettacolo della Tour Eiffel illuminata.

Giovedì 12 dicembre 2019: esperienze a non finire

Dopo un’ottima colazione di in modalità self-catering (prima di rientrare in Hotel avevo acquistato tutto il necessario), abbiamo raggiunto con il bus n. 27 la Gare Saint-Lazare. Da qui non è lontana l’Opéra Garnier, i cui interni ricchissimi di decori, fregi e stucchi dorati  si possono visitare con l’ausilio di audioguide (costo: a partire da 12€) o di visite guidate. Anche solo visto dall’esterno, il palazzo dell’Opéra ha il suo fascino: una grande cupola centrale e due più piccole ai lati sottolineano la sua funzione di cattedrale delle arti e della musica.

Viaggio a Parigi in due con emozioni: a volo radente su Parigi con il FlyView

A pochi passi dall’Opéra, in Rue du 4 septembre, ci aspettava FlyView® Paris, una nuova attrazione in realtà immersiva che abbiamo potuto provare grazie ai biglietti-invito che ci sono stati inviati dall’Ente del Turismo francese. In pratica, grazie ai visori e ad un sistema di appoggi flessibili fissati a terra simili nella forma ai “jetpack” (vedi Wikipedia per la descrizione corretta), si può vedere Parigi dall’alto provando la sensazione di volare.

In circa 15 minuti si ‘vola’ su tutti i principali monumenti francesi, ci si avvicina, si fanno circonvoluzioni e in taluni casi addirittura si passa in mezzo ai monumenti stessi. Per rendere ancor più reale l’esperienza, ancor prima di poter salire sui jetpack si partecipa ad una breve riunione di briefing in cui vi spiegano come funzionano gli appoggi, come usarli e cosa fare; la stessa sala di ingresso dell’attrazione è molto simile ad uno scalo aeroportuale, con banchi dove fare il check-in, scale mobili che portano agli ‘imbarchi’, pannelli informativi su cui compaiono le ‘partenze’ previste.

In generale apprezzo sempre molto e esperienze in realtà immersiva o in realtà aumentata, mi divertono parecchio e nello specifico la sensazione che si prova è di essere quasi degli uccelli in volo radente sulla città o, come ha detto Francesco, dei droni! Trovate più informazioni nel sito di FlyView® Paris (costo del biglietto: 15€).

Viaggio a Parigi in due: Galeries Lafayette

Viaggio a Parigi in due: Galeries Lafayette

Decori di Avvento alle Galeries Lafayette

Abbandonati i panni da ‘esploratori dello spazio’ e rimessi quelli consueti da turisti curiosi, la tappa successiva del nostri viaggio a Parigi ci ha portato a visitare le Galeries Lafayettes, il Grande Magazzino di Parigi di Boulevard Haussmann che nel periodo di Natale è famoso per le superbe decorazioni che arricchiscono le vetrine e gli spazi. Non eravamo certo gli unici a voler vedere l’immenso albero di Natale a tema ‘l’alveare delle api‘ allestito sotto la Coupole in stile art noveau e quest’anno, ad arricchire l’esperienza (del tutto gratuita) al quinto piano è stata costruita anche una passerella sospesa in vetro che arriva a pochi metri dall’albero di Natale, punto privilegiato per fotografie e selfie. Inutile dire che c’era una gran bella fila! Noi abbiamo scattato qualche foto dal balcone di Starbuck, uno dei pochi punti in cui non ci sono schermi di vetro a fare da barriera.

Viaggio a Parigi in due: Passages

Viaggio a Parigi in due: Passages

I Passages Couverts di Parigi

La zona in cui si trova il grande magazzino coincide in parte con il quartiere con il più alto numero di Passages Couvertes, vere e proprie gemme nascoste tra i palazzi dei grandi Boulevards (i più famosi si trovano tra Boulevard Haussmann, Boulevard des Capucines e des Italiens, il Palais Royal e Boulevard de Montmartre).

