Una gita in moto in Sabina: Montenero e il Castello degli Orsini

Pronti per una bella gita in moto in Sabina?

Gli itinerari in moto sono i miei preferiti, danno il tempo di perdersi con l’immaginazione attraversando paesaggi che difficilmente si potrebbero apprezzare chiusi dentro un’auto. E l’agilità del mezzo a due ruote permette di affrontare strade che altrimenti con la macchina nemmeno si prenderebbero in considerazione.

E’ stata questa la riflessione che mi ha accompagnato al rientro a casa dopo una gita in moto in Sabina, il territorio della Regione Lazio inserito nella provincia di Rieti: siamo riusciti a ‘scovare’ un paesino fantastico che mai e poi mai avremmo raggiunto in auto, una sorta di Shangri-La nascosta nella parte finale di una vallata e protetta da un castello ben arroccato sullo sperone di roccia.

Ma quel che più ci ha colpiti è che si arriva al paese di Montenero in Sabina percorrendo una strada in mezzo al bosco, strettissima seppur asfaltata, e che il colpo d’occhio sul paese e sul suo castello si ha solo una volta svoltata l’ultima curva. Insomma, davvero una grande sorpresa ed una gita che a posteriori posso definire entusiasmante.

Ma andiamo con ordine, voglio raccontarvi per filo e per segno come arrivare a Montenero e nel contempo fare una bella gita in moto. Che se poi non avete la moto, nulla in realtà vi vieta di utilizzare l’auto ma siate consapevoli che non è proprio la medesima esperienza.

Una gita in moto in Sabina: la via ducale a Montenero Sabino

Una gita in moto in Sabina: la via ducale a Montenero Sabino

Una gita in moto per visitare Montenero Sabino: l’itinerario da Roma

Da Roma dovete prendere la via Salaria, la ‘spina dorsale di asfalto‘ che collega la Capitale con Rieti attraversando paesaggi ameni e paeselli che man mano ci si avvicina a Rieti diventano più piccini. Se volete tagliare un po’ di tragitto urbano e numerosi semafori, potete prendere il Grande Raccordo Anulare ed imboccare l’Autostrada A1 in direzione di Firenze  per poi uscire al primo svincolo che si incontra (Settebagni): non si paga nessun pedaggio.

Percorrete la vecchia via consolare fino al km. 62,500 senza farvi catturare dalla smania per la velocità: pian piano che si percorre la Salaria e si sale di quota, si intravedono Castelli, le vallate sono piene di olivi, in lontananza compare il Terminillo. Insomma, è davvero un gran bel vedere!

Una volta superato (a destra) lo svincolo per Ornaro, rallentate perché improvvisa comparirà, sulla vostra sinistra, la freccia che indica la direzione per Montenero Sabino e per Casaprota. Prendetela e non preoccupatevi se la strada si addentra nel bosco, se non c’è quasi anima viva a percorrerla e se pian piano la strada si restringe e si allontana dal rumore del traffico della Salaria.

Una gita in moto in Sabina: il Castello Ordini di Montenero Sabino

Una gita in moto in Sabina: il Castello Ordini di Montenero Sabino

Arrivati al primo bivio, sulla destra, un cartello indicatore segnala la strada per Montenero Sabino. Non spaventatevi: effettivamente la strada sembra più un tratturo (o un sentiero asfaltato nel bosco) che una via di comunicazione vera e propria.

Approfittatene per respirare l’aria buona e per guardarvi attorno ma soprattutto percorretela con attenzione: sebbene sia molto stretta, è a doppio senso di marcia e soprattutto è percorsa – almeno nei giorni festivi – da ciclisti e sportivi che corrono o praticano il nordic walking.

Proseguite su questo stradello per circa un paio di chilometri – sulla sinistra a circa metà percorso c’è il ristorante La Quercia – e man mano, quando cominciano a comparire  case e villette, il bosco finalmente lascia spazio ad un paesaggio più arioso (ma la strada rimane stretta e ‘precaria’).

