Itinerario per una vacanza in provincia di Siena e dintorni

Fare una vacanza in provincia di Siena consente di mettere insieme turismo verde, turismo culturale e relax termale, senza timore di annoiarsi nemmeno per un momento! Condividiamo quindi molto volentieri il nostro itinerario per una vacanza in provincia di Siena e dintorni, che abbiamo ‘costruito’ tappa dopo tappa, spostandoci in auto e  facendo base per dormire a Buonconvento, dove abbiamo la fortuna di poter contare su una piccolissima casa.

Considero questo tour un regalo grande che ho fatto a me stessa ed a Francesco dopo i mesi di lockdown ma soprattutto un omaggio alla ‘mia’ Toscana, di cui ho voluto condividere i luoghi più belli e a me più cari che conosco da quando ero bambina.

E’ bene sottolineare preventivamente che dietro questo itinerario non c’è nessun tour per blogger organizzato o collaborazione retribuita con Enti o strutture turistiche: abbiamo scelto liberamente dove andare, dove fermarci a pranzo, quali attività svolgere, pagando ogni singolo euro speso.

L’itinerario è studiato per 3 giorni ma può essere ampliato o ristretto in base alla vostra disponibilità di tempo, in ogni caso è per tutti e cerca di mettere insieme diverse alternative, in modo che adulti, coppie, famiglie possano trovare l’ispirazione più adatta alle loro esigenze. La sola città di Siena, da sola, merita almeno un paio di giorni aggiuntivi, lo stretto indispensabile per riuscire a visitare il Duomo, le Chiese, i Musei, i luoghi del Palio.

Buonconvento, dettaglio delle mura medievali

Buonconvento, dettaglio delle mura medievali

Itinerario del 1° giorno

Buonconvento

I nostri suggerimenti per una vacanza in provincia di Siena non possono che iniziare da Buonconvento: il mio paesino si incontra percorrendo la Via Cassia in direzione del capoluogo e da subito appare come un borgo medievale cinto da mura su cui svettano il campanile della Chiesa di San Pietro e Paolo e la Torre dell’Orologio.

Ad una estremità del paese, la grande Porta Senese immette su Via Soccini, quello che è a tutti gli effetti il corso del borgo da cui si diramano i chiassi, tipiche stradine interne spesso coperte da volte. Fermatevi ad assaggiare la buona cucina locale, entrate nei Musei (della Mezzadria e dell’Arte Sacra), percorrete le strade che seguono le curve delle mura ed ammirate il palazzo podestarile con le targhe in marmo dei Podestà che nei secoli passati hanno governato il borgo.

Buonconvento, dettaglio del centro storico

Buonconvento, dettaglio del centro storico

Monte Oliveto Maggiore

Da Buonconvento in pochi chilometri si arriva a Monte Oliveto Maggiore, nel comune di Asciano, dove c’è una delle abbazie benedettine più belle e ricche della provincia.

Si accede all’Abbazia passando per una monumentale Torre, che fa sembrare il convento simile ad una fortezza, per poi scendere lungo la strada costeggiata da cipressi che porta fino alla foresteria.

L'Abbazia di Monte Oliveto Maggiore tra i cipressi

L’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore tra i cipressi

L’Abbazia ha linee romaniche mentre gli interni della Chiesa hanno stuccature barocche, in contrasto con l’austerità del Chiostro e degli ambienti monastici (solo in parte visitabili) Notevoli gli affreschi del Sodoma nel chiostro, il coro della chiesa con i pannelli finemente intarsiati.

Le Crete Senesi

Appena lasciata l’Abbazia di Monte Oliveto Maggiore, si incontrano i tipici calanchi che caratterizzano le Crete Senesi; se poi si va in direzione di Asciano seguendo la strada che passa per Chiusure, si apre allo sguardo un paesaggio incantevole, in cui la morbidezza delle colline ricoperte di grano sfida il pennacchio verde ombra dei cipressi, piantati ritmicamente a ridosso di strade poderali. Se avete l’animo romantico, sarà difficile staccarsi da tanta bellezza!

Campagna toscana in provincia di Siena

Campagna toscana in provincia di Siena

Il Chianti

La vacanza in provincia di Siena non può prescindere dal vino: in questa zona si coltivano viti da tempo immemorabile e vengono prodotti alcuni tra i vini più famosi d’Italia: Chianti, Brunello, Vernaccia, Montepulciano.

Nel nostro itinerario incontreremo più volte zone ad alta vocazione vitivinicola ma credo che poche possano competere con il Chianti, almeno in termini di diffusione internazionale e riconoscimenti.

Dopo aver attraversato le Crete Senesi, passando per Siena ci siamo diretti nel territorio storico del Chianti Classico, con brevi visite a Radda in Chianti, Gaiole, Castellina in Chianti e tappa finale a San Casciano in Val di Pesa, quest’ultimo in provincia di Firenze ed ugualmente parte del Consorzio Chianti Classico, quello che ha come simbolo il Gallo Nero. Mi raccomando: fermatevi in una cantina per una degustazione del vino!