Nati ad inizio ‘800 con la nascita di edifici  e quartieri borghesi nella zona della Rive Droite, i Passages Couverts sono delle gallerie coperte su cui si aprono botteghe, caffetterie, ristoranti e negozi. In qualche modo possono essere considerati gli antenati dei centri commerciali e molti di loro presentano affreschi e decorazioni di grande impatto.

Io avevo avuto alcune dritte su questi Passages tramite i contatti di Facebook (una mia amica è stata talmente gentile da inviarmi anche la mappa con le indicazioni per trovarli) per cui avevamo deciso di rintracciarne (e visitarne) qualcuno.

Nel loro momento d’oro, a Parigi si contavano centinaia di Passages; soppiantati dalla nascita dei Grandi Magazzini e lasciati al loro destino, dopo un lungo periodo di abbandono stanno oggi vivendo una nuova giovinezza: molti sono stati completamente ristrutturati ed altri sono in procinto di esserlo. Al momento, in base alla mappa, se ne possono visitare circa 20.

In realtà, non è facilissimo trovarli, almeno non tutti. Perché per la gran parte vi si accede da normali portoni che si aprono sulla strada e non sempre ci sono insegne a segnalarli.

Noi siamo andati un po’ ad intuito, e siamo riusciti a visitarne 5. Tutti diversi tra loro ma in ogni caso davvero interessanti: il loro stile architettonico e decorativo cambia e ad eccezione di un Passage  che mostrava tutto il peso degli anni e la necessità di un rapido restauro (in compenso c’erano belle botteghe artigiane, studi di creativi e associazioni artistiche) gli altri che abbiamo visitato sono restaurati con grande cura:

  1. Passage Jouffroy (rue de la Grange Batelière, 9)
  2. Passage Verdeau (rue de la Grange Batelière, 6)
  3. Passage du Grand-Cerf (rue Saint-Denis 145)
  4. Galerie Vivienne (rue des Petits-Champs, 4)
  5. Passages des Panoramas e le ‘costole’ Galeries Montmartre e Galerie des Variétés (B.rd Montmartre, 11)

Sono tutti estremamente affascinanti e ospitano negozi che meritano da soli una visita. Per approfondire di più il tema delle gallerie coperte e avere indicazioni utili per una vera e propria “caccia al Passages”, vi consiglio di leggere il post informativo ed approfondito sui Passaggi Coperti di Parigi, dedicato proprio a queste chicche architettoniche di Parigi!

A spasso per la Rive Droite

Dopo aver pranzato al vicino Marché Montorgueil (Rue des Petits Carreaux, n. 1) con una galette bretone ed un’insalata presso la Crêperie – Le Comptoir du Commerce (locale valido e consigliato), abbiamo continuato a passeggiare nella zona della Rive Droite, guardando i mille negozi, i decori natalizi e facendo una sosta presso la Chiesa di Saint-Eustache, vicinissima alle rinnovate Les Halles ed anche questa una chiesa con origini antiche, sebbene l’attuale edificio sia del XVI secolo.

La Conciergerie, l’ultima dimora di Marie-Antoinette

Da Les Halles arrivare alla Conciergerie è un attimo (si segue Boulevard de Sébastopol). L’austero edificio, che fu sede di guarnigione ma soprattutto prigione, si trova su l’Île de la Cité e costituisce il nucleo medievale della città di Parigi: era infatti parte del Castello che sorgeva sull’isola e di cui oggi restano solo alcuni edifici inglobati in strutture più moderne. La sosta alla Conciergerie era dovuta: non solo non l’avevamo mai visitata ma era in corso una bella mostra tematica su Marie-Antoinette regina di Francia. Sì, proprio la moglie austriaca di Luigi XVI, che condivise con il consorte la ghigliottina durante la Rivoluzione francese. La mostra è interessante, perché aiuta a comprendere questa donna spesso vituperata, inizialmente amatissima e poi odiata in modo viscerale. Famosa – ma sembrerebbe non vera – la frase con cui avrebbe risposto ai parigini affamati che chiedevano pane (‘date loro delle brioches’). Alla Conciergerie Marie-Antoinette ha vissuto gli ultimi tempi della sua vita ed è ancora possibile visitare – oggi trasformata in cappella – la sua cella.

