Visitare Mertola la città museo dell’Alentejo

Che bello visitare Mertola, e che piacevole città! E pensare che una sosta a Mértola non l’avevo nemmeno presa in considerazione mentre preparavo – mappa alla mano – il programma del tour in Alentejo e in Algarve! Che grande sorpresa, invece, è stata questa città bianca, arroccata su una collina che sale ripida dal fiume Guadiana e con un castello – grande e ben conservato – che ne testimonia la sua lunga storia!

Perché visitare Mertola

Mertola (per far prima scrivo il nome senza accenti, ma sappiate che il nome portoghese prevede l’accento acuto sulla e), ce la siamo ritrovata davanti quasi all’improvviso dopo decine e decine di chilometri percorsi lungo le strade dell’Alentejo più vero, nastri di asfalto che tagliano attraverso territori selvaggi e sconfinati, boschi di querce e pinete, in cui gli insediamenti urbani sono rari (trovare un bar di campagna nella piccola frazione di Espirito Santo è stato quasi un miraggio) mentre assai più frequenti sono gli avvistamenti di cinghiali, daini, volpi e lepri.

Mertola – o, meglio, il suo castello – ci si è parato dinanzi dopo una curva della strada, in mezzo agli alberi in fiore ed a quel punto, sorpresi da tanta bellezza, abbiamo deciso di ritardare l’arrivo ad Evora (dove avremmo pernottato) e dedicare a questa cittadina inserita all’interno del Parco Nazionale della Valle del Guadiana almeno una breve sosta – che poi si è prolungata fino a comprendere anche il pranzo e una lunga passeggiata – sebbene avrebbe meritato assai più tempo (ed un pernottamento), perché di motivi per visitare Mertola ce ne sono davvero tanti e la città propone attività valide sia per turisti pigri (proprio come me!) e particolarmente sportivi (sì, insomma, come Francesco).

La storia e le vicende di Mertola

Il primo dei motivi per visitare Mertola è, appunto, Mertola stessa: una località abitata fin dalle epoche più antiche, da sempre snodo importante di commerci tra l’entroterra e le coste nonché porto fluviale sicuro già utilizzato dai Fenici, dai Greci ed ovviamente dai Romani, che vi si installarono nel II° secolo a.C. attribuendo alla località sul fiume il nome latino di Iulia Myrtilis. La storia è passata su Mertola con conquiste, riconquiste, assedi: durante il regno arabo della penisola iberica, Myrtilis (nel frattempo divenuta Martulah) divenne uno dei luoghi di potere degli invasori islamici fino a diventare un piccolo emirato ed ancora oggi sono molte sono le tracce di edifici di ispirazione araba e musulmana che si incontrano lungo le strette vie di Mertola (ma ne parleremo più avanti). Dopo la reconquista del 1238, il Castello di Mertola divenne la prima sede del potente Ordine dei Cavalieri di Santiago, aprendo un nuovo capitolo della storia cittadina.

Le strade vuote che attraversano l'Alentejo

Le miniere di Mertola

Per lungo tempo Mertola è stata una città ricca, grazie appunto al commercio di grano e legname e più di recente nel tempo per lo sfruttamento delle miniere – il complesso minerario è stato aperto dagli inglesi presso il villaggio di S. Domingos, a 17 km. da Mertola. Esaurite le miniere, Mertola ha saputo reinventarsi e ritrovare una nuova dimensione grazie ai suoi beni storici, architettonici ed artistici e puntando sul turismo culturale e attivo: lungo il corso del fiume Guadiana si pratica la canoa ed il kajak, i sentieri naturalistici sono molto interessanti da percorrere a piedi, in bike o a cavallo e attraverso una estesa attività di ricerca archeologica sono riemerse vestigia appartenenti al periodo romano e islamico con la conseguente apertura di numerosi, piccoli, musei di nicchia che rendono Mertola un paese-museo.

Dettaglio molto importante per chi viaggia: gli abitanti di Mertola sono cordiali, semmai un po’ schivi all’inizio come tutti coloro che vivono in un ambiente non sempre facile e in una posizione isolata, e l’offerta gastronomica è schiettamente alentejana di nome e di fatto il che significa che si mangia molto bene e le porzioni sono generalmente abbondanti.

