Visitare Nagano ed i suoi dintorni: non solo Olimpiadi

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Le moderne vie di Nagano

Scegliere Nagano come base è stata una buona strategia per visitare una delle zone montane più belle del Giappone: la moderna stazione della città è servita dagli Shinkansen che la collegano con Tokyo in circa un’ora e mezza e sempre dalla stazione partono linee locali che permettono di visitare i dintorni e raggiungere località famose e zone naturalistiche di incomparabile bellezza. La città di Nagano si trova infatti in una conca al centro di un complesso di montagne, le cosiddette Alpi Giapponesi, con vette che facilmente superano i 2.000 metri ed in alcuni casi raggiungono i 3.000 metri (tra l’altro, alcune di loro sono vulcani ancora attivi). La città è quindi uno snodo importantissimo, ma soprattutto era un centro di fede e di pellegrinaggio ben prima che la ferrovia la raggiungesse o che diventassero di moda le vacanze invernali grazie alla presenza del grande tempio Zenkoji, attorno cui è cresciuta la città. Per visitare Nagano in realtà ci vuole poco perché – a meno di non voler condividere i riti e le meditazioni con i monaci del Zenkoji, cosa possibile così come lo è poter alloggiare in una delle trentanove foresterie (Shukubo) messe a disposizione dai monaci appena fuori il Tempio – fondamentalmente è una città dall’urbanistica moderna, cresciuta a dismisura negli ultimi 50 anni (oggi conta su 377.000 abitanti) e diventata famosa in occidente per aver ospitato nel 1998 le Olimpiadi invernali. Nagano era infatti un luogo di fede e mistico, mentre tutto ciò che era gestione politica e militare aveva sede nella vicina città di Matsushiro, oggi diventata un sobborgo di Nagano molto piacevole da visitare (in fondo più dettagli e informazioni).

Per visitare Nagano non ci vuole molto tempo, quindi, e quasi tutto ciò che può incuriosire un turista si trova sull’asse viario della Chuo-Dori, il rettifilo che dalla stazione ferroviaria porta allo Zenkoji: su questa via lunga oltre un chilometro e mezzo si aprono negozi e centri commerciali moderni, templi minori, botteghe tradizionali, la classica via del mercato, simile a tanti altri mercati coperti giapponesi.

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Oltre al Tempio Zenkoji, tra le attrazioni da visitare a Nagano va citato il locale Museo delle belle Arti Shinano, che espone opere di artisti della regione nonché la Galleria Higashiyama Kaii, che raccoglie le opere del paesaggista Kaii Higashiyama, vissuto tra il 1908 ed il 1999. Entrambe si trovano inserite all’interno del Parco Jôyama a breve distanza dal Tempio,  peccato che siano in corso di rinnovamento dal 2017 e quindi al momento non visitabili.

Noi abbiamo ‘fatto base’ a Nagano per tre notti, pernottando presso il comodissimo Dormy Inn Hotel, a due passi dalla stazione e con un piacevole onsen privato sul tetto, vicinissimo a tanti ristoranti e utili combini (*) ma abbiamo dedicato un solo giorno (e tutte le sere) alla visita della città, mentre gli altri due li abbiamo utilizzati per raggiungere con il treno la città di Matsumoto e il delizioso borgo di Obuse.

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Nagano continua ancora oggi a vivere di luce riflessa grazie alle Olimpiadi: fin dall’arrivo in stazione, a dare il benvenuto è un grande pannello che ricorda l’evento olimpico e nel 2018, in occasione delle celebrazioni del ventennale della manifestazione, sono stati previsti eventi e mostre aperte al pubblico, tra cui una che abbiamo visitato che mostrava una simpatica raccolta di gadget, bandiere, foto e gagliardetti delle diverse squadre partecipanti ed è stato con un po’ di emozione che ho ammirato le foto di una giovane Deborah Compagnoni premiata con l’oro per la sua vittoria nello slalom gigante. Grazie all’apertura internazionale resasi necessaria dalle Olimpiadi del 1998, Nagano non è per nulla una città provinciale ma anzi, molto aperta e accogliente ed anche riuscire a comunicare in inglese è piuttosto facile.