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Un aperitivo alla Butte aux Cailles

Alla fine della nostra lunga (e fruttuosa) passeggiata, abbiamo ripreso il bus n. 27 in direzione Place d’Italie e prima di rientrare in hotel per un po’ di riposo, ci siamo diretti nella zona della Butte aux Cailles (vicinissima all’hotel, in realtà) per un aperitivo a base di vino Beaujolais nouveau, affettati e formaggi presso il bistrot da Le Mêlécasse (Rue de la Butte aux Cailles, 12). Un bel posto per rilassarsi, con musica, giornali e in generale un ambiente gradevole.

 Venerdì 13 dicembre 2019: profumi, balocchi e zuppe calde

Il Museo del Profumo di Fragonard

Anche oggi ci aspetta una lunga giornata di passeggiate, visite e ritorni in luoghi particolarmente cari. La prima tappa è il Museo del Profumo Fragonard, un piccolo museo privato – e completamente gratuito – in una traversa a due passi dell’Opéra in cui sono esposte diverse collezioni oggetti, materiali e strumenti legati alla produzione di essenze e attraverso una visita guidata – altrettanto gratuita – permette di addentrarsi nei metodi di produzione e creazione dei profumi. Una visita interessante, non breve e nemmeno banale, che può trasformarsi in un’occasione di shopping (ma solo se si vuole, nessuno obbliga ad acquistare nulla) e che vi consiglio di tenere presente se volete fare un’esperienza diversa a Parigi.

Maggiori informazioni sul Museo del Profumo le trovi nel post Il museo del Profumo Fragonard di Parigi bello e gratuito.

Profumi d’Asia e noodles preparati al momento

Dopo il Museo del Profumo con una lunga passeggiata abbiamo raggiunto di nuovo la caotica zona di Les Halles  dove ci siamo fermati per un pranzo da Fresh Noodles, un ristorante asiatico specializzato in tagliatelle e spaghetti cinesi che vengono preparati al momento da una energica signora e serviti in appetitose zuppe capaci di scacciare via la stanchezza, il freddo e, nel caso, anche il malumore.

Il locale è piccolo, talmente insignificante che rischia di passare inosservato (se volete andarci, si trova in Rue Saint Denis n. 23) e ci è stato consigliato da un’amica che viaggia spesso a Parigi per lavoro per la qualità delle materie prime utilizzate e per l’ottimo rapporto qualità prezzo (una zuppa e un piccolo antipasto non vi costeranno più di 12€). Curioso il modo di preparare i noodles, il cui impasto anziché essere steso e poi tagliato come avviene per le tagliatelle, viene allungato, arrotolato, girato per aria fino a formare dei lunghi fili di pasta pronta da essere versata nel brodo bollente. Uno spettacolo, che si ripete spesso perché la pasta è preparata al momento.

Giardini del Marais

Dopo aver fatto un giro tra i chioschi del Marché aux Fleur sull’Île de la Cité, abbiamo dedicato il pomeriggio ad una lenta (ma lunga) passeggiata tra le vie del Marais piene di negozi graziosi, edifici storici e piccole piazze che ospitano giardini e angoli verdi (tra tutti, vi consiglio di visitare le isole verdi, vicinissime le une alle altre, del Jardin Lazare-Rachline, di Square George Cain e di Square Léopold-Achille, in Rue Payenne).

Immancabile una sosta da Le Loir dans la theiere (3 rue des Rosiers) una incredibile sala da tè ispirata al salotto del Bianconiglio di Alice nel Paese delle Meraviglie: mobili con una storia, stampe appese alle pareti, poltrone e sedie spaiate, piccoli tavolini dove assaggiare i dolci fatti in casa, tra cui una notevolissima Tarte au citron con meringa.