Castello di Gabbiano, Mercatale in Val di Pesa

Castello di Gabbiano, Mercatale in Val di Pesa

Il tempo scorre veloce mentre lo sguardo si posa sui vigneti infiniti, i tanti castelli strategicamente arroccati sulle colline, i piccoli paesi di mattoni rossi. Strade che corrono in saliscendi, amate dai ciclisti e dai motociclisti, che ad ogni curva svelano paesaggi nuovi.

Dove abbiamo pranzato: Ristorante Acino Rosso, San Casciano Val di Pesa. Si trova negli spazi accanto al Consorzio dei Castelli del Grevepesa, che riunisce oltre 120 aziende produttrici di Chianti Classico. Spettacolare l’antipasto di salumi, abbondanti le fettuccine fatte in casa con salsiccia, pomodorini e funghi. Notevole anche il millefoglie crema e cioccolato e il vino Chianti Castelgreve. In due 64€ tutto compreso.

Totale chilometri percorsi: circa 180 km.

Crete Senesi, Chiusure vista da Monte Oliveto Maggiore

Crete Senesi, Chiusure vista da Monte Oliveto Maggiore

Itinerario del 2° giorno

Cosa c’è di meglio in un periodo di vacanza che ritagliarsi un po’ di tempo per se stessi? Perché va bene visitare luoghi d’arte o immergersi nella natura, ma nulla come una SPA termale riesce a donare benessere e relax!

Cominciamo l’itinerario del nostro secondo giorno di vacanza in provincia di Siena, a Rapolano Terme, dove possiamo scegliere tra due impianti termali con piscine, le Terme di San Giovanni e le Terme dell’Antica Querciolaia. Anche questa volta la scelta è caduta su queste ultime – nessun motivo particolare ha guidato la nostra scelta, se non che sono le terme ‘storiche’ di Rapolano e quelle che da sempre frequentiamo.

Terme dell'Antica Querciolaia, Rapolano Terme

Terme dell’Antica Querciolaia, Rapolano Terme

Un paio di ore trascorse in grandi spazi all’aperto, tra prati verdissimi dove prendere il sole e diversi vasconi di acqua calda a diverse gradazioni in cui fare il bagno sono proprio quel che ci vuole prima di proseguire il nostro itinerario per una vacanza in provincia di Siena e dintorni. Ora per accedere alle Terme dell’Antica Querciolaia bisogna prenotare sul sito: https://www.termeaq.it/; costo ingresso feriale 18 €, mezza giornata 14 €. Tutto molto efficiente e organizzato!

Da Rapolano raggiungiamo velocemente Arezzo ma non ci fermiamo in città, perché abbiamo intenzione di fuggire dal caldo e di raggiungere i boschi del  Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna – la grande area naturalistica (oltre 36.000 ettari) che tutela le biodiversità del Casentino, del Mugello e della Romagna. Se avete voglia di un bagno nella natura, qui siete nel posto giusto e ampia è la possibilità di passeggiate facili sia a piedi che in bicicletta mountain-bike.

Eremo de La Verna

Eremo de La Verna

Fa parte del Parco Nazionale anche la località, sacra alla cristianità – dell’Eremo della Verna, l’angolo di Toscana scelto da San Francesco per il suo eremitaggio; è anche il luogo in cui ottene le stimmate e – per i più pragmatici – un ottimo punto panoramico. Nella Chiesa principale sono esposte grandi formelle di ceramica robbiana mentre seguendo un corridoio che costeggia il monte si raggiunge la Cappella delle Stimmate, forse il luogo di più grande devozione del Santuario.

Lucignano d'Arbia

Lucignano d’Arbia

Tornando indietro verso Buonconvento abbiamo fatto una sosta alla Macelleria Il Borgo di Monteroni d’Arbia per fare acquisti di insaccati e ci siamo fermati a scattare fotografie a Lucignano d’Arbia, frazione che mantiene le forme del borgo medievale con due belle porte di accesso turrite e la pieve romanica dedicata a San Giovanni Battista.

Dove abbiamo pranzato: Refettorio del Pellegrino dell’Eremo della Verna, pranzo a prezzo fisso 16,50€  a testa. Un ristoro spartano ma accogliente, nello spirito francescano del luogo.

Totale chilometri percorsi: circa 200 km.

Lucignano d'Arbia

Lucignano d’Arbia

Itinerario del 3° giorno

Partiamo da Buonconvento alla volta di Bagno di Vignoni, il borgo medievale famoso per avere al centro dell’abitato una grande piscina, dove sgorga acqua termale caldissima. Le acque di Bagno di Vignoni furono apprezzate nei secoli scorsi persino da Santa Caterina da Siena e da Lorenzo il Magnifico e fino a qualche tempo fa era ancora attivo un piccolo stabilimento termale per cure, di cui oggi restano solo le insegne. In ogni caso, la piscina Val di Sole (parte dell’hotel Posta Marcucci) è alimentata dalle acque della fonte termale. La ‘piazza d’acqua’ è spettacolo puro: la luce si riflette creando giochi di colore e nelle sere più fredde i vapori che si levano, mescolandosi con le foschie, danno all’insieme un aspetto romantico e anche un po’ surreale. Il borgo è piccolino, tanto caratteristico: ci sono negozi di specialità toscane e di artigianato, bar e ristoranti e perfino una libreria (al momento in cui ci siamo stati era però chiusa).

