La scuola di massaggi del Wat Pho a Bangkok

Il tempio del Budda sdraiato, o Wat Pho, si trova a breve distanza dal Grand Palace o Palazzo Reale, all’incirca 700 metri di strada ombreggiata da alberi – non potete sbagliarvi perché a sinistra avete le mura del Palazzo e a destra il corso del fiume Chao Phraya. I due complessi sono talmente vicini che si può ragionevolmente pensare di visitare entrambi i siti artistico-religiosi in una sola giornata. Ma quello che è altrettanto famosa è la scuola di massaggi del Wat Pho, la più antica e riconosciuta scuola di formazione thailandese per massoterapeuti.

Il consiglio che vi do è di cercare di arrivare presto al Palazzo Reale, in modo da lasciarvi almeno un paio d’ore di tempo libero nel pomeriggio da impiegare presso la scuola di massaggi del Wat Pho per una sessione di vero massaggio thailandese, una delle attività più piacevoli che si possono fare a Bangkok (ecco là, già vi vedo maliziosissimi a pensare male… state buoni, che quelli di cui vi parlo sono massaggi serissimi, addirittura con una storia secolare!).

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Per accedere al complesso del Wat Pho e visitare il tempio del Buddha sdraiato, è necessario pagare un biglietto di 100 bath, che oltre all’ingresso vi daranno – come bonus aggiuntivo – la possibilità di ricevere gratuitamente una bottiglietta di acqua fresca una volta entrati nel recinto sacro (e con il caldo torrido che fa pressoché sempre a Bangkok, è un omaggio molto gradito!). Il Wat Pho è un complesso di tempi con numeri da capogiro: il recinto è di 80.000 metri quadrati, vi è conservata la più grande collezioni di immagini di Buddha (oltre 1.000) e la statua più famosa di tutte, quella per cui il Tempio è famoso tra i turisti, ha dimensioni da record: lunga 46 metri, è alta 15 metri ed è una delle più grandi della Thailandia.

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Come in tutti i templi, è necessario togliere le scarpe per accedere al recinto sacro ed avere un abbigliamento rispettoso. Una volta dentro, vi renderete conto che il Buddha dorato riempie letteralmente il tempio: potete girargli attorno, “prendere le misure” mettendovi poco distanti dalle piante dei piedi della statua,cercare di scattare una foto che lo comprenda tutto (difficile!). Se poi volete acquistare meriti con le divinità locali, non dimenticate di  versare un obolo nelle ciotole dei monaci.

Mi raccomando, non fate come la maggior parte dei turisti che si ferma solo al tempio grande dove giace, imponente, la statua di Phra Buddhasaiya, il Buddha estatico in procinto di raggiungere il Nirvana! Il complesso di templi del Wat Pho è una vera e propria cittadella, il monastero è abitato da monaci e nella scuola si tengono lezioni e si impartiscono insegnamenti, il giardino è curato: insomma, vale la pena fermarsi qualche minuto in  più per godere dell’atmosfera idilliaca di questo luogo!

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Continuate nel recinto, superate le buffe statue giganti  vestite di tutto punto, compreso il cappello a tuba, che si trovano a guardia delle porte fino a trovarvi esattamente dalla parte opposta rispetto a dove siete entrati: accostati alle mura del complesso monastico ci sono i padiglioni della Watpo Thai Traditional School, la scuola di massaggi del Wat Pho, dove viene anche insegnata la medicinatradizionale. E’ qui che vi consiglio caldamente di regalarvi il primo massaggio thailandese della vostra vacanza thai: è una scuola serissima, che forma massaggiatori certificati e che insegna i principi della medicina tradizionale. Insomma, i massaggi sono veri massaggi e non scuse per attività di altro genere!

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Nella foto vedete il cartello con i prezzi, assolutamente sostenibili (addirittura economici rispetto a quelli praticati da un qualsiasi centro estetico in Italia o dalle lussuose SPA degli hotel).  Se avete poco tempo, ripiegate almeno sul massaggio ai piedi (con tecniche di riflessologia plantare) ma se avete più tempo, scegliete senza indugi il vero massaggio Thai da un’ora (costo a dicembre 2015, 420 bath, ovvero circa 12 euro).

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Funziona così: si entra nell’edificio-reception della scuola di massaggi del Wat Pho, si paga in anticipo il trattamento prescelto, quindi si prende un cartellino con il numero e si aspetta di essere chiamati da uno dei tanti massaggiatori che operano nel centro. Se avete scelto un massaggio tradizionale, vi porteranno nell’edificio a fianco – ci sono ampi letti da massaggio, aria condizionata, atmosfera efficiente e gradevolissima – dove vi verranno consegnati i “pantaloni del pescatore”, ovvero gli ampi pantaloni tradizionali che si legano con una fusciacca, che dovrete indossare. Se indossate abbigliamento stretto e poco confortevole vi verrà data anche una casacca. Ovviamente tutto fresco di bucato.

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Il massaggio thailandese è infatti un massaggio “vestito”, che utilizza sfioramenti, carezze, manipolazioni, pressioni – talvolta dolorose fino alle lacrime perché incidono su muscoli spesso inutilizzati – ma non preoccupatevi: dopo un’ora di “cura” vi sentirete benissimo, leggeri e incredibilmente rilassati.

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Una volta indossati gli abiti comodi, verrete poi invitati a stendervi sui letti ed il maestro di massaggio inizierà una lunga, lenta, dolorosa opera di digitopressione, aiutandosi con mani, braccia, gomiti e se necessario anche con i piedi per sciogliere contrazioni e rigidità, lavorando muscolo dopo  muscolo. Ripeto: avverto di nuovo, il massaggio thai è piuttosto impegnativo ma voi, resistete: alla fine, vi sembrerà di essere rinati.

Finita la tortura, ops, la terapia fisioterapica, vi verrà offerto un bicchiere di thé alle erbe.

 Informazioni utili:

Come vedete dal cartello in foto, la scuola di massaggi del Wat Pho è aperta tutti i giorni dalle 8.00 del mattino alle 6.00 del pomeriggio e per la posizione centrale è una meta facile da raggiungere. I corsi del Wat Pho abilitano alla professione di massaggiatore ed è possibile frequentare corsi.

Per concludere la giornata, una volta usciti dal Wat Pho, fate qualche passo fino all’imbarco dei traghetti e prendete – al costo di 3 bath (non mi sono sbagliata, 3 è tre) il piccolo traghetto che arriva sulla sponda opposta, dove si trova il tempio del Wat Arun. Noi ci siamo stati che era tutto impacchettato per restauri e abbiamo visto abbastanza poco, a parte un tempio ed i giardini. Ma è senz’altro da vedere e dopo la confusione del Palazzo Reale, è un’oasi di relax (il piccolo chiosco che vende bevande e snack, inserito all’interno del recinto del Tempio,  è un po’ caruccio, quindi evitatelo).

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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