Isole e giardini romantici

Dopo un’ immancabile, romantica, passeggiata sull‘Île Saint-Louis, abbiamo raggiunto (seguendo Boulevard Saint-Germain prima e Boulevard Saint-Michel poi) il Giardino del Luxembourg,  un parco formale alla francese. Il Palais du Luxembourg ospita il Senato di Francia e proprio davanti c’è una grande fontana ottagonale, punto di ritrovo e di relax di tanti parigini.

Questo è stato uno dei giorni in cui abbiamo camminato di più, oltre 16 km.) e anziché proseguire a piedi abbiamo preferito prendere uno degli autobus in funzione diretti a Place d’Italie. Talmente stanchi da non aver nessuna voglia di uscire di nuovo per cena, abbiamo utilizzato l’angolo cottura della camera per preparare un piccolo spuntino.

Viaggio a Parigi in due: il Louvre e la Piramide

Viaggio a Parigi in due: il Louvre e la Piramide

Sabato 14 dicembre 2019: cultura e verde tra V° e XIII° Arrondissement

Arazzi belli come dipinti

Sabato è stato il giorno più complicato per muoversi in città, perché molte delle linee di bus su cui avevamo fatto affidamento per visitare Parigi non erano attive. Lontana da noi l’idea di restarcene in hotel a non fare nulla, abbiamo scelto di visitare meglio il quartiere in cui ci trovavamo con tranquillità e con lo spirito giusto per sentirci anche noi, almeno un po’, veri parigini.

Per prima cosa, siamo andati a visitare l’antica fabbrica degli arazzi Gobelins, una delle eccellenze di Francia che si trova sull’omonimo viale a poche centinaia di metri da Place d’Italie. Probabilmente, se i mezzi di trasporto avessero funzionato normalmente, non l’avremmo nemmeno preso in considerazione (ed avremmo fatto molto male!).

Il complesso forma una sorta di villaggetto artigiano (fu voluto da Luigi XIV e dal suo ministro Colbert)  e in occasione delle feste di Natale nell’edificio principale, adibito a Museo espositivo,  era in corso la mostra (gratuita) Noël aux Gobelins. Molto interessante l’allestimento  e gli arazzi esposti dei veri capolavori. Insomma, è stata una bella esperienza e se avete la possibilità, cercate di visitare questo luogo poco turistico ma molto interessante!

Nel post Arazzi Gobelins: dove vederli a Parigi, trovate maggiori informazioni sul Museo ed alcune foto degli allestimenti.

Un ponte tra Parigi e il Medio Oriente

Dopo la visita ai Gobelins ci siamo incamminati lungo Rue Monge verso la Grande Moschea di Parigi (si trova in rue Geoffroy Saint-Hilaire), un luogo centrale per i fedeli musulmani e anche per provare la cucina nordafricana e medio orientale. Oltre ad essere un centro di preghiera e di fede, la Moschea ospita infatti un ristorante specializzato (Aux Portes de l’Orient) dove provare tajine, brick e couscous, un centro Hammam (riservato alle donne) ed un piccolo suk di oggetti di artigianato.  L’architettura della Moschea fa dimenticare per un momento di essere a Parigi: il suo stile ispanico-moresco con portici, chiostri ed archi è ispirato all’Alhambra di Granada.

Per rimanere in tema, abbiamo deciso di proseguire, sempre a piedi, in direzione dell’Istituto del Mondo Arabo – IMA (è poco più avanti, in Rue des Fossés Saint-Bernard, 1), un museo – centro culturale ed espositivo sulla riva sinistra della Senna che rappresenta un ponte di conoscenza tra la cultura occidentale ed araba. L’edificio è frutto del lavoro dell’architar francese Jean Nouvel in collaborazione con Architecture Studio ed è particolarmente interessante perché, nella sua modernità di acciaio e vetro, presenta forti richiami alla tradizione tra tutti il sistema di finestre che si ispira alle tipiche grate di legno con disegni geometrici delle case arabe (le moucharabieh).