Bagno di Vignoni, la vasca termale al centro della piazza

Bagno di Vignoni, la vasca termale al centro della piazza

Da Bagno di Vignoni è un attimo arrivare sul Monte Amiata, la montagna dei senesi e dei grossetani, un massiccio isolato coperto da foreste di castagni e faggete dove in inverno si va a sciare ed in estate a fare lunghe passeggiate o a prendere il fresco.

Sulla Vetta del Monte Amiata (1738 metri di altezza) ci sono diversi rifugi-hotel con ristorante e in uno di questi ci siamo fermati per pranzo (ve ne parlo più avanti). In estate salire in cima al Monte Amiata significa togliersi dal caldo e dall’afa della pianura – non scherzo: nelle ore centrali del giorno in questo lembo di Toscana fa davvero caldo! – e godere del fresco rigenerante dei boschi. Tanto per dare un termine di paragone: noi da 32 gradi siamo passati a 15 gradi: non serviva la felpa ma quasi!

Tutto attorno alla vetta – e ad alcuni chilometri da questa – ci sono diversi paesi che meritano una sosta ed una visita: Santa Fiora, Seggiano, Castel del Piano, Arcidosso sono in provincia di Grosseto, mentre  Piancastagnaio, Abbadia San Salvatore e Vivo d’Orcia sono sul versante senese della montagna.

Museo della Miniera del Monte Amiata

Museo della Miniera del Monte Amiata

Particolarmente importante per la storia sociale dell’Amiata è la cittadina mineraria di Abbadia San Salvatore, che nasce attorno all’omonima abbazia benedettina, fondata nel 743 da Rachis, re longobardo. La località assume ben presto un ruolo preminente per i commerci tanto che in più momenti successivi vennero erette mura di cinta e torrioni di controllo fino a farla diventare simile ad un castello fortificato. Le sue miniere di cinabro sono state in attività fino agli anni ’70 del XX° secolo ed oggi l’epopea dei minatori badenghi è celebrata nel locale Museo Minerario, affinché non si disperda la memoria ed il sapere.

Tornando indietro in direzione di Buonconvento, abbiamo costeggiato Seggiano, comune agricolo famoso per l’olio, il formaggio e il giardino di David Spoerri, un raccolta di opere land art o di arte contemporanea open air.

La strada che da Seggiano porta a Buonconvento passa anche per l’Abbazia di Sant’Antimo, luogo carissimo e pieno di energia dove una sosta è doverosa per ammirare le sue linee romaniche e la sobrietà perfetta degli interni in cui il travertino sembra traslucere. Non più gestita dai monaci premostratensi ma da una società legata alla Curia di Siena, si è perso un po’ del misticismo che la distingueva da altre Abbazie e Romitori. In ogni caso, l’Abbazia di Sant’Antimo è sempre affascinante!

Abbazia di Sant'Antimo

Abbazia di Sant’Antimo

Montalcino viene incontro poco dopo, tra cantine e filari già colmi d’uva: la sosta a Montalcino è un classico per fare una bella passeggiata nel suo centro storico, fare acquisti di vino e di miele e visitare la grande fortezza, che per le dimensioni è una delle più ampie della Toscana e dichiara il passato militare della città.

Montalcino ha un ruolo importante nella storia di Siena: fu l’ultimo baluardo della Repubblica di Siena a cadere (1559) e fu rifugio per i senesi che sfuggirono dalla città vinta dalle truppe medicee, tant’è che ancora oggi, durante il Corteo del Palio di Siena, un posto d’onore è riservato ad una delegazione in rappresentanza della città con tamburino, porta vessillo e arcieri.

Montalcino

Montalcino

Dove abbiamo pranzato: una bella sorpresa, il Rifugio Sella del Monte Amiata: da fuori l’aspetto ce lo individuava come ristorante turistico tuttavia il menù a base di funghi e cacciagione e la meditata carta dei vini ci hanno subito fatto mutare il parere ed è stato un gran bene: antipasto ricco di affettati e formaggi della montagna con crostini e insalata di farro, il piatto unico ‘polenta del cacciatore’ condito con quattro ragù: di manzo, di cinghiale, di capriolo e di funghi, una bottiglia di San Giocondo Villa Banfi, acqua, grappa e caffè hanno dato vita ad un conto di  67€ in totale.

Totale chilometri percorsi: circa 120 km.

La Vetta del Monte Amiata

La Vetta del Monte Amiata

Spero che questo mini itinerario per una vacanza in provincia di Siena vi sia utile per ispirare i vostri prossimi viaggi e fine settimana alla scoperta del’Italia.

Per qualsiasi ulteriore informazione, suggerimento o consiglio potete scrivermi qui nei commenti, così come aspetto, sempre nei commenti, di conoscere le località in provincia di Siena che vi è particolarmente piaciuto. 🙂

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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