Motivi per visitare Mertola: il Castello

Impossibile non notarlo: alto sulla sommità di una collina, sovrasta tutto il territorio comunale. Per visitarlo bisogna inerpicarsi tra i vicoli stretti e acciottolati racchiusi tra case bianco-calce con i tetti rossi disposte a terrazze – ricordano molto le abitazioni della Grecia, dell’Italia del sud, dei paesi arabi, perché pur essendo un Paese atlantico, il Portogallo ha tanto di mediterraneo – fino ad arrivare alle mura possenti del Castello dove una porta relativamente piccola immette nella corte squadrata allietata da qualche albero.

L’accesso al Castello è gratuito e si può percorrere – con un po’ di attenzione perché dalla parte interna non ci sono sbarre di sicurezza – tutto il camminamento di guardia fino ad arrivare al mastio (o dongione, insomma, il torrione principale). Il Castello è stato costruito in fasi successive e le architetture segnano i diversi passaggi dei dominatori: il torrione risale alla fine del 1200 (fu voluto da Re João Fernandes, Maestro dell’Ordine di Santiago) mentre le mura circostanti sono di epoca araba e riprendono le precedenti installazioni difensive romane. Già solo per il Castello Mertola merita la sosta: dal camminamento di ronda si ha una vista incomparabile sul corso del fiume Guadiana e sull’immensità del territorio circostante tant’è che a parte qualche piccolo insediamento urbano, la città più grande nei paraggi (Beja, il capoluogo della provincia) si trova a “soli” 54 chilometri di distanza!

Motivi per visitare Mertola: la Chiesa Madre

Per salire fino al Castello ci dovete passare davanti, quindi impossibile non notarla: è una chiesa bassa, dall’insolita forma squadrata con curiosi decori sul tetto che ricordano tanti camini di forma coniforme ed è verniciata di un bianco abbagliante, così come la gran parte delle case del centro storico. La Chiesa Madre di Mertola è un luogo di culto molto antico e ancor prima di essere chiesa cattolica dedicata a Nostra Signora dell’Annunciazione, era una Moschea (la sua edificazione risale al XII° secolo); all’interno sono tanti gli elementi che ricordano la sua funzione di luogo di culto islamico tra cui i particolari archi che vanno a chiudere la loro fuga sul soffitto a cassettoni e l’insolita presenza di un mihrab (è la nicchia che in una moschea indica la direzione della Mecca per le preghiere rituali).

Motivi per visitare Mertola: la ricostruzione della casa araba

Proprio accanto alla Chiesa di Nostra Signora dell’Annunciazione, è stata ricostruita una tipica abitazione islamica medievale: da un piccolo e semplice ingresso si accede ad un portico ombroso con fontana centrale e, proprio come nelle case dell’antica Roma, tutto attorno si aprono le diverse stanze e i luoghi di riposo. La ricostruzione è essenziale e per quanto riguarda gli arredi e le suppellettili, c’è solo qualche oggetto per definire la funzione degli spazi; pur tuttavia si tratta di una visita molto piacevole per comprendere la sovrapposizione di usi, di architetture e di dominazioni a cui è stata soggetta Mertola.

Mertola è molto legata al suo passato arabo e nel mese di maggio, con cadenza biennale (solo anni dispari, quindi 2019, 2021, 2023…) viene organizzato un festival islamico che trasforma tutta Mertola in una vivace medina con concerti di musica, eventi artistici e mercatini di artigianato. Altre informazioni più approfondite sul periodo arabo di Mertola si possono conoscere visitando la sezione islamica del Museo di Mertola.

Motivi per visitare Mertola: il centro storico con le strade di ciottoli

Indossate scarpe comode ed evitate i tacchi: le strade del centro storico di Mertola, soprattutto quelle che non sono soggette al traffico intenso delle auto, sono lastricate con migliaia di ciottoli di fiume messi uno accanto all’altro. E’ una caratteristica esteticamente interessante della cittadina e i suoi vicoli, che seguono le curve di livello della collina, si aprono spesso su paesaggi genuinamente affascinanti. Passeggiando lungo la strada che dalla piazzetta con il piccolo mercato municipale coperto arriva fino al Municipio ed al Centro museale di Mertola (Rua Professor Batista de Graça) si trova la torretta dell’orologio e proprio accanto una scalinata (ripida!) che porta fino alle rive del fiume Guadiana.