Presso l’Istituto del Mondo Arabo abbiamo visitato una mostra fotografica ed il museo, suddiviso su più piani (biglietto di ingresso 8€).  Mi è piaciuta molto la luminosità degli ambienti, divisi da lastre di vetro che riflettono la luce che arriva dall’esterno e il percorso di visita ed espositivo, che si focalizza sulla presenza della cultura araba nella storia e nell’arte e sui punti di contatto con le principali religioni monoteiste. Un luogo imperdibile dell’IMA è la sua terrazza all’ultimo piano (dove c’è anche un bel ristorante formale), da cui si vede il panorama di Parigi.

Viaggio a Parigi in due: Galerie Vivienne

Angoli verdi del V° Arrondissement

Tornando indietro verso l’hotel, ci siamo fermati per un breve relax alle Arènes de Lutèce, un giardino aperto al pubblico (noi siamo entrati da Rue Monge, 49, è un varco piccolo che potrebbe sfuggire) dove si trovano i resti di un grande teatro da migliaia di posti costruito attorno al I° secolo d.C. (epoca gallo-romana). Il luogo è ad eccesso gratuito, aperto dalla mattina fino al tramonto e non è raro, come è capitato anche a noi, di vedere giocatori di pétanque (simile alle nostre bocce) sfidarsi sul terreno dell’arena.

Dall’uscita di Rue des Arènes in due passi si arriva in Rue Linné e all’ingresso del Jardin des Plantes (e dello zoo di Parigi), altro angolo bello e verde di Parigi che, soprattutto se la visitate con bambini, è da considerare per una visita o una sosta di riposo. Il Giardino delle Piante è ad ingresso gratuito (tranne le serre) , mentre l’accesso allo zoo (‘Menagerie’), alle gallerie espositive, alle mostre è a pagamento (costi variabili, controllate direttamente sul sito del Jardin des Plantes).

Seguendo Rue Lacédèpe siamo arrivati in Place de la Contrescarpe – vi ricordate? L’avevamo già incontrata durante l’itinerario del primo giorno –  dove prima dirientrare in hotel ci siamo fermati a cenare da Au Petit Bistrot, in Rue Mouffettard 89, un piccolo ristorantino con cucina tradizionale e i costi contenuti (abbiamo speso 60€ in due, con un calice di vino).

Domenica 15 dicembre 2019: sale da tè e vie del lusso

Un villaggio di Natale fantastico

Il giorno in cui, in assoluto, abbiamo camminato di più per visitare Parigi! Dalla mattina alla sera, abbiamo macinato oltre 18 km. pur prendendo l’autobus un paio di volte. Ma, a dirvela tutta, non abbiamo sentito nessuna stanchezza tanto è stato interessante l’itinerario che abbiamo costruito e che ci ha portato a visitare alcuni dei luoghi simbolo di Parigi. Ma andiamo per ordine. Con l’autobus n. 67 (fermata proprio sotto l’hotel Citadines) abbiamo raggiunto Place du Palais Royal, il cuore della Parigi elegante, colta e lussuosa. Dopo qualche foto alla Piramide del Louvre (eravamo combattuti se fermarci per andare a vedere la mostra su Leonardo, ma c’era una lunga fila e avremmo dovuto rinunciare a parte dell’itinerario che ci aspettava) siamo corsi a vedere il famoso Villaggio di Natale allestito nei Jardins de Tuilieris (nel lato che costeggia Rue de Rivoli): chioschi, casette di legno, schiaccianoci giganti, zucchero filato a profusione, una pista di pattinaggio sul ghiaccio oltre a giostre e ad una grandissima ruota panoramica. Una meraviglia!