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Una rappresentazione tradizionale presso la stazione ferroviaria di Nagano

Le Olimpiadi del 1998 si tennero in realtà non solo a Nagano perché  la città ospitò la cerimonia di apertura e di chiusura presso lo stadio olimpico e le gare di pattinaggio e di hockey presso gli impianti definiti Big Hat e M-Wave (oggi utilizzato come pista aperta al pubblico per pattinare su ghiaccio da inizio ottobre a inizio marzo e per eventi in estate) ma tutto il resto delle specialità e soprattutto le gare di sci alpino, di  snowboard, di fondo e freestyle vennero disputate nelle stazioni sciistiche montane di Iizuna, Hakuba e Yamanouchi, comunque a distanza non eccessiva dalla città (al massimo, un’ora di auto). Per chi vuole approfondire la storia dei Giochi Olimpici di Nagano, presso il M-Wave è stato aperto il Museo dei Giochi Olimpici, aperto dalle 10.00 alle 17.00, un luogo (cito) “in cui rivivere le grandi emozioni dei Giochi Olimpici e Paraolimpici di Nagano del 1998”.

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edifici di Nagano

Visitare Nagano significa anche entrare nella tradizione gastronomica locale, che da grande spazio al sakè (particolarmente rinomato grazie alla purezza delle acque e all’ottimo riso che si coltiva nella zona) ed alla soba, la tipica pasta a forma di spaghetti realizzata con la farina di grano saraceno: la produzione  della soba è un vanto della città ed è facile vedere come vengono realizzati: uscendo dalla stazione, sulla sinistra, c’è un ristorante che dove ogni mattina una ragazza munita di mattarello prepara incessantemente la sfoglia e altrettanto avviene da Kusabue, uno dei ristoranti che si trovano all’interno della stazione, al Midori Nagano piano 3F.

La curiosità per noi italiani è che questi (ottimi) spaghetti si mangiano freddi, intinti in una salsa preparata con salsa di soia, acqua di cottura degli spaghetti e spezie, tra cui il temibile peperoncino piccante Shichimi Togarashi, ovvero il peperoncino dei sette sapori, un condimento che sembra fatto apposta per ampliare l’aroma degli spaghetti di soba (tra le spezie che lo compongono vi sono peperoncino super piccante, pepe aromatico giapponese, sesamo aromatico): occhio alla quantità, ne bastano poche briciole per un effetto incendiario! E siccome in Giappone non si butta nulla e tutto ha una sua utilità, una volta terminati i vostri spaghetti soia, potrete versare l’acqua di cottura degli stessi – che vi sarà stata portata in una specie di teiera – nella ciotola della salsa, in modo da creare una sorta di brodino saporito da bere. Un’altra specialità di Nagano che vi consiglio caldamente di assaggiare sono gli oyaki, snack rotondi e schiacciati in cui un impasto leggero avvolge vegetali insaporiti. Gli oyaki si possono cuocere al vapore o al forno e sono una tipicità della cucina casalinga di Nagano.

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La stazione ferroviaria di Nagano costruita nel 1988

La stazione ferroviaria di Nagano è un centro nevralgico per la città: oltre ad essere punto di arrivo e di partenza per i treni shinkansen che la collegano con Tokyo e Kanazawa e capolinea pwer gli autobus che raggiungono le cittadine della Prefettura,  come tutte le stazioni ferroviarie nipponiche è punto di incontro e di svago: numerosi i negozi di abbigliamento, di alimentari e servizi all’interno del grande centro commerciale collegato. Il grande passaggio che mette in collegamento la città storica con quella sorta più da ultimo ospita eventi e manifestazioni e proprio qui (ricorreva la Festa della fondazione del Giappone) abbiamo avuto modo di ammirare le esibizioni di danze tradizionali. La stazione come è oggi risale al 1998 (Olimpiadi!) ed è caratterizzata da linee moderne ed essenziali, unico grande richiamo alla tradizione le lampade bianche della facciata ed è curioso fare i confronto con il preesistente edificio, costruito nel 1888, che aveva la forma di un grande tempio.