Vi aspetta ora una bella discesa con alcuni tornanti e solo una volta superata l’ultima curva compare la massiccia struttura del Castello Orsini di Montenero, annidato sullo sperone più alto del paese. Raggiungete la piazzetta principale e parcheggiate di fianco al Municipio, lungo la strada che prosegue verso Rieti.

Il paesino è piccolo ma merita una visita: curatissimo, in pratica è una doppia fila di case che si estendono lungo la dorsale che dal Castello porta fino alla Chiesa dedicata a San Cataldo. Da un lato e dall’altro c’è la scarpata, tanto che visto da lontano Montenero assomiglia ad un’isola sospesa oppure  ad una nave che galleggia su un mare verde.

Il nucleo più antico è sicuramente quello che è sorto ai piedi del maniero (che è collegato alla piazza principale da una ripida scalinata, la Via Ducale). Sono case antiche ma ben tenute e tutta l’urbanistica suggerisce che il paese è nato e a servizio del castello.

Per ristorarsi c’è il bar Neno, che è anche tabacchi e piccolo spaccio alimentare ma non c’è molto altro: un ufficio postale, il municipio, una pro-loco e poco più. Nel comprensorio comunale ci sono un frantoio (siamo in Sabina, terra dell’olio buono!) ed un forno. Non ho visto ristoranti, semmai chiedete al bar se vi può preparare un panino.

Il comune di Montenero Sabino si trova a 450 metri di altezza e conta circa 250 abitanti (frazioni incluse) tuttavia nel centro storico non dovrebbero vivere stabilmente più di 50 persone.

Una gita in moto in Sabina: la chiesa di San Cataldo a Montenero Sabino

Una gita in moto in Sabina: la chiesa di San Cataldo a Montenero Sabino

Un po’ di notizie su Montenero Sabino

La nascita di Montenero così come lo vediamo oggi va fatta risalire al Medioevo: se ne parla per la prima volta nel Regesto Farfense nell’anno 1023 e già nel 1085 è citata la presenza di un castello con mura (fonte: Francesco Palmegiani “Rieti e la Regione Sabina. Storia, arte, vita, usi e costumi del secolare popolo Sabino: la ricostituita Provincia nelle sue attività”, 1932).

Il nome del paese probabilmente deriva dai numerosi e fitti boschi che crescono sui monti che lo circondano (Mons Nigrum?) e fino agli inizi del secolo scorso era fiorente l’attività di estrazione della selce (la ‘pietra nera’), utilizzata come pietra focaia per gli acciarini ed i fucili.

La proprietà del Castello di Montenero è passata dai Lavi agli Orsini, quindi ai Duchi di Poli , alla famiglia Mareri, ai Savelli, ai Mattei ed infine alla nobile famiglia Vincentini. Dal 1982 è di proprietà del Comune di Montenero ed è parte della Rete delle Dimore Storiche del Lazio .

Il Castello si trova nella parte più alta del paese e conserva le mura di cinta con torrioni merlati ed un torrione poligonale, tipico delle fortezze militari. Caratteristica la doppia scala di accesso al castello. Il Castello si può visitare, al momento in cui scrivo, solo la domenica (orari 10-13 e 15-18), in ogni caso è sempre bene telefonare in Comune nei giorni feriali per avere certezza che sia aperto (tel. 0765.324012).

Un appuntamento imperdibile a Montenero Sabino è la Sagra dei Maccheroni a Fezze, che si tiene in genere il terzo sabato di luglio. Si tratta di una pasta fresca (farina,  olio, acqua, uovo) preparata a mano dalle massaie di Montenero.

Una volta visitato Montenero, potete tornare verso Roma seguendo le indicazioni per Casaprota (altra bella strada nel verde) e quindi verso Osteria Nuova oppure continuare la vostra gita in moto in Sabina andando in direzione Monte San Giovanni in Sabina e da qui verso Contigliano ed i santuari francescani di Greccio e Fonte Colombo.

Montenero Sabino: il Castello e il borgo

Montenero Sabino: il Castello e il borgo

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

0 Comments

No comments!

There are no comments yet, but you can be first to comment this article.

Leave reply

<