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Un Arco Trionfale

Per raggiungere la meta successiva, invece, ci abbiamo impiegato un po’ di tempo: obiettivo, gli Champs Elysées e l’Arc de Triomphe! Una gran bella passeggiata lungo il viale che fa da scenario alle grandi celebrazioni pubbliche, simbolo stesso della grandeur francese e che ospita i palazzi con le grandi Maison del lusso. Giusto qualche dettaglio, catturato qua e la mentre camminavamo: diverse mostre interessanti in cartellone al Grand Palais (ad aver avuto più tempo, non mi sarei persa quella di Toulouse-Lautrec), una fila chilometrica di turisti davanti all’ingresso di Lous Vuitton, come sempre interessanti i prototipi di auto esposti nell’Atelier Renault, affollati i saloni di Laduree, come sempre iconiche le tende rosse del ristorante Fouquet’s.

Ogni volta che vedo l’Arco di Trionfo mi rendo conto di quanto la storia , l’arte e la capacità creativa francese abbia influito sulla storia d’Europa ed anche questa volta i ricordi scolastici delle vicende di Luigi XIV, della Rivoluzione, di  Napoleone e del barone Haussmann si sono messe a danzare nella mia testa trovando il punto di equilibrio nell’Arco trionfale al centro dell’étoile creata dalle diverse Avenue che partono da questo grande monolite di marmo.

Musei di nicchia ed hôtel particulier

Ed è proprio l’Avenue de Friedland prima e il Boulevard Haussmann poi che abbiamo percorso per avvicinarci di nuovo alla zona del Louvre. Una passeggiata infinita, chilometri e chilometri macinati con leggerezza e curiosità. Quando dicono che i Boulevard di Parigi attraversano la città da una parte all’altra è proprio vero! Eppure, è stato fantastico camminare lungo le strade poco trafficate della domenica, avere il tempo di soffermarsi sui palazzi importanti che ospitano uffici o musei (nello specifico: il Museo Jacquemart-André, ospitato all’interno della casa del collezionista, uno splendido esempio di hôtel particulier di fine XIX° secolo).

La Cappella Espiatoria in memoria di Louis XVI e Marie-Antoinette

Ci siamo fermati per uno spuntino veloce in uno dei locali della catena Pret (è quello tra Boulevard Haussmann e Avenue de Miromesnil) e dopo aver dato un’occhiata da lontano alla Chiesa di Saint-Augustin, edificio in stile eclettico che si ispira alle chiese romane e bizantine opera dell’architetto Victor Ballard, lo stesso che aveva progettato le vecchie Halles, siamo andati a vedere la Cappella Espiatoria, al centro del giardino di Square Louis XVI, dedicata al sovrano francese ghigliottinato insieme alla moglie Marie-Antoinette durante la rivoluzione francese.

Ho scoperto questo edificio, che sorge sul luogo in cui dopo essere stati ghigliottinati vennero sepolti, per lungo tempo sotto due salici piantati da una mano pia, Luigi XVI e la moglie,  grazie al libro “Guida alla Parigi di Maria Antonietta“, di Alice Mortali (ed. Mursia), che avevo letto con avidità per preparare questo viaggio che doveva inizialmente essere sulle orme della giovane principessa  austriaca andata sposa al re di Francia. Donna a quanto pare assai diversa dall’immagine cinica e sprezzante che è stata tramandata ai posteri. Parecchi luoghi frequentati dalla sfortunata sovrana sono riuscita a vederli, altri no (uno tra tutti: lo Château de Rambouillet, fuori Parigi) a causa sciopero.

Templi greci e sale da tè russe

La tappa successiva è stata Place de la Madeleine, la piazza rettangolare al cui centro – in posizione sopraelevata – si trova l’Eglise de la Madeleine, una chiesa a forma di tempio greco, con tanto di frontone, pronao e colonnato.  L’ingresso è nel lato che guarda Rue Royale ed è una chiesa davvero insolita, più moderna di quanto le forme vorrebbero far intendere. Voluta da Luigi XV°, la sua costruzione è incappata nelle vicende e nei furori della Rivoluzione e dell’Impero, che la volevano trasformata in Tempio laico o commemorativo e solo nel 1845 la Chiesa viene formalmente consacrata.