Motivi per visitare Mertola: i musei diffusi

Per visitare Mertola ci vogliono ben più ore di quelle che noi avessimo a disposizione, soprattutto se – oltre ad uno sguardo generale alla cittadina – si vuole approfondire la sua storia e visitare il ricco patrimonio museale. Il motivo per cui Mertola è definita il Villaggio-Museo è presto detto: ci sono ben 10 (piccoli) musei o siti archeologici sparsi per l’abitato, tra cui – oltre a quelli che ho già citato vanno aggiunti la Casa Romana, l’Acropoli, la Basilica Paleocristiana, il Museo di Arte Islamica, il Museo di Arte Sacra, l’officina del fabbro, il laboratorio di tessitura mentre presso la frazione di S. Domingos, dove un tempo c’erano le miniere, si può visitare la Casa del Minatore.

Una recente campagna di scavo , ancora in corso, ha recuperato nella zona del Castello l’area un tempo adibita a foro romano, con la scoperta di alcuni mosaici romani (l’area degli scavi si trova poco distante dalla Chiesa e dalla Casa Araba, posizione che sottolinea come la collina sia stata abitata da sempre). Per chi ha più tempo e vuole approfondire, sappiate che l’Ufficio Informazioni Turistiche di Mertola organizza visite guidate ed itinerari specifici di scoperta (in fondo al post trovate il link del sito).

Motivi per visitare Mertola: natura e osservazione naturalistica

A Mertola e nei suoi dintorni gli appassionati di ornitologia o comunque di ambienti naturali preservati avranno di che divertirsi: Mertola è infatti conosciuta come la città delle cicogne. E non è un modo di dire, perché le cicogne nidificano anche dentro la città (dategli un palo, un’antenna, un albero spoglio e loro ci costruiscono il nido!) ed una coppia di grosse cicogne ha fatto il nido su un traliccio proprio nel centro della cittadina (noi ci abbiamo parcheggiato sotto!) e i volatili sono assolutamente abituati al traffico delle auto o agli schiamazzi dei bambini della vicina scuola. Tutta la zona dell’Alentejo ed in particolare nei pressi del fiume Guadiana è una zona di sosta per gli uccelli migratori, che trovano in questi luoghi il clima e l’habitat ideali anche senza dover migrare alla volta delle coste dell’Africa.

Motivi per visitare Mertola: i sapori dell’Alentejo

Come accennavo in precedenza, la tradizione del buon mangiare dell’Alentejo a Mertola è preservata e le osterie e i ristoranti propongono ottimi formaggi, insaccati locali, zuppe di verdura, grandi arrosti di carne con prevalenza di maiale e agnello, pesce di fiume e in generale tutto ciò che viene prodotto nell’orto. La carne bovina è per lo più di Mertolenga, una produzione locale a cui è stata concessa la DOP e viene generalmente allevata allo stato brado. Presso il piccolo mercato si possono acquistare marmellate, miele e conserve, formaggi, e il tradizionale pane dell’Alentejo, molto buono.

Noi abbiamo provato alcuni piatti caratteristici di Mertola presso il ristorante Migas, che si trova sotto il mercato coperto (ci si arriva scendendo le scale che portano al belvedere sul fiume) ed in particolare ci è piaciuto il cinghiale in umido e l’arrosto di maiale accompagnato da migas e tante verdure. La migas è un piatto povero, un tempo preparato dai contadini e dai pastori, a base di pane raffermo che viene sbriciolato e cotto con olio, aglio, peperoni e pancetta.

Motivi per visitare Mertola: la creatività artistica

Mertola ci ha dato il benvenuto con alcuni alberi decorati con coloratissime mattonelle lavorate all’uncinetto: la creatività è di casa in questa piccola città dell’Alentejo e sia per la sua posizione che per i paesaggi che la circondano è stata scelta da diversi artisti che vi lavorano e vi espongono le proprie opere. E’ anche una città estremamente vivace per gli eventi che propone: oltre al Festival Arabo di cui ho già accennato, si tengono feste dell’agricoltura e della caccia, il festival del pesce di fiume, eventi di sport, appuntamenti culturali e musicali e un gustosissimo festival del pane, del formaggio e del miele!

Per maggiori informazioni:

  • sito web turismo di Mertola: https://visitmertola.pt/
  • Mertola dista da Lisbona 235 km., dalla città di Faro (Algarve) 118 km.

Claudia Boccini

Curiosa di novità e di tendenze sociali e culturali, il mio karma è il viaggio

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