Vecchia stazione ferroviaria di Nagano

la precedente stazione di Nagano – credit: hatagon – 投稿者が撮影, CC BY 3.0

Considerato che per visitare Nagano si fa abbastanza veloci, cosa altro è possibile fare nei paraggi?  Utilizzando gli autobus che partono dalla stazione ferroviaria, si possono raggiungere alcune località montane poco distanti (in inverno sono il paradiso degli sciatori, in estate degli escursionisti):

  • area area sciistica e naturalistica di Togakushi, si trova a 60 minuti di auto da Nagano oppure bus (una corsa ogni ora dalle 7.00 alle 19.00) ed è caratterizzata da grandi e folte foreste. Da visitare il Tempio Okusha, a cui si arriva percorrendo una passeggiata in mezzo ad altissimi cedri lunga due chilometri. A Togakushi ci sono anche un museo della soba, un giardino botanico, un museo del folklore e numerosi richiami ai guerrieri ninja, che in queste zone avevamo la loro scuola di formazione durante il XV e il XVI secolo.
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Uno degli innumerevoli locali di Nagano: qui sono specializzati in sake

  • area sciistica e naturalistica di Iizuna, a 30 minuti auto da Nagano 0 40 minuti di bus. Qui le protagoniste sono le montagne e le attività  contatto con la natura: laghi e stagni, sentieri per passeggiate e trekking e la possibilità in estate di trovare ospitalità nei campeggi. Si tratta dell’area sciistica più vicina a Nagano, con piste di diversa difficoltà adatte sia a famiglie che ad esperti.
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Edifici e locali di Nagano

  • Matsushiro: si trova a 12 chilometri a sud di Nagano, ci si arriva con il bus che parte dalla stazione di Nagano ed un tempo era una potente città-castello sotto il controllo del clan Sanada, famiglia di samurai che ebbe il potere tra il 1622 e il 1868. E’ possibile visitare i resti dell’antico Castello Kaizu, le residenze dei samurai, un museo tematico e il Bunbu – gakko, una scuola dove i figli dei membri del clan Sanada studiavano letteratura, scienza militare, kendo e Jujutsu, uso delle spade e lingua olandese, indispensabile per comunicare con gli occidentali che – unici – avevano il permesso di commerciare con il Giappone. Si può inoltre visitare il Matsushiro Daihonei, un complesso sistema di tunnel sotterranei che risalgono alla seconda guerra mondiale, costruiti da prigionieri coreani per consentire una via di fuga e di resistenza ai vertici politici e militari ed un tempio dedicato a Zozan Sakuma: nel 1868, il Giappone interrompe la politica isolazionista e inixìzia ad aprire agli altri Pesi, Zozan Sakuma, scienziato e studioso che sostenne l’apertura del Giappone alla cultura occidentale con il motto “Toyo no dotoku, seiyo no geijutsu (etica orientale, tecniche occidentali)”. Egli stesso era un abile conoscitore di lingue estere da scienziato dimostrò come la tecnologia occidentale fosse utile per lo sviluppo del Giappone mettendo a rischio la sua vita (venne assassinato a Kyoto da samurai contrari all’apertura all’Occidente).

Per ulteriori informazioni: sito ufficiale del turismo di Nagano

Ah. a proposito: gli abitanti del posto pronunciano Nagano come Nahano 🙂

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Nagano – edifici

(*) combini: sono i supermercati di quartiere sempre aperti, come il Lawson, il Seven Eleven, il Family Mart, dove è possibile acquistare tutti i generi di prima necessità e prelevare contanti dai distributori automatici anche con carte di credito e bancomat occidentali.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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