In un lato di Place de la Madeleine c’è Fauchon, lo specialista della gastronomia gourmand e poco più avanti una delle caffetterie – pasticcerie più belle di Parigi, Pouchkine, che nello stile si inspira alle opulente sale da te della Russia degli zar. Se potete, inserite una sosta in questo locale e non ve ne pentirete!

Vuoi saperne di più su Pouchkine? Leggi il post Cafè Pouchkine: una pausa lussuosa a Parigi in cui descrivo il locale e la sua pasticceria golosissima!

Boutique per sognare

E’ quasi tempo di tornare a Place d’Italie e per raggiungere il capolinea del bus che ci riporterà in hotel passiamo nella zona del lusso, dove sono concentrate le più importanti Maison di moda francesi ed estere. Tra Place Vendôme,  Rue Saint-Honoré e le vie limitrofe si aprono le vetrine di Chanel, di Hermès, la Maison Vendôme di Vuitton, e poi ancora Dior, Cartier, Balenciaga e di tanti altri nomi che costituiscono il Gotha dell’Alta Moda e dell’alta gioielleria francese. Vetrine raffinatissime e sofisticate, scintillanti e opulente oppure minimaliste ed essenziali, curate nel più piccolo dettaglio per accogliere manufatti incredibilmente perfetti e dal costo irraggiungibile.

L’ultimo tratto di strada prima di prendere il bus lo abbiamo percorso sotto i portici di Rue de Rivoli, affollati di turisti e famiglie con bambini che andavano al Villaggio di Natale delle Tuileries. Troppo stanchi per fare alcunché, abbiamo preferito cenare vicino l’hotel (sempre alla Butte aux Cailles) e poi restare a guardare, incantati, le luci di Parigi dalla nostra ‘finestra sui tetti’.

Lunedì 16 dicembre 2019: pronti, partenza, via!

L’ultimo giorno a Parigi: cosa c’è di più triste, in un viaggio, che dover fare di nuovo le valigie per tornare a casa?Ancor più se la città che hai visitato è Parigi, che è come dire una torta multistrato farcita con creme, panna e ghirigori di cioccolato di cui tu ne hai assaggiato solo un cucchiaino!

Il tempo a disposizione, limitato a solo qualche ora della giornata, ci ha però permesso di ammirare le numerose opere di street art (alcune davvero molto belle) che abbelliscono i palazzi nella zona di Boulevard Vincent Auriol e di visitare una curiosa chiesa a forma di triangolo, di vetro e acciaio (Saint-Marcel) che si trova proprio davanti al policlinico universitario del Pitié Salpêtrière, a quanto pare l’ospedale più grande di Parigi. Andando più avanti, il ponte d’Austerlitz attraversa la Senna e ci si trova a metà tra il Bassin de l’Arsenal (il bacino fluviare di accesso al Canal Saint-Martin e la stazione ferroviaria di Gare de Lyon.

Prima di andare a recuperare le valigie ed andare in aeroporto (sempre con il taxi), ci siamo fermati per pranzo al ristorante La Ménagerie (

Qualche informazione pratica (ed utile) in più

  • Periodo di viaggio: dicembre 2019
  • Partecipanti al viaggio: 2
  • Costi (importo totale per 2 persone)
    • Volo aereo (Compagnia aerea: Vueling): 250€ incluso bagaglio da stiva e prenotazione posti a sedere
    • Hotel: 530€ per 5 notti
    • Pasti (spesa, cene/pranzi al ristorante, spuntini e varie): 400€
    • Ingressi musei ed altro: circa 70€
    • Mezzi di trasporto (parcheggio a Roma, bus, taxi, etc.): 150€ circa
    • Costo totale: 1400 circa
Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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